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Autore: whateverhappened    01/04/2012    1 recensioni
Nick e Jeff.
Raccolta scritta per la Niff!week. Probabili alte concentrazioni di fluff e coccolosità varie, perché la Niff è così.
Day 1 - First Time: Falling in Love. «Mia sorella ha detto di riferirti che “sei bellissimo”» [...] «Tua sorella... Tu, invece?»
Day 2 - Roommate: You've Got a Friend. Jeff stava dormendo sulla schiena, le braccia allargate e la bocca spalancata: Nick era certo che stesse facendo qualche sogno assurdo, come quella volta che aveva abbracciato un panda.
Day 3: AU - Star Boy. «Ti sto davvero chiedendo di venire con me. Pensa: potresti vedere tutto quello che hai sempre voluto. La Via Lattea sarà solo l'inizio. I tramonti da qua sono meravigliosi, Jeff»
Day 4: Hurt/Comfort - Chills in the Evening. «Sicuro. È proprio perché ti interessa che sapevi che due giorni fa avevo appuntamento dal dentista per farmi togliere un dente del giudizio. Te ne sei andato per farmi un favore, visto che mi piace così tanto andare dal dentista hai pensato di lasciarmi la camera per fare un festino».
Day 5: A very Niff Christmas - Deck the Halls. «Trent, Flint e Richard stanno arrivando, David sta cercando le sue corna da renna e Thad è alle prese con il Grinch».
Day 6: Engagement - I'll Be Your Man. «Buon anniversario, Jeffie» gli sussurrò Nick, posandogli un bacio sul collo.
Day 7: future!Niff - Home Is Where the Heart Is. «Ascolta e basta. Oggi compi trentasei anni, trentasei...» «Non ricordarmi che sto invecchiando, Jeffie» commentò Nick con un sorriso, ma Jeff lo ignorò. «...Siamo sposati da sei anni e nostra figlia ne ha tre. Era una coincidenza troppo grande per non essere celebrata a dovere».
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Warblers/Usignoli | Coppie: Nick/Jeff
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Day 6: Engagement!Niff

How did they get together?

 

 

 

I'll Be Your Man

 

 

I'll be your man through the fire
I'll hold your hand through the flames
I'll be the one you desire
Honey, 'cause I want you to understand...
I'll be your man
I'll be your man

(I'll Be Your Man – McFly)

 

 

Quella mattina Jeff si svegliò con un gran sorriso in volto. Si stiracchiò nel letto, passando il palmo della mano sul cuscino accanto al suo. Non si spaventò nel trovarsi solo sotto le coperte, come avrebbe fatto in qualsiasi altro giorno dell'anno, anzi, si sentì pervadere da una felicità unica nel suo genere.

Quel giorno lui e Nick festeggiavano il loro sesto anniversario. Si erano messi insieme al penultimo anno di liceo e da allora non si erano mai più separati, come in una commedia romantica, diceva spesso Trent. Era diventata loro tradizione che Nick preparasse la colazione e la portasse a letto, non a Jeff ma per condividerla con lui. Il più delle volte bevevano solo del succo d'arancia, prima di far finire tutto sul pavimento e darsi un buongiorno in buona regola. Jeff poteva immaginarsi Nick nella stanza accanto, intento a mettere sul vassoio le varie cose che aveva acquistato mentre lui stava ancora dormendo.

«Buongiorno» la voce era ancora impastata dal sonno, ma ben udibile. Il ragazzo si voltò su un fianco, appoggiandosi su un gomito, aspettando di veder comparire la testa dell'altro. Non accadde. «Nick?» Chiamò, di nuovo non ottenendo risposta.

Si alzò di scatto, quasi capitombolando a terra per via di un piede incastrato fra le lenzuola. Volò in cucina e, quando la trovò deserta, non poté fare a meno di preoccuparsi. Era sempre stato un tipo ansioso, ma con Nick tutto si moltiplicava. Nick ne rideva sempre, chiamandolo “il suo paranoico personale”, e Jeff era certo che il fatto che il ragazzo sopportasse ancora tutti i suoi drammi come il primo giorno fosse un segno d'amore incontestabile. Ma in quel momento tutto passava in secondo piano, perché era il loro anniversario e Nick non era lì. Non era normale. Aveva già afferrato il cellulare per chiamarlo quando notò un biglietto sul tavolo.

Non andare in iperventilazione: sto bene. Lima Bean, chiedi di Katie.

