NdA: Questa storia è un regalo di compleanno per LauriElphaba. Spero ti piaccia.
I’m
born again
-Signore,
lei è stato morso da un lupo mannaro.
Sono
queste le prime parole che sento, le parole che danno inizio alla mia
nuova
vita. E non le capisco.
-Cos..
mi scusi, non credo di aver capito quello che mi sta dicendo.-
farfuglio.
Il
Medimago mi guarda con pietà e la rabbia monta dentro di me,
chi diavolo si
crede di essere questo omuncolo, per guardarmi così?
-Mi
spiace molto Signore. Purtroppo non c’è cura, Lei
è stato infettato.
Non
gli chiedo di ripetere, anche se vorrei, perché ora ho
capito quello che sta
dicendo, che non vuole dire: Sono
diventato anche io un lupo mannaro.
Il
Medimago ora sta blaterando qualcosa su dei centri appositi…
certo, come se
volessi farmi rinchiudere in uno zoo.
-Voglio
tornare a casa.- dico.
Lui
mi guarda in silenzio, poi fa cenno al tirocinante di portarmi i miei
vestiti.
Intanto mi spiega che, come prevede il protocollo, hanno già
informato il
Ministero della mia nuova “condizione”- la
definisce proprio così e a me viene
da ridere- e che presto riceverò una visita da alcuni
“addetti ai lavori”.
Il
suo modo di parlare è estremamente divertente. Si sente che
è imbarazzato, non
riesce a guardarmi e usa assurdi giri di parole, come se temesse di
urtare la
mia sensibilità. O forse teme di farmi arrabbiare, e che io
possa sbranarlo.
Sciocco,
piccolo ometto.
Esco
dalla stanza mentre sta ancora parlando, non mi interessa quello che ha
da
dire.
In
strada, fuori dal San Mungo, sembra che tutti guardino me.
Mi
chiedo se sia così evidente, se già i tratti del
lupo stiano inquinando il mio
viso, così da rendere visibile a tutti la mia nuova
identità, la mia nuova
vita.
Cammino a passo svelto tra la folla, tenendo la testa bassa. In pochi
minuti
sono in un vicolo deserto e sporco, il posto perfetto per
Smaterializzarmi.
A
casa nulla è cambiato, il che mi sembra strano.
Ogni
cosa è com’era una settimana fa, quando uscii per
andare al Black Wolf.
Ironico, vero?
Sono
diventato un lupo mannaro dopo essermi sbronzato in un pub chiamato
Black Wolf…
Sono
stupito dalle mie reazioni. Dovrei essere furioso, o spaventato, o
tutt’e due
le cose invece provo solo una gran voglia di ridere. Probabilmente
è una
reazione allo shock.
Bussano
alla porta.
Rivolgo
un’ultima occhiata al vecchio numero del Profeta posato sul
tavolino e vado ad
aprire, una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Com’era
prevedibile, il colloquio con i funzionari del Ministero non
è stato affatto
divertente.
Dopo
un lungo silenzio imbarazzato e vuote frasi di circostanza su quanto
fossero
spiacenti di ciò che mi era capitato hanno cominciato a
spiegarmi le regole.
Regole…
Dio, quante ce ne sono! Sembra di essere di nuovo a scuola. Bisogna
iscriversi
in un registro, presentarsi dopo ogni luna piena per un controllo, fare
rapporto almeno una volta a settimana sui propri sentimenti alla
guida…
Trovo
tutta questa faccenda estremamente seccante. Molto più, a
dire il vero, del
fatto di essere diventato un lupo mannaro.
Probabilmente
nel mio cervello c’è qualcosa che non funziona.
O
forse è solo perché inconsciamente ancora non ci
credo. Magari dopo la luna
piena sarà diverso, dopo che mi sarò trasformato
per la prima volta vedrò la
faccenda sotto un altro punto di vista.
Consulto
il calendario lunare che mi hanno dato quelli del Ministero, una delle
poche
cose davvero utili, se non l’unica. La prossima luna piena
è tra soli due
giorni.
Sento
un fremito attraversarmi, e non saprei dire se si tratta di paura o
trepidazione.
Ieri
è stata una giornata molto intensa.
Tanto
per cominciare ho dovuto passare la mattinata al Ministero, tra
pratiche e
sedute con la mia guida – un vecchio noioso e antipatico.
E
poi è stato un continuo via vai di gufi e amici venuti ad
esprimere il loro rammarico
e a offrire sostegno – parole vuote dette solo per scaricarsi
la coscienza.
Oggi
però è giorno di luna piena, quindi sono spariti
tutti. Hanno paura.
La
cosa non mi tange, come non mi aveva minimamente toccato la loro
presenza,
ieri.
Stravaccato
mollemente su di una vecchia poltrona sfondata, fisso
l’orologio, attendendo l’arrivo
della notte con un misto di ansia, paura e curiosità.
Da
questa notte la mia vita sarà diversa, in un modo o
nell’altro tutto cambierà.
Manca
un’ora al tramonto, meglio muoversi, non posso certo
trasformarmi in casa.
La
mia guida mi aspetta nel bosco. Dice che è un posto sicuro
dove trasformarsi
senza essere visti e senza correre il rischio di uccidere qualcuno.
Sono
sempre stato un solitario, avrei voluto fare questa prima esperienza da
solo ma
le regole sono queste… E
va bhè, se
così dev’essere, così sarà.
Ora
è meglio che vada.
Il
bosco è molto silenzioso.
Mi
secca ammetterlo, ma in questo aveva ragione, è il posto
perfetto. Non c’è
anima viva, solo io e la mia seccante ombra.
Mancano
pochi minuti ormai al sorgere della luna e sto facendo di tutto per
ignorare il
mio compagno d’avventura. A breve avrà inizio la
mia nuova vita, a breve
nascerò di nuovo, e non voglio che le stupide chiacchiere di
quest’uomo
rovinino il momento. Non so ancora se sarà una cosa bella o
brutta, ma so che voglio
fare da solo.
-Zitto!-
ringhio. È più il verso di un animale che la voce
di un uomo. Il mio compagno
si zittisce. Gli lancio un’occhiata di sbieco, qualcosa nella
forma del suo
viso sta cambiando.
Non
ho bisogno di guardare il cielo per sapere che la luna è
sorta perché sento la
sua energia attraversarmi e colpirmi con la forza di un treno in corsa.
L’energia
cresce fino a diventare insopportabilmente dolorosa, mi scava nelle
ossa e nei
muscoli, rompendo e lacerando il mio povero corpo. Il dolore aumenta
ancora,
facendomi urlare. Ma il suono che esce dalla mia gola non ha nulla di
umano.
Passano pochi secondi ancora e poi il lupo esplode-
non c’è altro termine per definire quello che
accade- da me, dentro di me.
Ed
è pura energia.
Il
dolore è solo un pallido ricordo, ora tutto ciò
che resta è una forza
incontrollabile, una furia e una brama insopprimibili.
Il
mio io-lupo è più alto, più robusto
del mio io-uomo. E infinitamente più forte.
Sono
rinato in questa notte scura, baciato dai raggi di una luna benedetta,
ed è
come se la vita che avessi vissuto finora non fosse altro che una
pallida
imitazione. Solo limbo e attesa, aspettando questo.
È
tempo di cacciare, ho fame. Il tempo di pensarlo e già mi
sto lanciando in
corsa tra gli alberi, sicuro e letale come un’ombra, alla
ricerca di una preda.
Ormai
ne sono sicuro, diventare un lupo mannaro è la cosa migliore
che mi sia mai
capitata nella vita.