Prima di lasciarvi al capitolo, ho
due cose da dirvi.
ONE: Paul, l’omino che
vive nella mia
testa, ha deciso che Ronnie e Nick devono avere un degno addio, se lo
meritano
dopo due anni che li tormento. Quindi L’EPILOGO
CI SARA’.
TWO: Ho postato il primo capitolo
della mia prima, e forse ultima, storia originale. THE
REASON, se vi va passate
magari J
Buona lettura!
Non
ricordava nemmeno l’ultima volta
che si era sentita così emozionata, probabilmente
perché non lo era mai stata
così tanto in vita sua.
Stava
per scoppiare in lacrime, lo
sentiva.
Aveva
visto Jamie in tutte le fasi
più importanti della sua vita: al suo primo bacio quando
portava ancora quei
buffi occhiali da vista rotondi, quando aveva conosciuto Tyler, quando
si era
diplomata e quando, con una scintilla di pura emozione negli occhi, le
aveva
detto che sarebbe andata a studiare veterinaria in Australia.
L’aveva vista in
svariate situazioni e momenti, ma mai l’aveva vista
così bella e felice come
quel giorno.
Vederla
ora, avvolta nel suo vestito
bianco, mentre si specchiava, la sconvolse totalmente. Non era la prima
volta
che la vedeva indossare quel vestito, ma ora era del tutto diverso, ora
le sue
guance sembravano due fragole, i capelli erano perfettamente arricciati
lasciando che solo la frangia le ricadesse liscia sugli enormi occhi
azzurri,
che ora erano lucidi.
I
loro sguardi si incrociarono per un
istante e si sorrisero, entrambe commosse.
Jamie
stava per sposarsi.
-sei
bellissima- Lexus le si avvicinò
poggiandole una mano sulla spalla lasciata scoperta dal vestito a
fascia e
Jamie le sorrise.
Erano
tutte e tre chiuse nella stanza
di Jamie, mentre aspettavano che la madre di Tyler arrivasse per
portarle il
bouquet, mentre la madre di Jamie era in salotto ad accogliere le
persone che
erano accorse per vedere la sposa uscire per l’ultima volta
di casa da nubile.
-dov’è
Kate?- chiese la sposa
lisciandosi il vestito
-a
telefono con Joe- rispose Lexus
alzando gli occhi al cielo –quei due sono più
appiccicati di due api col miele-
Ronnie
trattenne un sorriso –non
potresti essere un po’ più dolce, almeno oggi?-
Mentre
Lexus sussurrava un –senti chi
parla- Jamie annuiva dandole
ragione.
-dobbiamo
considerare però che ha già
fatto notevoli progressi- sorrise Jamie verso Ronnie –sono
due mesi che si vede
con Johnny e non l’ha ancora ucciso!-
Ronnie
rise, voltandosi poi verso
Lexus –se non è amore questo!-
Lexus
socchiuse gli occhi incenerendola
con lo sguardo –piantatela, idiote- sbottò
–non dovremmo parlare d’altro?-
sospirò voltandosi poi verso Jamie –del tipo, come
ti senti?-
-agitata-
rispose secca lei prendendo
un respiro profondo
-cos’è,
ci stai ripensando?- scherzò
Ronnie punzecchiandola
Jamie
scosse la testa energicamente
–assolutamente no, ma faccio ancora fatica a credere che tra
poche ore sarò
sposata-
Ronnie
le sorrise capendo
l’agitazione della ragazza. Insomma lei stessa era agitata,
figurarsi Jamie.
Nonostante
fosse strafelice per la
ragazza, una parte di lei aveva un po’ di paura. Quello che
più la spaventava
era il dubbio che la loro amicizia potesse cambiare dopo il matrimonio
di
Jamie, ma dopotutto, avevano resistito a tre anni di silenzio, un
matrimonio
non avrebbe nemmeno scalfito la loro amicizia, no?
Un
tonfo sordo le fece girare tutte e
tre verso la porta, che era stata appena chiusa con foga da Kate.
