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Autore: Giuu    31/03/2012    1 recensioni
Cercò nella tasca della giacca ancora mezza bagnata il pacchetto verde che aveva protetto con tanto riguardo dalla pioggia e lo appoggiò con delicatezza sul divano. Poi si chinò su di lei e, dolcemente, appoggiò le labbra sulla sua fronte, come un ultimo, tenero saluto.
Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrebbe vista, ed era una promessa.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Karin, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Buonasera! *-*
Come va? Spero bene, gente! Credo che questa storia si concluderà in pochi giorni, con il ritmo con cui sto aggiornando. Direi che i 15 capitoli sono perfetti. òvò
NON COMINCIATE A SHIPPARE LA GRIMMKARIN, per l'amor del cielo! x° Almeno, non in questa Fic. òvò
Ve lo dico perchè quella malata di Ross ci ha fatto un pensierino. =w= Shippate la GrimmNel, che è cosa buona e giusta anche quella!
Vabbè, mi metto a scrivere, che è meglio! Lasciate perdere il testo della canzone che ho scelto per scrivere, mi ispirava solo tanto sangue(?).
Spero che anche questo capitolo vi piaccia, visto che non piace a me! *^*"

I eat boys up
Breakfast and lunch
Then when I’m thirsty
I drink their blood

Carnivore, Animal
I am a Cannibal
I eat boys up
You better run
[Cannibal - Ke$ha]

 

La ragazza si guardò in giro. I corridoi erano puliti, tranne per qualche macchia di sangue secco sui muri bianchi, difficile da rimuovere. Non era proprio accogliente come posto, ma sembrava che a quell'uomo piacesse.
Ripuntò gli occhi inespressivi sulla sua schiena del giovane arrancar che la stava accompagnando "nella sua stanza", seguendolo mentre svoltava verso un'altra fila lunghissima di porte. Aveva pensato più volte di attaccarlo e fuggire, ma non era così stupida: era nel territorio nemico e loro erano sicuramente più di mille.
<< Prego, da questa parte... >> sussurrò lui, aprendo una porta ed entrandoci.
Un po' titubante e sempre sull'attenti, la ragazza mise un piede dentro la stanza. Era buia e spaziosa, anche se arredata solo con l'essenziale: un letto, un comodino, un armadio e un lavandino con uno specchio rotto. C'era una seconda porta, sulla parete a sinistra dell'entrata, molto probabilmente portava ad una specie di bagno.
<< È l'unica stanza con questi servizi, visto che noi non ne abbiamo bisogno. >> spiegò lui, sempre a testa bassa. Era l'unico arrancar che la guardava con rispetto, quasi timore, mentre tutti gli altri la guardavano dall'alto al basso, tramando di ucciderla da un momento all'altro. << Signorina Nel! >> chiamò lui, e una bambinetta con in testa una maschera spuntò da sotto il letto, come se fosse una cosa normalissima.
<< Signorina Nel! Non deve starsene sotto il letto! >>
"Una bambina?" pensò lei, perplessa. Cosa ci faceva una bambinetta in un posto come quello?
<< Ma Nel si annoia, qui! >> la voce infantile fece sospirare la ragazza, che si passò una mano fra i capelli.
<< C'è un ospite, non si annoierà più! Si comporti bene e non la infastidisc...! >> non finì la frase che la piccolina si era già aggrappata alla gamba della ragazza, mordendo la stoffa nera e sbavandola.
<< S-signorina Nel!! >> urlò, esasperato.
<< Lascia perdere. >> mormorò Karin, guardando la bambina che le stringeva con le mani i suoi vestiti sporchi, come se volesse scalarla.
<< M-mi dispiace molto, ma Sua Eccellenza è molto legato alla Signorina, quindi la fa stare in questa stanza lontano da tutti. Però, come le ho già detto, è l'unica stanza con i servizi... >>
<< Non fa niente, ho detto. >> lo squadro e lui, borbottando un "mi scusi e facendo un inchino, uscì dalla stanza.
Karin sospirò e si passò una mano fra i capelli. Una doccia. Da quanto tempo sognava l'acqua calda che le scorreva sulla pelle? Però un dubbio la assalì: avevano veramente l'acqua calda, lì?
<< Ohi, marmocchia. >> si chinò e prese la bambina in braccio. << Io devo andare a farmi la doccia. >>
<< Ma Nel vuole giocare! Nascondino! Gioca con Nel! >> le prese una ciocca di capelli e la tirò, facendola brontolare.
Poi, le venne in mente una cosa. << Giocherò dopo con te. Però ora ti lascio questi. >> appoggiò la bambina sul letto ed estrasse la spada. La bambina sussultò e si nascose sotto le coperte.
<< Sciogliti, Nastro Rosso. >> mormorò la ragazza. Dopo che la spada diventò completamente nera e il nastro rosso apparve, fece oscillare due volte la spada e fece una giravolta su sè stessa. Delle piccole fiammelle spuntarono dal nulla, prendendo la forma di strani animaletti in miniatura e carini.
<< Ehi, non nasconderti! Non posso farti male. Guarda. >> appena la piccolina tirò fuori la testa, Karin prese un coniglietto di fuoco sulla mano: non bruciava, non emetteva calore. Era solo creato con il fuoco, ma di fuoco non aveva niente.
Il coniglio saltò dalla mano della ragazza al letto, facendo sussultare la bambina. Però le lenzuola non si bruciarono, così Nel si avvicinò e cominciò a giocare con tutti gli animaletti che la Shinigami aveva creato. Karin sospirò e si portò la spada nell'altra piccola stanza, dove c'erano una specie di doccia, una sedia con su dei vestiti bianchi e un gabinetto un po' storto.
Appoggiò la spada al muro e cominciò lentamente a spogliarsi, per poi entrare, dopo mesi, dentro una doccia dall'acqua calda.

