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Autore: hinata 92    31/03/2012    4 recensioni
Come può un papero non rimanere sconvolto da un imprevisto del genere?
Come può un eroe non aiutare un innocente?
Come può Paperino arrendersi?
Come può Paperinik non combattere?
Come può farlo Pk?
Tutto quello che un piccolo papero non avrebbe mai immaginato accade in una notte. Basteranno gli amici, gli affetti e il suo coraggio a riparare alla più assurda delle ingiustizie?
Perchè, a volte, quando il gioco si fa duro, anzi durissimo, non basta desiderare di essere da un'altra parte...
Pk torna in edicola e questo è per festeggiare il suo ritorno in grande stile!
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Paperino aka Paperinik, Sorpresa, Un po' tutti, Uno
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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21

21.23

 

Pikappa accarezzava la testa di Qui mentre il suo sguardo fisso e vuoto si perdeva nelle stelle e nei pianeti. Chissà se capiva…

« A volte mi chiedo se merito di riaverti indietro come prima… in fondo è solo colpa della mia distrazione se sei ridotto così! Se ti avessi visto… »

Una voce sintetica familiare rispose:« Non prenderti colpe che non hai! In fondo è grazie a te se Qui adesso è solo un semi-coolflame e non uno completo! E poi, anche se non te lo meritassi tu, di sicuro se lo meriterebbero i suoi fratelli… »

« Grazie Uno! »

L’intelligenza artificiale non rispose. L’avrebbe ringraziato comunque se avesse saputo che si era perso chi aveva promesso di sorvegliare?

 

 

 

In un vicolo buio e senza telecamere di sorveglianza di quella metropoli chiamata Paperopoli, Quo starnutì rumorosamente.

« Non ammalarti anche tu, per favore! Ne abbiamo già abbastanza, per stanotte… »

« Scusa… secondo te è vero? »

« Cosa? »

« Che Zio Paperino e Pikappa… non potremmo aver capito male? »

« La voce era quella e Lyla l’ha chiamato Paperinik. Non ci sono dubbi. »

« Ma come e quando… »

« Il come non lo so, ma per il quando direi da molto tempo… Paperinik è in giro da molti anni! »

Quo tirò una gomitata al gemello:« Credi che quando tornerà potremo chiamarlo “Zio Pikappa”? »

Entrambi risero. Era una risata autentica, all’inizio, ma poi entrambi la portarono avanti in modo innaturale, fino a quando non ebbero più fiato.

Era una risata di dolore.

Dopo aver ripreso fiato, Qua riprese il discorso:« Non so di preciso quando sia cominciato, ma so quando le cose sono cambiate. »

« Davvero? »

« Quando hai sentito parlare per la prima volta di invasioni aliene su Paperopoli? Quando hai sentito per la prima volta il nome Pikappa invece di Paperinik? »

Quo ci pensò un po’ su:« Uhm… se non sbaglio… non era al TG? Quando… »

« Già. »

Qua alzò lo sguardo alla luna piena sopra le loro teste:« Quando eravamo all’Artico, per il convegno delle GM! E in quel periodo cos’altro è cambiato nella vita di Zio Paperino? »

Quo finalmente capì dove volava andare a parare il fratello.

 

Stettero di nuovo un po’ in silenzio, persi nei propri pensieri.

« Lo zio ha parlato di un’astronave… dove può essersela procurata? »

Quo rifletté ad alta voce:« Allora… potrebbe essersene fatta costruire una da Archimede… ma in così poco tempo? No, credo sia troppo anche per lui! »

« Già… ammettendo avesse già il progetto pronto, non credo che abbia avuto anche tutti i materiali… e non so quanti rivenditori siano aperti alle dieci di sera! »

Quo propose:« Potrebbe essersela fatta prestare da Zio Paperone! Di sicuro ne avrà più di una! »

« È successo troppo velocemente! Ammesso e non concesso che lo Zione abbia avuto un moto di generosità improvviso… »

« … e lo ritengo poco probabile… »

« … ci sarebbero volute delle ore per preparare la partenza! Invece Zio Paperino ha detto che era già pronto a partire! »

« Quindi qualcuno aveva già preparato la navicella… »

Qua sospirò:« Troppe stranezze apparentemente scollegate fra loro a cui non avevamo fatto caso! Ma almeno abbiamo un punto di partenza! Propongo di partire da lì per indagare! Non ne posso più di stare fermo ad aspettare! Se c’è la possibilità di aiutare Qui non mi tirerò indietro! »

« Andiamo! »

I due gemelli si diedero la mano e iniziarono a correre verso la loro meta.

Il nuovo posto di lavoro dello Zio Paperino.

La Ducklair Tower.

 

 

 

21.57

 

Un grosso pianeta marrone si andava via via avvicinando.

I ricordi di scuola del libro di scienze diedero la conferma a Paperino.

Giove.

La loro meta.

« Ehi, socio! Mi senti? »

« Forte e chiaro, Uno! Dimmi tutto! »

« Ho un regalo per te e tuo nipote… »

Uno sportello si aprì e comparvero due scatoline chiuse.