Kate,
che pareva aver appena visto un
fantasma mentre si abbandonava con la schiena contro la porta.
-voi.non.potete.capire-
sibilò con
un’espressione sconvolta
-che
succede?- squittì Jamie che con
uno scatto le fu accanto
La
poverina probabilmente pensava che
fosse successo qualcosa riguardante il matrimonio come un incendio al
ristorante in cui avevano prenotato o la fuga dello sposo.
-ho
appena parlato con Joe- spiegò
lei, puntando poi lo sguardo verso Ronnie
-e…?
cos’è successo? Sono bloccati
nel traffico? C’è qualche problema?- Jamie la
invogliò a continuare, ansiosa
Kate
scosse la testa –sono già tutti
in chiesa- la rassicuro per poi tornare a guardare Ronnie, che le
rivolse uno
sguardo interrogativo –anche Nick, da solo, senza Allie-
Oh, I swear to you I’ll be there for
you
This is not a drive by
(Train – Drive by)
Seduta
alla comoda sedia del suo
tavolo Kate fissava con aria sognante Jamie e Tyler che al centro della
sala si
tenevano stretti, ballando sulle note della loro canzone preferita.
Per
l’ennesima volta, guardandoli,
Kate non poté fare a meno di pensare che Jamie e Tyler erano
perfetti insieme.
Forse erano state le intemperie che aveva dovuto subire il loro
rapporto a
renderlo così unico e speciale o forse erano semplicemente
due pezzi di un
puzzle che si erano trovati.
Tutta
la cerimonia era andata
benissimo, oltre ogni aspettativa. Quando, arrivata
all’altare, si era voltata
a guardare il padre di Jamie che porgeva la mano della figlia a Tyler
era
scoppiata in un pianto sommesso che era durato fino alla fine della
funzione.
Aveva continuato a piangere sotto lo sguardo di rimprovero di Lexus che
“temeva avrebbe allagato la chiesa
con le sue
lagne”, ma lei era fatta così, si
commuoveva anche per le minime cose,
figurarsi il matrimonio di una delle sue migliori amiche. A fine
cerimonia,
comunque, aveva notato sia Lexus che Ronnie portarsi velocemente le
dita agli
occhi.
Dopo
la chiesa erano andati tutti a
festeggiare in una mega ristorante vicino al mare di Santa Monica
–dove Jamie e Tyler si erano
conosciuti-
ed ora, dopo pranzo, i novelli sposi erano stati invitati ad aprire le
danze.
Si
sentì accarezzare una spalla e
sorrise, voltandosi verso Joe.
Era
così felice in quel periodo. Le
cose con Joe andavano a gonfie vele, da quel litigio avevano imparato a
parlare
di qualsiasi problema li turbasse e in questo modo riuscivano a
chiarirsi quasi
sempre e anche quando non trovavano un punto in comune c’era
sempre uno o
l’altro disposto a fare un passo avanti. Erano cresciuti
tanto, insieme, ed ora
erano pronti ad affrontare la vita di coppia.
La
sua felicità non era solo dovuta
alla sua vita sentimentale ovviamente, ma anche a quella delle persone
che più
amava. Jamie e Tyler avevano finalmente coronato il loro sogno
d’amore, Lexus
sembrava aver trovato la serenità da quando aveva conosciuto
Johnny –anche se non
l’avrebbe mai ammesso-, che
ora le era affianco e le stava sussurrando qualcosa
all’orecchio. Per una volta
erano tutti felici, tutti tranne…
-ti
va di ballare?- la voce calda di
Joe estremamente vicino al suo orecchio la distrasse dal fluire dei
suoi
pensieri
Si
voltò verso il ragazzo, che le
sorrideva e annuì alzandosi. Joe la prese per mano e la
condusse al centro
della pista dove a Tyler e Jamie si erano già aggiunti i
rispettivi genitori.
Le sorrise per un breve istante prima di alzare le loro mani
intrecciate,
posare l’altra all’altezza della vita e cominciare
a dondolarsi a ritmo di
musica.
