21.23
Pikappa accarezzava la testa di Qui mentre il suo
sguardo fisso e vuoto si perdeva nelle stelle e nei
pianeti. Chissà se capiva…
«
A volte mi chiedo se
merito di riaverti indietro come prima… in fondo è solo colpa della mia
distrazione se sei ridotto così! Se ti avessi visto… »
Una voce sintetica
familiare rispose:« Non prenderti colpe che non hai!
In fondo è grazie a te se Qui adesso è solo un semi-coolflame e non uno completo!
E poi, anche se non te lo meritassi tu, di sicuro se lo meriterebbero i suoi
fratelli… »
«
Grazie Uno! »
L’intelligenza
artificiale non rispose. L’avrebbe ringraziato comunque se avesse saputo che si
era perso chi aveva promesso di sorvegliare?
In un vicolo buio
e senza telecamere di sorveglianza di quella metropoli chiamata Paperopoli, Quo starnutì rumorosamente.
«
Non ammalarti anche tu,
per favore! Ne abbiamo già abbastanza, per stanotte… »
«
Scusa… secondo te è
vero? »
«
Cosa? »
«
Che Zio Paperino e Pikappa… non potremmo aver capito male? »
«
La voce era quella e Lyla l’ha chiamato Paperinik. Non
ci sono dubbi. »
«
Ma come e quando… »
«
Il come non lo so, ma
per il quando direi da molto tempo… Paperinik è in
giro da molti anni! »
Quo tirò una gomitata
al gemello:« Credi che quando tornerà potremo
chiamarlo “Zio Pikappa”? »
Entrambi risero.
Era una risata autentica, all’inizio, ma poi entrambi la portarono avanti in
modo innaturale, fino a quando non ebbero più fiato.
Era una risata di
dolore.
Dopo aver ripreso
fiato, Qua riprese il discorso:« Non so di preciso
quando sia cominciato, ma so quando le cose sono cambiate. »
«
Davvero? »
«
Quando hai sentito
parlare per la prima volta di invasioni aliene su Paperopoli?
Quando hai sentito per la prima volta il nome Pikappa
invece di Paperinik? »
Quo ci pensò un
po’ su:« Uhm… se non sbaglio… non era al TG? Quando… »
«
Già. »
Qua alzò lo
sguardo alla luna piena sopra le loro teste:« Quando
eravamo all’Artico, per il convegno delle GM! E in quel periodo cos’altro è
cambiato nella vita di Zio Paperino? »
Quo finalmente capì dove volava andare a parare il fratello.
Stettero di nuovo
un po’ in silenzio, persi nei propri pensieri.
«
Lo zio ha parlato di
un’astronave… dove può essersela procurata? »
Quo rifletté ad
alta voce:« Allora… potrebbe essersene fatta costruire
una da Archimede… ma in così poco tempo? No, credo sia troppo anche per lui! »
«
Già… ammettendo avesse
già il progetto pronto, non credo che abbia avuto anche tutti i materiali… e
non so quanti rivenditori siano aperti alle dieci di sera! »
Quo propose:« Potrebbe essersela fatta prestare da Zio Paperone! Di
sicuro ne avrà più di una! »
«
È successo troppo
velocemente! Ammesso e non concesso che lo Zione
abbia avuto un moto di generosità improvviso… »
«
… e lo ritengo poco
probabile… »
«
… ci sarebbero volute
delle ore per preparare la partenza! Invece Zio Paperino ha detto che era già pronto
a partire! »
«
Quindi qualcuno aveva
già preparato la navicella… »
Qua sospirò:« Troppe stranezze apparentemente scollegate fra loro a cui
non avevamo fatto caso! Ma almeno abbiamo un punto di
partenza! Propongo di partire da lì per indagare! Non ne posso più di stare
fermo ad aspettare! Se c’è la possibilità di aiutare Qui non mi tirerò
indietro! »
«
Andiamo! »
I due gemelli si
diedero la mano e iniziarono a correre verso la loro meta.
Il nuovo posto di
lavoro dello Zio Paperino.
La Ducklair Tower.
21.57
Un grosso pianeta
marrone si andava via via avvicinando.
I ricordi di
scuola del libro di scienze diedero la conferma a
Paperino.
Giove.
La loro meta.
«
Ehi, socio! Mi senti? »
«
Forte e chiaro, Uno!
Dimmi tutto! »
«
Ho un regalo per te e
tuo nipote… »
Uno sportello si
aprì e comparvero due scatoline chiuse.
«
Ho pensato che forse
Qui, anche se non è stato completamente coolflamizzato,
potrebbe essere costretto ugualmente ad eseguire un ordine diretto di un evroniano… inoltre non puoi parlare con lui con la voce di
Paperino mentre combatti oppure scopriranno la tua
vera identità! »
Già, a questo non
aveva pensato. Cosa avrebbe fatto se improvvisamente
Qui si fosse rivoltato contro di lui?
