Film > Labyrinth
Segui la storia  |       
Autore: Fiore del deserto    02/04/2012    1 recensioni
Dopo quattro anni, Sarah ha dimenticato tutto ciò che riguarda il Labirinto. Jareth, incapace di arrendersi all'amnesia di Sarah, per tutto questo tempo, non ha fatto altro che osservarla dalle sfere di cristallo. Ma un giorno, stanco dell'assenza della sua amata, decide di rapirla nel tentativo di farle riacquistare la memoria!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ABOVERGROUND
 
Resasi conto che probabilmente Jareth aveva sovvertito anche stavolta l’ordine del tempo, Sarah ebbe modo di raccontare ai suoi amici una bugia, ma solo a metà
- Allora...- Pat la osservò con aria conciliante – Dicci cos’è successo, piccina...! –
Erano seduti fuori in giardino. Alex aveva preparato del tè, l’ideale per far calmare la povera Sarah. Quest’ultima arrossì, cercando di raccogliere le idee
- E’ forse successo qualcosa – chiede Alex - che non vuoi dire di fronte a Mickey? -
Sarah arrossì ancora di più.
Si coprì il viso con le mani.
- Basta con tutte queste lacrime! – esclamò Pat - Se hai dei problemi devi raccontarli, in modo che possiamo risolverli insieme. – Pat  le si sedette accanto , togliendole le mani dal viso. – Capisco che hai i tuoi segreti e certe cose ti imbarazzano... - le mani di Sarah tremarono impercettibilmente – ma non vogliamo vederti così disperata, possiamo provare a rimediare a tutto! -
Sarah sfilò le mani da quelle di Pat e se le strinse in grembo.
- Ecco, io... - doveva cercare di dire la verità, magari non proprio tutta, perché i suoi amici la conoscevano bene e sapevano scoprire le sue bugie.
A volte pensava che stesse convivendo con dei detective!
- Io... sono andata dal ragazzo, quello che mi ha salvata!- esclamò Sarah tutto d’un fiato.
I suoi amici tacquero; la guardavano come se volessero scrutarle l’anima
- ...e allora...?- cercò di aiutarla Mickey
-Lui – continuò Sarah cercando di sembrare più sincera possibile - è stato contento di vedermi. Mi ha offerto il tè e ci siamo messi a parlare... - Sarah si dimenava come se dovesse correre al bagno.
- Eh…?- Il viso di Alex era una maschera.
- Non so perché, ma ad un certo punto si è arrabbiato... Mi aveva presa per le spalle... Mi aveva fatto male...!- Ricominciò a piangere, più che altro per distrarre i suoi amici. Non sapevano che pesci pigliare nel vederla così. Solo Pat prese l’iniziativa
- Ora stammi a sentire – Pat poggiò la mano su quella di Sarah – al mondo vi sono due tipi di amori : quello che ti rende felice e quello che ti porta alla sofferenza. Te lo dico per esperienza, piccina- si voltò verso Mickey con aria complice – Parlando in generale, i maschi sono tutti dei bastardi, all’infuori di te, Mickey. – si rivolse di nuovo a Sarah – Capisco che adesso stai passando un momento tutt’altro che piacevole, ma devi reagire! Non vogliamo vederti così!-
- Coraggio, Sarah! – Alex le carezzò una guancia – Ci siamo noi! Lo sai che puoi sempre contare su di noi! –
- Adesso vai a sciacquarti la faccia – intervenne Mickey - e mettiti un po’ di trucco: ti portiamo a fare un giro, d’accordo? –
Sarah non poté fare a meno di sorridere. Grazie al cielo, c’erano cascati. Si sentii in colpa per averli ingannati, anche se per poco, ma non aveva la forza di dir loro una cosa così intima... O forse, temeva di essere presa per folle? Effettivamente, quale persona adulta sana di mente nell’Aboverground crederebbe nell’esistenza di un mondo fatato come l’Underground? Forse, Sarah aveva fatto la cosa giusta...!
 
 
UNDERGROUND
 
- Non posso... – riuscì a pronunciare Jareth – Non posso dimenticarla...! –
- Jareth, - esclamò Lloyd – finirai solo col soffrire sempre di più, portandoti alla distruzione dell’animo! –
- Sto già soffrendo, Lloyd! – disse a denti stretti il fae facendo rabbrividire il domestico.  Ci pensò Briana a calmarlo
- Sire, mi spiace ammetterlo, ma Lloyd ha ragione: non puoi continuare così... –
Jareth si alzò di scatto dalla sedia, evitando di farla cadere
- Basta così! – ordinò Jareth – Lasciatemi solo! –
Nessuno osò obiettare. I domestici fecero un leggero inchino e lasciarono la sala. Jareth salì sul davanzale della finestra, si sedette. No, di dimenticare la sua Sarah non se ne parlava per nessuna ragione! Con la punta delle dita coperte da un guanto nero, plasmò una sfera di cristallo.
Riecco la sua Sarah. Bella e dallo sguardo ancora segnato dalla tristezza, in compagnia dei suoi amici. Sorrideva, ma Jareth sapeva che i suoi erano sorrisi falsi
Quanto dolore per non averla ancora vicino a lui
- Sarah... – sussurrava trattenendo le lacrime – Solo tu puoi completarmi...! –
Si maledisse per non averglielo mai detto! Si odiò per averla trattata come un oggetto di sfogo! Pensava quanto dolore le avesse procurato! Ed era tutta colpa sua! Certo, Sarah aveva sbagliato a leggere il diario altrui, ma ciò non gli dava alcun diritto di trattarla così male! Ora immaginava la su Sarah che lo avrebbe dimenticato di nuovo, magari tra le braccia di un altro
- No! – quasi urlò il sidhe in preda all’angoscia – Non posso dimenticarti! – si alzò di scatto, gli occhi ardevano di vitalità – Io ti amo, Sarah! Niente e nessuno potrà dividerti da me! – e detto ciò si lanciò dalla finestra e, tramutandosi in barbagianni, volò verso l’Aboverground!
 