Kate
poggiò la guancia sulla spalla
di Joe, lasciandosi cullare teneramente. Stava quasi per chiudere gli
occhi,
per poter sentire di più il calore che le trasmetteva la
vicinanza del ragazzo,
quando il suo sguardo si posò sul tavolo dove sedeva poco
prima, facendola
rattristare all’istante.
Nick
e Ronnie, seduti a lati opposti
del tavolo, stavano in silenzio entrambi occupati a fissare
chissà cosa lontano
dai loro sguardi.
Sbuffò
stringendo la presa su Joe,
reprimendo l’impulso di correre da loro e far cozzare le loro
teste l’una contro
l’altra tante volte finché non ne fosse uscito
qualcosa di buono.
-quanto
tempo credi che ci
metteranno, ancora?- sbottò di punto in bianco
-chi?-
le chiese Joe confuso
Kate
alzò gli occhi al cielo, la
testa ancora poggiata alla sua spalla, maledicendo il poco intuito
maschile.
-Ronnie
e Nick- spiegò paziente –staranno li a
non parlarsi per sempre?-
-vedrai
che riusciranno a chiarirsi-
la rassicurò
Kate
rimase in silenzio qualche
minuto, riflettendo.
-e
cos’è questa storia che Nick è qui
senza Allie?- alzò il viso verso Joe, accusandolo con lo
sguardo –tu devi sapere
qualcosa, è tuo fratello!-
-ti
ho già detto che non so nulla,
non me ne ha voluto parlare- si difese lui –e comunque non
sono affari nostri,
ora puoi smetterla di parlare di Nick e Ronnie?-
La
rossa si accigliò, no che non
poteva.
-mi
preoccupo solo per quei due-
borbottò –sono idioti, qualcuno dovrà
pur aiutarli-
Joe
scosse la testa sorridendo –non
sta a noi aiutarli, devono aiutarsi da soli-
Kate
fece per obbiettare, ma Joe la
zittì chiudendole le labbra con le sue.
-la
smetti di parlare di loro?- le sussurrò
ancora troppo vicino
-si-
rispose lei in completa trans.
Si sarebbe mai abituata ai baci di Joe o sarebbe andata avanti a
rischiare un
infarto per sempre?
-di
cosa ti va di parlare, allora?-
sorrise lei
Joe
fece scorrere la mano lungo la
sua schiena, facendola rabbrividire –di noi-
sussurrò
-mi
piace- sussurrò Kate di rimando
-tra
quanto tornerai a New York?-
Ecco
come rovinare un bel momento.
Kate
si rabbuiò all’istante abbassando
lo sguardo e trattenendosi dallo sbuffare.
-tra
tre giorni, hanno bisogno di me-
spiegò trovando particolarmente interessante la punta
rotonda delle sue
decolleté.
-capisco-
fu l’unica parola che
proferì Joe, prima che entrambi cadessero nel silenzio.
Sarebbe
stato meglio parlarne in un
altro momento, quello doveva essere un giorno felice e spensierato, ma
una
volta aperto l’argomento, Kate non riusciva a lasciarlo in
sospeso.
-come
gestiremo la cosa?- chiese
senza trovare la forza di alzare gli occhi verso di lui
-con
impegno- rispose semplicemente
lui
-e
come? Ci sentiremo per telefono
una volta al giorno e ci vedremo una volta all’anno per le
feste di Natale?-
Ci
avevano già provato a stare
lontani per più di qualche giorno e i risultati non erano
stati molto
soddisfacenti, per non dire disastrosi.
-ci
sarebbe una soluzione per vederci
di più-
Kate
alzò finalmente la testa verso
il ragazzo, fissandolo con espressione dubbiosa. A meno che Joe non
avesse
sviluppato il potere della telecinesi e non potesse spostarsi da Los
Angeles a
New York in tre nanosecondi, proprio non poteva immaginare quale fosse
la
soluzione.
-vieni
a vivere con me- soffiò ed a
Kate si fermò il cuore
Non
poteva averglielo chiesto
davvero.
