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Autore: Eliot Nightray    02/04/2012    1 recensioni
Verde è il colore della speranza, rosso quello dell'amore, del sangue, della passione. L'amore è un sentimento dai colori cangianti che alterna , oscillando così come un bimbo sull'altalena.
FlippyxFlaky
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sangue e orrore.


(La canzone che cantano Lammy e Flaky è l'op di Angel Beat http://www.youtube.com/watch?v=Im--kWO229o )Lammy portò le mani alla bocca estasiata da quella confessione così ardita ed improvvisa. Di certo era rivolta  a Flaky, ma quella non avrebbe capito di sicuro. Forse se le avesse urlato in faccia Flaky ti amo avrebbe intuito qualcosa e ripeto qualcosa. Era certa che Flaky non avrebbe detto niente al ragazzo impacciata com’era. Le serviva un piano geniale chiaramente per farli stare assieme senza però farla ammazzare.  Flippy lanciò uno sguardo a Flaky così intenso da fare arrossire la stessa Lammy per poi voltarsi senza salutare e scappare dietro le quinte quasi spaventato. I ragazzi dietro di lei applaudirono chiedendo il bis e il tris, ma Flippy non tornò. Lammy si riprese e scosse violentemente Flaky per svegliarla. L’altra era rimasta così convolta da non capire nemmeno dove fosse. Si sentiva osservata come se tutti la stessero fissando. Però quella canzone non era per lei, non era per nessuno erano solo parole e qualche accordo.  Flaky prese fiato, si sentiva scoppiare , la gente urlava e lei aveva lo sguardo di Flippy fisso nella mente. Che diavolo! La rossa si alzò costretta dalle continue spinte di Lammy e si avviò verso le quinte. Intravide Flippy e gli andò incontro, per congratularsi, ma l’altro nel vederla era fuggito. Flaky emise una specie di sbuffo tipico di quando era ferita ed era rimasta impassibile a fissare l’ombra di Flippy in fuga. Lammy dal canto sua la fissava tutta agitata. Flaky si costrinse a salire sul palco , la folla nascosta dietro il tendone urlava. Le gambe le tremarono pensò di essere diventata una sorta di gelatina o qualcosa di simile. Si accomodò davanti al piano ed ecco il tendone sparire. Lammy alla chitarra batté un paio di volte il piede a terra per darle il tempo di iniziare. Le sue mani si mossero’ rapide sui tasti bianchi e neri, era questo l’unico modo per lei di dimenticarsi della folla, del dolore, della follia del mondo suonare. Cantare era stato semplice considerato che la chitarra e gli occhi chiusi ovattavano il suono della sua voce. Percepì un leggero dolore in corrispondenza delle punte delle dita, ma lasciò stare, che importava? L’unica cosa importante era far felice Lammy. Quest’ultima tutta presa dalla chitarra gioiva nel vedere la folla animarsi e le due “puzzole” fuggire dalla sala invidiose. Flaky era da sempre una grande pianista, ma anche la sua voce era particolarmente adorabile. Quando aveva iniziato a cantare la paura era scomparsa e questo aveva reso lammy felice, felice di vederla per una volta rilassata. Lammy si voltò per un istante alla ricerca di Flippy, quest’ultimo se ne stava dietro le quinte a fissare Flaky sorridendo come un ebete. Tentò di attrarre l’attenzione dell’altra, ma sarebbe potuta finire male. Flaky avrebbe potuto iniziare ad urlare impaurita per poi scappare e a quel punto chissà.
 
-          My soul is shaking
I thought I found it
Like millions of dreams the day can vanish
I watched it fade
I waved it good-bye
“Thank you”
 
L’ultima strofa di Flaky concluse la canzone. Lammy sorrise ancora mentre tutta la scuola applaudiva e festeggiava. Flaky restò attaccata al piano impaurita più che mai da tutte quelle urla. Non riusciva a distinguere bene le parole, probabilmente la stavano prendendo in giro che vergogna. Lammy le strinse la mano trascinandola, ancora seduta sul panchetto, davanti a tutti. Forse voleva umiliarla. Invece erano tutti entusiasti, tutti eccetto Flippy che non riusciva a vedere. Certo ancora non era entrata in possesso di una super vista, quindi non poteva sperare molto dalla sua miopia. Alzò appena la mano e un’ondata di fiori al investì, la vista di un mazzolino di rose la impressionò tanto da farla fuggire. Uno era allergica, due erano piene di spine e lei odiava le spine. Infondo alle scale del palco ecco Flippy che giocherellava tranquillo con un pupazzo rosso a forma di porcospino. Fece finta di non notarlo, ma scivolò sul primo scalino e la sua presenza fu una fortuna. La prese al volo e Flaky sentì un’ennesima volta il cuore scoppiare.
 
