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Autore: makyu_    01/04/2012    2 recensioni
E' una one-shot su Niall e ho preso spunto da una canzone che sono le ''napoletane'' forse conoscono.
Spero vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ci ho provato ad innamorarmi di lei.


 
 
Sono a pezzi, il mio cuore è a pezzi. 
E’ più di un mese che sono in questo stato di coma vegetativo, non dormo da giorni, non mangio bene, e il rasoio neanche me lo ricordo più.
Mi ha distrutto completamente: lei, l’unica ragione per cui valeva la pena di lottare, ora non è più mia ed è stato tutto inutile fingere di stare bene, di portarmi a letto chiunque, quando in realtà ero morto dentro.
Il mio nome? Niall James Horan, irlandese di diciotto anni che vive nella caotica Inghilterra da poco più di un anno, e che ha trovato l’amore della sua vita dopo neanche due mesi da quando si era trasferito. Era stato un colpo di fulmine a ciel sereno: i loro sguardi si incrociarono, e BOOM si erano ritrovati ad amarsi più di quanto lui potesse immaginare,ma come era iniziato così erano finito.
Eppure, in cuor mio, so che non la riuscirò mai a dimenticare, non riuscirò a dimenticare i suoi occhi color nocciola che mi guardavano innocenti, le sue labbra carnose che ogni tanto si mordeva per l’agitazione, la sua pelle candida che avevo toccato così tante volte da sentirla sotto le mie mani ancora oggi, le sue mani affusolate che cercavano i miei capelli per giocarci e il suo profumo, quel profumo di vita che solo lei aveva, quel profumo di cui aveva una dannatissima astinenza.


 
 
<> mi richiama Liam, fermandosi davanti un manifesto << no, devi partecipare assolutamente>> mi avvicino a lui, senza però nessuna voglia di sapere di cosa sta parlando.
<< tutti possono partecipare a ‘ti canto una canzone’, una serata tra musica e divertimento dove aspiranti musicisti possono mettere in mostra le loro doti>> leggo quel manifesto senza alcun espressione,mi sento così vuoto che qualsiasi cosa mi circonda la trovo inutile, noiosa << che cosa inutile e stupida>> riprendo a camminare, raggiunto poco dopo da Liam, che mi da una leggera pacca sulla spalla.
<< devi partecipare Niall, hai potenziale:sai cantare e suonare davvero bene>> mi sorride incoraggiandomi ma anche se ricambio il sorriso, quello che ne esce fuori è solo una smorfia, un misto tra dolore e schifo << non mi interessano queste cose, lo sai>> svolto l’angolo, trovandomi davanti casa. Prendo le chiavi dalla tasca e apro la porta per poi lasciarmi andare come un peso morto sul divano mentre sento Liam chiudere la porta e raggiungermi.
<> lo guardo negli occhi che lampeggiano fuoco, e per la prima volta lo vedo davvero arrabbiato e preoccupato per me, ma non posso farci niente se gli occhi mi pizzicano e le lacrime scorrono sul mio viso. Mi abbraccia mentre singhiozzo tra le sue braccia.
<< mi dispiace amico, io non … volevo solo aiutarti …>>  tiro sul col naso, cercando di riprendermi quel po’ di virilità che mi è rimasta << hai ragione tu,ora basta la vita va avanti>> rispondo deciso, ma così deciso non sono per niente, anzi mi senti forse peggio di prima ma il sorriso che mi rivolge Liam a quelle parole, mi da quel coraggio che non ho. Lo vedo alzarsi e andare di sopra, per vederlo scendere con la custodia delle mia chitarra e porgermela << fai vedere di cosa è capace Niall James Horan>> mi scappa un sorriso sincero, prendo la chitarra, inforco carta e penna e do libero sfogo alle mie emozioni, ai dolori, che occupano tutta la mia mente, tutta la stanza facendomi dimenticare cos’ho intorno; sento solo Liam dire << la serata è questa domenica, mi raccomando!>> prima che chiuda la porta ed mi riconcentri su ciò che stavo facendo prima.