Al
centro della pista, mentre un
gruppo di persone ballavano attorno a loro, Kate si
immobilizzò, fissando Joe
con occhi spalancati.
-cosa?-
domandò cauta, temendo di
aver capito male
-vieni
a vivere con me- ripeté allora
Joe accarezzandole una guancia con la mano destra, mentre con
l’altra
continuava a tenere quella di Kate in una stretta salda.
Kate
sentì il labbro inferiore
tremare sotto la carezza delicata del ragazzo, ma si costrinse a
restare lucida
nonostante un branco di tirannosauri avesse appena cominciato a
volteggiare nel
suo stomaco.
-Joe,
non posso trasferirmi a Los
Angeles- fosse stato per lei, sarebbe andata a vivere con lui anche
subito, su
due piedi, ma non poteva di certo lasciare il suo lavoro per la quale
aveva
tanto sudato.
-lo
so, è per questo che ho preso un
appartamento a New York- sorrise tranquillo, mentre, per la seconda
volta, Kate
rimaneva senza fiato
-tu
cosa?- chiese con la bocca
spalancata –e quando?-
-l’avevo
visto da un po’ su internet-
commentò alzando le spalle –la settimana scorsa
Kevin è stato a New York con
Danielle e Jason e gli ho chiesto di passare a dargli
un’occhiata, ha detto che
era tutto ok e l’ho preso-
Kate
si scosto di poco da lui,
guardandolo negli occhi –e quando pensavi di dirmelo?-
-ora-
sorrise lui con nonchalance –io
verrò a New York anche se tu mi dirai che non vuoi vivere
con me Kate, non
posso starti lontano- le accarezzò la punta del naso con la
sua e Kate sospirò,
socchiudendo gli occhi.
-e
come farai col tuo lavoro qui?-
gli chiese
-tra
due settimana finiremo le
riprese, dopo di che non avrò più impegni per i
prossimi sei mesi- le spiegò
Kate
annuì in silenzio, valutando la
situazione. Non che non amasse Joe e non volesse vivere con lui, ma
quello era
comunque un passo importante. Se affrettavano troppo i tempi, le cose
sarebbero
potute andare male e lei non lo voleva assolutamente. Dovevano essere
prudenti.
Dall’altro
lato, però, il pensiero di
vivere con Joe, trovasi nella stessa casa la sera, fare colazione la
mattina
insieme, la elettrizzava terribilmente.
-Kate,
so che non è una decisione
semplice da prendere- sospirò –non devi
rispondermi ora, nemmeno domani, potrei
cominciare a trasferirmi lì da solo tra due settimane e
quando tu ti sentirai
pronta…-
-si-
disse secca e vide nei suoi
occhi un lampo di stupore
-si?-
chiese incredulo, accennando un
sorriso
-si,
voglio condividere
quell’appartamento con te- e al diavolo la prudenza
In
un istante Joe la avvolse tra le
sue braccia stringendola in una morsa asfissiante, ma Kate, con la
faccia
schiacciata tra il suo collo e la spalla, non si lamentava di certo.
-io
voglio condividere tutto con te- le
sussurrò Joe
all’orecchio e Kate chiuse gli occhi, immergendosi nel suo
profumo, mentre un
sorriso felice le si stampava sulle labbra.
Erano
pronti per un passo così
grande? Kate non lo sapeva, ma sapeva che era pronta ad amarlo ogni
giorno di
più, ad impegnarsi e a fare qualsiasi cosa perché
funzionasse. Ora che aveva
avuto il suo lieto fine, non se lo sarebbe di certo lasciato sfuggire
dalle
mani tanto facilmente.
Col
cuore a mille poggiò meglio la
testa sulla spalla di Joe, mentre tornavano a dondolarsi a tempo di
musica, e
lo sguardo le cadde di nuovo su quel tavolo dove era seduta prima, ma
questa
volta non trovò ne Ronnie, ne Nick. Trovò invece
lo sguardo complice di Lexus,
che con un cenno della testa le indico il fondo della sala, dove vide
Nick
camminare con passo deciso verso la terrazza. Forse era arrivato il
momento
anche per il suo lieto fine.
