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Autore: SeaweedBrain    01/04/2012    4 recensioni
Ormai è passato un anno dalla caduta di Crono, e tutto sembra essere tornato al suo posto.
Purtroppo le cose non vanno esattamente come tutti si aspettavano, niente e vissero felici e contenti! Un nuovo enorme numero di ragazzi arriva al campo, e questo rivelerà nuove sorprese al gruppo di ragazzi, intanto nuova minaccia incombe sul mondo degli Dei e quello degli Uomini, più spietata e più potente di prima!
E' il tempo per Percy ed i suoi amici di tornare a lavoro...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano circa una dozzina i ragazzi che arrivarono al campo, a metà fra lo spaventato e l’esaltato. C’erano ragazzi e ragazze di tutte le età: sembravano andare dagli otto anni, ai diciotto. Tutti si guardavano intorno curiosi. Nessuno di noi osò parlare e restammo tutti quanti in silenzio a fissarli. Anche loro si dovevano sentire in imbarazzo… insomma, non era facile per nessuno sapere da dei ragazzi capra che si era figli di uno degli dei dell’Olimpo, che si pensava essere leggenda fino a poco prima.
Non sapevo bene come mai erano tutti quanti assieme, anzi nessuno riusciva ancora a capirlo… però eccoli li davanti a noi, dei nuovi semidei.
Finalmente, gli altri ragazzi del campo iniziarono a parlare con qualcuno di loro… uno degli Stoll che stava cercando di parlare, o meglio, ci stava provando con una delle nuove arrivate. Classico. Proprio davanti a loro vidi arrivare Grover, con un sorrisetto stampato in faccia. Indossava il suo completo… diciamo “mimetico”: nello zaino teneva le gambe finte e poi aveva anche vestiti normalissimi. Quando arrivò non ebbe nemmeno il tempo di parlare che immediatamente Juniper gli saltò addosso abbracciandolo fortissimo. La ninfa era completamente innamorata di lui, si vedeva benissimo, e per sua fortuna lui ricambiava completamente. Accanto al mio amico c’erano altri due satiri che, sempre con un sorriso sulla bocca, andavano a salutare i rispettivi amici e compagni. C’erano anche un paio di ragazze, delle Cacciatrici di Artemide che si erano offerte volontarie per andare a recuperare i “nuovi”. Alcuni dei nuovi arrivati non smettevano di togliere gli occhi di dosso a tutte le ragazze, mentre alcune ragazze si guardavano intorno vispe, altre invece tenevano lo sguardo basso, quasi terrorizzate.
Stavamo per andarci a parlare anche noi ma, in quel momento, sentimmo un rumore di zoccoli alle nostre spalle. Ci voltammo, sorridendo. Avrei riconosciuto ovunque la voce di Chirone, che intimava ad alcuni ragazzi di lasciarlo passare. Era nella sua forma mitologica, quella che preferiva quando era al campo, perciò i nuovi rimasero ad osservarlo scioccati.
Subito dietro di lui ecco che arrivava con aria decisamente annoiata Dionisio, meglio conosciuto come il Signor D. Indossava una delle sue solite tutine ed aveva i capelli scombinati sul viso. Osservava tutti i ragazzi con aria scocciata e, quando mi vide, alzò gli occhi al cielo, come se non potesse credere che fossi già lì. Mi scambiai un’occhiata con Annabeth ed entrambi dovemmo soffocare una risata per evitare che ci sentisse e ci chiudesse in una bottiglia di vino. Quando giunsero vicino ai ragazzi nuovi, tutti quanti indietreggiammo e ci zittimmo in meno di un secondo. -Benvenuti ragazze e ragazzi, so che siete spaventati, volete scappare o ancora non riuscite a crederci ma è così, voi siete dei semidei…- iniziò Chirone… poi guardò i nuovi arrivati in faccia e aggiunse, notando il loro sconcerto: –Oh tranquilli ragazzi, io sono Chirone, direttore delle attività del campo, e si sono un centauro!- Ecco, Ora invece erano realmente affascinati ma nessuno di loro osò spiccicare una parola comunque.
-E lui invece è il direttore del Campo, il Divino Dionisio!- aggiunse Chirone, indicandolo indicandolo.
A quelle parole, alcuni ci restarono realmente secchi, altri invece cercavano di trattenersi dalle risate. Una ragazza con i capelli castani lunghi intrecciati ed una bionda invece con i cappelli un poco più corti della prima soffocarono delle risatine, allontanando lo sguardo; un’altra ragazza invece con i capelli anch’essi castani guardava affascinata e sembrava avere voglia di fare mille domande. Alcuni ragazzi invece continuavano a guardare il Dio cercando di mostrare il loro autocontrollo.