 
 
E’ passata una settimana da quel giorno e quella sera sarebbe stata la mia occasione per mettere a nudo le emozioni, che tenevo dentro da un po’, forse troppo tempo.
L’agitazione è padrona di me, scosto le tendine e mi ritrovo una cinquantina di persone sedute che ascoltano la canzone della ragazza prima di me: è brava, ed infatti non appena finisce dalla platea si innalza un enorme boato di applausi. Deglutisco a fatica, ho qualche dubbio su quello che scritto e  mille preoccupazioni  mi rendono impossibile non agitarmi,ma una mano sulla spalla mi porta alla realtà.
<< rilassati, andrai alla grande e comunque alla fine, avrai una sorpresa>> lo guardo con aria interrogativa ma lui non risponde e mi lascia così quando sento chiamare il mio nome, prendo la mia chitarra e attraverso il palco,sedendomi sullo sgabello posto al centro.
Inizio ad intonare le prime note,chiudendo gli occhi per assaporare questo momento e di colpo l’agitazione sparisce, il mio cervello si svuota completamente e le parole escono da sole dalla mia bocca, mi sento come estraniato dal mio corpo, non provo più dolore, né qualsiasi altro peso sul cuore. 
 
Ci ho provato ad innamorarmi di lei, le mie mani chilometri sui fianchi suoi 
e ho dormito sopra al suo seno per svegliarmi e non pensarti mai più.
Ci ho provato ma non ci riuscirò mai, vedo ancora riflessi i tuoi occhi nei suoi
Ti odierei ma non ho il coraggio e ti cerco ogni giorno di più.
 
Intono l’ultimo accordo e finito di cantare apro pian piano gli occhi:c’è silenzio. Lo sapevo, lo sapevo che avevo sbagliato a partecipare, non avrei mai dovuto farmi coinvolgere in questa faccenda. Mentre mi distruggo dentro sento qualcuno battere le mani seguito poi da un altro, e un altro e un altro ancora; in poco tempo l’intera sala è gremita di applausi, urla, fischi di incoraggiamento e rimango assuefatto, senza parole. 
Torno dietro le quinte, e gli altri partecipanti si congratulano con me, tra questi vedo la testa riccia di Liam e mi incammino nella sua direzione. 
Accanto a lui c’è una ragazza,una ragazza dall’aria familiare, guardo il mio amico con aria spaesata prima di fermarmi a pochi passi da loro. 
E’ lei, è Giulia.
Il mio cuore accelera velocemente,  le mani e le gambe tremano, gli occhi si riducono a due fessure.
<< Niall ecco la sorpresa>> sposto lo sguardo su Liam, che sorride incerto << vi lascio soli>> lancia un ultima occhiata su di noi per poi dileguarsi tra la gente.
Rimango fisso a guardare un punto inesistente davanti a me, ma la tentazione è troppo forte e mi ritrovo a guardarla,in ogni suo particolare: è sempre la stessa,è rimasta sempre la mia Giuly. Ha il viso rivolto verso il basso, le mani che frega nervosamente ; nonostante tutto mi mancava, nonostante sappia che è sbagliato amarla, la amo ancora.
Le cade un ciocca di capelli davanti il viso che subito sposta dietro le orecchie, mostrandomi i suoi occhi: ha il viso segnato dal dolore, proprio come il mio.
<> sospira sonoramente per poi stringere i pugni e guardarmi dritto negli occhi << scusa, scusami se sono stata così idiota, così …così stupida da lasciarti andare>> si avvicina di qualche passo a me << non ho capito cosa avevo finché non l’ho perso. Non ti chiedo di perdonarmi, volevo solo dirti che …ti amo, ti amo come non ho mai amato nessuno, e continuerò a farlo>> vedo le sue labbra tremare leggermente aprendosi in un sorriso mentre un lacrime scorre sulla sua guancia << ma è troppo tardi, a questo punto>> la sento sussurrare appena questa frase, che lei mi sfiora la spalla sorpassandosi.
<< seguila, non lasciarla andare>> il mio cervello e il mio cuore per una volta sono d’accordo e non me lo faccio ripete due volte. Mi giro di scatto e le corro incontro, facendola girare per un polso: sta piangendo. La avvolgo nelle mie braccia e la stringo forte, affondando il viso nei suoi capelli e inspirando il suo profumo.
Il suo profumo.
La scosto leggermente, e le alzo il viso con un dito mentre con l’altro le asciugo quelle lacrime che le contornano gli occhi gonfi e finalmente accorcio quell’enorme distanza, quella distanza che mi ha distrutto, mi ha fatto a pezzi.
La bacio con passione, assaporando tutto di lei, ogni minimo dettaglio.
Dopo un bacio che sembra averci travolti come la prima volta in un turbine di emozioni, ci stacchiamo e la guardo negli occhi <>.
  
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