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Autore: Giuu    01/04/2012    2 recensioni
Cercò nella tasca della giacca ancora mezza bagnata il pacchetto verde che aveva protetto con tanto riguardo dalla pioggia e lo appoggiò con delicatezza sul divano. Poi si chinò su di lei e, dolcemente, appoggiò le labbra sulla sua fronte, come un ultimo, tenero saluto.
Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui l'avrebbe vista, ed era una promessa.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hitsugaya Toushirou, Kurosaki Karin, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Buongiorno! O sera. O notte! *^*
Eccoci col penultimo capitolo. Oh Mio Dio, mi sento male. Sto veramente per finire la mia prima ficcy? Non ci credo.
Oh Dio, mi sta venendo il panico. D': E SE NON VI È PIACIUTA? D':
Ahhh, non ci devo pensare, che poi mi metto a modificare capitoli e non finisco più! D':
Allooora, questo capitolo è decisamente TROPPO lungo, quindi l'ho "diviso" in due parti, quindi ci saranno due canzoni. (?) E Karin somiglierà molto al fratello, capirete il perchè leggendolo. *patta la povera Karin-chan*
Beh, che altro dire? Mi viene da piangere solo a rileggerlo, non potete neanche capire come mi sento. ç___ç
Grazie per avermi seguita fino a qui! Siete fantastici!


Enemy, familiar friend
My beginning and my end
Broken truth, whispering lies
And it hurts again

What I fear and what I've tried,
Words I say and what I hide
All the pain, I want it to end
But I want it again
[Nothing And Everything - Red]


La ragazza ripose nel fodero la katana ancora sporca di sangue, cercando poi di pulirsi i vesti sporchi con le mani. Forse aveva esagerato, con quei ragazzi...
Si voltò verso la bambina, che sembrava sbavare addosso al ragazzo, e le si avvicinò: strano ma vero, la ferita del giovane arrancar era quasi completamente guarita.
<< Bel lavoro. >> la prese in braccio e guardò il ragazzino aprire gli occhi e rabbrividire per la saliva che aveva addosso.
<< S-signorina Nel... >> mormorò, guardandola. << L-la ringrazio... >> poi guardò il gruppetto di arrancar ansimanti poco lontano da lui e sussultò.
<< L-l'ha fatto lei? >>
<< Sì. >> tagliò corto la ragazza. << Riesci a camminare? >> gli domandò, porgendogli una mano mentre teneva la bambina su un braccio, visto che praticamente si teneva da sola, aggrappata com'era al suo collo.
<< S-sì, la ringrazio... >> prese la mano e si tirò su con un lamento.
<< Come ti chiami? >> domandò la Shinigami, dirigendosi verso la sua stanza.
<< S-sono De la Rosa... >> l'arrancar arrossì leggermente, guardando a terra. << Non ho un nome... Solo un cognome... >>
Karin lo guardò. << Perfetto, te lo do io. >> guardò Nel e abbozzò un sorriso. << Ti piace Yosuke? >>
Nel fece un sorrisone sdentato. << A Nel piace! >>
<< Allora vada per Yosuke. Allora, Yosuke De la Rosa, entri lì, ti fai una doccia, ti lavo i vestiti, te li asciugo e poi mi porti dal Re. >>
<< M-ma non c'è bisogno, la porto pure ora...! >> il ragazzo agitò le mani, imbarazzato.
<< La saliva di Nel non ha proprio un buon odore... Vai a lavarti. >>
Yosuke diventò ancora più rosso ed entrò nella stanza, seguito dalle due. Si avvicinò al bagno e sorrise, guardandole giocare.
Quella non era la solita Shinigami: lei era speciale.

