Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: EvgeniaPsyche Rox    02/04/2012    4 recensioni
«In breve io ho combinato un casino, e il preside, per punizione, mi ha ordinato di farti da tutor.Got it memorized?», accidenti, alla fine si era lasciato sfuggire il suo marchio di fabbrica.
Roxas assottigliò gli occhi, assai perplesso; un pò per la sua affermazione, e un pò per quella domanda finale in inglese.Decise di lasciare perdere, dedicandosi al vero argomento della conversazione.«Mi stai prendendo in giro?»
«No.»
«Non ho alcun problema a scuola, quindi ti risparmio la fatica di perdere tempo.», affermò schiettamente il biondino, spostando lo sguardo verso il suo interlocutore, il quale aveva sospirato.
-
[Questa storia ho iniziato a scriverla quando avevo tredici anni e, contando che adesso ne ho quasi diciassette, è normale che io abbia cambiato modo di scrivere, anche perché mi sto dedicando a generi differenti. Da un lato preferirei eliminarla perché i capitoli, soprattutto i primi, non sono scritti esattamente bene (Almeno, per quanto riguarda la punteggiatura e la grammatica). Ma ragazzi, le recensioni sono tante; questa è la prima long che ho pubblicato e mi sono affezionata.]
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HTML Online Editor Sample

 

Tutor And Boyfriend.

6.Sweet Ice-cream and bad boy


Con un largo sorriso gli porse la vaschetta di gelato al fior' di latte.«Sono sicuro che ti piacerà.»
Il biondo afferrò lentamente il gelato con la mano sinistra, mentre con l'altra reggeva ancora possessivamente il libro; assunse così un'espressione perplessa, non trovando alcun modo per mangiare, dato che aveva entrambe le mani occupate.
«Sarebbe tutto più semplice se posassi quel dannato libro.», gli fece notare il rosso con un cenno di affilata ironia nella voce, sollevando istintivamente il soppraciglio destro.
«Non voglio.», ripetè per l'ennesima volta il più giovane, arricciando nuovamente le labbra.
Non sembrava più lo scorbutico della classe, anzi; appariva particolarmente impacciato in ogni più piccolo gesto.
Axel lo ignorò volontariamente, iniziando seriamente ad innervosirsi: allungò così la mano, prendendo il tanto amato libro sotto il suo sguardo allarmato dell'altro.
«Ehi!», sobbalzò dopo un attimo di esitazione Roxas, guardando male l'altro che stava appoggiando accuratamente il libro sulla scrivania.«Datti una calmata; non te lo brucio mica!»
Il biondo sbuffò, serrando le labbra, limitandosi così ad impugnare il cucchiaino d'argento con la mano ora libera, dedicandosi completamente al gelato, mormorando diversi insulti contro il rosso.
Quest'ultimo, intanto, si era appoggiato con la schiena schiena contro l'armadio a braccia conserte, scrutando attentamente il volto del giovane che si stava lentamente illuminando.«Te l'avevo detto che ti sarebbe piaciuto, o no?»
«E'...E' buonissimo, sì...», sussurrò appena il diretto interessato, riprendendo a mangiare, mentre la sua espressione si trasformava in una smorfia infantile, perdendosi completamente nella bontà del fior' di latte.
E Axel si sentì mancare un battito.