All I ever wanted
All I ever needed
Is here in my arms
(Depeche mode – Enjoy the silence)
Ronnie
abbandonò la testa tra le
mani, mentre poggiava i gomiti sulla staccionata laccata di bianco. Non
poteva
resistere un secondo di più lì dentro, non con
lui che continuava a stare lì a
fissarla senza dire niente.
Quando
Kate era entrata in quella
stanza per dirle che Nick quella sera sarebbe stato da solo era andata
nel
panico più totale. Perché non era con Allie? Non
era venuta perché aveva la
febbre o qualche tipo di virus contagioso e letale, o…?
No.
Non doveva
minimamente pensare a quell’eventualità, non
doveva farsi inutili illusioni
proprio ora che si era messa l’anima in pace. Nick non aveva
lasciato Allie,
lei non era lì per un altro motivo, sicuramente.
Chiuse
gli occhi prendendo un respiro
profondo, lì fuori il suono della musica era abbastanza
lontano da permetterle
di sentire il suono dell’oceano, che si estendeva al di la
della pineta verde
avanti a lei.
-ciao-
sobbalzò e per poco i gomiti
non le scivolarono dall’appoggio
Si
voltò di scatto, scoprendo un paio
di occhi marroni a pochi metri da lei.
-non
volevo spaventarti- si scusò
lui, le mani nelle tasche dei pantaloni scuri
-non
mi hai spaventato- e allora
perché il cuore le batteva così forte?
Nick
si avvicinò di qualche passò,
senza staccare gli occhi dai suoi.
-cosa
ci fai qui fuori?- le chiese
grattandosi una guancia
-avevo
bisogno di un po’ d’aria- aria
che le sarebbe nuovamente venuta a mancare, se Nick avesse fatto un
altro passo
verso di lei.
-ti
va di fare due passi?- accennò
alla spiaggia dietro di loro
-non
so se è il caso di…-
-solo
cinque minuti- l’interruppe lui
pregandola e Ronnie proprio non seppe resistere allo sguardo speranzoso
con il
quale accompagnò le sue parole
-va
bene- si trovò a dire mentre si
mordeva il labbro inferiore
Nick
le sorrise e in silenzio
percorsero il prato verde che li separava dalla spiaggia mentre Ronnie
sentiva
il suo battito accelerare passo dopo passo. “Fare
due passi” era un chiaro sinonimo di “dobbiamo parlare” e Ronnie non
sapeva se era pronta a farlo.
L’ultima volta che avevano parlato, la discussione non era
finita molto bene.
-possiamo
sederci lì- propose lui
indicando a pochi metri un gazebo in legno bianco che delimitava
l’inizio della
spiaggia e Ronnie annuì avviandosi con lui
Restò
in piedi, accanto ad una delle
colonne bianche in legno, mentre a pochi metri da lei riusciva a vedere
le onde
che si infrangevano contro la battigia. Strinse forte le dita contro il
pezzo
di legno mentre dietro di lei sentiva la presenza di Nick e non aveva
il
coraggio di voltarsi.
-volevi
parlarmi?- sussurrò quindi
con lo sguardo perso avanti a lei
Sentì
un tocco leggero sul suo
braccio, la sua mano che le lasciava una carezza, e sobbalzò
voltandosi in un
gesto istintivo.
-sei
bellissima stasera- vide il suo
viso troppo vicino al suo e si irrigidì
all’istante mentre lo stomaco le si
contorceva su se stesso.
Ronnie
abbassò la testa sul suo
vestito rosso fuoco, dello stesso colore di quello di Kate e Lexus, ma
di
modello diverso.
-il
rosso ti sta benissimo- sussurrò
ancora e per un attimo Ronnie temette che si stesse riferendo al colore
delle
sue guance, che sicuramente le stavano andando a fuoco in quel momento.
