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Autore: Fiore del deserto    02/04/2012    1 recensioni
Dopo quattro anni, Sarah ha dimenticato tutto ciò che riguarda il Labirinto. Jareth, incapace di arrendersi all'amnesia di Sarah, per tutto questo tempo, non ha fatto altro che osservarla dalle sfere di cristallo. Ma un giorno, stanco dell'assenza della sua amata, decide di rapirla nel tentativo di farle riacquistare la memoria!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti quanti...! Spero tanto che anche questo capitolo sia di vostro gradimento. Ovviamente, ringrazio sempre piso93 e jessica80 per l'incoraggiamento e per la pazienza che hanno per commentare questa storia colma di idee pazzesche! Buona lettura a tutti! Baci!  


- Maledizione! – gridò Jareth prendendo a calci una sedia rotta
- Maledizione! – urlò Jareth sbattendo un pugno nella parete
- Maledizione! – ululò Jareth mettendosi le mani ai capelli, esasperato, evitando di strapparseli!
- Si è ricordata di quel bestione peloso, di quella ridicola volpe spelacchiata e di quell’ammasso di verruche ascoltando le loro voci e guardando uno stupido bracciale di plastica! MALEDIZIONE! – imprecava il povero Jareth – Che altro posso fare? Che altro posso fare affinché lei si possa ricordare di me? – la stanza sotterranea, mai stata una bellezza, questa volta per Jareth apparve come più brutta del solito: per la prima volta, si sentiva soffocare chiuso in quelle quattro logore mura. Ma dove poteva andare per placare la sua collera in modo da non fare del male a nessuno?
 
Sarah rientrò nel castello e si avviò verso la sua stanza. Era davvero felice di aver ritrovato i suoi amici dopo tanto tempo. Come aveva potuto dimenticarli? Eppure facevano parte della sua vita. Pensò di dover andare da Jareth.
Pensava che fosse nella sala del suo trono, ma non lo trovò. C’era solo un gran numero di gnomi, ma di Jareth nessuna traccia. Non appena la videro, gli gnomi la salutarono col loro solito fare
- Oh, guardate! – si avvicinò uno di loro – Il nostro re ci ha portato qualcuno con cui giocare! – qualche altro  gnomo le si aggrappò alla caviglia, dando alla ragazza un notevole fastidio. Le creature non facevano altro che ridere a crepapelle, qualcuno sputò palline di carte tra i capelli della giovane
- Smettetela! – si irritò Sarah . Ovviamente fu tutto inutile. Un altro gnomi le salì sulla testa, giocherellando con i suoi capelli. Sarah lo prese saldamente e lo gettò via bruscamente
- Basta! – urlò – Sto cercando Jareth! Il vostro re! Io sono Sarah! – all’udire quel nome, le creature si fermarono. Silenzio tombale. Uno di loro le si avvicinò
- Milady, chiediamo scusa! Non sapevamo chi fossi! Spero che tu possa essere comprensiva... –
- Voglio solo sapere – disse Sarah – dove si trova il vostro re! Per il resto, ve la farò passare liscia! –
- Grazie, Lady Sarah! Purtroppo, non sappiamo proprio dove si trovi adesso! –
- Già! – intervenne un altro gnomo – Non lo abbiamo visto per tutto il giorno! –
- Va bene, - Sarah si strinse nelle spalle – chiederò ai domestici! Grazie lo stesso! – così dicendo, uscì dalla sala continuando la ricerca.
 
