Five months later.

Eravamo così vicini che potevo sentire il fresco, infantile, affannato respiro di Lolita inebriare l’aria della notte.
Ricordava il profumo delle ciliegie e dei tulipani olandesi.
"Cavolo Zayn, sei un folle. Sei un professore, non sei più un quindicenne innamorato.
Allontanati da quella ragazzina demoniaca, che sta tentando di condurti all’insania.’’
Ma le mie labbra erano ormai irreversibilmente imbrigliate da una forza di gravità che le conduceva verso quella seducente ninfetta.
Come faceva ad essere così perfetta, così donna a soli quindici anni?
Lolita posizionò le sue mani sicure sulle mie spalle, mentre l’oscurità ci avvolgeva.
Non correvamo alcun rischio di essere visti, eppure mi sentivo… privo di difese, incerto.
"Lo, stiamo commettendo uno sbaglio! Lasciami andare, ti prego.’’
"Se non vuoi che accada qualcosa stanotte, fermami…
Credi di esserne capace?’’ disse ammiccando un sorriso, che scintillò nel buio e fece sembrare persino le stelle poco luminose.
Dopo mi baciò il collo, per scendere rapida sulle mie spalle.
FERMATI, ZAYN JAWAAD MALIK. ORA. SUBITO.
Ma era davvero ciò che volevo? In fondo era troppo tardi.
Avrei dovuto già da tantissimo tempo evitare che accadesse.
Accadesse che un uomo di ventotto anni si innamorasse di una ragazzina maliziosa e accattivante.
Eppure, nonostante fosse incredibilmente e assolutamente sbagliato, il mio corpo fremeva di desiderio.
Un vortice indescrivibili di emozioni aveva preso pieno possesso del mio corpo. Volevo Lolita. La volevo da mesi ormai.
Volevo sentire il sapore delle sue labbra rosee e delicate. Volevo farla mia. Il mio cervello non rispondeva più delle mie azioni.
Così afferrai i suoi setosi capelli e attirai il suo viso angelico al mio con foga.