Questa è stata forse la terza storia, in ordine cronologico, che ho scritto per questa raccolta, ancora prima di decidere che sarebbe stata una raccolta comica.
Sfortunatamente questa di comico non ha nulla, avrei voluto postarne una adeguata ma , nonostante i miei sforzi sembra che non riuscirò a scrivere una storia comica con la “S”. Oddio ci sto ancora provando e non è detto hce non ci riesca prima del prossimo aggiornamento, intanto vi lascio con questa e io torno a litigare con Leon per il capitolo comico …
Spero che apprezziate serenella nonostante la sua serietà. Per favore fatemelo sapere .
Un grazie a WickedWitch, Pikkola Rin, Chris_91 e morga 99 per aver messo “ di botanica e magia” tra le preferite; grazie a elyxyz , elfin emrys e miharu87 per non avermi abbandonata e aver recensito lo scorso capitolo, e grazie a Chris_91per aver letto tutto d’un fiato e recensito la raccolta, spero di vederti ancora nelle recensioni =)
Tanto per essere chiari serenella è il vero nome del lillà : http://www.leserre.it/dbimg/lilla2.jpg
S
- Serenella
– Giovinezza
Checché
ricordasse Merlin era
sempre stato immutabile nel tempo, punto fisso e stabile
all’interno della sua
vita. L’aveva conosciuto al parco quando era bambina,
l’aveva aiutata a
recuperare la palla che era finita nel laghetto. Sorridendo le aveva
dato il
pallone “sta' più attenta la prossima volta, Guinevere” .
Lei
l’aveva guardato con i grandi
occhi nocciola sgranati dalla sorpresa “ Come sai il mio
nome?”
“
Perché sono un mago!” aveva
risposto con convinzione.
Gwen era rimasta
sorpresa
“Davvero?” aveva chiesto speranzosa.
“No”
aveva riso lui,
“semplicemente c’è la tua mamma che ti
sta chiamando” le aveva scompigliato i
capelli e s’era spostato per lasciarla correre verso i
genitori che l’aspettavano
impazienti all’uscita del parco.
L’aveva
trovato di nuovo al parco
il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Per diciassette anni ogni
giorno
l’aveva trovato lì a rimirare in solitudine il
laghetto, con
addosso il profumo
dei lillà e dimostrando sempre la stessa età.
Immobile nel tempo bloccato nella
sua giovinezza, rimaneva sul margine del lago ad aspettare.