- Dana... – chiamò Sarah nel vedere la domestica sistemarle la stanza – Il re ha spesso l’abitudine di sparire? – L’aveva cercato per tutto il giorno, in tutto il castello, eppure pareva essersi volatilizzato. Dana poggiò l’indice alle labbra
- Oh, beh... “Sparire” è una parola grossa, cara. Diciamo che a volte il re sente il bisogno di stare da solo. Ha sempre fatto così da quando era piccino. –
- Capisco. – sospirò Sarah
- Se ne stava sempre solo quando era triste o arrabbiato, sempre a chiudersi nei sotterranei...- la domestica si interruppe all’istante. Sarah se ne accorse. Perché mai avrebbe dovuto interrompersi? Le era scappato, pensava saggiamente Sarah. In effetti, non sapeva che in quel castello ci fosse un sotterraneo
<< Che stupida! >> pensava << Ma è ovvio che ci sia un sotterraneo! Tutti i castelli ne hanno uno! Come ho fatto a non pensarci? Dunque, potrebbe essere lì...>>
La giovane si diresse verso la porta. La domestica intuì le sue intenzioni
- Mia cara, so perfettamente che vuoi andare nei sotterranei. Ma te lo sconsiglio vivamente! –
- E perché mai? – chiese educatamente la giovane
- Ecco... – Dana raccolse le idee – Il re non ha mai fatto entrare nessuno lì dentro; nonostante l’affetto che gli abbiamo donato,  nemmeno a me, né ai domestici Lloyd e Briana è stato concesso entrare nella stanza dei sotterranei. –
- Perché? – chiese incuriosita Sarah   
- Non l’abbiamo mai saputo, mia cara... Pare che voglia nascondere qualcosa, ma non sappiamo cosa... – Dana sospirò – Per evitare guai, ti consiglio di non andare lì...-
Sarah avrebbe voluto dare retta alla dolce cameriera, ma la sua volontà era troppo forte per impedirle di andare a parlare con Jareth. Doveva vederlo
- Mi spiace, Dana! Ma devo assolutamente andare da Jareth! Voglio ringraziarlo per avermi portata qui: se non fosse stato per lui, io non avrei mai potuto ritrovare i miei cari amici di un tempo...! –
Sarah notò una vena di preoccupazione in Dana. Le si avvicinò e le prese le mani
- E’ troppo importante per me... Cerca di capire... –
- Capisco... – si arrese Dana – Ma non vorrei che il re si adirasse, e ... –
- Stai tranquilla... – la interruppe Sarah – Non ti coinvolgerò! Se si arrabbierà, gli dirò che ho scoperto da sola la stanza dei sotterranei! –
Come è stato detto prima, la volontà di Sarah era troppo forte per impedirle di vedere il re di Goblin. Dana accettò.
 
Le scale le sembravano non finire mai. Non le era stato troppo difficile trovare i sotterranei. Un sorriso le illuminò il volto all’idea di poter vedere Jareth per ringraziarlo. Finalmente, le scale terminarono e davanti a lei si presentò una porta. Sembrava una porta come tutte le altre. Era così emozionata che non le venne nemmeno di bussare. Entrò. Il suo sorriso svanì nel vedere ciò che le si presentava: nell’aria c’era un cattivo odore di chiuso, gli angoli delle pareti, i mobili, erano ornati di fittissime ragnatele, il logoro pavimento era imperlato di vetri rotti. Le poche fiaccole illuminavano a malapena la stanza oscura. Quale strana camera per un re. Perché mai era vietato a chiunque accedervi? Perché era sporca e polverosa, pensava ironicamente la giovane. Calpestò un pezzo di vetro e vi ritrasse il piede. Proprio in quel punto, c’era un piccolo mobile con un cassetto semiaperto. La sua attenzione cadde su ciò che vi conteneva: un libro! Sarah lo prese tra le mani e vi lesse il titolo “Diario di Jareth”. Pensava che non era giusto leggere un diario segreto di qualcun altro, ma la curiosità era molto forte per poter resistere. Si mise sotto una fiaccola per poter leggere meglio e appoggiatasi ad una parete, iniziò a leggere:

<< ...Mi ha evocato a gran voce ed io son subito corso nel suo mondo.
Mi ha chiesto di portar via il suo frignante fratellino, ed io l’ho fatto;
 tremava davanti a me, ed io mi facevo più terrificante;
per lei ho sovvertito l’ordine del tempo e ho messo sottosopra il mondo intero;
e tutto ciò io l’ho fatto per lei!
Sebbene sia stremato dal vivere in funzione da quello che si aspetta da me, io ho continuato a fare ciò che mi ha chiesto e non ho mai smesso di amarla...
Anche se mi aveva detto quelle orrende parole “Tu non hai alcun potere su di me”,
anche se si è scordata completamente di me,
io ho sempre continuato ad amarla.
Era in pericolo, l’altro giorno:
un maledetto mortale le aveva messo le mani addosso,
ed anche se non mi aveva evocato, io sono scattato da lei, per salvarla.
L’ho portata qui da me...
E’ frustrante dover vivere con lei, senza che la mia Sarah si ricorda di me...
Non so più che devo fare...!
L’amo molto, ma non so che fare per far sì che lei si ricordi di me...!>>

Dunque era per questo che Jareth non faceva entrare nessuno.
Era proprio quel diario, il suo segreto!
Sarah rimase sconvolta da ciò che aveva appena letto! I ricordi le ritornarono come flashback improvvisi! Ora ricordava proprio tutto! Per questo aveva superato con rischi indicibili e traversie innumerevoli il Labirinto! Per salvare il suo fratellino Toby! E da chi? Proprio da Jareth! Lo stesso Jareth che l’aveva salvata! I suoi occhi si inumidirono! Si spalancarono quando vide chi le si presentava davanti! JARETH!
Lui rimase pietrificato quando la vide lì! Quando vide che Sarah aveva tra le mani il suo diario, Jareth, come un fulmine, si avvicinò a lei, afferrandola per le braccia. Il diario scivolò dalle mani della ragazza, la quale rimase impaurita dalla presa del fae che le faceva male. Non le veniva da parlare. Gli occhi di Jareth, colmi di rabbia, incontrarono quelli impauriti di Sarah. Lei sentiva il suo affannoso respiro. Il sidhe era sull’orlo di esplodere, accecato dall’ira. La sua presa si faceva sempre più forte, Sarah emise un lamento di dolore
- Che cosa hai letto? – chiese Jareth cercando di tenere il tono basso, evitando di urlare istericamente
- Mi... Mi fai male! – riuscì a pronunciare la povera Sarah, in preda al dolore e  alla paura
 - Rispondimi...! – ordinò a denti stretti Jareth
- Ti prego... Siamo ancora in tempo per il dialogo, Jareth! Non fare... – tentò un ultimo appello la giovane. Jareth era su tutte le furie. Senza pensarci, la sbatté contro il muro, procurando a Sarah un forte dolore alle spalle. Quasi urlò la giovane. Quegli occhi etero cromatici, quegli stessi occhi che Sarah giudicava rassicuranti e pieni di tenerezza, si trasformarono per lei in un incubo. Una lacrima le solcò il viso. Chiuse gli occhi. Credeva che se non avesse visto nulla, quell’incubo sarebbe terminato all’istante, o almeno, così credeva
- E’ solo un sogno... – sussurrava la giovane. Jareth lo sentì appena. La percosse di nuovo
- SARAH! COS’HAI LETTO? DIMMELO! – le urlo Jareth, ormai l’ira l’aveva dominato. Si pentì subito di quell’azione. Lasciò le spalle della tremante Sarah. Si maledisse per aver quello che le fatto. Si maledisse ancora quando la vide accasciata a terra, in una valle di lacrime. Ora ad aver paura, era anche Jareth. Si abbassò, poggiandosi sui talloni, era davanti a lei per abbracciarla, ma lei lo scansò bruscamente - Lasciami!!!! Ti odio, Jareth! TI ODIO!!! Sin dal nostro primo incontro mi hai fatto solo del male! Avevo scordato tutto, e avevo fatto più che bene! E voglio dimenticare di nuovo! – Jareth tentò di zittirla, ma da quelle labbra uscì una frase che per Jareth era maledettamente familiare – TU NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!!!!! –
Jareth cadde in ginocchio...!
 No... Non di nuovo, pensava il fae...
Era tutta colpa sua, anche stavolta...!
Sarah chiuse gli occhi un’altra volta...!
Piangeva...!
E’ solo un sogno, ripeteva tra sé...!
Quando riaprì i lacrimosi occhi chiari, si ritrovò sdraiata sul divano, nel salotto della sua casa...!
  
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