Il Signor D allora si schiarì la voce e disse:
-Si benvenuti ragazzini, beh come ha detto Chirone, questo è il Campo Mezzosangue e voi siete figli degli Dei. Quest’estate farete molte attività tipo allenarvi e cose da “eroi” come alcuni le definiscono… Ora però vediamo di sbrigarci.- disse senza sprizzare troppa allegria mentre con i suoi occhi viola li osservava uno ad uno. Intanto camminava avanti ed indietro davanti a loro sollevato da terra di qualche centimetro… Probabilmente lo faceva per sembrare più alto. O forse per non sporcarsi le scarpe.
-Allora, ora ognuno di voi verrà qua e si presenterà così vedremo anche di chi siete figli!- disse Chirone mentre camminava, per poi dare una pacca sulla schiena ad uno dei ragazzi nuovi. Annabeth era muta accanto a me con le braccia incrociate. Si girò verso di me, gli occhi grigi che luccicavano di curiosità
-Secondo te di chi sono figli?- chiese.
-Non ne ho la più pallida idea, davvero…- risposi a mia volta
-Mmh… guardali, poverini, sembrano preoccupati!-
-Ti ricordo che anche io quando sono arrivato ero terrorizzato-
-Si lo so, è normalissimo infatti. Ma quello che mi lascia perplessa è: come facevano tutti questi semidei ad essere insieme?- chiese, quasi retorica, guardando prima me e poi i ragazzi là davanti. Da parte mia, ero troppo concentrato sui suoi occhi per darle una risposta sensata.
-Non lo so, se vuoi appena si liberano di D. possiamo andare a parlargli per vedere chi sono e come mai erano tutti insieme!-
-Grazie Testa d’alghe!-
-E’ sempre un piacere Sapientona!- esclamai sorridente mentre ritornavo ad osservare i nuovi arrivi. Vidi le facce degli altri compagni, anche loro erano leggermente storditi da questa cosa ma alla fine poteva soltanto fare piacere avere dei nuovi fratelli.
-Okay perfetto ragazzi chi vuole iniziare allora a presentarsi?- chiese Chirone, rompendo il silenzio che si era creato.
Sentii intanto uno dei due fratelli Stoll che disse all’altro:
-Scommetto due dracme d’oro che una delle ragazze more è figlia di Atena…-
-Io invece dico che quella bionda è figlia di Hermes!- rispose sorridendo astutamente l’altro.
Chi più chi meno, si iniziò a fare scommesse e un leggero brusio si levò dalla folla.
-Ragazzi per piacere, i nuovi compagni forse si sentono in imbarazzo se continuate a fissarli così!- ci rimproverò Chirone –Vi pregherei chi ha da fare di tornare alle proprie attività, grazie!-
Chiaramente nessuno prese troppo alla lettera le parole del centauro infatti soltanto alcune figlie di Afrodite che si annoiavano se ne andarono; per il resto gli tutti noi altri restammo. Le cacciatrici poi erano tutte riunite da una parte, con Talia in prima fila, con le braccia conserte sotto al petto ed il suo sguardo blu elettrico che osservava i ragazzi con attenzione. Vidi che ogni tanto divagava con lo sguardo ed andava a finire su Luke, ma lui forse parve non accorgersene, o meglio fingeva di non accorgersene perché, a sua volta, ogni tanto si perdeva a guardare la figlia di Zeus.
-Okay allora ho capito che devo scegliere io, tranquilli toccherà a tutti quanti!- decise Chirone, iniziando a camminare avanti ed indietro.
I ragazzi cercarono di indietreggiare, ma niente, lui fu più veloce di loro. Scelse una ragazza, con i capelli chiarissimi quasi tendenti al bianco, che avrà avuto circa quindici anni. Lei capì di non avere alternative e, tremante, fece due passi avanti. Indossava una gonnellina celeste ed un top coordinato, aveva i lineamenti fini e degli occhi abbastanza chiari.
-Salve signorina, come ti chiami?- le chiese il signor D, piuttosto educatamente per i suoi standard.
-K.. Kendra Malfoy!- ammise lei, facendo uscire una voce abbastanza tremante.
-Bene Kendra, benvenuta al Campo Mezzosangue, allora dobbiamo soltanto capire chi è il tuo genitore Divino!- esclamò Chirone dandole una pacca sulla spalla. Generalmente avveniva da solo però non penso che, in quel momento, con tutti quei nuovi da determinare, si potesse permettere alle cose di evolversi da sole come si faceva solitamente.