« Ho pensato che forse Qui, anche se non è stato completamente coolflamizzato, potrebbe essere costretto ugualmente ad eseguire un ordine diretto di un evroniano… inoltre non puoi parlare con lui con la voce di Paperino mentre combatti oppure scopriranno la tua vera identità! »

Già, a questo non aveva pensato. Cosa avrebbe fatto se improvvisamente Qui si fosse rivoltato contro di lui?

Avrebbe trovato il coraggio di colpirlo?

« In quelle scatole troverai un paio di auricolari per Qui e un minuscolo microfono per te. Con quelli Qui potrà sentire solo ed esclusivamente la tua voce, debitamente modificata dal microfono per renderla identica a quella che usi di solito… »

« Ma tu sei un genio! Ti abbraccerei, se potessi! »

« Lascia le effusioni a dopo, socio! Non si addicono certe smancerie a Pikappa! C’è un tempo per essere umani e uno per essere eroi… sta a te trovare il giusto tempismo! »

Pikappa annuì, prese gli auricolari e li piazzò delicatamente al nipote; sistemò il microfono mimetizzandolo abilmente nella tuta per renderlo praticamente invisibile e prese l’extrasformer.

« Allora, Qui, sei pronto? Andiamo? »

Il paperotto iniziò a camminare verso di lui nonostante avesse parlato da Pikappa. Esperimento perfettamente riuscito!

« Bene, allora andiamo a scaldare l’atmosfera delle fredde notti evroniane… »

Era pronto a tutto.

 

 

 

Lyla si aggirava nelle strade buie di Paperopoli.

Dove diavolo si erano andate a cacciare quelle due pesti?

Possibile che due piccoli “organici” riuscissero a mettere nel sacco ben due sofisticate Intelligenze Artificiali?

Lyla scosse la testa.

No, non erano solo due piccoli paperotti. Erano i nipoti di Pikappa, l’eroe di tutti i tempi. Anche se non avevano costume e mascherina, poteva leggere in loro il coraggio e la gentilezza del papero mascherato.

 

Scusaci, Lyla! Non ti preoccupare per la cena, abbiamo preso un paio di panini dal frigo… e se Zio richiama digli pure che gli stiamo registrando la partita!”

 

Sciocchini! Credevano davvero che bastassero due righe scritte di corsa prima di scappare di casa a non farla preoccupare? Pensavano davvero che fosse lì solo per preparar loro la cena?

 

« Sento odore di scoop! Cosa ci fa qui una bella signora a quest’ora di notte? »

Lyla si voltò. Non era sorpresa, i suoi sensori avevano rilevato la sua presenza, ma sperava di essere riuscita a passare inosservata. L’aveva sottovalutato.

« Buonasera, Angus! Cos’è, uno non può più fare una passeggiata? »

« Proprio ora che sta per piovere? »

Lyla alzò lo sguardo. In effetti grossi nuvoloni si stavano raggruppando a rendere quella notte ancora più buia.

« Non ti credo, Lyla! Se vai in giro a quest’ora ci dev’essere un motivo… e se pensi che me ne andrò senza scoprirlo ti sbagli di grosso! »

« Ma non dormi mai, Angus? Non ti farebbe male… »

« Un cronista è sempre in servizio! »

« Con un motto del genere non hai mai pensato di entrare in polizia? »

« Spiritosa! Comunque ti seguirò, che tu lo voglia o no… e ho due buoni motivi per farlo! Primo: non posso lasciare una bella fanciulla come te a girovagare in posti pericolosi… »

« Ma che galante! Da quando sei così beneducato? Dov’è finito il vecchio Angus scorbutico che conosco io? »

Angus ridacchiò come solo lui sapeva fare:« Sono sempre in grado di stupire una femmina! »

Lyla sospirò, scuotendo la testa e guardandolo con aria rassegnata:« E la seconda ragione? »

« Ho l’ombrello! »

Un parapioggia con apertura automatica venne spalancato davanti agli occhi increduli di Lyla.

« Verde con i fiorellini rosa? »

Angus avvampò:« Regalo di mia madre… sei pregata di non toccare questo punto. »

Prima di poter rispondere all’imbarazzato collega, la giornalista ricevette un messaggino sul cellulare.

Dopo averlo letto, sorrise:« Va bene, Angus! Se vuoi venire, vieni! Il mio “informatore” mi ha appena comunicato uno scoop! »

Angus la seguì borbottando, mentre lei rileggeva ancora una volta l’ultimo sms ricevuto:

 

“ I fuggitivi sono da me, non preoccuparti. Occupati di quel ficcanaso di Angus. Uno.”

 

 

 

21.59

 

« Hai pensato a una scusa? Una decente? »

«  Ehm… hai idee? »

Quo sospirò. Suo fratello era tanto bravo a parlare e a fare ipotesi, ma poi si perdeva in un bicchiere d’acqua!

Possibile che la soluzione a tutti i misteri fossero in quei centocinquanta piani di vetro e metallo? E poi…

… erano davvero centocinquanta?