Fu difficile da spiegare; le guance lievemente arrossate -Forse per l'imbarazzo della situazione, o forse semplicemente perchè era una sua reazione legata al fatto che trovava il gelato delizioso-, la fragile mano che reggeva quel cucchiaino, prendendo così un pò di gelato per poi portandoselo alle labbra rosee.
Il più grande lo trovò bellissimo, sotto ogni punto di vista.
Non aveva mai avuto grandi difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti; quando trovava qualcuno che gli faceva battere il cuore, semplicemente andava dal diretto interessato, si dichiarava e scopriva magicamente che il proprio amore era corrisposto.
Forse le ragazze amavano stare insieme a lui per essere più popolari nella scuola, anzi, era sicuramente così; ma, in fondo, poco gli importava.
«Oh...», il lieve sospiro del biondo lo fece ritornare alla realtà, notando che aveva già terminato il gelato e, soprattutto, che le sue labbra erano macchiate di bianco.
Ecco, sì.Tralasciamo i doppi sensi che vennero immediatamente nella mente di Axel.
«Ah', che impiastro...», commentò con un sorriso divertito il tutor, alzandosi di scatto, mentre tirava fuori dalla tasca sinistra dei jeans un fazzoletto, raggiungendo il più giovane e pulendogli così il volto sporco.
Roxas trasalì, afferrando immediatamente il fazzoletto di velluto dalla mano dell'altro, riprendendo ad asciugarsi le labbra, borbottando impacciatamente: «Faccio da solo, grazie.»
«Mh, fa' come vuoi...», si scrollò le spalle il fulvo, continuando però a scrutare il giovane primino che dopo qualche secondo riprese a parlare: «Voglio tornare a casa.», si alzò così di scatto prima di appoggiare la vaschetta sulla scrivania, afferrando poi il proprio libro.
«Ancora con questa storia?Si può sapere che problemi hai?Non ti stupro mica!», forse Axel avrebbe dovuto evitare di dire quella sarcastica frase, dato che il volto del biondo si era fatto pallido e in un attimo lo vide correre via dalla stanza, sentendo poi il rumore della porta che si chiudeva.
«Ma proprio un tipo del genere mi dovevano assegnare?», si ritrovò a chiedere tra sé e sé il rosso, aggiustandosi i capelli.


Si guardò più e più volte attorno, per poi illuminarsi, stringendo il proprio vassoio con entrambe le mani.
«Axel, Demyx!», li salutò allegramente, avvicinandosi al tavolo in fondo alla grande mensa.
«Oh, no, ecco il tonto...», commentò sconsolato il diavolo dai capelli rossi il giorno successivo, durante l'ora di pranzo, mentre il suo migliore amico continuava a ridacchiare.
Sora prese posto di fronte ai due, appoggiando il vassoio sul tavolo prima di iniziare a mangiare tutt'altro che elegantemente.
Il fulvo smise improvvisamente di dondolarsi sulla sedia, porgendosi in avanti verso il nuovo arrivato.«Dov'è il biondino?»
«Chi?», chiese in un primo momento Sora, non collegando il colore dei capelli con suo fratello.
«Sta parlando di Roxas, genio.», lo incalzò il terzo presente dai capelli a spazzola, infilandosi in bocca la prima cucchiaiata di riso, storcendo poi il naso in una smorfia digustata.
«Ah!», si svegliò il castano, lanciando poi un fugace sguardo alla mensa: «Oh, eccolo!»
A quel punto il tutor si alzò, abbandonando gli altri due al tavolo, dirigendosi così verso il ragazzo appena entrato; si mise le mani ai fianchi, sollevando il soppraciglio destro prima di iniziare a parlare con una cantilena che aveva un'aria vagamente rimprovera:«Si può sapere che diavolo ti è preso ieri?»
Roxas sussultò appena, voltando lo sguardo altrove con freddezza.«Lasciami in pace.»
L'altro strinse le labbra, corrugando la fronte in una smorfia irritata, schioccando la lingua.«Mi stai davvero scocciando, ragazzino.», e alzò il tono della voce, ottenendo diversi sguardi dagli altri studenti.
«E a me cosa dovrebbe importare?», replicò aspramente il più giovane, superando il fulvo con passi veloci, finchè non si senti afferrare di scatto per il polso.«Ti dovrebbe importare perchè sei tu che mi stai irritando.»
«Non te lo voglio più ripetere: lasciami in pace.», ringhiò a denti stretti Roxas, cercando in ogni modo di divincolarsi, ottenendo però scarsi risultati.
Successivamente il fulvo si chinò verso il primino, avvicinandosi al suo orecchio per non farsi sentire da persone indiscrete.«E io non voglio più ripeterti che devo essere il tuo tutor.L'hai memorizzato?»
«Non mi interessa.», ribattè il biondo tentando di nascondere il proprio imbarazzo, riuscendo finalmente a liberarsi dalla presa dell'altro che aveva accennato una risata sinistra.
«Ehi, Roxas, vieni a mangiare!», il volto raggiante e allegro di Sora si intromise tra i due, facendo scuotere istintivamente la testa al biondo.«Mi è passata la fame.Andrò in biblioteca.», e, detto ciò, si voltò, uscendo velocemente dalla sala.
Pazzesco.Quel ragazzino fino a ieri sembrava tanto fragile, mentre oggi riprende a fare lo spaccone, si ritrovò a pensare il fulvo, per poi lanciare un'occhiata veloce attorno a sè, notando il silenzio che si era creato e gli sguardi curiosi dei presenti.«Che avete da guardare?!Ammasso di sfigati...», sibiliò poi a denti stretti prima di tornare al proprio posto.