-Okay, okay, questo è un caso speciale, sono troppi i marmoc… volevo dire i ragazzi da essere smistati e siccome Hermes non riuscirebbe a prendersi tutti questi indeterminati, per questa volta vi darò una mano io ad essere riconosciuti!- borbottò il Dio abbastanza scocciato.
-Perfetto, era proprio quello che volevo proporre!- concluse Chirone, sorridendo.
Annabeth a quelle parole si voltò verso di me e disse
-E’ la prima volta che Dionisio aiuta i ragazzi ad essere determinati dai loro genitori!- esclamò a bocca aperta.
-Davvero? Non era mai successo?- chiesi a mia volta
-No. E’ incredibile!- esclamò, mordendosi il labbro per l’euforia.
-Bene allora tu hai una madre o un padre Divino, e bla bla bla… solite cose, poi te le farai raccontare dai tuoi amici. Comunque non è detto con sicurezza che verrete determinati, anche con il mio aiuto ci sono alcuni casi che sono piuttosto difficili! Ora dammi la mano, stringi e vediamo che succede-spiegò D, piuttosto sbrigativamente.
Kendra sembrava un po’ più sicura e gli strinse la mano, cercando di sembrare il più possibile tranquilla. Il Dio gliela strinse, poi socchiuse gli occhi.
In quel preciso momento sopra la testa della ragazzina apparve una luce prima debole e poi sempre più intensa mentre un Caduceo prendeva forma. Ermes.
-Vieni qua sorellina, benvenuta nella cabina numero undici!- urlò Connor Stoll, per farsi sentire in mezzo all’applauso della cabina 11.
-Tranquilla non mordiamo mica! questa sera, ovviamente, festa in onore della nostra nuova sorella!- aggiunse suo fratello Travis.
Chirone li guardò malissimo prima ma poi vedendo la faccia entusiasta della ragazza sospirò e fece semplicemente spallucce. Se non l’avessimo conosciuto, avrei detto che si sarebbe vendicato sui due fratelli durante qualche allenamento. La ragazzina si diresse quasi saltellando dagli altri figli di Hermes che continuavano ad applaudire.
Chirone iniziò nuovamente a guardare i ragazzi nuovi ma, prima che lui potesse chiamare qualcuno, una ragazza con i capelli ramati e gli occhi nocciola si fece avanti.
-Posso andare io? Cioè… devo fare in fretta così mi vado a riposare che sono stanchissima!- mormorò con una voce delicata e Chirone annuì, sorridendo.
-Oh si perfetto così si fa, come ti chiami quindi?- chiese.
-Violet, Violet Woods!- si presentò la ragazza, facendo un sorriso. Era aggraziata ed anche piuttosto carina (non dite ad Ann che l’ho pensato!); andò subito dal Signor D che accennò un sorrisetto ma poi tornò annoiato in viso
-Va bene bambolina, sbrighiamoci che non vorrei fare notte perché abbiamo una partita ancora aperta!- Alzai gli occhi al cielo. Ovviamente si riferiva alle partite a pinnacolo che faceva sempre con Chirone.
Lei gli porse la mano e il dio ripeté la procedura della prima volta, stringendogliela e chiudendo gli occhi.
Dopo qualche secondo una cascata di cuori iniziò a scendere sulla testa della ragazza. Beh, ovviamente si trattava di una figlia di Afrodite. Le altre ragazze, capeggiate da Silena, le andarono incontro sorridenti, accompagnandola verso la loro cabina.
-Troppo scontato…- mormorò Grover alle mie spalle. Feci un salto in avanti per lo spavento, dato che non l’avevo sentito arrivare
-Già hai ragione Grover, si vedeva lontano un miglio…- annuì Annabeth mentre si voltava a guardare il satiro.
-Perché, chi ti aspetti di trovare, in mezzo a questi ragazzi?- chiesi allora curioso
-Non ne ho la più pallida idea, davvero! sono troppi ed i loro odori sono tutti confusi e mescolati quindi non riuscirei a riconoscere niente!- mi spiegò il mio amico.
-Beh allora aspetteremo e vediamo che cosa salta fuori…- mi strinsi nelle spalle, sorridendo tranquillo.
-Ah e ragazzi volevo dirvi che gli Stoll danno tre a due che una delle bionde è figlia di Apollo, volete puntare anche voi?- chiese Grover mostrandomi il suo migliore sorriso divertito.
-Grover non ci credo, quei poverini devono scoprire chi è il loro vero genitore e quei due scemi giocano a fare scommesse!- esclamò Annabeth, scuotendo la testa esasperata.
-Dai, è solo un modo divertente per rompere il ghiaccio!- cercai di farla ragionare, sorridendo.
-Se osate scommettere anche voi due, vi rompo io qualcosa in testa!- mi minacciò quella “dolcezza” della mia ragazza.