-grazie-
sorrise, senza riuscire ad
alzare lo sguardo
Non
sarebbe riuscita a sostenere il
suo e voleva allontanarsi ma dietro di lei aveva la staccionata bianca
e avanti
lui. Era in trappola, non poteva scappare come aveva fatto
l’ultima volta.
-sei
senza accompagnatrice, stasera-
deglutì appiattendosi contro la staccionata, allontanandosi
il più possibile da
lui
-anche
tu sei senza accompagnatore-
il tono era basso, neutro.
Perché
ci stava girando intorno?
-Angel
è dovuto tornare a Madrid-
Di
sottecchi vide Nick annuire
appena, con uno sguardo che non seppe decifrare.
-come…come
vanno le cose tra di voi?-
abbassò gli occhi anche lui, questa volta chiaramente a
disagio.
-lui
è il mio migliore amico- optò
per la verità
-amico?
Mi era sembrato di capire che
tra di voi ci fosse qualcosa in più di una semplice
amicizia, da parte sua
almeno-
-avevi
capito male- scosse la testa
–e Allie, dov’è?- a
casa a fare bamboline
voodoo con le mie foto?
-non
stiamo più insieme-
A
Ronnie si fermò il cuore.
-oh-
non se l’aspettava –mi dispiace-
le dispiaceva? No, ma le era uscita la prima frase di circostanza che
le era
venuta in mente, la più inadeguata ovviamente.
Nick
alzò un sopracciglio passandosi
poi una mano tra i capelli, improvvisamente pensieroso –anche
a me-
Maledetto
cuore, maledetta testa che
stava già volando verso pensieri assurdi. A lui dispiaceva,
quindi
probabilmente era stata lei a lasciarlo o forse era solo una rottura
momentanea.
-ed
è per questo che non l’ho lasciata
prima- continuò improvvisamente facendole bloccare il
respiro –mi dispiaceva,
mi sentivo in colpa-
L’aveva
lasciata lui, quindi. Ora non
le restava che scoprire il perché.
-e
cosa ti ha fatto cambiare idea?-
finalmente riuscì ad alzare lo sguardo
-ho
capito che non saremo stati
felici insieme, ne io ne lei- spiegò mentre continuava a
tenerle gli occhi
incollati addosso –non se continuo a desiderare altro-
-perché
stavi con lei, allora?- si
costrinse a dire, deglutendo
Nick
la guardò in silenzio per qualche
istante, probabilmente valutando la situazione per capire se poteva
azzardarsi
a dire la verità.
-perché
credevo di poterti
dimenticare in questo modo-
Il
modo in cui l’aveva guardata era
così languido, possessivo, intenso che Ronnie
rabbrividì e si strinse le
braccia sperando di far passare la sua pelle d’oca un effetto
del freddo.
-mi
dispiace tanto per come mi sono
comportato in questi ultimi mesi- si avvicinò di un passo e
Ronnie deglutì,
consapevole di non poter indietreggiare ancora -ti ho vista spuntare
improvvisamente nella mia vita di nuovo e…non sapevo come
comportarmi- il suo
sguardo era così tormentato, insicuro
che Ronnie si dovette trattenere per non sporgersi ad abbracciarlo,
stringendo
in due pugni le mani che erano abbandonate lungo i fianchi
–non lo so neanche
ora, in realtà e…-
-Nick,
ascolta…- lo interruppe spinta
da un nuovo spirito coraggioso, mentre la promessa che aveva fatto ad
Angel le
ritornava a mente. Prima o poi avrebbe dovuto parlargli chiaro, via il
dente
via il dolore.
-non
sei stato solo tu a sbagliare in
questi mesi- continuò e il ragazzo rimase fermo a guardarla,
serrando le labbra
–avrei dovuto parlarti chiaro, dirti cosa ho avuto fisso in
mente per tutti
questi mesi, dovevo…- sentì la voce mancarle e si
fermò per prendere fiato
-…dovevo dirti la verità-
-e
qual è la verità?- le accarezzo
una mano con la sua e questa volta non riuscì a dissimilare
il brivido che la
scosse, lo vide chiaramente nella scintilla che passò negli
occhi di Nick
Sospirò,
rassegnandosi definitivamente.