Avrebbe trovato il
coraggio di colpirlo?
«
In quelle scatole
troverai un paio di auricolari per Qui e un minuscolo microfono per te. Con quelli Qui potrà sentire solo ed esclusivamente la tua voce,
debitamente modificata dal microfono per renderla identica a quella che usi di
solito… »
«
Ma tu sei un genio! Ti
abbraccerei, se potessi! »
«
Lascia le effusioni a
dopo, socio! Non si addicono certe smancerie a Pikappa!
C’è un tempo per essere umani e uno per
essere eroi… sta a te trovare il giusto tempismo! »
Pikappa annuì, prese gli auricolari e li piazzò
delicatamente al nipote; sistemò il microfono mimetizzandolo abilmente nella
tuta per renderlo praticamente invisibile e prese l’extrasformer.
«
Allora, Qui, sei
pronto? Andiamo? »
Il paperotto
iniziò a camminare verso di lui nonostante avesse parlato da Pikappa. Esperimento perfettamente riuscito!
«
Bene, allora andiamo a
scaldare l’atmosfera delle fredde notti evroniane… »
Era pronto a
tutto.
Lyla si aggirava nelle strade buie di Paperopoli.
Dove diavolo si erano andate a cacciare quelle due pesti?
Possibile che due
piccoli “organici” riuscissero a mettere nel sacco ben due sofisticate
Intelligenze Artificiali?
Lyla scosse la testa.
No, non erano solo
due piccoli paperotti. Erano i nipoti di Pikappa,
l’eroe di tutti i tempi. Anche se non avevano costume e mascherina, poteva
leggere in loro il coraggio e la gentilezza del papero mascherato.
“Scusaci, Lyla! Non ti preoccupare
per la cena, abbiamo preso un paio di panini dal frigo… e se Zio richiama digli pure che gli stiamo registrando la partita!”
Sciocchini!
Credevano davvero che bastassero due righe scritte di corsa prima di scappare di casa a non farla preoccupare? Pensavano davvero che fosse
lì solo per preparar loro la cena?
«
Sento odore di scoop!
Cosa ci fa qui una bella signora a quest’ora di notte? »
Lyla si voltò. Non era sorpresa, i suoi sensori
avevano rilevato la sua presenza, ma sperava di essere riuscita a passare
inosservata. L’aveva sottovalutato.
«
Buonasera, Angus! Cos’è, uno non può più fare una passeggiata? »
«
Proprio ora che sta per
piovere? »
Lyla alzò lo sguardo. In
effetti grossi nuvoloni si stavano raggruppando a rendere quella notte
ancora più buia.
«
Non ti credo, Lyla! Se vai in giro a quest’ora
ci dev’essere un motivo… e se pensi che me ne andrò
senza scoprirlo ti sbagli di grosso! »
«
Ma non dormi mai, Angus? Non ti farebbe male… »
«
Un cronista è sempre in
servizio! »
«
Con un motto del genere
non hai mai pensato di entrare in polizia? »
«
Spiritosa! Comunque ti
seguirò, che tu lo voglia o no… e ho due buoni motivi per farlo! Primo: non
posso lasciare una bella fanciulla come te a
girovagare in posti pericolosi… »
«
Ma che galante! Da
quando sei così beneducato? Dov’è finito il vecchio Angus
scorbutico che conosco io? »
Angus ridacchiò come solo lui sapeva fare:« Sono sempre in grado di stupire una femmina! »
Lyla sospirò, scuotendo la testa e guardandolo
con aria rassegnata:« E la seconda ragione? »
«
Ho l’ombrello! »
Un parapioggia con
apertura automatica venne spalancato davanti agli
occhi increduli di Lyla.
«
Verde con i fiorellini
rosa? »
Angus avvampò:« Regalo
di mia madre… sei pregata di non toccare questo punto. »
Prima di poter
rispondere all’imbarazzato collega, la giornalista ricevette un messaggino sul
cellulare.
Dopo averlo letto,
sorrise:« Va bene, Angus! Se
vuoi venire, vieni! Il mio “informatore” mi ha appena
comunicato uno scoop! »
Angus la seguì borbottando, mentre lei rileggeva
ancora una volta l’ultimo sms ricevuto:
“ I fuggitivi sono da me, non
preoccuparti. Occupati di quel ficcanaso di Angus. Uno.”
21.59
«
Hai pensato a una
scusa? Una decente? »
«
Ehm… hai idee? »
Quo sospirò. Suo
fratello era tanto bravo a parlare e a fare ipotesi,
ma poi si perdeva in un bicchiere d’acqua!
Possibile che la
soluzione a tutti i misteri fossero in quei
centocinquanta piani di vetro e metallo? E poi…
… erano davvero
centocinquanta?
La curiosità
scientifica prese il sopravvento e Quo iniziò la conta.
«
Uno, due, tre, quattro…
»
22.00
Un guerriero evroniano di bassa categoria corse
trafelato del suo capobranca: « Signore!