«E' una peste, ti dico!»
«Ma fammi il favore; non hai visto com'era silenzioso e timido ieri?»
«Avrà una doppia personalità o forse soffre di schizofrenia.»
«Axel, smettila.»
Il fratello minore incrociò le braccia al petto, lanciando un veloce sguardo al grigio edificio nel quale la vettura si stava fermando.
«Adesso credo sia il caso che eviti di pensare troppo a quel ragazzino e che ti limiti a concentrarti esclusivamente sull'esame.E' un miracolo che tu sia riuscito a superare quello scritto, cerca di non fare stronzate nell'esame pratico.», fu l'ultima cosa che disse Reno non appena l'altro scese dall'auto, richiudendo velocemente la porta dietro di sè prima che ripartisse a tutta birra.
«E che palle.», borbottò tra sè e sè il fulvo, stringendosi le spalle prima di avviarsi verso il cortile che circondava l'edificio, nel quale lo stava attendendo un uomo che non sembrava promettere nulla di buono.
«Sei tu Axel Turks?», chiese in tono minaccioso, come se da un momento all'altro avesse potuto tirare fuori una spada o qualcosa del genere.
«E-Eh?Ah, sìsì, sono io...», rispose balbettante il rosso, deglutendo rumorosamente.
«Bene.Io sono Xaldin e dovrò controllarti durante la prova guida.Ti auguro buona fortuna perchè non sembri molto in gamba.»
Axel sgranò gli occhi, shockato; era stato appena insultato...Da un istruttore?!
«Ma vaffan-» «Non ti conviene, ragazzo, se non vuoi avere dieci punti in meno già prima di partire.» «Bella barba.», si affrettò così ad affermare il rosso con un falsissimo sorriso dipinto sul volto, aprendo poi la porta della vettura a cui erano giunti.
Xaldin prese posto accanto a lui con un registro nella mano sinistra e una penna nell'altra, pronto a segnare ogni più piccolo errore da parte del fulvo che stava tentando di indossare la cintura di sicurezza.«Ma come si mette sta mer'...Ah', ecco.»
Certo che faticava già all'inizio, chissà cos'avrebbe combinato alla fine.
Strinse il volante tra le mani, tirando un profondo sospiro, pregando tra sè e sè prima di schiacciare l'acceleratore.



«Sei riuscito a superare l'esame?!», la mattina successiva, la squillante voce di Demyx rischiò di fargli perdere il cinquanta per cento dell'udito, ma, nonostante ciò, accennò una risata, annuendo freneticamente.«Sì!Ho la patente!P.A.T.E.N.T.E.Got it memorized?», e si picchiettò la testa, com'era di sua abitudine fare.
«E adesso cos'hai intenzione di fare?», fu la seguente domanda dell'amico, mentre sistemava accuratamente il portachitarra sulle spalle.
«Mi comprerò un'automobile tutta mia, no?Sarà fighissima, vedrai!», e gli fece l'occhiolino con fare complice, nonostante, dentro di sè, si chiedesse dove diavolo avrebbe tirato fuori i soldi.Ma a quello ci avrebbe pensato dopo.
«Ah, non vedo l'ora di salirci!Ehi, guarda, c'è Roxas!», l'esclamazione successiva di Demyx fece voltare di scatto il fulvo, costringendolo successivamente a sgranare le iridi smeraldine; ciò che lo stupiva di più non era la presenza di Roxas, ma il fatto che quest'ultimo, in quel momento, si trovava in compagnia di...Naminè?
E rimase lì, immobile, osservando il ragazzino dai capelli biondi che sembrava divertirsi particolarmente in compagnia di quella gallina della sua compagna di classe.
Si sentì improvvisamente sprofondare tre metri sotto terra.
_______________________________________________________________________________