-          Flaky stai bene?
-          i..
-          si tu stai bene?
-          CERTO.. che ..s….st…sto bene sono solo scivolata ecco tutto niente di più.
-          A… ma sei arrabbiata?
-          Certo.. ma  a te non interessa quindi ciao.
 
Si sentì orgogliosa, per una volta aveva avuto un po’ di carattere misericordia. Lo lasciò lì a bocca spalancata e spavalda se ne tornò in aula per lasciare un biglietto a Lammy. Le avrebbe lasciato il furgoncino , a lei sarebbe bastata la metro.  Scarabocchiò un pezzetto di carta e ancora trionfalmente uscì sbattendo la porta. Dopo pochi passi ebbe dei ripensamenti e se si fosse offeso? E se non l’aveva visto? Si mordicchiò il labbro, cosa che faceva di consueto quando era nervosa. Tornò in classe di corse e si accomodò al banco per riflettere. Però si alzò quasi improvvisamente a causa di un piccolo oggetto sopra la sedia. Era un orsacchiotto verde tutto sorridente. Si chiese da chi venisse , ma soprattutto perché fosse arrivato fin lì. Si guardò un paio di volte intorno , ma niente. Afferrò il borsone ed attacco il piccolo orsacchiotto lateralmente, al sicuro da ladri o altro. per raggiungere la metro avrebbe impiegato pochi minuti. Dopotutto era proprio dietro l’angolo. Per le scale trovò un gruppetto di ragazze i per eccitate con tanto di pupazzi in mano. La cosa interessante era il fatto che avevano impiegato un solo giorno per sviluppare l’idea di lammy. Flaky pensò che forse era stata troppo avventata e che forse Flippy non avrebbe voluto rendere pubblico il suo “capolavoro”. Mime dal fondo delle scale le sorrise accennando un sorriso. Non era una ragazza malvagia, anzi era simpatica anche se troppo chiaccherona. Come nimo aveva già messo in giro qualche storiella su lei e Flippy. Corse verso l’uscita erano le 15 circa , il tempo volava. Alla fermata della metro non c’era nessuno e la cosa la rallegrava.  Il suo treno era della linea verde, si era segnato tutto su un post-it accuratamente preparato da Lammy. Anche sul veicolo non c’era anima viva. Si sistemò sulla sedia, prima di andare a casa sarebbe passata per il centro, una toccata e fuga tanto per comprare un gigantesco pupazzo a forma di polpo o di pinguino che lei adorava. La voce metallica parlò con tono distinto, ecco la sua fermata. Scese con un saltello e si avviò verso il negozio. Per tornare a casa avrebbe impiegato esattamente venti minuti. Poco tempo, veramente poco. Svoltò l’angolo e intravide Splendid. Tornò subito indietro per poi correre spedita di nuovo nel treno, il problema era soltanto uno: che quello non era il suo. Si guardò intorno spaventata, quando si sarebbe fermato? E dove? Si sedette affondando la testa nelle mani. Dove diavolo sarebbe finita? La voce metallica parlò ancora una volta, ma non comprese le parole. Scese comunque , ma non era il suo quartiere. Una donna assieme al bambino camminava tranquilla al suo fianco. Si voltò e la faccia che apparve davanti alla signora doveva essere terrificante perché scappò via. Flaky scoppiò in un pianto isterico, le mancava il fiato, le gambe erano molli, i denti tremavano. Un nuovo treno, una nuova corsa. Entrò anche in quello e viaggiò per un bel po’, circa un’oretta forse anche di più. Quando finalmente scese la stazione era vecchia e mezza rotta. La voce metallica disse qualcosa riguardo al fatto che non ci sarebbero stati altri treni per la giornata. Dov’era? Flaky si allontanò dalla fermata alla ricerca di aiuto. Probabilmente erano già le 18 la luce calava.  Flaky si appoggiò al muro di un piccolo vicolo, aveva voglia di vomitare.
 