-la
verità è che sono scappata per
tutto questo tempo per dimenticarti e tutto quello che sono riuscita a
fare è
stato accantonarti in un angolo. Ero così convinta di averti
dimenticato che
quando ti ho rivisto non riuscivo a crederci che il mio cuore battesse
ancora
nello stesso modo di quattro anni fa, ed ero così arrabbiata
perché tu eri
stato più forte di me, ci eri riuscito a dimenticarmi e eri
insieme alla
ragazza che avevo sempre immaginato accanto a te- abbassò lo
sguardo mentre
sentiva le lacrime pungerle gli angoli degli occhi –Mi sono
sentita così
stupida per averti lasciato andare quattro anni fa, senza combattere.
Ed ho
così tanta paura di rientrare dentro ora perché
so che questa potrebbe essere
l’ultima volta che parlo con te, perché so che non
potrò provare per nessuna
persona che incontrerò in futuro quello che provo per te, ho
paura perché ora
ho capito che non importa quanto lontano vada o per quanto tempo stia
via, non
riuscirò mai a dimenticarti-
Ci
era riuscita, non ci poteva credere.
Era riuscita a dirgli quello che pensava, che provava, era riuscita ad
aprirsi
con lui come non aveva mai fatto con nessuno.
Si
sentiva svuotata, fragile,
vulnerabile e lo odiava. Ma più di tutto si sentiva
un’idiota perché Nick era
rimasto lì, a fissarla impalato senza dire niente.
Si
sentiva debole, talmente debole
che sapeva che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime che le
stavano per
scorrere sulle guance, ma non avrebbe pianto di fronte a lui.
-devo
andare- biascicò lanciandosi
contro il petto del ragazzo che le stava di fronte con
l’intenzione di
scostarlo per farsi strada, ma Nick non si mosse di un centimetro,
anzi,
approfittò del suo movimento per avvolgerla con le sue
braccia e stringerla a
se.
-oh,
Ronnie, sono stato un idiota- le
sussurrò all’orecchio mentre Ronnie esplodeva in
un pianto incontrollabile –in
questi mesi sono stato così cieco!-
Ronnie
poggiò le mani sui suoi
fianchi abbandonandosi completamente contro il suo petto caldo, proprio
non
riusciva a smetterla di piangere.
Voleva
restare così per sempre,
voleva stare con lui, baciarlo, abbracciarlo, parlare, ridere. Voleva
lui ed
aveva paura che una volta sciolto l’abbraccio lui fosse
andato via, lasciandola
da sola.
-non
piangere, amore mio- le lasciò
un bacio tra i capelli mentre una mano le accarezzava delicatamente la
nuca
Amore
mio.
L’aveva davvero chiamata così?
Le
si bloccò il fiato per un istante,
prima di ricominciare a singhiozzare, più forte di prima,
aggrappandosi con
entrambe le mani alla sua giacca.
Nick
le alzò la testa, prendendola
tra le mani senza interrompere il contatto tra i loro corpi che si
erano
mancati troppo.
-perché
piangi?- le sussurrò mentre
con i pollici le asciugava il mascara che le colava dagli occhi
sporcandole le
guance
Ronnie
deglutì perdendosi nei suoi
occhi, senza riuscire a trovare una risposta. Piangeva per tutto e per
niente,
piangeva perché lo amava troppo ed aveva paura di perderlo,
piangeva perché era
consapevole che non avrebbe più potuto fare a meno di lui da
quel momento in
poi o forse da quando l’aveva visto per la prima volta. Era
troppo spossata,
però, per riuscire a parlare per cui si limitò a
tirare su col naso, mentre si
le lacrime si fermavano.
-non
voglio che tu vada via- riuscì a
sussurrare in fine, stringendo le mani ai suoi fianchi.
