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Autore: Nini91    02/04/2012    8 recensioni
SONO TORNATAAAAAA!! E CONTINUERO' QUESTA STORIA, CHE LO VOGLIATE OPPURE NO! MUAHAHAHAH!
Tornando al prologo: E se un'agenzia immobiliare confondesse due nomi, mandando una ragazza per bene, gentile ed educata come Zoey, in un appartamento con quattro ragazzi volgari, disgustosi e casinisti? Inoltre, un ragazzo pacato e razionale come Trent, in un appartamento con quattro ragazze eccentriche e sempre in conflitto tra di loro?!
Una storia che spero apprezziate ^^
Coppie principali: ZoeyXMike - TrentXGwen - ScottXDawn - DuncanXCourtney - SamXDakota - HeatherXAlejandro - GeoffXBridgette.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Pov Trent

Era passata una settimana da quello spiacevole incidente al ristorante, per non parlare della strana chiacchierata con Gwen.
Da quel giorno non ci siamo più rivolti la parola, tranne una volta, per sbaglio ci siamo incontrati lungo la strada che portava alla sua Università, non immaginavo ci fosse un'Accademia delle Belle Arti qui a Toronto.
Non sono arrabbiato con lei, ma non capisco il perchè sta cercando di evitarmi.
Sono convinto che la situazione non sarebbe così se non avebbe scoperto di Courtney.
Ma d'altra parte...Forse meglio così, dal momento che è impegnata con quel Drake, non avrei avuto possibilità.
La scuola non è male, non ho ancora fatto piena conoscenza di tutti i compagni di corso, ma per fortuna che c'è Zoey a farmi compagnia.
Mi secca solo il fatto che ho sempre meno tempo per esercitarmi con la chitarra, a casa non c'è un secondo di pace, l'unico momento libero è quel breve stacco di trenta minuti prima che Courtney ed Heather rientrino, ovviamente, l'umore non è dei migliori.
Oggi finisco alle 10 di mattina, riprendo le lezioni più tardi, verso il pomeriggio.
Rientro velocemente in casa, sperando di trovare quella mezz'ora di pace e tranquillità che tanto ho bisogno, sfortunatamente, non succede mai quello che spero.
Prima che potessi entrare, sento dei bisbigli all'interno dell'appartamento, mi immagino una normale litigata giornaliera tra le ragazze, ma appena metto piede in corridoio, noto un'enorme pozzanghera uscire dal bagno.
<Che succede?> Domando ad una delle due.
Heather mi raggiunge, prendendo la giaccia all'attaccapanni <Secondo te?! Quella geniaccia di Courtney ha distrutto il nostro bagno solo per una stupida collana!>
<Non ho “distrutto il bagno”, ho solo manomesso un tubo.... Se ti senti così tanto esperta in idraulica allora perchè la prossima volta non ci pensi tu a risolvere la situazione?!>
<E' un problema tuo, non mio, ho cose ben più importanti da fare>
<Oh certo...Come ad esempio uscire con le tue false amiche snob ogni sera>
<Almeno io ho una vita privata. Studi come un ossessa, ma finirai a vendere articoli sportivi in un negozietto di bassa categoria come molte altre prima di te>
<Smettetela!> Cerco, inutilmente di fermare questo litigio, ma Heather non ne vuole sapere.
<Pensateci voi, io me ne vado> Afferra nuovamente la sua borsa, uscendo di casa, probabilmente dirigendosi al lavoro.
Una volta andata via, mi volto verso Courtney, che tira un lungo sospiro di esasperazione <Ora non ti ci mettere anche tu>
<Io?! Siete voi che non fate altro che litigare per qualunque cosa>
<Non è vero>
Ecco...Ci risiamo.
Ma non sarò io quello che inizierà un altra discussione cara Courtney.
Raggiungo il bagno, notando il tubo che perde acqua e il pavimento del tutto bagnato. <Bisognerebbe chiamare qualcuno che...>
<Già fatto, tra un ora arriverà l'idraulico e sistemerà tutto. Mi sono già offerta di restare qua, anche se questo porterà a perdere un'importante lezione di Giurisprudenza>
<Non credo ti rovini la carriera se salti una lezione>
Lei scrolla le spalle, incrociando le braccia <Probabilmente no, ma mi secca. E poi il professore mi odia, solo perchè l'ho ripreso più volte> Mi lancia una veloce occhiata <Non posso farci nulla se sbaglia alcuni termini tecnici ed io, nonostante la mia giovane età so molte più cose di quanto si possa pensare>
Mi viene quasi da sorridere a quell'affermazione. C'è da dire che Courtney è davvero unica nel suo genere.
Credo di non aver mai conosciuto nessuna con un'autostima così alta.
In un certo senso, vorrei avere io la sua determinazione, se non altro avrei potuto così convincere mio padre a farmi continuare gli studi di musica.
Ma ovviamente, per lui è solo una perdita di tempo, ed io non ho saputo oppormi.
Tuttavia continuo ad esercitarmi, non tanto come prima, perchè il tempo è poco, ma voglio perseverare.
<Allora, se non ti dispiace, io andrò al parco a suonare>
<Perchè proprio al parco?> Domanda Courtney
<Perchè mi rilassa, è molto più tranquillo>
<Anche qui è tranquillo>
Non faccio in tempo a rispondere che Dakota piomba improvvisamente in casa, tirando un urlo agghiacciante <Il mio papi ha bloccato le mie carte di credito!! Non ho più un centesimo! Sarò povera! Una povera bella con un trucco perfetto!> Piagnucola la ragazza, correndo verso camera sua.
<Povera Dakota...>
In fondo mi dispiace, è sempre stata abituata al lusso e alla comodità, ora invece si ritrova...Senza tutto questo.
Courtney alza gli occhi al cielo, appoggiandosi contro il muro <Quante storie per una carta di credito>
<Sai anche tu da che famiglia proviene>
Lei in tutta risposta, tira fuori un piccolo sorrisetto <Se ha pianto così tanto per i soldi spariti, non oso immaginare a quando sentirà il messaggio che gli ha lasciato suo padre questa mattina nella segreteria telefonica>
Alzo un sopracciglio, guardando incuriosito Courtney che però non mi dice nient'altro al riguardo.
Di certo non posso dire che questo appartamento sia tranquillo.
Dopo quello strano avvenimento, decido comunque di andarmene al parco, esercitandomi con la chitarra e prendendo un po' d'aria fresca.
Di sicuro mi sarei rilassato molto di più che in casa.