ABOVERGROUND
Non era ancora riuscita a dimenticarlo!
Aveva finito da poco di cenare e si era recata in bagno. Si guardò allo specchio e si rese conto di essersi abbruttita: aveva gli occhi gonfi dal troppo piangere, il viso stanco, pallido. Cos’era che l’aveva indotta ad avere i crampi allo stomaco, toglierle il sonno e la voglia di esistere?
<< Lo ami? >> si disse. Si appoggiò al lavandino, continuando a singhiozzare. Era questo il motivo per il quale non riusciva a dimenticarlo, allora...! Ma era questo l’amore? Era questo ciò che le portava? Ad una lenta e struggente agonia? Si sciacquò rapidamente il viso. Uscì dal bagno e, dopo aver salutato i suoi amici, si diresse nella sua camera. Doveva riposare.
 
Dannazione, se era bella!
Il barbagianni, appollaiato fuori dalla sua finestra, osservava la ragazza che dormiva beata tra le candide lenzuola. La tentazione di rapirla di nuovo era troppo forte. Avrebbe fatto la cosa giusta?
Si materializzò nella stanza della giovane, era vestito completamente di bianco. Se Sarah si fosse svegliata, se lo avesse visto per la prima volta in quel modo, l’avrebbe probabilmente scambiato per un angelo. Il fae temeva di svegliarla. Si sedette sul letto, accanto alla sua amata. Avrebbe voluto carezzarle la setosa guancia, i fluenti capelli scuri che coprivano il cuscino
- Perdonami... – le sussurrò, il tono misto tra un comando e una supplica – Perdonami, mia preziosa...!- 
Sarah aprì gli occhi. Sentì un peso alla sua destra. Si voltò. Non appena vide Jareth spalancò gli occhi, aprì bocca per protestare, ma il fae vi mise davanti una mano coperta da un guanto bianco con un gesto rapido e delicato
- Shhh... – le sussurrò – Non ti farò del male, mia preziosa...! Non più...! – la sua presa si faceva più lenta – Se tolgo la mano, prometti di non urlare? – le chiese gentilmente. Sarah annuì. Mantenne la promessa
- Perché sei qui? – chiese seccamente Sarah, non voleva più farsi vedere spaventata
- Sono qui per te, Sarah... – rispose Jareth – Mi dispiace! Mi dispiace davvero! – Jareth aveva lo sguardo basso. Sarah non sapeva se fidarsi dell’essere che le aveva stretto le spalle con quelle manacce, che le aveva urlato con quanto fiato avesse in gola. Il tono di Sarah si fece più duro
- Che cosa vuoi da me? Non mi hai fatto già distrutto abbastanza, o non sei ancora soddisfatto, maestà? –
- Basta, Sarah! – Jareth la interruppe mettendole una mano davanti – Non sto giocando! Sono un re, ma sono qui per chiederti perdono. E ti dirò di più: un abitante dell’Underground non può spostarsi nell’Aboverground se non è stato evocato, e tu lo sai bene. Ma l’ho fatto per te, Sarah! Ancora una volta, sto rischiando per te! – Jareth sospirò – Non ti basta sapere che sto rischiando tutto? Non ti basta vedermi qui ad implorare come uno schiavo che tenta di sfuggire da una punizione dal proprio padrone? –
I sentimenti di Sarah erano ambivalenti: provava un forte odio verso quel pazzo di un re di Goblin che l’aveva trattata come uno straccio; ma allo stesso tempo ne era innamorata... Cosa doveva fare? Si mise le mani alla fronte. Era disperata. Jareth le prese il viso tra le mani
- Guardami, Sarah! Lo sai che non ti farei mai del male! Tu lo sai, Sarah...! So che lo sai! –
I loro sguardi s’incrociarono. Il cuore di Sarah mancò un battito! Cos’era quella strana sensazione? Era l’odio che provava per aver vicino dopo tutta la sofferenza che le aveva procurato?
No...
Era l’amore che le faceva sussultare il cuore...! Ora, ne era sicura...! Jareth si perse in quei meravigliosi occhi... Così belli, dove dentro non c’era vendetta, né ira, ma solo la ricerca di protezione... Era una dolce e tenera anima che cercava protezione...!
- Io ti amo, Sarah... – le sussurrò – Lascia che io ti ami, mia preziosa! Amami, Sarah! Amami ed io sarò il tuo schiavo! –
Sarah si liberò dalla presa di Jareth, gli si buttò al collo e, senza che il fae lo avesse preventivato, Sarah gli rubò un intenso bacio...!
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Labyrinth / Vai alla pagina dell'autore: Fiore del deserto