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Autore: nika_12    01/04/2012    1 recensioni
Sirius odia i suoi famigliari , TUTTI, o almeno chiunque compaia sul'albero genealogico del numero 12 di Grimmauld Place.è proprio questo il punto ! Se ci fosse qualcuno di cui nessuno è a conoscenza che ha uno stretto legame con la famiglia Black ? E se questo qualcuno fosse in grado di fare grandi cose? .. anche di far perdonare a Sirius quel fratello minore a cui in fondo teneva molto ? Beh, la storia non sarebbe andata esattamente come la conosciamo ora!
Genere: Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Prologo
Gli girava la testa in modo terribile , non riusciva a camminare dritto e si doveva appoggiare continuamente al muro del corridoi per evitare di cadere  a terra .. anche perché aveva seri dubbi sul fatto che sarebbe riuscito a rialzarsi.   Sentiva un dolore bruciante alla schiena e alle braccia causato dai tagli e dai lividi di cui era pieno e acutizzato  ancora di più da movimento . Ma la cosa che sconvolgeva sempre Likias era che di volta in volta sentiva il dolore in modo più lieve , resisteva più  di quanto un ragazzi di 14 anni , per di più di corporatura abbastanza esile, riusciva normalmente .  La cosa lo turbava perché gli sembrava che il suo corpo si stesse abituando a quella sensazione , una sensazione che lui odiava , che unita all’umiliazione e alla frustrazione che provava dava forma ad una rabbia che non riusciva a controllare e che provava incondizionatamente sempre . Gli pareva di non riuscire più a provare nient’altro .. di essere svuotato e di non avere niente e  nessuno a cui aggrapparsi.  Bisogna anche dire che un’affermazione simile sarebbe suonata strana alle orecchie di un estraneo :  aveva una bellissima casa , i soldi di sicuro non gli mancavano , aveva elfi domestici che ubbidivano ad ogni suo ordine e un nonno che si era preso cura di lui fin da quando aveva 3 anni perché i suo padre era morto e sua madre aveva preferito sparire nel nulla piuttosto che sopportare ogni giorno la vista di suo figlio , copia esatta del defunto marito .  nel pensare all’ultima “ fortuna” che gli era capitata gli venne quasi da ridere , nonostante tutto. Suo nonno lo odiava e la cosa poteva definirsi reciproca … Likias non aveva mai capito come mai lo avesse  preso con sé . Era un uomo solitario che non aveva bisogno di essere circondato  dalla famiglia per essere felice, non era nemmeno incline ai giochi o alle  tenerezze che di solito si concedono ad un bambino , anzi a volte sembrava solo che suo nipote fosse solo uno  strumento su cui sfogare la propria rabbia con botte e insulti . 
Era quasi arrivato alla sua stanza , si sentiva le braccia in fiamme e la testa scoppiare. Aprì la porta e si diresse in bagno dove si tolse la maglietta e si lavo  le ferite , L’acqua fredda gli diede sollievo e lucidità . Una volta finito andò in camera e si stese sul letto esausto , facendo attenzione a non sforzare la schiena . “ Di questo passo non riuscirò neanche a muovermi di qui domani !” imprecò a bassa voce “ se c’è una cosa che non sopporto è stare fermo !”.  Lì steso poté finalmente rilassarsi e pensare con calma , ma l’unica cosa a cui riuscì a penare era la fame che aveva in quel momento , un pensiero stupido in effetti.
“ Klein !!” urlò, e subito con un sonoro CRAC apparve un elfo domestico piuttosto vecchio con un panno marrone intorno alla vita e due occhi gialli che lo fissavano.
“ Il padrone desidera?” chiese con un profondo inchino.
“ Ho fame , mi porteresti qualcosa da mangiare?”
“ Certo Padrone “ e scomparve così come era venuto per poi ricomparire con un panino  farcito dall’aria squisita.
“ grazie” disse dando un grande morso al panino , quant’era buono!
“ Il Padrone ha detto che domani mattina deve scendere presto perché vuole andare a far visita a dei suoi vecchi conoscenti”
Likias si rabbuio subito, odiava andare a trovare le “ vecchie conoscenze “ di suo nonno . Spesso erano suoi vecchi compagni di scuola con cui aveva condiviso non solo la scuola ma anche la passione per le arti oscure ( che aveva insegnato anche al nipote)  e per la persecuzione di Babbani e Mezzosangue. Ma non poteva non andarci , aveva già avuto la sua bella dose di guai per quel giorno.
“ Ok Klein puoi andare” disse e l’elfo sparì con un inchino .
Si rimise sdraiato sul letto mordendosi le labbra quando una fitta di dolore gli pervase la schiena , i pensieri sull’indomani gli avevano fatto completamente dimenticare il dolore .  Era consapevole di aver esagerato quel giorno ma non ce l’aveva fatta a trattenersi e ancora gli rimbombavano in testa le parole di suo nonno :
FLASHBACK
“ Sei un incapace!” stava urlando suo nonno , dopo che per l’ennesima volta avevano iniziato a discutere , neanche si ricordava più il perché ormai . “ Non vali niente… sei inutile!”
Likias stava fermo e ascoltava in silenzio guardandolo fisso negli occhi .
“ sei identico a tuo padre , finirai come lui a farti ammazzare perché non sei minimamente capace di badare a te stesso!”
“ Preferisco farmi ammazzare piuttosto che comportarmi  da codardo come te che usi degli sporchi  trucchi !” sapeva che sarebbe finita male nel momento stesso in cui aveva pronunciato quelle parole. E infatti il volto dell’uomo era diventato nero dalla rabbia , lo aveva afferrato e sbattuto violentemente contro la parete facendogli sbattere la testa. Per un momento si era sentito frastornato , ma poi si era sentito sbattere ancora contro il muro e aveva cercato di liberarsi inutilmente .
“ Non ti devi azzardare mai più a dire una cosa simile ! Hai capito?! Razza d’ingrato se non era per me  quest’ora saresti in mezzo a una strada !” e lo aveva spinto ancora.
“ Come se ci fosse qualche differenza!” a quel punto suo nonno lo aveva colpito facendolo cadere per terra con un colpo allo stomaco.
“ Crucio!!”  Il dolore lo aveva percorso da capo a piedi come una  scarica elettrica , si era contorto per terra e si era morso la lingua per evitare di urlare ma non ci era riuscito. Dopo un tempo indefinito il dolore era cessato e aveva sentito solo il freddo del pavimento sotto di sé. Suo nonno doveva essersene andato perché non lo sentiva , poi era svenuto .
FINE FLASHBACK
Sentì la rabbia che montava nuovamente in lui come un’onda . Non sopportava di dover subire tutto questo senza fiatare , senza far nulla per difendersi perché sarebbe stato inutile . Inutile proprio come lui .
Sentì le lacrime agli occhi e per quanto ci provasse non riuscì a non piangere rabbiosamente .Questo non fece che aumentare il suo sconforto .Non poteva piangere , non doveva. Perché i Black non piangono mai.
 
 
 
 
Ed ecco il primo capitolo! Non so ditemi voi che ne pensate. So che non sembra una storia molto allegra , ma quella parte arriverà più aventi , non temete. Aspetto con molta impazienza le vostre recensioni , al prossimo capitolo!!! *^*
  
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