*Nota dell'autrice, sfoghi e stupidaggini varie*
Hi people, I am here, again.
Iniziamo dal titolo; 'Sweet Ice-Cream' fa riferimento proprio al gelato mangiato inizialmente dal biondo, e dal fatto che, in fondo, egli sia un pò dolce, come il fior' di latte.Invece la parte del 'Bad boy' fa riferimento al suo lato scorbutico e acido.
Effettivamente sono un pò in ritardo proprio per aver pubblicato 'Immenso' e 'April Fool's Day-La Vendetta.'Volevo pubblicare ancora una One-Shot [O forse sarà una storia a due capitoli] per Pasqua, appunto con quest'ultimo argomento centrale; poi giuro di non postare più nulla di nuovo prima di aver terminato questa long-fic e 'Axel & Roxas in:Come passare una noiosa Domenica senza televisione.' Altrimenti si creerebbe troppa confusione.
Sono stra-piena di ispirazioni, giuro.Ieri sera ho scritto un'altra One-shot su Axel e Roxas e oggi, in classe, oltre ad aver terminato questo capitolo, ho scritto una storia su Death Note.
Questo mi sta, ahimè, distraendo un pò dagli studi; niente da fare, questa vita non fa per me '.' Vorrei scappare, viaggiare solamente con un quaderno, un album da disegno e una penna in mano T_T Tanto non mancherei a nessuno -Sì, tanto per immedesimarmi un pò in Roxas.
In questi giorni non so più dove sbattere la testa, mah!
Okey, ho finito.Finalmente.
Alla prossima *Svanisce*
E.P.R.

Ps. Qualcuno, per messaggio privato, mi ha chiesto se disponessi si msn; sì, io ce l'ho, ma non ho intenzione di dare il mio contatto semplicemente perchè sono poco presente.Mi connetto solamente durante il week-end, se va bene.Invece mi potete trovare su Facebook e, come ho già detto, ci sono i link di entrambi i miei profili negli appositi tasti sul mio account.

 

  

                            Tutor And Boyfriend.

6.Sweet Ice-cream and bad boy


Con un largo sorriso gli porse la vaschetta di gelato al fior' di latte.«Sono sicuro che ti piacerà.»
Il biondo afferrò lentamente il gelato con la mano sinistra, mentre con l'altra reggeva ancora possessivamente il libro; assunse così un'espressione perplessa, non trovando alcun modo per mangiare, dato che aveva entrambe le mani occupate.
«Sarebbe tutto più semplice se posassi quel dannato libro.», gli fece notare il rosso con un cenno di affilata ironia nella voce, sollevando istintivamente il soppraciglio destro.
«Non voglio.», ripetè per l'ennesima volta il più giovane, arricciando nuovamente le labbra.
Non sembrava più lo scorbutico della classe, anzi; appariva particolarmente impacciato in ogni più piccolo gesto.
Axel lo ignorò volontariamente, iniziando seriamente ad innervosirsi: allungò così la mano, prendendo il tanto amato libro sotto il suo sguardo allarmato.
«Ehi!», sobbalzò dopo un attimo di esitazione Roxas, guardando male l'altro che stava appoggiando accuratamente il libro sulla scrivania.«Datti una calmata; non te lo brucio mica!»
Il biondo sbuffò, serrando le labbra, limitandosi così ad impugnare il cucchiaino d'argento con la mano ora libera, dedicandosi completamente al gelato, mormorando diversi insulti contro il rosso.
Quest'ultimo, intanto, si era appoggiato con la schiena sull'armadio l'armadio a braccia conserte, scrutando attentamente il volto del giovane che si stava lentamente illuminando.«Te l'avevo detto che ti sarebbe piaciuto, o no?»
«E'...E' buonissimo, sì...», sussurrò appena il diretto interessato, riprendendo a mangiare, mentre la sua espressione si trasformava in una smorfia infantile, perdendosi completamente nella bontà del fior' di latte.
E Axel si sentì mancare un battito.