Signore! »
Il superiore si
voltò con aria decisamente poco rassicurante: « Spero
che tu abbia davvero un ottimo motivo per disturbarmi durante il momento del
mio quotidiano distillato di terrore xerbiano… »
Il guerriero
deglutì, ma poi trovò il coraggio di continuare: « Signore!
C’è un intruso a bordo! È quel famoso guerriero terrestre… com’è che si chiama
già? Pigappa?
»
Il capobranca sputò per terra il suo raro distillato: « Pikappa vuoi dire? »
«
Esatto, signore! »
Il capobranca si alzò fregandosi le mani: « Bene…
un’ottima occasione per togliercelo dai piedi una volta per tutte! Evron sarà fiero di me… del capobranca
Ghrithon! »
«
Qui… sai cosa direbbe
una mia cara amica in occasioni come queste? »
Lo sguardo del
papero mascherato si perse nella squadriglia evroniana
che aveva di fronte. Almeno una cinquantina di elementi li fissavano
con aria poco rassicurante.
«
Di sicuro direbbe…
“Salve gente! Siete pronti a ballare?”… vediamo se questi lo
sono? »
Pikappa sorrise e con un gesto protettivo nascose
il nipote dentro al suo mantello: « Tienti forte! »
E partì il primo
pugno dall’extrasformer.
22.08
«
… centoquarantasette,
centoquarantotto, centoquarantanove, centocinquanta… eh? »
Qua non si era
accorto del passatempo del fratello, per tutto il tempo non aveva fatto altro
che pensare a una scusa per entrare nella torre.
Quo gli diede una
gomitata: « Scusa, quanti hai detto che erano i piani
della Ducklair Tower? »
«
Centocinquanta, perché?
»
«
Perché li ho contati e
ce ne sono centocinquantuno, ecco perché! »
Qua lo fissò
perplesso. Ma gli sembrava il momento di mettersi a
contare i piani della torre?
«
Magari ti sei sbagliato…
»
Quo lo fulminò con
lo sguardo. Potevano criticargli qualsiasi cosa, ma che non gli toccassero la
matematica!
«
Ok, ok! Un altro
mistero che si aggiunge alla lista! E ora che si fa? »
Quo prese il
fratello per la manica: « Si entra, che domande! »
I due gemelli
attraversarono la strada, entrarono attraverso le porte scorrevoli del palazzo
e Quo chiese al guardiano: «Mi scusi, sa dirmi per
caso dove lavora Paolino Paperino? Siamo i suoi nipoti e ci ha chiesto di
ritirargli la carta d’identità che ha dimenticato qui! »
La guardia non li
degnò neppure di uno sguardo, troppo preso da una puntata di Patemi: « Settantacinquesimo piano, quarta porta a sinistra! »
«
Grazie mille,
gentilissimo! »
Quo allontanò di
peso uno sconvolto fratellino.
«
Visto? Sei sempre il
solito, ti complichi la vita per nulla! Andiamo! »
I due ragazzi
entrarono nell’ascensore.
Qua, senza
preavviso, schiacciò il pulsante per il centocinquantesimo piano.
«
La guardia aveva detto
settantacinque… »
«
Lo zio non è così
stupido da nascondere il costume proprio in un covo di giornalisti curiosi fino
al midollo… e per tenere sotto controllo la città non c’è niente di meglio di
un luogo sopraelevato… »
Uno
sorrise.
Furbi, i
piccoletti… meglio portarli da lui prima che combinassero altri guai!
22.15
Con un ultimo, ben
assestato, colpo di scudo, Pikappa mise a nanna anche
l’ultimo guerriero evroniano.
«
Fiù… e con questo credo di essermi guadagnato
lo stipendio anche per oggi! Andiamo, Qui, prima che ne arrivino altri! »
Il supereroe prese per mano il paperotto trascinandolo nei corridoi
dell’astronave.
Senza sapere che
qualcuno, dietro uno schermo, lo osservava ridendo.
Finalmente era
arrivato il suo gradito ospite…
Salve
a tutti! Siete fortunati, in queste settimane il mio orario universitario
prevede enormi buchi fra una lezione e l’altra (passiamo da un minimo di 2 a un massimo di 8 ore!), che posso occupare almeno
parzialmente andando avanti con le mie fanfic!
Che dire?
La storia si fa più movimentata, e se una narrazione su due fronti vi sembrava
complicata, ora che diventerà a tre vi metterete le mani nei capelli! Come perché
a tre? Vi pare che due reporter che girano di notte in una metropoli come Paperopoli alla ricerca di uno scoop fantasma non trovino proprio nulla? Vedrete, vedrete…
Allora,
approfitto per salutare e ringraziare: Nigthrun, Jan Itor 19 e Crybaby
per i commenti, oltre che ovviamente tutti i lettori silenziosi!
Vi aspetto
al prossimo capitolo!
CIAO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Hinata
92