-          Flaky sei tu?
 
La voce di Shfty suonò come un sussurro dietro di lui ecco apparire Lifty. La paura aumentava, che cosa volevano quelli da lei?
 
-          Dicono che ti sei messa col militare..
-          Lo sai che il militare vale un sacco di soldi?
-          C…
-          Si vale un sacco di soldi carina perché tutti vogliono vedere Mr.Hyde in carne e ossa.
 
Le si avvicinarono e Flaky voleva scappare. Le gambe le tremarono e Shifty fu più veloce di lei. La spinse contro il muro, Flaky si voltò per non vedere lo sguardo dell’altro. sentiva l’alito di Shifty sul collo e il cuore stava impazzendo. Era terrorizzata, non avrebbe sopportato un secondo di più.
 
-          Lo sai come si fa ad attrarre un mostro?
-          N.n..
-          Semplice si prende un agnello e gli si taglia la gola.
 
Lifty tirò fuori un grosso coltello e lo spinse contro la gola di Flaky. Quest’ultima urlò con tutta la voce che possedeva, ma nessuno giunse in suo soccorso. La mano di Shifty scomparve sotto il suo maglione e la ragazza inziò a piangere. Perquisiva il suo corpo senza permesso mentre Flaky urlava come una pazza. Chiuse gli occhi sperando che alla fine si sarebbe fermato. Poi sentì un improvviso ringhio, qualcosa di cupo e sinistro. Il primo a sparire fu il coltello di Lifty dalla sua gola. Flaky non aprì gli occhi, lasciò stare. Qualsiasi cosa andava bene. Shifty urlò il nome del fratello e la lasciò stare lì a terra mentre piangeva in modo isterico. Flippy non si era potuto trattenere, la aveva seguita per tutto il tragitto, in modo impeccabile. Poi lo aveva visto, lui che minacciava Flaky, lui che urlava alla sua Flaky, lui che toccava la SUA Flaky. Non si era trasformato, anzi era rimasto lui stesso ovvero lo stesso militare del Vietnam. Lifty lo aveva ucciso in modo tranquillo, semplicemente staccandogli la testa di netto. A Lifty aveva riservato la morte più atroce. Lo aveva spinto contro il muro, gli aveva reciso le mani e poi lo aveva lasciato lì con un grosso coltello conficcato nelle membra.  Flaky aveva una grossa macchia di sangue sui capelli, ma non sembrava essersi accorta di nulla. Flippy le si avvicinò piano, avrebbe voluto spaccare tutto, urlare e lasciare che Fliqpy si divertisse con Shifty, ma alla fine avrebbe ferito anche Flaky, avrebbe potuto continuare persino l’opera di quello lì.
 
-          Flaky…
 
Flaky spalancò i grando occhi rossi e lo fissò flippy arrossì violentemente mentre col suo corpo copriva i corpi dei due. Shfty si lamentava, ma con tutto quel sangue nei polmoni presto non sarebbe più stato capace di parlare.
 
-          Flippy?
-          Fla..
-          FLIPPY.
 
Si lanciò contro di lui nascondendosi fra le sue braccia. Il militare la strette a se, il cuore batteva quasi impazzito. Voleva che Flaky restasse sempre così, voleva che restasse per sempre fra le sue braccia. Arrossì ancora una volta all’idea che si fosse veramente innamorato. Eppure voleva essere proprio come i due animaletti del disegno, del suo disegno. Voleva che lei fosse per sempre il suo pericoloso porcospino rosso.
 
-          Ti porto a casa Flaky..  a casa mia.. non preoccuparti ok?
 
Le sollevò il viso e lei sorrise timida mentre le lacrime le ricoprivano il viso. La prese in collo dolcemente e corse verso l’abitazione. Il furgone era poco distante, avrebbe ricominciato tutto e lo avrebbe fatto con lei al suo fianco.
 
Angolino di Pandora come avevo detto ecco la parte arancione ehehhe comunque ancora grazie ad Arisu e che dire a domani o stasera con l’ottavo capitolo.
  
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