-Okay okay, calma nessuno rompe niente a nessuno chiaro?!- fece Grover, ammutolendo subito dopo. Intanto, Chirone aveva scelto un altro ragazzo.
Questo tipo aveva i capelli neri che gli ricadevano leggermente sugli occhi, la postura rigida, fin troppo rigida, e lo sguardo abbastanza serio che fissava il centauro.
-Allora ragazzo il tuo nome?- chiese Chirone gentile
-Frederick Schwarz a rapporto, signore!- disse quello, scattando sull’attenti.
-Tranquillo, Frederick non siamo mica nell’esercito!- esclamò il centauro, nascondendo un sorrisetto
Quello allora cercò di trovare una postura non rigida, ma non ci riusciva, era davvero più forte di lui. Disse di avere sedici anni, ma era inquietante in qualche modo. Si avvicinò al il Signor D che, questa volta con riluttanza, gli strinse la mano, e sopra la testa del ragazzo apparve una lancia incrociata con una spada rossa fuoco.
Ares. Mistero dell’aura negativa risolto. Tutti i figli di Ares mettevano timore. Clarisse teneva la mano a Chris ma la lasciò immediatamente incrociando le braccia sotto il petto e applaudendo in maniera seria. Frederick allora fece un sorrisetto e poi prese le sue cose e la stessa capocabina l’accompagnò verso la cabina numero cinque.
Cominciavamo tutti ad esaltarci seriamente, con tutte quelle nuove presentazioni.
Venne chiamata poi un’altra ragazza con i capelli rossi ed il viso allegro che stava sorridendo a tutti. Si presentò come Roxie e si scoprì che anche per lei il suo genitore Divino era Ares. La ragazza manco sapeva chi fosse Ares, e così a Clarisse, che era appena tornata dalla cabina, toccò di spiegarle tutta la storia di loro padre .
Toccava ad un’altra ragazza che si fece avanti tremante sospinta da Chirone. Aveva i capelli castani che le cadevano lisci sulle spalle e gli occhi chiarissimi quasi tendenti al grigio. Ad Annabeth scintillarono gli occhi, ma rimase in silenzio, in attesa.
-Avanti ragazza, vieni avanti non fare la timida!- le disse Chirone. Così quella avanzò di qualche passo e si ritrovò quasi al centro del Campo.
-Allora come ti chiami e quanti anni hai- la incitò.
-Mi chiamo Alexandra Jackson ed ho sedici anni!- balbettò spaventata. Ehi, aveva il mio stesso cognome! Chissà che non fossimo parenti… Improbabile, però. In fondo, Jackson è abbastanza comune. Sembrava spaventata ma il nostro maestro cercò di farle forza e la mandò da D che la squadrava dalla testa ai piedi e poi disse, in modo annoiato:
-Mmh andiamo dai, porgimi la mano e vediamo che succede!-
Alexandra allora porse la sua mano destra e chiuse gli occhi impaurita. Annabeth lanciò un urlo di gioia: sopra la testa della ragazza era appena apparsa una civetta che splendeva di un celeste chiarissimo misto all’argentato. Atena, la madre di Annabeth. Quest’ultima mi guardò sorridente, gli occhi che le sembravano quasi d’argento per quanto scintillavano.
-Percy, è una figlia di Atena!- esclamò contentissima, saltellando sul posto, senza alcuna intenzione di trattenersi. Le sorrisi dolcemente, abbracciandola: era bello vederla così felice.
-Ho capito, avanti valla ad abbracciare, io rimango qui a guardare gli altri!-
-Mi raccomando Testa d’Alghe, cerca di non farti riconoscere come al tuo solito!- mi fece l’occhiolino e mi diede un bacio sulla guancia, prima di avviarsi verso la sua nuova sorella. Appena arrivata, abbracciò Alexandra poi la accompagnò verso la cabina numero sei.
Mi sedetti per terra con Grover, per osservare il resto dello smistamento, quando Luke ci raggiunse.
-Annabeth sembrava felice…- disse rompendo quel silenzio e passandosi una mano fra i capelli
-Già, chiunque sarebbe felice di avere una nuova sorella- ribattei amaramente.
-Dai amico, alla fine non è così male essere l’unico in cabina…-
-Lo dici perché non l’hai provato!-
-Lo dico perché vivo con dozzine di persone… fra i vari figli di Hermes e tutti gli indeterminati è un vero e proprio manicomio quella cabina, prima o poi gli Stoll faranno saltare in aria quel posto me lo sento!- disse Luke in un tono che non ero sicuro si potesse definire divertito, mentre osservava davanti a sé.Beh… In fin dei conti non aveva tutti i torti non era il massimo essere così tanti in una cabina, ma non era bello nemmeno essere solo, visto che Tyson non c’era quasi mai.