Sentendo lo sprigionamento di Reiatsu, Grimmjow aveva mandato alcuni dei suoi a controllare. Doveva ammetterlo, si era preoccupato. Però poi, quando loro erano tornati con dei piccoli animaletti fra i capelli e una Neliel tutta felice, aveva sbuffato e aveva ordinato loro di riportarla nella stanza.
Fuoco. Molto probabilmente, era il potere di quella ragazza. Shignazzò e si lasciò cadere sul trono, allargandosi come nessun Re avrebbe mai fatto. Lì le buone maniere erano letteralmente finite dentro il cesso.

Karin dormiva profondamente, sotto le coperte, con la testa appoggiata sul corpo di una persona che non conosceva. Neliel le sorrise, stringendola come una madre affettuosa avrebbe fatto con la figlia, anche se la più matura delle due era la Shinigami. Si era trasformata, come se si sentisse in dovere di vegliarla mentre dormiva. Aveva giocato con lei anche se era tremendamente stanca, ma poi era crollata. Un sacco di persone non capivano l'utilità della ragazza dentro quel palazzo, quindi volevano farla fuori, ma alla donna non andava bene. Loro la volevano morta, lei non aveva intenzione di farla morire. Sentì un leggero movimento d'aria ed estrasse la lunga spada, puntandola oltre il bordo del letto. Un'arrancar donna, una delle migliori nell'esercito di Grimmjow, sussultò nel vedere la spada a pochi centimetri del suo viso. Non se l'era aspettato.
<< L-lady Nel... >> sussurrò, sorpresa nel vederla. Si spostò da difianco al letto dove Karin dormiva, ingara e beata, stava usando il seno della donna come cuscino e si allontanò il più possibile.
<< Eviteresti di tornare qui, per favore? >> domandò lei con una vocina molto acuta e un sorriso molto dolce stampato sul viso. << Oh, dillo anche agli altri: nessuno deve provare a toccare la ragazza, sia per non far incavolare Sua Eccellenza che la Regina. >>
<< S-sì... >> l'arrancar sparì come era apparsa e Neliel guardò la ragazza, quasi preoccupata. Aveva capito chi era, aveva capito da dove veniva e aveva capito il suo scopo, ma Grimmjow l'avrebbe capito? L'avrebbe tenuta in vita?

Karin si sentiva strana. Aveva dormito bene e al caldo, malgrado in quella stanza facesse dannatamente freddo, per i suoi standard. Si vestì e prese la zanpakuto dalle mani della bambinetta che ci giocava. Si stava preoccupando per un'arrancar, anche se era pur sempre una bambina. Alzò gli occhi al cielo e guardò la porta aprirsi: il solito giovane arrancar aveva in mano un vassoio pieno di cibo, preso da chissà dove, e leggermente inopportuno per colazione. 
<< S-siamo andati nel mondo umano per prenderle qualcosa da mangiare, sotto ordine del Re, però non sapevamo cosa prendere... >>
La ragazza guardò la bistecca e il gelato << ...Va bene così. >> poi tirò fuori la spada e cominciò a cuocerla con il fuoco. In un certo senso, il suo potere era utile. A Nastro Rosso non andava molto a genio farsi usare così, per cose inutili, ma doveva accontentarsi: Karin usava lo Shikai poche volte, per combattere. Preferiva usarlo per cose molto meno serie e importanti.
La ragazza mangiò silenziosamente la carne e diede un po' di gelato alla bambina, che accettò molto volentieri. Quando finì, si sciacquò la bocca con l'acqua e si rimise i suoi vestiti asciutti. Quei vestiti bianchi le facevano venire la nausea.
Appena uscita dalla stanza con la bambina in braccio, un lamento dietro di lei la fece girare. L'arrancar che le aveva portato il cibo ed era stato così gentile, con lei, la sera prima - se era sera, magari era giorno e lei neanche lo sapeva, visto che il tempo non cambiava mai - era caduto a terra, in una pozza di sangue, e altri arrancar dietro di lui ridacchiavano, divertiti.
<< Che mezza sega. >> disse uno dai lunghi capelli neri.
<< Dai, ora facciamo fuori questa qui! >>
L'unica donna del gruppo guardò timorosa la ragazza. << E se Grimmjow-sama si incazza...? >>
<< Naah, basta che non uccidiamo la marmocchia, la sfigatella qui davanti suscita solo la sua attenzione perchè è una Shinigami. >>
Karin appoggiò la bambina difianco al corpo mezzo morto del ragazzo. << Puoi fare qualcosa? >> domandò, e la bambina annuì. << Perfetto. >> sorrise. << Non metterti in mezzo, qualsiasi cosa succeda, va bene? >>
La bambina annuì ancora, guardandola mentre si allontanava. Sembrava così sicura di sè, contro quelle sette persone... Eppure sembrava così fragile.
La ragazza guardò un attimo fuori dalla finestra, ripensando al suo amato. Chissà cosa stava facendo. Chissà se la stava pensando.
<< Ma guardala, ha intenzione di farci fuori tutti e sette? Non prenderci per il culo. >>
<< Non vi sto prendendo per il culo. >> mormorò, sentendo la spada vibrare, come impaziente di sentire il sangue di quei arrancar scorrerle sopra. << Quando avrò finito... >> estrasse la spada e la fissò. << Non avrete più neanche quello. >>


Whenever you tell me I’m pretty
That’s when the hunger really hits me
Your little heart goes pitter-patter
I want your liver on a platter

Use your finger to stir my tea
And for dessert I’ll suck your teeth
Be too sweet and you’ll be a goner
Yep! I’ll pull a Jefree Dauhmer
[Cannibal - Ke$ha]
 

  
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