La curiosità scientifica prese il sopravvento e Quo iniziò la conta.

« Uno, due, tre, quattro… »

 

 

 

22.00

 

Un guerriero evroniano di bassa categoria corse trafelato del suo capobranca: « Signore! Signore! »

Il superiore si voltò con aria decisamente poco rassicurante: « Spero che tu abbia davvero un ottimo motivo per disturbarmi durante il momento del mio quotidiano distillato di terrore xerbiano… »

Il guerriero deglutì, ma poi trovò il coraggio di continuare: « Signore! C’è un intruso a bordo! È quel famoso guerriero terrestre… com’è che si chiama già? Pigappa? »

Il capobranca sputò per terra il suo raro distillato: « Pikappa vuoi dire? »

« Esatto, signore! »

Il capobranca si alzò fregandosi le mani: « Bene… un’ottima occasione per togliercelo dai piedi una volta per tutte! Evron sarà fiero di me… del capobranca Ghrithon! »

 

 

 

« Qui… sai cosa direbbe una mia cara amica in occasioni come queste? »

Lo sguardo del papero mascherato si perse nella squadriglia evroniana che aveva di fronte. Almeno una cinquantina di elementi li fissavano con aria poco rassicurante.

« Di sicuro direbbe… “Salve gente! Siete pronti a ballare?”… vediamo se questi lo sono? »

Pikappa sorrise e con un gesto protettivo nascose il nipote dentro al suo mantello: « Tienti forte! »

E partì il primo pugno dall’extrasformer.

 

 

 

22.08

 

« … centoquarantasette, centoquarantotto, centoquarantanove, centocinquanta… eh? »

Qua non si era accorto del passatempo del fratello, per tutto il tempo non aveva fatto altro che pensare a una scusa per entrare nella torre.

Quo gli diede una gomitata: « Scusa, quanti hai detto che erano i piani della Ducklair Tower? »

« Centocinquanta, perché? »

« Perché li ho contati e ce ne sono centocinquantuno, ecco perché! »

Qua lo fissò perplesso. Ma gli sembrava il momento di mettersi a contare i piani della torre?

« Magari ti sei sbagliato… »

Quo lo fulminò con lo sguardo. Potevano criticargli qualsiasi cosa, ma che non gli toccassero la matematica!

« Ok, ok! Un altro mistero che si aggiunge alla lista! E ora che si fa? »

Quo prese il fratello per la manica: « Si entra, che domande! »

I due gemelli attraversarono la strada, entrarono attraverso le porte scorrevoli del palazzo e Quo chiese al guardiano: «Mi scusi, sa dirmi per caso dove lavora Paolino Paperino? Siamo i suoi nipoti e ci ha chiesto di ritirargli la carta d’identità che ha dimenticato qui! »

La guardia non li degnò neppure di uno sguardo, troppo preso da una puntata di Patemi: « Settantacinquesimo piano, quarta porta a sinistra! »

« Grazie mille, gentilissimo! »

Quo allontanò di peso uno sconvolto fratellino.

« Visto? Sei sempre il solito, ti complichi la vita per nulla! Andiamo! »

I due ragazzi entrarono nell’ascensore.

Qua, senza preavviso, schiacciò il pulsante per il centocinquantesimo piano.

« La guardia aveva detto settantacinque… »

« Lo zio non è così stupido da nascondere il costume proprio in un covo di giornalisti curiosi fino al midollo… e per tenere sotto controllo la città non c’è niente di meglio di un luogo sopraelevato… »

Uno sorrise.

Furbi, i piccoletti… meglio portarli da lui prima che combinassero altri guai!

 

 

 

22.15

 

Con un ultimo, ben assestato, colpo di scudo, Pikappa mise a nanna anche l’ultimo guerriero evroniano.

« Fiù… e con questo credo di essermi guadagnato lo stipendio anche per oggi! Andiamo, Qui, prima che ne arrivino altri! »

Il supereroe prese per mano il paperotto trascinandolo nei corridoi dell’astronave.

Senza sapere che qualcuno, dietro uno schermo, lo osservava ridendo.

Finalmente era arrivato il suo gradito ospite…

 

 

Salve a tutti! Siete fortunati, in queste settimane il mio orario universitario prevede enormi buchi fra una lezione e l’altra (passiamo da un minimo di 2 a un massimo di 8 ore!), che posso occupare almeno parzialmente andando avanti con le mie fanfic!

Che dire? La storia si fa più movimentata, e se una narrazione su due fronti vi sembrava complicata, ora che diventerà a tre vi metterete le mani nei capelli! Come perché a tre? Vi pare che due reporter che girano di notte in una metropoli come Paperopoli alla ricerca di uno scoop fantasma non trovino proprio nulla? Vedrete, vedrete…

Allora, approfitto per salutare e ringraziare: Nigthrun, Jan Itor 19 e Crybaby per i commenti, oltre che ovviamente tutti i lettori silenziosi!

Vi aspetto al prossimo capitolo!

CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Hinata 92

  
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