-Bene qualcuno di voi vuole scommettere su quel tipo biondo?- saltò su Grover, cambiando completamente argomento.
-Grover ti ricordo le parole di Annabeth…- risposi, anche se la proposta mi tentava.
-No grazie ho già scommesso sulla bambina!- rispose Luke, scuotendo la testa.
-Bambina quale bambina?- domandammo io e Grover in coro, guardandolo.
-Quella bambina penso sia la più piccola…- disse indicando ora realmente una bambina in mezzo a quei ragazzi che pian piano andavano diminuendo.
Chirone la chiamò proprio in quel momento e quella si fece avanti saltellando. Aveva i capelli castano chiaro lunghi, molto lunghi e gli occhi verdi e la carnagione chiarissima.
-Wow poi posso farmi un giro sulla tua schiena?- chiese innocentemente a Chirone.
Chirone rimase leggermente spiazzato da quelle parole, ma sembrò non farci troppo caso.. doveva capitargli spesso con i semidei più piccoli.
-Dopo vediamo! Allora, come ti chiami piccolina?- chiese sorridendo.
-Io non sono piccolina, io sono grande eh! ho otto anni!- esclamò quella, suscitando una leggera risata fra i ragazzi
-Oh ottimo allora…-
-Beh comunque mi chiamo Amber Queen, però tutti quanti mi conoscono con il nome di Bambi, quindi dovete chiamarmi anche voi così!- aggiunse con sicurezza la piccoletta. Era schietta e decisa la bambina, mi stava già simpatica.
-Perfetto. allora Bambi per piacere vuoi andare là così vediamo chi è il tuo genitore divino?- chiese cordialmente Chirone, indicandole Dionisio. Quella sempre saltellando si avviò dal Dio e disse
-Cioè ma lei è davvero Dionisio il Dio del vino? Cioè perché indossa questa brutta tuta, e perché è così annoiato nello stare qua?- chiese con la sua vocina quasi innocua. A quelle parole il Signor D sgranò gli occhi e poi guardò Chirone che gli fece cenno di stare calmo e gli sussurrò:
-Ha solo otto anni, è piccola non sa bene quel che dice!-
-Ma non è vero so benissimo quel che d…- stava dicendo allora Bambi, firmando la propria condanna a morte, ma fortunatamente Chirone le tappò la bocca appena in tempo. Dionisio le afferrò la mano e la strinse, socchiudendo gli occhi.
Nessuno si aspettava che in testa le spuntarono una serie di rose rosse con delle rigogliose foglie verdi. Questo era il simbolo di Demetra. Le foglie si attorcigliavano fra di loro come i rampicanti e la bambina iniziò ad urlare dalla gioia, saltellando come un canguro impazzito.
-Allora avevi indovinato?- chiesi a Luke.
-No purtroppo: pensavo fosse figlia di Atena, prima che aprisse bocca sembrava più timida!- disse allora quello ridendo mentre tutti quanti la guardavamo andare a prendere le sue cose e portarle verso la sua cabina.
Intanto il numero dei ragazzi iniziava a diminuire piano piano, ora fu la volta di un ragazzo alto e ben proporzionato con i capelli castani e gli occhi azzurri che si presentò come Zackary Efron.
Quando arrivò al centro del campo, fece un sorrisetto a delle figlie di Afrodite che erano accorse per guardare e quelle lanciarono degli strilletti degni di un gruppo di fangirls.
-Già questo tipo non mi piace!- mugugnò Grover, incrociando le braccia.
-Solo perché quelle figlie di afrodite non fanno così con te non significa che non è simpatico lui…- provai a farlo ragionare, guardandolo.
Zack, intanto, se ne stava praticamente in posa là in mezzo, mentre Chirone gli chiedeva le stesse cose che aveva chiesto a tutti.
-Bene Zack, sei mio figlio, bene ti devo realmente stringere la mano?- chiese il Signor D sbuffando. Una serie di bocche si spalancarono per la sorpresa.
-Di.. dici sul serio? Papà abbracciamoci!- esclamò quello sorridente mentre cercava di abbracciare il Dio, che ovviamente sgranò gli occhi e si fece abbracciare per due secondi precisi, forse anche meno.
-Bene ora non fare troppo il sentimentale vai nella tua cabina e divertiti!- lo congedò velocemente, con un cenno della mano.
Mentre Zack andava alla sua cabina, molte ninfe e ragazze iniziarono a seguirlo con aria sognante: non solo era un bel ragazzo, ma anche figlio del capo del campo al momento. Poi andò un altro ragazzo un tipo biondino con gli occhi azzurri, anche lui sembrava carino, o almeno questo era quello che sembravano pensare le ragazze, visto che lo fissavano imbambolate.
