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Autore: Kitayama    01/04/2012    3 recensioni
Mi ispirava molto PCP, l'in-manga inserito in Bakuman dei sensei Ohba o Obata, creatori di Death Note, e così ho deciso di creare una storia ispirata a loro. Vedremo se sarò all'altezza delle idee dei sensei. Lo spero tanto. I ragazzi ora vanno al liceo ma... Ora... Let's Start con i crimini perfetti!!
Genere: Angst, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Odio la normalità.
Mi sa tanto di noioso, di già visto.
Come se ogni giorno, ogni mia azione, fosse un déjà-vu.
Ed io odio annoiarmi.
Eppure sono normale.
O almeno, molti pensano lo sia. Io sono Makoto Domoto, piacere.
E vi propongo una sfida:
SCOPRITE UN PO’ COSA FARO’,
e, se ci riuscirete, beh, vi racconterò la mia storia.
Intanto, però, vi parlo della nostra.
Nostra di chi? .. Beh, nostra del PCP.

PCP – Perfect Crime Party – Page 1 – Almeno è primavera

 
Primavera.
Il cielo è azzurro, gli uccellini cinguettano.. e io mi annoio.
Questa stagione è un dannatissimo stereotipo del bene, eppure è la mia preferita.
Sarà perché odio il vento e il freddo. Sarà perché con troppo caldo non mi piace andare in giro. Sarà per tanti motivi, ma.. almeno è primavera.
Salve. Mi ero già presentato prima, sono Makoto Domoto.
Non mi piace descrivermi, perché penso che la migliore descrizione di una persona sia ciò che gli altri vedono in quella persona. Perciò immaginatemi come volete.
Ma sappiate che io non sono felice.
Già, non lo sono.
Non riesco a trovare nessuno come me.
Mi piace stare da solo, sì, ma.. quando vedo le persone allegre per strada, mi si stringe il cuore. Ma almeno è primavera.
Io voglio.. degli amici. Amici con cui scontrarmi, combattere, parlare, scherzare, con cui fare ciò che mi piace e anche ciò che non mi piace.
Perché, dopotutto, si scrive “rivali formidabili”, ma si pronuncia “amici”.
 

~~~

 
La scuola.
Vado al liceo, ma mi sento come se dentro fossi già trentenne.
Perché la scuola non mi serve.
Almeno fosse un qualcosa di utile, un qualcosa di piacevole. Ma non lo è.
E’ solo un dannatissimo ostacolo ai miei sogni, che di ostacoli, ne hanno già abbastanza.
Proprio così. Al mondo ci sono già abbastanza ostacoli, perciò vorrei lasciare la scuola, almeno per liberarmi da uno di quelli. Ma non posso.
Ed allora un giorno mi sono detto: “Per me ormai è troppo tardi, non cambierà mai la mia idea. La scuola è e rimarrà inutile per sempre, secondo me. Dopotutto, cosa mi ha insegnato? Solo l’alfabeto e che 1+1 fa 2 e 2+2 fa 4. Basta. Solo questo. Il resto, l’ho imparato da me. Perciò non lascerò che altre persone si negativizzino solo per colpa di questa muraglia. Io l’abbatterò. Io sono la giustizia”.
Ora che ci ripenso mi dico: “Ma che pensieri cretini!”.. però, in un certo senso, l’idea di essere la giustizia.. mi attrae.
Ma sarò la giustizia al contrario.
“Aizitsuig?”..
Nah, sarò un criminale, che combatte i criminali.
Che cosa figa. Un pensiero un po’ infantile, lo ammetto, ma io sono così. A tratti geniale, cinico, triste, impassibile, narcisista, a tratti infantile, ingenuo mai, però.
Io non mi fido delle persone.
Già una volta io l’ho fatto, e ora sono rimasto così.
Io non mi fido di nessuno. Nemmeno di me stesso..
 

~~~

 

Essere osservato mi da fastidio.
Perché dovete guardarmi, tutti quanti?
Ho preso 10, e allora? E’ solo uno stupido voto!
Io sono io, e voi siete voi.
Nessuno è come me.
Mi ritraggo, allora, nel buio del mio banco, ultimo in fondo a sinistra della classe.
Ampia, luminosa.. non mi piace. Mi da fastidio agli occhi.
Ora non immaginatemi come una specie di vampiro, o qualcosa del genere.
Non sono così.
Solo che non riesco a stare con gli altri.
Perché non mi fido di nessuno. Eppure desidero degli amici.
E’ una situazione complicata.
La mia mente è complicata.
E ho rinunciato ad aprirla e/o spiegarla a qualcuno, già molti anni fa.
Mi odio.
A volte non vorrei essere così, ma sento che io sono comunque così, e mi ritroverei a disagio se cambiassi.
Sarei il me che sono, ma dentro me stesso mi riconoscerei come il me che non sono.
Io non sono nulla.
Sono un atomo di una materia sconosciuta, che esiste da solo, ma lo puoi vedere solo se legato ad altri elementi.
Ma non riesco a legarmi.
E’ quasi impossibile. Soprattutto che al mondo ci sia qualcuno che possa capirmi.
Io mi fidavo di loro, e mi hanno abbandonato.
Tutti.
Persino la mia famiglia.
Ed ora non mi fido più di nessuno.. almeno è primavera.




@Nenelafolle Grazie infinite *__* il tuo commento mi è stato utilissimo e mi ha fatto davvero piacere. Devo ammettere che hai ragione, è meglio non inserire troppi capitoli di stacco, forse uno ogni tanto. Magari userò questo piccolo spazio sotto la storia anche per gli aggiornamenti. E Radio PCP diventerà un qualcosa di diverso.. grazie davvero!! Mi hai fatto venire in mente un mucchio di idee :D


Mancano ancora uno o due capitoli per iniziare con i crimini perfetti. Ci ho pensato molto, e alla fine ho deciso che è meglio così. Cominciare con un botto fin da subito, non è il mio stile. E poi, il PCP si deve ancora formare.. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! ^^ Ho cambiato leggermente la mia tabella di marcia. Inizierò a fare uno o due capitoli al mese (dipende dalla scuola) solo dopo il capitolo 3, cioè quando accadrà una cosa che non vi posso spoilerare ;P tzè u.u aspettate e vedrete..

   
 
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