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Autore: rosemary12    01/04/2012    1 recensioni
Ciao a tutti, Chicco Di Grano è una storia inventata da me, con spunti presi da un libro che però non c'è su fan fiction su libri ... Questa storia narra di un ragazzo si nome Edo che improvvisamente si trova immischiato in una strana religione di cui prima non conosceva neanche l'esistenza. Oltre a questo Edo dovrà affrontare anche le tristezze quotidiane come vedere Estelle, la ragazza che in fondo in fondo gli piace, baciare un altro ... Ma alla fine riuscirà Edo nel suo intento? Forse si o forse no ma di certo qualcosa di davvero brutto accadrà alla fine della storia. Buona lettura! P.S. molto gradite le recensioni!!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una giornata di inizio primavera ed era uscito un po’ di sole sopra la casa alla fine della strada di destra. Un ragazzo era in giardino e si divertiva ad accarezzare le foglie delle piante che gli capitavano a tiro, tirandole e strappandole, Era un passatempo da bambini ma lui doveva pensare, e quello era l’unico modo a lui conosciuto per concentrarsi. Strappò una spiga di grano ancora immatura e la lanciò giù per la scarpata del suo giardino, seguendola con lo sguardo, fino a vederla scomparire: era volata via col vento. Sedici anni di vita, aveva il ragazzo, mentre la spiga dopo tre mesi era già morta. Lui sapeva che la spiga aveva vissuto solo tre mesi perché ogni giorno usciva e osservava la lentezza della sua crescita per poi ucciderla quando ne aveva voglia. Il ragazzo pensò che tutti uccidono una spiga con molta facilità e che nessuno saprà che senza quella spiga, un pezzo di pastasciutta non si farà. Troncare vite per tutti è normale come bere un bicchier d’acqua, tutti almeno una volta nella vita hanno ucciso una zanzara, ma questo al ragazzo non piaceva, a lui non piaceva uccidere e voleva dare la sua vita per fermare i talebani e gli islamici che ancora davano fuoco alle città e ai paesi.
Ma questo l’avrebbe fatto dopo. Prese la bicicletta e andò al parco, per sgranchirsi un po’ le gambe, perché non era mai stato molto abile in educazione fisica.  Arrivato al parco si incamminò verso il centro, dove mattoni facevano da pavimento intorno al verde dell’erba. Si sedette in centro, vicino a un tombino e esaminò il contenuto di quello scarico fognario: un burro cacao era caduto lì dentro ancora nuovo, una piccola borsetta, acqua sporca e delle chiavi. Niente di interessante, ma si incantò a guardare quel tombino finché un urlo spezzò l’aria.
“Scappa, ragazzo scappa!” Si, dicevano proprio al ragazzo.
All’inizio non capì che il grido era rivolto a lui, ma poi mentre si alzava, un uomo con tre anelli su un dito gli corse incontro urlando le stesse parole. Il ragazzo cominciò a scappare e mentre lo faceva si accorse di due uomini armati che seguivano l’uomo con i tre anelli. Anche i due uomini si accorsero di lui.
“Un testimone … dobbiamo farlo fuori!” disse uno, guardando il ragazzo.
I due uomini cominciarono a inseguirlo e il ragazzo non sapeva perché volessero uccidere l’uomo con i tre anelli, ma scappava, per cercare di salvarsi. Mentre scappava rimpianse di non essere mai stato bravo in educazione fisica, infatti dopo pochi metri di salita, già gli faceva male la milza: doveva fermarsi, La gola era già in fiamme.
Con terrore il ragazzo si accorse che la terra gli franava sotto i piedi e che si era ritrovato al punto di partenza, sui mattoni vicino al tombino.  I due uomini armati andarono in un angolo e il ragazzo li sentì caricare le armi, ma non riusciva a correre, era tutto rosso e faticava a respirare. Di certo non era bravo in educazione fisica anche perché era asmatico. Gli uomini si avvicinarono al ragazzo e lui si coprì il viso con le mani, lasciando scoperte le guance. Le armi si puntarono verso di lui e l’uomo dai tre anelli fece uno scatto e baciò sulla guancia il ragazzo, poi morì. Uncolpo centrò nel petto il ragazzo che cadde all’indietro. I due uomini gli ai avvicinarono e sentirono il suo polso, poi scrissero col sangue che usciva dal petto del ragazzo: ETERNO PRENDI ANELLI, e lanciarono i tre anelli dell’uomo morto dentro il tombino.
 
Si risvegliò che non c’era ancora nessuno. Si guardò la ferita al petto e vide che si stava rimarginando da sola, lui era vivo anche se doveva essere morto. Guardò l’uomo che prima aveva i tre anelli e lo vide morto senza ferite, possibile che fosse morto per dargli un bacio? Cercò nella tasca del cadavere un cellulare e lo trovò, gli serviva per illuminare il pavimento, ormai era buio. Lo accese giusto in tempo per non cancellare con la mano una scritta col sangue che era vicino a lui. Le parole erano strane e non si capiva molto, essendo che la frase era senza articolo, soggetto e congiunzioni. Abbandonò il cellulare vicino al cadavere e lo pulì con un fazzoletto cancellando le sue impronte digitali. Si affacciò al tombino e vide che vicino al burro cacao c’erano tre anelli, che stranamente galleggiavano nell’acqua lercia della fognatura. Tirò su la grata del tombino e prese i tre anelli, come diceva la scritta col sangue, poi prese la bicicletta e se ne tornò a casa.   