<< Grimmjow! >> urlò la bambina, saltandogli addosso dopo avergli storpiato il nome, avendo in bocca un ghiacciolo dallo strano colore azzurro.
<< Ah, marmocchia! Sta ferma, cazzo! >> se la staccò dal viso e la appoggiò sul bracciolo del trono simile a marmo, imprecando.
<< Ma Nel vuole giocare! >> si lamentò lei, sbuffando.
<< Giocheremo dopo, Nel. >> Karin si intromise nel discorso, beccandosi un'occhiataccia da parte del Re. Yosuke si sentiva a disagio, a guardare quei due che si fissavano in cagnesco, cercando di uccidersi a vicenda con lo sguardo.
<< Hai ucciso sette dei miei uomini. >>
<< Veramente, erano sei. Una era una donna. E non sono morti, stanno soffrendo nel corridoio. >> la ragazza si stiracchiò e sbadigliò annoiata.
<< Presto moriranno. >> tagliò corto lui. << Chi non riesce neanche a sconfiggere una Shinigami senza grado non merita di stare qui. >> l'uomo sbuffò. << Mezze seghe... >>
"La finezza non fa parte del suo vocabolario." pensò lei, alzando gli occhi al cielo. << Non ho nessun grado perchè non sto nella Soul Society. Sono una sostituta Shinigami. >>
<< Oh? Anche quel bastardo di Kurosaki era un sostituto, eppure ha fatto il culo anche a quella checca di Aizen e a quel depresso di Ulquiorra. >>
Sentendo il cognome Kurosaki, Nel alzò lo sguardo, diventando imporovvisamente seria. Era interessata al discorso.
Karin non sussultò sentendo il suo cognome pronunciato dalle sue labbra, anzi. << Beh, sì, Ichigo sta bene, gli darò i tuoi saluti. >>
<< Conosci Kurosaki? >>
<< Può darsi. >>
Grimmjow la guardò, serio. << Chi sei, tu? >>
La ragazza sorrise. << Mi chiamo... Karin. >>
Neliel si mise seduta per bene, temendo che il Re tirasse fuori la spada, cosa che effettivamente stava pensando di fare. << Mi stai facendo girare le palle, dimmi chi cazzo sei. >>
<< Karin Kurosaki. >>
Una nube di fumo esplose e una donna dai lunghi capelli versi bloccò la spada con le mani. Grimmjow sussultò nel vederla, poi ghignò.
<< Cos'è, ti stai legando a questa ragazzina? È la sorella di Ichigo, dopotutto. La persona per cui ti sei trasformata. >> era felice di vederla nella sua forma originale dopo tanto tempo, ma non l'avrebbe mai ammesso.
<< Dovevo la vita a Ichigo, ma non osare toccare Karin. >> la voce di Nel, malgrado fosse ancora molto acuta e infantile, era tagliente e seria. Per la prima volta da quando l'aveva vista, si era data del lei.
La ragazza guardò la donna perplessa, poi sospirò. << Non ho tutto il tempo del mondo, gente. Ho del lavoro da fare. >>
<< Che sarebbe? >> ringhiò il ragazzo dai capelli azzurri.
<< Uccidere più Hollow possibili, perchè attaccano le anime che io non ho tempo di mandare alla Soul Society. >>
Nel sussultò, spingendo via la spada del Re. << Romperai l'Equilibrio... >>
<< Sono tutte cazzate. >>
<< Mi piaci, quando apri bocca! >> l'ex sesto espada ghignò. << Ti do una mano, non ho un cazzo da fare qui. >>
<< Grimmjow... >>
<< Ah, che vuoi. >>
La donna sosopirò e guardò la ragazza. << Allora rimane qui. >>
<< Se è un problema torno fuori. >> indicò la finestra.
<< No! >> Neliel le saltò in braccio, stritolandola.
<< Foffoco! >> bofonchiò Karin, allontanandola. Quella donna infantile si era veramente legata, a lei. Sospirò. Stava andando meglio di quanto pensasse. Restare in compagnia di gente che cercava continuamente di ammazzarla non era proprio carino, ma almeno aveva un posto dove stare la notte - o il giorno? - senza preoccuparsi di dover dormire sulla sabbia.