Fu difficile da spiegare; le guance lievemente arrossate -Forse per l'imbarazzo della situazione, o forse semplicemente perchè era una sua reazione legata al fatto che trovava il gelato delizioso-, la fragile mano che reggeva quel cucchiaino, prendendo così un pò di gelato per poi portandoselo alle labbra rosee.
Il più grande lo trovò bellissimo, sotto ogni punto di vista.
Non aveva mai avuto grandi difficoltà nell'esprimere i propri sentimenti; quando trovava qualcuno che gli faceva battere il cuore, semplicemente andava dal diretto interessato, si dichiarava e scopriva magicamente che il proprio amore era corrisposto.
Forse le ragazze amavano stare insieme a lui per essere più popolari nella scuola, anzi, era sicuramente così; ma, in fondo, poco gli importava.
«Oh...», il lieve sospiro del biondo lo fece ritornare alla realtà, notando che aveva già terminato il gelato e, soprattutto, che le sue labbra erano macchiate di bianco.
Ecco, sì.Tralasciamo i doppi sensi che vennero immediatamente nella mente di Axel.
«Ah', che impiastro...», commentò con un sorriso divertito il tutor, alzandosi di scatto, mentre tirava fuori dalla tasca sinistra dei jeans un fazzoletto, raggiungendo il più giovane e pulendogli così il volto sporco.
Roxas trasalì, afferrando immediatamente il fazzoletto di velluto dalla mano dell'altro, riprendendo ad asciugarsi le labbra, borbottando impacciatamente: «Faccio da solo, grazie.»
«Mh, fa' come vuoi...», si scrollò le spalle il fulvo, continuando però a scrutare il giovane primino che dopo qualche secondo riprese a parlare: «Voglio tornare a casa.», si alzò così di scatto prima di appoggiare la vaschetta sulla scrivania, afferrando poi il proprio libro.
«Ancora con questa storia?Si può sapere che problemi hai?Non ti stupro mica!», forse Axel avrebbe dovuto evitare di dire quella sarcastica frase, dato che il volto del biondo si era fatto pallida e in un attimo lo vide correre via dalla stanza, sentendo poi il rumore della porta che si chiudeva.
«Ma proprio un tipo del genere mi dovevano assegnare?», si ritrovò a chiedere tra sè e sè il rosso, aggiustandosi i capelli.


