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Autore: cola23    01/04/2012    6 recensioni
Lontano dagli occhi.....lontano da cuore,si dice.E se invece fosse propio la lontananza a far sentire 2 persone più vicini?
ATTENZIONE: (non ne sono sicura ma Ace potrebbe per alcuni essere considerato OCC, anche se verso la fine cambia atteggiamento)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace, Sabo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4: 
 
IL GIORNO DELLA PARTENZA
Ace :   
 
Più tardi dopo quella dicussione, quando il mio amico se ne va, ripenso alle sue
parole,e a tutto quello che mi ha detto.
Prima ho avuto un atteggiamento indifferente, ma ora devo ammettere che la notizia della partenza di Rufy mi ha sconbussolato, e molto.
Non so perchè, ma all' improvviso mi si stringe il cuore al pensiero di come l'ho sempre trattato.Sono stato davvero antipatico e,indubbiamente, lui non lo meritava.Ricordo le sue espressioni risentite quando gli rispondevo in tono brusco, e i suoi occhi che si posavano su di me quasi timorosi....
Che strano, prima di oggi non avevo mai fatto caso a questi piccoli dettagli,ma ora mi tornano tutti in mente, e mi rendo conto che se avessi voluto i segnali per capire cosa provava davvero Rufy,cosa si nascondeva dietro il suo solito sorriso c'erano eccome.Non è vero quello che ho detto a Sabo, che Rufy sembrava non aver nulla,ero io che non volevo vedere perchè per me era più comodo credere cos'ì.
Ora invece mi sento in colpa.
Non so neanch'io perchè mi sono comportato così, Sabo a ragione, sono stato ingiusto con lui, cattivo e superficiale.Mi chiedo se non abbia anche ragione sul resto, e non debba  davvero attribuirmi qualche responsabilità  circa la sua decisione di partire.
E mi chiedo sopratutto perchè al pensiero di non vederlo più senza accorgermene, al improvviso mi si sono riempiti gli occhi di lacrime.
 
IL GIORNO DOPO.....
 
Rufy:
 