Trafisse per l'ennesima volta un Hollow, passando subito al sucessivo senza fermarsi per riprendere il respiro.
Neliel aveva provato a fermarli, ma, dopo aver sentito la storia di Karin, non solo aveva lasciato i due andare a tagliuzzare ex Plus per tutto l'Hueco Mundo, si era addirittura unita a loro.
<< Su, ragazzi, fate un attimo di pausa! >>
Karin la ignorò alla grande e lo stesso fece Grimmjow: continuarono ad ammazzare Hollow, una con la solita maschera inespressiva stampata sulla faccia, l'altro con un sorriso da maniaco.
Solo una decina di minuti dopo, quando gli Hollow in quella zona furono praticamente sterminati, si fermarono e si avvicinarono alla donna, che aveva le braccia incrociate ed era imbronciata.
<< Ahh? Su, non sarai mica offesa perchè non ci siamo fermati. Che stronzata, dai. >>
<< Ma non mi ascoltate! E se fossi in pericolo? >> sbuffò, ancora imbronciata.
<< Non lo eri. Guarda che ti ho ascoltata... >> Karin le pizzicò una guancia.
Neliel cominciò a piagnucolare, stritolandola in un abbraccio. << Karin-chaaannnnn! >> bofonchiò, soffiandosi il naso sul suo vestito bianco.
<< Ehi! Ci sono i fazzoletti! Che schifo, Neliel! >> gemette lei, cercando di scrollarsela di dosso, anche se era attaccata come una calamita.
All'improvviso, Karin smise di dimenarsi, e la donna la guardò, preoccupata. Si era coperta il viso con le mani e tremava leggermente, come se stesse combattendo contro sè stessa.
Aveva i lacrimoni agli occhi e sembrava stesse per cominciare a singhiozzare, così Nel cominciò a pattarla amorevolmente sulla schiena.
Non aveva capito che la ragazza si era sentita terribilmente sola, in quel momento. Non aveva capito che era crollata dopo mesi e mesi.
Grimmjow, malgrado volesse fare un commentino molto poco gentile, evitò di farlo. Voleva ancora la testa attaccata al collo ed entrambe, qualsiasi cosa avesse detto, gliela avrebbero staccata.
Amici, familiari, la sua casa, la sua vita. Aveva perso tutto. Ma non avrebbe buttato via il suo orgoglio e non avrebbe pianto davanti a loro. Così si allontanò, si sitemò i capelli e alzò lo sguardo verso il cielo nero per impedire alle lacrime di uscire.
Aveva scelto lei cosa fare e sarebbe andata fino in fondo, senza rimpianti, anche se il "ti amo" che le aveva sussurrato Toshiro molto tempo prima le risuonava nella testa, fino a farle male.

And it finds me
The fight inside is coarsing through my veins
And it's raging
The fight inside is breaking me again
 
It's still the same, pursuing pain
Isn't worth the lie I've gained
We both know how it will end
But I do it again
[Nothing and Everything - Red]



I can't keep up
with your turning tables
Under your thumb
I can't breathe
[Turning Tables - Adele]


 