Si guardò più e più volte attorno, per poi illuminarsi, stringendo il proprio vassoio con entrambe le mani.
«Axel, Demyx!», li salutò allegramente, avvicinandosi al tavolo in fondo alla grande mensa.
«Oh, no, ecco il tonto...», commentò sconsolato il diavolo dai capelli rossi il giorno successivo, durante l'ora di pranzo, mentre il suo migliore amico continuava a ridacchiare.
Sora prese posto di fronte ai due, appoggiando il vassoio sul tavolo prima di iniziare a mangiare tutt'altro che elegantemente.
Il fulvo smise improvvisamente di dondolarsi sulla sedia, porgendosi in avanti verso il nuovo arrivato.«Dov'è il biondino?»
«Chi?», chiese in un primo momento Sora, non collegando il colore dei suoi capelli con suo fratello.
«Sta parlando di Roxas, genio.», lo incalzò il terzo presente dai capelli a spazzola, infilandosi in bocca la prima cucchiaiata di riso, storcendo poi il naso in una smorfia digustata.
«Ah!», si svegliò il castano, lanciando poi un fugace sguardo alla mensa: «Oh, eccolo!»
A quel punto il tutor si alzò, abbandonando gli altri due al tavolo, dirigendosi così verso il ragazzo appena entrato; si mise le mani ai fianchi, sollevando il soppraciglio destro prima di iniziare a parlare con una cantilena che aveva un'aria vagamente rimprovera:«Si può sapere che diavolo ti è preso ieri?»
Roxas sussultò appena, voltando lo sguardo altrove con freddezza.«Lasciami in pace.»
L'altro strinse le labbra, corrugando la fronte in una smorfia irritata, schioccando la lingua.«Mi stai davvero scocciando, ragazzino.», e alzò il tono della voce, ottenendo diversi sguardi dagli altri studenti.
«E a me cosa dovrebbe importare?», replicò aspramente il più giovane, superando il fulvo con passi veloci, finchè non si senti afferrare di scatto per il polso.«Ti dovrebbe importare perchè sei tu che mi stai irritando.»
«Non te lo voglio più ripetere: lasciami in pace.», ringhiò a denti stretti Roxas, cercando in ogni modo di divincolarsi, con però scarsi risultati.
Successivamente il fulvo si chinò verso il primino, avvicinandosi al suo orecchio per non farsi sentire da persone indiscrete.«E io non voglio più ripeterti che devo essere il tuo tutor.L'hai memorizzato?»
«Non mi interessa.», ribattè il biondo tentando di nascondere il proprio imbarazzo, riuscendo finalmente a liberarsi dalla presa dell'altro che aveva accennato una risata sinistra.
«Ehi, Roxas, vieni a mangiare!», il volto raggiante e allegro di Sora si intromise tra i due, facendo scuotere istintivamente la testa al biondo.«Mi è passata la fame.Andrò in biblioteca.», e, detto ciò, si voltò, uscendo velocemente dalla sala.
Pazzesco.Quel ragazzino fino a ieri sembrava tanto fragile, mentre oggi riprende a fare lo spaccone, si ritrovò a pensare il fulvo, per poi lanciare un'occhiata attorno, notando il silenzio che si era creato e gli sguardi curiosi dei presenti.«Che avete da guardare?!Ammasso di sfigati...», sibiliò poi a denti stretti prima di tornare al proprio posto.

«E' una peste, ti dico!»
«Ma fammi il favore; non hai visto com'era silenzioso e timido ieri?»
«Avrà una doppia personalità o forse soffre di schizofrenia.»
«Axel, smettila.»
Il fratello minore incrociò le braccia al petto, lanciando un veloce sguardo al grigio edificio davanti al quale la vettura si stava fermando.
«Adesso credo sia il caso che eviti di pensare troppo a quel ragazzino e che ti limiti a concentrarti esclusivamente sull'esame.E' un miracolo che tu sia riuscito a superare quello scritto, cerca quindi di non fare stronzate nell'esame pratico.», fu l'ultima cosa che disse Reno non appena l'altro scese dall'auto, richiudendo velocemente la porta dietro di sè prima che il fratello maggiore ripartisse a tutta birra.
«E che palle.», borbottò tra sè e sè il fulvo, stringendosi le spalle prima di avviarsi verso il cortile che circondava l'edificio nel quale lo stava attendendo un uomo che non sembrava promettere nulla di buono.
«Sei tu Axel Turks?», chiese in tono minaccioso, come se da un momento all'altro avesse potuto tirare fuori una spada o qualcosa del genere.
«E-Eh?Ah, sìsì, sono io...», rispose balbettante il rosso, deglutendo rumorosamente.
«Bene.Io sono Xaldin e dovrò controllarti durante la prova guida.Ti auguro buona fortuna perchè non sembri molto in gamba.»
Axel sgranò gli occhi, shockato; era stato appena insultato...Da un istruttore?!
«Ma vaffan-» «Non ti conviene, ragazzo, se non vuoi avere dieci punti in meno già prima di partire.» «Bella barba.», si affrettò così ad affermare il rosso con un falsissimo sorriso dipinto sul rosso, aprendo poi la porta della vettura a cui erano giunti.
Xaldin prese posto accanto a lui con un registro nella mano sinistra e una penna nell'altra, pronto a segnare ogni più piccolo errore da parte del fulvo che stava tentando di indossare la cintura di sicurezza.«Ma come si mette sta mer'...Ah', ecco.»
Certo che faticava già all'inizio, chissà cos'avrebbe combinato alla fine.
Strinse il volante tra le mani, tirando un profondo sospiro, pregando tra sé e sé prima di premere l'acceleratore.