Jeff si ritrovò a sorridere, come tutte le volte in cui si rendeva conto che Nick sapeva leggergli nel pensiero. Certo, non sarebbe stato necessario se avesse rispettato le loro tradizioni, pensò Jeff, ma la curiosità per il gesto di Nick prese ben presto il sopravvento su qualsiasi altra cosa. Si vestì rapidamente, facendo mille ipotesi su quello che il suo ragazzo poteva avere organizzato. Non andavano al Lima Bean da anni, l'ultima volta erano al primo anno di college e si erano ritrovati lì con gli altri Warblers. Ciò nonostante, quel bar aveva sempre un significato speciale: era lì che lui e Nick si erano scambiati il loro primo bacio.

Quando arrivò, trafelato dopo una corsa degna di una gara di velocità, era piegato in due dal fiatone. Si sentiva osservato e, infatti, quando riuscì a rimettersi in posizione eretta si trovò davanti una ragazza che stava tentando di non scoppiare a ridere. Jeff apprezzò lo sforzo.

«Immagino che tu sia Jeff» disse. Lui annuì. «Nick ti aveva descritto alla perfezione. Vieni, accomodati».

Jeff, stupito, seguì la ragazza attraverso la caffetteria. Notò che, anche se erano passati anni dall'ultima volta che ci era stato, nulla era cambiato. Katie – era sicuro che fosse lei – lo condusse fino a un tavolino appartato, lo stesso dove, anni prima, aveva baciato Nick. Ora era apparecchiato per una sola persona, ma c'era una scelta di pietanze incredibile: caffè e the, succo d'arancia, muffin e pancakes, pancetta e uova. Guardò sconcertato Katie, che gli sorrise.

«Nick ha detto di mangiare quello che vuoi».

«Ma lui dov'è?» Jeff si guardò intorno, aspettandosi di veder comparire il suo ragazzo da un momento all'altro, ma di nuovo non accadde.

«Non è qui» sorrise Katie. «Cercami prima di uscire, devo consegnarti una cosa».

Jeff seguì con lo sguardo la figura della cameriera allontanarsi fra i tavoli, prima che profumo del caffè richiamasse l'attenzione su tutto ciò che aveva davanti. Nick aveva fatto le cose per bene: in quell'insieme c'era tutto quello che lui amava di più, dolce o salato che fosse. Aveva considerato i muffin ai mirtilli e la pancetta ben abbrustolita, il caffè nero e il latte per il the. Non aveva tenuto in conto, però, l'annodarsi dello stomaco di Jeff per tutta quella situazione. Era tremendamente curioso, voleva capire cosa Nick avesse organizzato, e il fatto di perdere del tempo mangiando non gli andava giù. Si costrinse a sbocconcellare un muffin e a bere qualche sorso di succo d'arancia, giusto per non rendere vani gli sforzi di Katie, ma dopo cinque minuti era già di fronte alla cameriera.

«Nick aveva detto che non avresti mangiato nulla» ridacchiò.

«C'è qualcosa che non ti ha detto?» Chiese Jeff, sorridendo. Katie sembrava ben informata, forse...

«Praticamente tutto quello che ha in mente. Spiacente, non so nulla!» La ragazza sembrò leggergli nel pensiero. «Comunque, mi ha dato questo da consegnarti. Buona continuazione».

Jeff annuì, rispondendo al sorriso di Katie. Si ritrovò fra le mani una busta identica a quella lasciata sul tavolo di casa. La aprì quasi strappandola.

Avresti dovuto mangiare qualcosa. Fuori dalla Dalton, la nostra panchina.

Chiunque avesse visto Jeff in quel momento avrebbe potuto dire che stava leggendo di una vincita alla lotteria: il sorriso che aveva in volto lo rendeva raggiante. Salutò con un cenno Katie, prima di uscire dal locale in fretta e furia. Fermò il primo taxi che vide, quasi facendolo inchiodare, e sperò che quel viaggio durasse meno di quanto ricordasse dal liceo. Non aveva mai capito perché avessero iniziato a frequentare quella caffetteria a quasi due ore dalla scuola, ma alla fine il caffè al Lima Bean era diventato quasi un rito. Quando finalmente arrivò aveva provato a chiamare Nick almeno una decina di volte, senza nessuna risposta. Corse verso la loro panchina, aspettandosi di trovarlo, ma era vuota.

«Nick, se questo è uno scherzo non è divertente» disse ad alta voce, sperando che il ragazzo fosse lì da qualche parte ad ascoltarlo. Si guardò intorno, cercando di ricordare gli angoli che Nick amava di più e dove poteva essersi nascosto. Stava osservando un grande tiglio quando la sua vista venne oscurata all'improvviso. Sorrise, sovrapponendo le sue mani a quelle che gli coprivano gli occhi.

