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Autore: xpayneinmyveins    01/04/2012    2 recensioni
Sam Carter, una normale diciassettenne americana.
E’ timida ma nessuno la conosce abbastanza per capirlo. E’ introversa, misteriosa. A volte scontrosa, questo è quello che gli altri vedono.
Nessuno la conosce per quella che è realmente. Nessuno capisce che è un modo per difendersi.
Ama la musica e ha un sogno, come tutti del resto.
Vive a New York, i suoi genitori si sono trasferiti da un po’ in Italia per motivi di lavoro e lei non li vede spesso. Per quanto quella città possa offrire lei sente il bisogno di andarsene, di seguire il suo cuore.
Sente di appartenere ad un altro luogo. Londra.
Sam ha smesso di sperare nei miracoli, o come volete chiamarli, ma un giorno una grande occasione le si presenta. Grazie ad essa le si aprirà davanti un futuro bellissimo, conoscerà il significato della vera amicizia. Capirà cosa sono l’amore e la passione. Ma soprattutto seguirà il suo sogno, segnando il suo destino.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Percorsi anche quella mattina il corridoio ghiacciato di quella enorme scuola. Tenevo i libri serrati al petto senza guardarmi troppo intorno.
Guardai l’orologio appeso al muro davanti a me, 7.55 am.
La musica mi risuonava nelle orecchie come a tenermi compagnia. Amavo la musica, in alcuni momenti riusciva a farmi staccare dalla bruttezza del mondo facendomi sognare ancora, ma ultimamente nulla riusciva più a farmi emozionare davvero.
Appoggiai i libri e lo zaino rosso della eastpack nell’armadietto e con ciò che mi serviva camminai verso l’aula d’inglese.
Mi misi al mio banco e dopo qualche minuto la prof. White entrò in classe.
-Buongiorno ragazzi, come prima cosa voglio darvi una bella notizia.- Cominciò appoggiando non troppo delicatamente le mani sulla cattedra, facendo così risuonare il fracasso degli anelli che portava contro il legno.
-E’ stato aggiudicato un premio mio molto speciale. Voi non ne siete stati avvertiti ma abbiamo stilato una lista di coloro che, avendo la media più alta, meritano di partire un anno intero con un volo già pagato per Londra.- Disse sorridente. A quelle parole il mio cervello si ricollegò alla realtà senza più perdersi tra i soliti pensieri.
-I vincitori sono quattro, tre nella vostra classe e uno in un’altra sezione. Questi studenti vivranno per tutto l’anno in un appartamento già arredato, sospesi dagli studi se vogliono, con il primo mese d’affitto già pagato.
Alle undici esatte presentatevi tutti in auditorium per sapere chi è stato scelto tra di voi.
Detto questo la lezione cominciò come al solito. Il tempo passava lentamente, più lentamente del normale.
Volevo sapere a tutti i costi chi aveva vinto ma soprattutto se tra quei quattro c’ero anche io. Doveva essere così.
Quando finalmente suonò la campanella delle 11.00 AM presi tutta la mia roba e a passo svelto mi fiondai in auditorium.
Notai che altre due mie compagne di classe si stavano affrettando, cercando di sormontare la folla che occupava il corridoio.
Zoe e Jackie. Sembravano simpatiche ma nessuna delle tre conosceva abbastanza le altre per esprimere un giudizio.
Mi spinsi in quel grande stanzone e il brusio mi riempì le orecchie.
Per quanto fossimo soltanto in una quarantina di studenti.
Trovai un posto e accanto a me si misero Zoe e Jackie.
-Ciao.- Sussurrò Zoe con un sorriso.
Jackie fece un cenno con la mano ad entrambe.
-Ciao- risposi.
-Ragazzi e ragazze, silenzio per favore.- Esordì il preside interrompendo il brusio con assoluta calma.
-Immagino che le vostre professoresse vi abbiano già detto tutto quindi passiamo alla lista senza esitazione.- Continuò.
Incrociai le dita, la tensione mi stava distruggendo. Per me era veramente importante, da questo viaggio poteva cambiare tutto.
-La prima è una ragazza con una media davvero eccellente…- Cominciò il preside.  
 
 Percorsi anche quella mattina il corridoio ghiacciato di quella enorme scuola.
Tenevo i libri serrati al petto senza guardarmi troppo intorno.
Guardai l’orologio appeso al muro davanti a me, 7.55 am.
La musica mi risuonava nelle orecchie come a tenermi compagnia.

Amavo la musica, in alcuni momenti riusciva a farmi staccare dalla bruttezza del mondo facendomi sognare ancora, ma ultimamente nulla riusciva più a farmi emozionare davvero.

Appoggiai i libri e lo zaino rosso della eastpack nell’armadietto e con ciò che mi serviva camminai verso l’aula d’inglese.

Mi misi al mio banco e dopo qualche minuto la prof. White entrò in classe.

-Buongiorno ragazzi, come prima cosa voglio darvi una bella notizia.- Cominciò appoggiando non troppo delicatamente le mani sulla cattedra, facendo così risuonare il fracasso degli anelli che portava contro il legno.

-E’ stato aggiudicato un premio mio molto speciale. Voi non ne siete stati avvertiti ma abbiamo stilato una lista di coloro che, avendo la media più alta, meritano di partire un anno intero con un volo già pagato per Londra.- Disse sorridente.
A quelle parole il mio cervello si ricollegò alla realtà senza più perdersi tra i soliti pensieri.
-I vincitori sono quattro, tre nella vostra classe e uno in un’altra sezione.
Questi studenti vivranno per tutto l’anno in un appartamento già arredato, sospesi dagli studi se vogliono, con il primo mese d’affitto già pagato.
Alle undici esatte presentatevi tutti in auditorium per sapere chi è stato scelto tra di voi.

Detto questo la lezione cominciò come al solito. Il tempo passava lentamente, più lentamente del normale.
Volevo sapere a tutti i costi chi aveva vinto ma soprattutto se tra quei quattro c’ero anche io. Doveva essere così.
Quando finalmente suonò la campanella delle 11.00 AM presi tutta la mia roba e a passo svelto mi fiondai in auditorium.
Notai che altre due mie compagne di classe si stavano affrettando, cercando di sormontare la folla che occupava il corridoio.
Zoe e Jackie. Sembravano simpatiche ma nessuna delle tre conosceva abbastanza le altre per esprimere un giudizio.
Mi spinsi in quel grande stanzone e il brusio mi riempì le orecchie.
Per quanto fossimo soltanto in una quarantina di studenti.
Trovai un posto e accanto a me si misero Zoe e Jackie.
-Ciao.- Sussurrò Zoe con un sorriso.
Jackie fece un cenno con la mano ad entrambe.
-Ciao- risposi.
-Ragazzi e ragazze, silenzio per favore.- Esordì il preside interrompendo il brusio con assoluta calma.
-Immagino che le vostre professoresse vi abbiano già detto tutto quindi passiamo alla lista senza esitazione.- Continuò.
Incrociai le dita, la tensione mi stava distruggendo.
Per me era veramente importante, da questo viaggio poteva cambiare tutto.
-La prima è una ragazza con una media davvero eccellente…- Cominciò il preside. 
  
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