«Sei riuscito a superare l'esame?!», la mattina successiva la squillante voce di Demyx rischiò di fargli perdere il cinquanta per cento dell'udito, ma, nonostante ciò, accennò una risata, annuendo freneticamente.«Sì!Ho la patente!P.A.T.E.N.T.E.Got it memorized?», e si picchiettò la testa, com'era di sua abitudine fare.
«E adesso cos'hai intenzione di fare?», fu la seguente domanda dell'amico, mentre sistemava accuratamente il portachitarra sulle spalle.
«Mi comprerò un'automobile tutta mia, no?Sarà fighissima, vedrai!», e gli fece l'occhiolino con fare complice, nonostante, dentro di sè, si chiedesse dove diavolo avrebbe tirato fuori i soldi.Ma a quello ci avrebbe pensato dopo.
«Ah, non vedo l'ora di salirci!Ehi, guarda, c'è Roxas!», l'esclamazione seguente di Demyx fece voltare di scatto il fulvo, costringendolo successivamente a sgranare le iridi smeraldine; ciò che lo stupiva di più non era la presenza di Roxas, ma il fatto che quest'ultimo, in quel momento, si trovava in compagnia di...Naminè?
E rimase lì, immobile, osservando il ragazzino dai capelli biondi che sembrava divertirsi particolarmente in compagnia di quella gallina della sua compagna di classe.
Si sentì improvvisamente sprofondare tre metri sotto terra.
_______________________________________________________________________________


*Nota dell'autrice, sfoghi e stupidaggini varie*
Hi people, I am here, again.
Iniziamo dal titolo; 'Sweet Ice-Cream' fa riferimento proprio al gelato mangiato inizialmente dal biondo, e dal fatto che, in fondo, egli sia un pò dolce, come il fior' di latte.Invece la parte del 'Bad boy' fa riferimento al suo lato scorbutico e acido.
Effettivamente sono un pò in ritardo proprio per aver pubblicato 'Immenso' e 'April Fool's Day Of Roxas-La Vendetta.'Volevo pubblicare ancora una One-Shot [O forse sarà una storia a due capitoli] per Pasqua, appunto con quest'ultimo argomento centrale; poi giuro di non postare più nulla di nuovo prima di aver terminato questa long-fic e 'Axel & Roxas in:Come passare una noiosa Domenica senza televisione.' Altrimenti si creerebbe troppa confusione.
Sono stra-piena di ispirazioni, giuro.-Ecco, ad esempio, in questo momento, mi è appena arrivata un'ispirazione.*Fiss*.Ieri sera ho scritto un'altra One-shot su Axel e Roxas e oggi, in classe, oltre ad aver terminato questo capitolo, ho scritto una storia su Death Note.
Questo mi sta, ahimè, distraendo un pò dagli studi; niente da fare, questa vita non fa per me '.' E' deciso, io scapperò è_é Tanto non mancherei a nessuno -Sì, tanto per immedesimarmi un pò in Roxas.
In questi giorni non so più dove sbattere la testa, mah!
Okey, ho finito.Finalmente.
Alla prossima! *Svanisce*
E.P.R.

Ps. Qualcuno, per messaggio privato, mi ha chiesto se disponessi di msn; sì, io ce l'ho, ma non ho intenzione di dare il mio contatto semplicemente perchè sono poco presente.Mi connetto solamente durante il week-end, se va bene.Invece mi potete trovare su Facebook e, come ho già detto, ci sono i link di entrambi i miei profili negli appositi tasti sul mio account .w.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: EvgeniaPsyche Rox