«Buon anniversario, Jeffie» gli sussurrò Nick, posandogli un bacio sul collo.

«Buon anniversario» ripeté Jeff, voltandosi verso l'altro e baciandolo con dolcezza. Gli sembrò di tornare al liceo, quando stavano seduti per ore e ore su quella panchina. «Mi vuoi spiegare cosa sta succedendo?»

Nick sorrise apertamente, stringendo una sua mano e facendolo sedere. Lo guardò negli occhi con quell'intensità che aveva sempre prima di dirgli qualcosa di importante. «Jeffie, oggi sono sei anni che stiamo insieme e, onestamente, non passa giorno che non ringrazi la scelta di mio padre di mandarmi in questa scuola».

Jeff sorrise. «Per me è lo stesso».

«Quando mi disse che sarei andato in un collegio non la presi bene, accettai l'idea solo dopo diversi mesi, quando conobbi tutti voi. Ti ricordi quando ci siamo incontrati?»

«Scontrati, vorrai dire» lo interruppe Jeff, ridendo, ricordando quell'evento. Erano al primo anno ed entrambi erano in ritardo, erano finiti l'uno addosso all'altro davanti all'aula di francese.

«E da allora siamo stati sempre insieme. Mi hai reso la persona più felice di questo mondo e non saprò mai ringraziarti abbastanza. Adesso, dopo sei anni, c'è una cosa che ti devo assolutamente chiedere...»

«Perché stessi correndo verso l'aula di francese quando quella materia non era neanche fra i miei corsi di studio?»

«Mi vuoi sposare?»

Avevano parlato insieme, ma a Jeff non sfuggirono le parole di Nick. Scattò, cercando la mano di Nick che ancora non stava stringendo. Il ragazzo lo stava fissando, sorridendo come sempre ma evidentemente agitato, in attesa di una risposta. Jeff poteva vedere la speranza negli occhi scuri di Nick e la voglia di stringerlo a sé si fece più forte di qualsiasi altra cosa. Si avvicinò lentamente al suo viso, senza mai distogliere lo sguardo da quello dell'altro. I loro occhi rimasero intrecciati fino a quando Jeff non fu a pochi millimetri dal volto di Nick.

«Voglio l'anello, però» gli sussurrò, prima di cancellare quella breve distanza che ancora li divideva. Sentì le mani di Nick posarsi sul suo petto, stava per approfondire il bacio quando, inaspettatamente, l'altro lo allontanò.

«È un sì?» Domandò. Jeff non poté fare a meno di sorridere di fronte al luccichio negli occhi del suo fidanzato, il suo volto quasi sconvolto dalla gioia.

«Sono domande da fare? Certo che un sì, cretino!»

Scoppiarono a ridere, mentre qualche lacrima di felicità si faceva spazio sulle guance arrossate di Nick. Si sfilò un anello argentato dalla mano destra e con dolcezza lo infilò all'anulare sinistro di Jeff, che sorrise apertamente.

«Adesso è tutta un'altra cosa» confermò, ammirando l'effetto dell'anello sul suo dito.

Nick lo attirò a sé, facendo in modo che la testa di Jeff si posasse sulla sua spalla. Gli strinse una mano con dolcezza, in silenzio, godendosi la pace di quel posto che aveva così tanti significati per loro. In quel momento tutto sembrava vorticargli attorno, proprio come quando lui e Jeff si erano resi conto di piacersi a vicenda e avevano iniziato a frequentarsi. Non era mai cambiato molto da allora e Nick era certo che anche con un anello al dito non sarebbe cambiato ciò che rendeva lui e Jeff quasi un'unica entità: si sarebbe buttato nel fuoco per Jeff e, ne era sicuro, lui lo avrebbe seguito per tenergli la mano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sono in ritardo per il sesto giorno, scusate ç.ç

Il fulcro di questa giornata doveva essere qualcosa tipo “come si sono messi insieme Nick e Jeff”, ma appena ho visto la scritta “engagement” mi sono fissata sul senso stretto della parola: il fidanzamento da matrimonio. Quello che sapevo era che volevo inserire una proposta, e quella c'è, il resto è stato costruito sopra quest'idea.

E ho pure inserito la distanza fra la Dalton e il Lima Bean perché sono sconcertata: Lima e Westerville, stando a Google Maps, stanno a tipo due ore di distanza. Ciò vuol dire che prima Blaine e Kurt e ora Sebastian fanno tutta 'sta strada per un caffè. MAH.

Comunque, non son certa di riuscire a pubblicare domani l'ultimo giorno. A presto, in ogni caso <3

   
 
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