Il giorno dopo si sentiva sveglio ed energetico, quindi decise di capirne di più su questa storia dell’Eterno, quindi si mise i tre anelli e andò in biblioteca, Non sapeva bene che libri cercare, quindi decise di chiedere al bibliotecario se sapeva qualcosa.
“Lei sa che vuol dire essere Eterno?”
“Certo ragazzo mio, significa non morire mai.”
“E che significa essere Eterni in una religione con tre anelli?”
“A, tu sei uno di loro … penso che dovrò partire dalle basi con te. Non si chiama religione con i tre anelli, ma religione di Ta’ Abà.”
“Ta’Abà? Che roba è?”
“La tua religione, giovanotto. Ta’Abà per voi ha creato il mondo e mandò sulla Terra dei profeti. Ma i profeti non facevano un buon lavoro, allora Ta’Abà decise di creare un Eterno, uno che non sarebbe morto mai, a meno che non avrebbe baciato qualcuno, passando così il suo potere al ricevente del bacio.”
“Ok”
“All’inizio gli Eterni funzionavano bene, ma poi vennero corrotti anche per colpa del cattolicesimo, che odiava la nuova religione e la volle distruggere, creando le Crociate. La gente di Ta’Abà, corrotta, rispose alle armi dandosi fuoco e facendosi esplodere, così la religione di Ta’Abà viene chiamata religione Kamikaze.”
“Ma …”
“Si ragazzo, c’è differenza, ma la gente non lo sa. Comunque … Ta’ Abà non era contento del suo popolo allora fece profetizzare all’ultimo profeta che tra mille anni sarebbe venuto un Eterno buono, che avrebbe portato la pace nel regno di Ta’Abà.”
“Tra quanti anni dovrebbe venire il nuovo Eterno?”
“Esattamente … quest’anno!”
“Ma se sparano all’Eterno …”
“Le sue ferite si rimargineranno da sole. L’Eterno che dovrebbe venire quest’anno deve portare la Pace nel regno di Ta’Abà, facendo ragionare le persone che si suicidano e spiegando alla gente che non sono Kamikaze le persone che frequentano la religione di Ta’Abà. Se non lo farà, la religione di Ta’Abà non esisterà più. Ora vai, ci stanno guardando tutti.”
“Grazie mille, signor bibliotecario. Arrivederci!”
Il ragazzo uscì dalla biblioteca più confuso di prima. Era lui l’Eterno che avrebbe dovuto portare la pace nel regno di Ta’Abà? Ma perché se tutti pensavano che quelli che seguivano la religione di Ta’Abà fossero Kamikaze non avevano vietato l’uso dei tre anelli? Non ci capiva niente.
Era così assorto nei suoi pensieri che andò a sbattere senza volere a un ragazzo biondo accompagnato da altre due ragazze, una con i capelli rosso chiaro e l’altra con i capelli castani. Portavano molto block notes che caddero per terra. Il ragazzo li raccolse e li porse ai tre ragazzi, che avranno avuto due anni meno di lui.
“Grazie” disse la ragazza con i capelli castani, dopodiché i tre ragazzi si allontanarono parlottando tra loro a voce bassa, per poi tornare dopo pochi minuti.
“Senti, stiamo facendo una ricerca sulla varie religioni e ci manca la tua” Disse il biondo indicando i tre anelli.
“Che devo fare?”
“Rispondi alle domande che ti faranno Easy e Estelle. Io devo andare.” Il ragazzo biondo si allontanò, e la ragazza con i capelli castani di nome Easy si avvicinò al ragazzo.
“Allora … scusa Dante ma ha gli allenamenti di tennis”
“Ok”
“Mmh … si, allora ma è vero che quest’anno dovrebbe venire un nuovo Eterno buono?”
“Si”
“Poi … Avete un Paradiso?”
“Si certo e abbiamo anche un guardiano che controlla chi è degno di entrare e chi no” Il ragazzo era sbalordito dalle sue stesse parole. Il bibliotecario non aveva detto niente di ciò, quelle cose le sapeva già e non sapeva come. Le ragazze annotavano tutto su un block notes.
“Ok grazie. Domani mattina dovresti venire a parlare della tua religione alla nostra scuola, alle sette precise.”
“Perché?”
“Perché la preside di farà le domande più importanti, poi potrai andare. Ah, hai scuola anche tu?”
“No, ho 16 anni quindi ho smesso.”
“Ok, ciao!”
Le ragazze se ne andarono. Lui non aveva voglia di andare in una scuola a parlare di una strana religione di cui un attimo prima di andare al parco il giorno prima non conosceva niente e che improvvisamente ora conosceva tutto. Odiava ammetterlo ma era inquieto.  

  
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