Guardo le valigie e, invece di sentirmi sollevato, provo un senso di ansia che fatico a controllare.
Ho organizzato la mia partenza ignorando lo sguardo triste di mia madre, che cerca inutilmente di trattenere le lacrime,e le perlessità di mio padre, ma ora tutti i nodi vengono al pettine.
Alla fine,ieri non sono uscito in compagnia,come avevo promesso a Sabo.
Ho preferito andare solo dagli amici più cari e salutarli uno a uno.
Sono passato anche d lui,visto che è stato così gentile da preoccuparsi per me.
E ora di andare alla stazione, ma preferisco abbracciare i miei genitori qui a casa e andare da solo, non sopporterei le lacrime di mia madre propio mentre sto per prendere il treno.
Afferro la valigia e mi dirigo verso la porta.Mi fermo sulla soglia e do un ultima occhiata intorno,mi riempio gli occhi delle immagini di casa mia e inspiro i profumi che mi sono sempre stati familiari. 
Poi apro la porta ed esco velocemente.Ora basta, non devo più voltarmi inditro ,devo soltanto guardare avanti e pensare al mio futuro, che sarà sicuramente migliore.La stazione non dista tanto da casa.Per fortuna in giro c'è poca gente, non ho voglia di incontrare nessuno.
Poi, inaspettatamente a metà strada mi ritrovo davanti lui, Ace.
E appoggiato su un muretto con le braccia incrociate, quando si accorge di me, si volta verso di me .
-Te ne andavi senza salutarmi?-
mi rimprovera guardandomi con sguardo grave.
Rimango di stucco.Sinceramente ero sicuro che fosse al corrente della mia partenza,ero sicuro che  Sabo essendo il suo migliore amico lo avrebbe informato, ma non mi aspettavo di vederlo,credevo fosse contento di sapere che mi levavo dalle scatole.
Non gli rispondo e continuo a camminare verso la stazione e lui mi raggiunge e mi si affianca.Vorrei chiedergli chi li ha dato il diritto di accompagnarmi.
Non ho voluto i miei genitori e mi ritrovo vicino propio lui?.
-Sai Rufy,mi dispiace che tu vada via.....e che tu non abbia nemmeno pensato di salutarmi, hai preferito andare da Sabo.-
Sono esterefatto,incredulo davanti alla sua ipocrisia!.
 Che faccia tosta!ora si comporta come se fossimo sempre stati 2 grandi amici, come se non fosse mai successo niente e lui non mi avesse trattato a pesci in faccia solo fino al altro ieri.
Prima ero solo sorpreso e poi seccato ma ora sono furioso per la sua sfacciataggine.
Come osa parlarmi con quel tono di accusa e quello sguardo offeso, come se fossi gli stessi facendo un torto, dopo il modo in cui si è comportato che cosa si aspettava? e cosa vuole adesso da me?
-Stai forse cercando  di farmi sentire in colpa Ace?.Be mi spiace per te..... ma non funziona!.Sabo si è sempre rivelato un vero amico, si è preoccupato e mi ha fatto capire ancora una volta che tiene davvero a me.E sinceramente avevo molta più voglia di confidarmi con lui piuttosto che parlare con te.Del resto credevo che a te neanche interessase,sono certo che la notizia non ti ha certo fatto morire di dolore,ti avrà piuttosto annoiato o forse reso anche felice.
Ho parlato con Sabo perchè a lui è un buon amico, mi è sempre stato vicino e ha dimostrato fino al ultimo di tenere davvero a me, cosa che invece non posso dire altrettanto di te.Ace.-
Gli dico rispondendogli col medesimo tono,ma anche brusco con una vena sarcastica ,e con voluta cattiveria.Lui si gira a guardarmi  stupito, con gli occhi sgranti, sembra quasi sconvolto.
Be, non è il solo. Anch'io sono stupito di me stesso.
Di solito anche quando qualcuno mi fà un torto tendo sempre a non prendermela troppo, perdonandolo sempre quasi subito smorzando il tutto con una risata o un sorriso.Questo è quello che ho sempre fatto, e per molto tempo anche con lui per primo.
Nemmeno nei miei momenti di maggior  rabbia  ricordo di essermi rivolto cos'ì aqualcuno specialemente se quella persona era Ace.
Ma stavolta sento di essere arrivato al limite, e in fondo penso che tutti hanno un limite e io da lui ho sopportato anche fin troppo .
Propio non riesco a capire il suo cambio di rotta così inaspettato.
Mi ha sempre trattato male e io da bravo masochista ho sopportato fin troppo.
Certo ero innamorato,o almeno credevo di esserlo. Ma forse era sempre stata solo una mia fissazione, non poteva piacermi tanto un ragazzo così diverso da me.
Nemmeno io capivo perchè mi piacesse così tanto, era sempre freddo con me e mi trattava male, il che era anche fin troppo gentile da parte sua visto che di solito mi dava dei pugni in testa e mi insultava pure.
E non lo capisco tutt'ora.
Chissà che cosa c'è che mi attrae tanto in lui.
-lo so,-
riprende a parlarmi  dopo un breve periodo di silenzio.
-E giusto che tu mi dica questo, so che non posso, ne merito di aspettarmi altro da te, Rufy.Sono stato propio stupido e presuntuoso, sono stato davver ingiusto con te.-
riconosce inaspettatamente riuscendo nonostante tutto a cogliermi nuovamente di sorpresa con le sue parole.
Quasi non riesco a credere che quello che mi cammina a fianco in questo momento sia lo stesso Ace che conosco da una vita.In tutti questi anni lo sentito scusarsi pochissime volte, e sempre solo se costetto,ma di sicuro non rivolto a me.E sono certo che in nessuna di quelle occasioni la sua voce suonasse così sinceramente dispiaciuta.
-Se mi odi non ti biasimo, hai tutte le ragioni per essere arrabiato con me.
Ma non avrei mai immaginato che te ne andassi via così, quasi di nascosto.-
Lo fisso sempre più sorpreso.  ha un aria così umile, non mi guarda nemmeno in faccia, come se avesse paura di incorociare il mio sguardo.Che cos'è gli è successo? sembra un altro.
-Non sto affatto scappando, ho già salutato tutti.- gli dico 
  
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