Toshiro guardò svogliato l'orologio, fissando la lancetta delle ore, come se volesse farla esplodere. Era terribilmente stanco e gli stava per scoppiare la testa. Si era portato tutto il lavoro da Shinigami nel mondo umano, nel caso Karin tornasse, ma era ormai passato un anno.
Una piccola vocina, dentro si sè, continuava ad urlargli di non arrendersi, ma lui aveva perso le speranze. Ci stava mettendo troppo.
Quante volte aveva voluto chiedere ad Urahara di aprire un Garganta per andare a cercarla... Eppure l'Hueco Mundo era grande. Gli sarebbe bastato entrare, controllare se c'era nei paraggi la sua Reiatsu e tornare indietro, anche se sapeva che, arrivato a quel punto, non sarebbe più tornato indietro. Il problema è che non riusciva quasi a trovare il tempo per dormire, visto che quei dannati lo riempivano di lavoro, altro che andare nel mondo degli Hollow per trovare una ragazzina che sapeva nascondere benissimo la sua energia spirituale.
E poi lei aveva chiesto a tutti di non preoccuparsi e di non seguirla. Aveva anche detto che non sarebbe tornata, ma non l'aveva fatto.
<< Bugiarda... >> mormorò, firmando l'ennesimo rapporto.
Da quando era sparita, era tornato ad essere il solito vecchio Toshiro di ghiaccio. Non faceva un mezzo sorriso neanche a pagarlo e non riusciva a sopportare minimamente nessuna presenza. Yuzu gli portava da mangiare, anche lei moscia e poco felice, e poi tornava, dopo un'ora, a riprendersi il piatto vuoto.
Fissò la lancetta delle ore, che si spostò: in quel momento era ufficialmente San Valentino, la festa delle coppiette innamorate.
Si massaggiò le tempie e appoggiò la testa sulla scrivania, chiudendo gli occhi.
Karin. Karin. Karin.
Era l'unica cosa che gli risuonava nella testa, facendolo sospirare. Il suo sorriso, i suoi occhi, la sua voce, le sue labbra, le sue mani, i suoi capelli, la sua pelle, la sua risata... Sentiva il vuoto, dentro di sè. Solo il vuoto. Sospirò e si coprì la testa con le braccia.
Poi, sentendo la risata della sua amata e un soffio d'aria calda entrare nella stanza, si addormentò e la sognò proprio come lei, alcuni anni prima, aveva sognato lui.
Si vedeva riflesso in uno specchio, con uno smoking che lo faceva sembrare un po' un pinguino, e vedeva Karin vestita di bianco. Vedeva gli invitati sorridere, un prete sconosciuto benedirli con l'acqua santa, molto all'occidentale.
Dopo il fatidico "può baciare la sposa", si svegliò. Era mattina. Era incredibile come si sognavano quattro cavolate che duravano, nei ricordi, al massimo cinque minuti e passavano ore. Si stiracchiò e si costrinse ad alzarsi per farsi una doccia e cambiarsi i vestiti.
Poi, dopo essersi asciugato e vestito, uscì da casa Kurosaki senza fare rumore. Ogni singolo centimetro di quella casa gli ricordava lei, ma la situazione non migliorò di certo per strada. Cuori rossi ovunque e cioccolata tappezzavano le vetrine, facendogli venire la nausea. Quando passò davanti ad una pasticceria, dove facevano enormi torte bianche con su scritto "Buon San Valentino~", rischiò seriamente di prendere a calci il vetro, ma si impose di andarsene. Girava a vuoto, senza meta. Avvertì la presenza di alcuni Hollow, ma subito dopo sparirono. Forse era opera di Rukia e il fratello di Karin.
Si stiracchiò e qualcuno gli lanciò addosso una palla da calcio. La prese in mano e la guardò, perplesso. Non capiva da dove era arrivata.
Guardò in alto, visto che la direzione da cui era arrivata era quella, ma non c'era nessuno. Una palla gli colpì la schiena, facendolo imprecare e voltare.
<< Giuro che se ti prendo io... >>
Qualcosa - o meglio, qualcuno - gli saltò sulla schiena. Era una donna, visto il suo peso e come il corpo aveva aderito al suo. E conosceva bene quelle braccia calde che lo stringevano. Poteva sentire il suo sorriso. << Tu? Cosa mi fai? >>
La sua voce fu come una pugnalata indolore al cuore. Si voltò e incontrò i suoi occhi grigi, sorridendo senza pensarci. Era cambiata un po', ma era sempre la sua Karin. Appoggiò le labbra sulle sue e lei, senza pensaci due volte, ricambiò il bacio.
<< Ahh? Così era per questo sfigato che stavi da cani? >>
Due reiatsu lo fecero sussultare e allontanarsi da lei. Aveva già una mano nella tasta dei pantaloni per cercare le Soul Candy, ma lei lo fermò. << Stanno con me. >>
<< Ma che schifo, metteteci un po' di lingua, in quel cazzo di bacio. >> imprecò Grimmjow.
<< Grimmjow... >> Neliel alzò gli occhi al cielo. << Non stiamo guardando un porno, cavolo! >>
Karin sbuffò. << Ignorali. >> mormorò sulle sue labbra per poi baciarlo ancora.
<< Ecco, così, la lingua, e poi per bene gliela cacci in gola! >>
<< Grimmjow! >> la donna lo squadrò. << Evita i commentini! >>
<< Ma cazzo, sembrano due verginelli! >>
La ragazza si staccò da Toshiro e lo fulminò con lo sguardo. << Zitto, stupido gattaccio azzurro! >>
<< Ahh?! Kurosaki, ti strangolo! >>
Nel lo fermò appena in tempo, perchè stava per interrompere l'ennesimo, dolce bacio dei due.
<< Buon San Valentino, Toshiro... >>
Il ragazzo, ancora confuso per i due arrancar e per la sua ricomparsa, sorrise. << Buon San Valentino, Karin. >>

 

Next time I'll be braver
I'll be my own savior
When the thunder calls for me
Next time I'll be braver
I'll be my own savior
Standing on my own two feet
[Turning Tables - Adele]
 

  
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