-Kendal, Kendal Flame signor Chirone!- si presentò, sorridendo.
Chirone a sua volta gli sorrise e disse
-Benvenuto al campo giovane Kendal, su vai e vediamo!-
Il ragazzo avanzò di qualche passo verso il Signor D che inarcò un sopracciglio quando lo vide e, sorridendo leggermente, gli strinse la mano e chiuse gli occhi. Tutti quanti ci aspettavamo di vedere qualcosa, ma non successe niente. Non apparve nulla sopra la sua testa. Kendal stesso rimase un poco deluso in quel momento ma fece spallucce e se ne andò verso gli Stoll che gli andarono incontro spiegandogli la situazione per bene. Lo guardammo allontanarsi tranquillamente. Beh, ecco il primo indeterminato. Venne poi chiamata una ragazza dai capelli castani mossi, che aveva legati in una treccia lunga fino a metà schiena. Aveva gli occhi verde chiarissimo ed un sorrisetto stampato sulla faccia, salutò l’amica bionda che era ancora in mezzo al gruppo e si diresse al centro del campo. Tutti quanti la guardavano silenziosi mentre Chirone le chiese:
-Allora Benvenuta al campo, come ti chiami ragazza? E quanti anni hai?-
-Mi.. mi chiamo Katniss Gilbert, ed ho diciassette anni…- rispose lei facendo un sorrisetto. Intanto si guardava intorno con aria divertita.
-Bene, allora Katniss, benvenuta, ora per favore vai dal Divino Dionisio che così cerchiamo di vedere di chi sei figlia…- mormorò ora poggiandole una mano sulla spalla mentre l’accompagnava.
Lei sembrava tranquilla ma il leggero rossore in viso faceva capire che non era proprio come voleva far credere. Mentre camminava, notai che indossava dei pantaloni neri stretti ed una maglietta a maniche corte sopra. Il dio la guardò ed inarcò un sopracciglio.
-Bene allora, dammi la mano e vediamo…- mormorò allora mentre senza che lei potesse replicare. Infatti le prese la mano e fece lo stesso rituale come aveva fatto con tutti.
Anche la ragazza socchiuse gli occhi quasi terrorizzata, ma li riaprì quasi subito.
Eravamo tutti senza parole. Io, più di tutti gli altri, rimasi senza fiato a quella vista, Grover aveva la bocca spalancata e Luke non preferiva parola. Eravamo tutti intenta a fissarla. Anche lo stesso Chirone sembrava abbastanza sotto shock. Dionisio invece era la con un sorrisetto stampato sul viso. Katniss, invece, non capiva il perché tutti la fissassero.
-Eh ma che succede? Benissimo scommetto di essere ancora senza genitore… Fantastico!- esclamò, sarcastica, roteando gli occhi.
Ma non era così: sopra la sua testa, che risplendeva, c’era il simbolo del tridente, in celeste e verde. Era esattamente lo stesso simbolo che era apparso sulla mia testa e su quella di Tyson. Mi alzai in piedi, cercando di mettere in ordine le idee. Avevo davanti a me una figlia di Poseidone e, di conseguenza, una sorella.
-Veramente, signorina, siete appena stata determinata dal vostro paparino...- disse il Signor D, divertito.
-Da… davvero?- così quella alzò lo sguardo e lo vide anche lei il simbolo che continuava a splendere mentre pian piano svaniva.
-Benvenuta al campo Katniss Gilbert figlia di Poseidone!- esclamò Chirone dandole un colpetto sulla spalla. Quella era senza fiato, e così anche metà campo, alcuni iniziarono ad applaudire altri a mormorare, ed io invece rimasi la come un’ebete a fissarla. Non mi era mai passata per la testa l’idea che potessi avere una sorella, ma eccola la davanti a me. Così, spinto da Grover e Luke, mi diressi da lei cercando di sembrare tranquillo, ma avevo un milione di domande da farle.
Quando ci trovammo faccia a faccia Chirone le disse: -Bene Katniss, lui è tuo fratello, Percy mi raccomando vedi di trattarla bene… ora andate in cabina così le mostri tutto!- mi fece allora l’occhiolino e finalmente, guardai la ragazza da vicino. Beh, in effetti la somiglianza c’era: occhi verdi, capelli scuri, abbronzatura..
-Beh, piacere di conoscerti, Perce… posso chiamarti Perce? Beh, io sono Katniss, ma chiamami Kat. Quiiiindi… siamo fratelli?