Nick
poggiò entrambe le mani aperte
sulle sue guance, in una carezza, e Ronnie socchiuse cogliendo il
calore che
quelle mani le stavano trasmettendo.
-non
voglio andare in nessun posto
che non sia qui con te, voglio stare con te- sussurrò
avvicinando il viso al
suo tanto che Ronnie poteva sentire il suo alito caldo sulle labbra
Voleva
stare con lei. Lui aveva
davvero lasciato Allie per lei. Aveva scelto lei, ancora una volta.
Ronnie
sorrise per un attimo, prima
di abbassare lo sguardo –se dovessi perderti di nuovo,
io…-
Si
interruppe quando sentì una mano
di Nick sotto il mento che la costringeva gentilmente ad alzare lo
sguardo
verso il suo -non ho mai smesso di amarti in tutti questi anni, Ronnie-
Sentì
le lacrime tornarle agli occhi
di fronte a quello sguardo così sincero, limpido, perso,
innamorato.
-oh,
Nick…-
Non
riuscì a dire altro, perché in un
istante le labbra calde e morbide del ragazzo furono sulle sue.
Restò immobile
mentre le sue mani tornavano a stringerle il viso per portarlo
più vicino
possibile al suo, per sentirla ancora una volta in tutto il suo calore.
Ronnie
sospirò quando sentì la lingua
del ragazzo accarezzarle il labbro superiore e chiuse gli occhi
stringendosi di
più a lui abbandonandosi completamente alle sue carezze.
Come
aveva potuto credere che sarebbe
riuscita a dimenticare le emozioni che stava provando in quel preciso
istante?
Come poteva dimenticare il suo petto scosso dal suo cuore che batteva
impazzito, quel piacevole formicolio allo stomaco e quella voglia di
baciarlo
ancora, per ore e stringersi forte a lui? Come poteva aver pensato di
sentirsi
appartenere a qualcuno come sentiva di appartenere a Nick?
-non
ti lascio scappare, non più- sussurrò
Nick senza fiato, poggiando la fronte su quella della ragazza
-me
lo prometti?- sussurrò di rimando
lei
Le
sorrise afferrando una sua mano e
portandosela al petto, dove il suo cuore batteva più forte
di quello di Ronnie.
-sul
mio cuore-
Quando
tornò a baciarla, Ronnie
sorrise sulle sue labbra mentre ancora una volta si rendeva conto di
quant’era
stata stupida ad andare così lontano per tanti anni.
Solo
ora, mentre Nick la stringeva
forte, si rese conto che tutto quello che aveva sempre voluto, tutto
quello di
cui aveva sempre avuto bisogno, era proprio lì, tra le sue
braccia.
E
questa volta non se lo sarebbe
fatto scappare.
* *
*
Mio
Dio, ho l’ansia da prestazione.
No,
davvero. Volevo che questo
capitolo fosse “vjkrhgokihgizohigklibhior”, non so
se ci sono riuscita, ma
spero di avervi strappato almeno un sorriso!
Anyway
come ben sapete, ed avrete
anche notato, non sono molto brava(eufemismo) a scrivere le parti
“romantiche”,
ma vi invito ad apprezzare lo sforzo che ho fatto per tirar fuori quel
briciolo
di umanità che è rimasto in me.
Detto
questo, si, ho deciso di
scrivere l’epilogo di questa storia. Perché?
Perché mi sentivo terribilmente in
colpa ed ogni volta che si twitter vedevo l’account di Hanna
Beth, mi vedevo
Ronnie che i rimproverava per non averle scritto un epilogo come si
deve!
Quindi ho ceduto uù
Bene,
quindi risparmierò le lacrime
per il prossimo capitolo!
Credo
di aver detto tutto, ma
sicuramente non è così e più tardi mi
darò della stupida per non avervi detto
qualcosa a cui pensavo da giorni. Sono un disastro.
Al
prossimo capitolo,
VI
AMO TUTTE!
Ps.
A breve cancellerò la mia pagina facebook,
che verrà sostituita da QUESTO
account, aggiungetemi pure lì!