-Già. E di nuovo benvenuta. Sai, non mi aspettavo di avere una sorella.- risposi, sorridendo..
-Grazie! cioè sono davvero felice di avere un fratello, certo per un momento ho temuto che mia madre fosse Afrodite, cioè non ho niente di male contro Afrodite per carità, però non sono di certo la tipa che va in giro con tacchi e rossetti vari, dico mi hai vista?- domandò allora Katniss tutto d’un colpo, a quanto pare non era così timida e parlava pure parecchio.
-Oh si, no tranquilla niente rossetti o cose del genere nella mia.. voglio dire nostra cabina!- risposi, leggermente confuso da quel parlare a macchinetta.
-Perfetto cioè sono davvero felice, e dimmi siamo solo noi due come figli di.. Poseidone?- chiese, piegando la testa di lato.
-No c’è anche Tyson è un ciclope ed è anche nostro fratello!-
-Non ci credo un ciclope come fratello? E’ una cosa fortissima! Sum morirà d’invidia quando le dirò di Tyson!- esclamò ora mentre si voltava a guardare il gruppo di ragazzi che ancora erano là.
-Sum?- chiesi non capendo. Chi era Sum?!
-Oh Si Sum, è la mia amica, quella la, la tipa bionda che non smette di ridere!-
-Ah va bene, allora vogliamo andare nella cabina o…- stavo per dirle qualcos’altro ma quella nuovamente iniziò a parlare
-Percy, ti prego so che forse ti annoia ma, per favore, possiamo rimanere per vedere quando tocca a Summer? Cioè penso che a momenti tocchi a lei sono rimasti in pochi!- mi chiese, spalancando gli occhi e unendo le mani in un gesto di implorazione.
-Si certo che possiamo rimanere!- sorrisi, facendo quindi una deviazione in direzione di Grover e Luke.
Grover ci venne subito incontro con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra.
-Katniss benvenuta!- esclamò sorridendole.
-Ehi! Tu non sei uno di quei ragazzi metà capra che ci sono venuti a prendere con quelle tipe fortissime?- ovviamente si riferiva alle cacciatrici, che se ne stavano sempre in posizione in prima fila ad osservarci. Talia, quando mi vide alle prese con quel tornado che era la mia nuova sorella, sembrò farmi un leggero sorriso per poi alzare gli occhi al cielo.
-Il ragazzo capra ha un nome ed è Grover Underwood! – saltai su sorridendo e facendo le dovute presentazioni.
-Piacere di conoscerti allora Grover!- esclamò lei tendendogli la mano e continuando a sorridere.
Intanto Chirone prese un altro ragazzo con i capelli scuri e che di nome faceva Kevin Parkes. Si scoprì essere un figlio di Afrodite e quello ne parve particolarmente felice infatti andò saltellando dalle altre ragazze. Dopo toccò ad altri due ragazzi di cui uno venne dichiarato figlio di Efesto, mentre l’altro indeterminato e quindi andò ad unirsi ad Ermes ed ai fratelli Stoll, che continuavano ad applaudire ad ogni minima cosa pur di creare scompiglio.
Subito dopo questi due fu il momento dell’amica di Kat, quella che aveva chiamato Sum. Chirone infatti la scelse e quella avanzò piano verso il centro del campo. Sembrava tesa, come un poco tutti ed aveva lo sguardo basso coperto del ciuffo dei capelli biondi che le ricadevano lisci sulle spalle. Indossava una camicia a quadretti rossa e dei jeans e così Chirone le pose le domande di rito:
-Allora ragazza benvenuta, come ti chiami e quanti anni hai…-
-Mi.. mi chiamo Summer Williams ed ho diciassette anni… - il tono della voce era gentile ma allo stesso tempo eccitato.
-Ottimo, piacere di conoscerti allora Summer, per favore vieni avanti così vediamo quello che succede!- esclamò quello ora mentre le sorrideva. Katniss si voltò a guardarmi e disse
-Ecco ora tocca a lei, guardala vorrebbe iniziare a fare mille domande ma si sta trattenendo!-
Intanto Summer aveva fatto dei passi verso il Signor D e così quando si trovarono faccia a faccia disse:
-Wow, sembra grandioso possiamo farla anche noi questa cosa del volare?- chiese immediatamente spalancando gli occhi alla vista di Dionisio parecchi centimetri sollevato da terra
-No, voi non potete ragazzina, ora per piacere dammi la mano così la facciamo finita ed andiamo a riprendere la partita…- borbottò quello seccato mentre le tendeva la mano. Allora la ragazza facendo un leggero sorriso porse incerta la mano verso di lui. Quello l’afferrò e rimase qualche secondo a guardarla e poi fece un sorrisetto e fece spallucce. Chiuse gli occhi violacei e tutti quanti attendemmo con ansia. Katniss quasi si metteva a saltare dall’agitazione, mentre io ero tranquillo e ascoltavo vagamente gli Stoll continuare a scommettere sulla ragazza in questo momento.
Restammo li per quasi trenta secondi, ma non successe niente. Niente apparve sulla sua testa. Quasi tutti rimasero delusi da quell’evento a partire dalla stessa ragazza che alzò la testa ma non vide niente. Il sorriso di Katniss svanì lentamente, come se mia sorella non ci volesse credere.
-Beh sarà per la prossima volta ragazzina!- disse il signor D.
-Ci conti!- mormorò quella con tono basso, sembrava aver perso quelle che erano le sue ultime speranze. Intanto, Travis e Connor le andarono incontro sorridenti e baldanzosi.
-Allora verrai a stare con noi da Ermes per ora piccola!- disse Connor
-Come mi hai chiamato, scusa?!- chiese quella inarcando un sopracciglio.
-Tranquilla non ti facciamo del male promesso!- esclamò Travis mentre la prendevano a braccetto e la portavano con loro.
Summer sembrava davvero spaesata così Katniss si alzò di scatto e si avvicinò a lei. Seguii l’esempio di mia sorella ed anche Grover ci seguì. Intanto Luke aveva raggiunto gli Stoll che sembravano iniziare a cercare di far scommettere la ragazza e cercava di fermarli un minimo. Le due amiche, quando si videro si abbracciarono come se non si vedessero da mesi, anzi direi anni.
-Sum, mi dispiace tantissimo davvero, non m’immaginavo che saresti rimasta indeterminata!- esclamò Kat, ancora abbracciata all’amica.
-Tranquilla Kat, già ho capito che la permanenza con questi qua mi piacerà!- esclamò ora l’amica con un sorriso.
-Si ne sono sicura, ah piacere non mi sono presentata, io sono Katniss!- disse ora mia sorella verso Travis, Connor e Luke. Quelli a loro volta si presentarono alle ragazze.
-Piacere di conoscervi io sono Summer invece!-
-Allora abbiamo una nuova ospite quindi ragazzi vedete di andare a sistemare un poco!- esclamò Luke verso i due che si misero a ridere e risposero in coro
-Contaci, noi andiamo a vedere se ne arrivano altri!- E così restammo il gruppetto di prima più le due ragazze che sembravano elettrizzate all’idea di essere qua
-Oh Summer ti presento un mio fratello! lui è Percy!-
-Piacere!- dissi ora sorridente mentre le tendevo la mano. Quella me la strinse e disse
-Piacere mio Percy, io sono Summer Williams!- rispose quella con tono allegro.
-Io invece sono Grover, e sono un satiro e non un ragazzo capra!- esclamò intromettendosi mentre sorrideva come uno stupido.
-Okay fortuna che me l’hai detto perché ti stavo proprio per chiamare in quel modo!-
-Ma che diavolo avete contro i satiri non ne avete mai visto uno?!- chiese lui fingendosi indignato.
-Senti noi fino a questa mattina non avevamo idea di essere quello che siamo…- saltò su Kat.
-Si eravamo convinti che ci stessero portando ad un campo estivo, cioè questo lo è se non ho capito male, ma non in uno dove ci sono gli Dei dell’olimpo!- aggiunse Sum.
-Tecnicamente non ci sono gli Dei qua…- dissi io azzardando le spiegazioni.
-Ah si è quello la che mi prendeva per i fondelli chi è? Un tizio che è legato a dei lacci invisibili che ti fa piovere cose varie sulla testa?!- chiese ironica la bionda, mentre Kat annuiva, incrociando le braccia sul petto e rivolgendoci un’occhiata di sfida. Oh, dei. Queste due sono una vera impresa.
-Oh si lui è un Dio, ma è anche il capo del Campo, ora vi spieghiamo tutto!- dissi mentre le due si guardavano e ridevano.
Intanto venne chiamata un’altra ragazza bionda questa fu determinata immediatamente anche perché era figlia di Apollo, Ashley Blaze. Per il dio del sole, ogni occasione per mettersi in mostra era buona.
Avevamo quasi finito ormai con i ragazzi, quattro soli non erano stati determinati e poi il resto invece si. Tutte le cabine erano euforiche per i loro acquisti che avevano appena fatto e Chirone capì che era meglio lasciarci il resto del pomeriggio libero per far sistemare i nuovi arrivati. Così Summer si diresse con Luke verso la cabina numero undici di Ermes, dalla quale provenivano più voci del solito, mentre io Katniss e Grover ci dirigemmo verso la cabina numero tre.
  
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