…...................................................................




Pov Bridgette

E' da una settimana che vado avanti di silenzi imbarazzanti, serate in camera a riflettere e pochi sorrisi, non posso continuare così, Geoff e Gwen avrebbero sospettato qualcosa prima o poi.
Non oso pensare a quel che succederà una volta che lo verrà a sapere.
Perchè prima o poi dovrà saperlo.
Non posso certo continuare così per altri nove mesi, per quanto possa negare o mentire, credo che alla fine si accorgerà della pancia.
La mia paura, è che possa reagire male...
In fondo stiamo parlando di un bambino...O una bambina.
Futuri genitori, una sistemazione, pannolini, scuola materna, elementari, serate di famiglia.
Geoff sarà pronto per tutto questo?
Ed io...? Credo di non saperlo ancora.
<Bridgette? Bridgette tutto bene?> Mi domanda Gwen.
Ci troviamo in un bar, come ogni mattina a far colazione. Ero talmente immersa nei miei pensieri da essermi scordata che sono in sua compagnia.
<Che ti succede? Ti comporti in modo strano in questi giorni>
Io mugugno un “Non è vero”, ma prima o poi avrei dovuto dirglielo.
Forse questo è il momento più adatto, se non altro mi fido di lei, Gwen non avrebbe mai raccontato in giro della mia gravidanza.
<Io...Ecco...>
Cavoli non so come dirglielo, sono così agitata, e sono davanti a Gwen.
Probabilmente sarei svenuta quando mi sarei trovata faccia a faccia con Geoff.
Gwen posa il suo caffè, tirando un leggero sospiro <Non puoi continuare così per sempre, prima o poi “si noterà”, non credi?>
Sgrano gli occhi, senza smettere di balbettare <M_ma tu...Come...>
<La sera della cena, eri talmente scossa che hai lasciato in bagno il test di gravidanza in bella vista> Tira fuori un piccolo sorriso <Io non ho detto niente, aspettavo che lo confessassi di tua spontanea volontà>
Non posso crederci di essere stata così stordita.
La notizia deve avermi scosso più di quanto pensi se ho addirittura lasciato il test in bagno senza rendermene conto fino al giorno successivo.
Ma forse meglio così, in questo modo è stato più facile per me, confessare tutto.
<Non sei sconvolta?>
In tutta risposta, Gwen alza le spalle, scuotendo il capo <Non direi, mia cugina è stata da noi quando è rimasta incinta a diciassette anni, ho dovuto sopportare la sua gravidanza isterica per tutti i nove mesi>
<Non mi avevi mai parlato di questa tua cugina>
<Non andiamo molto d'accordo> Beve un sorso del caffè, lanciandomi un'occhiata <Quando lo dirai a Geoff?>
<Quando avrò il coraggio. Non so come reagirà...E… >Deglutisco <Se mi lasciasse?>
<Sarebbe un codardo, e non credo lo farà> Risponde schietta.
In fondo ha ragione...
Forse la paura in sé non è tanto quella della reazione di Geoff.
Ma la mia.
Questo fatto cambierà completamente la mia vita, sarò pronta a tutto questo?



...........................................




Pov Heather

Ma guarda guarda.
Dopo una delle tante litigate con Courtney, ora mi trovo ad ascoltare la discussione delle ragazze che detesta, sulla probabile gravidanza della biondina.
Questo sì che è interessante.
Sbaglio o è la ragazza di Geoff? Sarebbe davvero sconvolgente per lui venirlo a scoprire da una fonte estranea e non dalla sua fidanzata in persona.
Pago il mio caffè e mi dirigo al lavoro, con un piccolo sorriso stampato sul volto.
Eh sì...Credo proprio che mi divertirò oggi.



.................................................




Pov Dakota

<Sbrigati con quel panino! I clienti stanno aspettando!>
Non ci posso credere, di norma non entro nei fast food da quando ho 12 anni, ed ora mi ritrovo a lavorarci all'interno come cameriera!
Mio papà non scherzava sul volermi farmi diventare più responsabile. Capisco farmi vivere da sola in un appartamento per niente lussuoso. Ma perchè costringermi a lavorare in questo postaccio?
E solo perchè ho esaurito una carta di credito di tremila dollari...Tzè...
In fondo non è la prima volta che succede.
Butto l'occhio verso l'angolo della cucina, dove i cuochi stanno friggendo delle patatine fritte, seguite dall'odore nauseante di carne piena di grassi.
Mi viene quasi da piangere.
Perchè farmi questo Papi?!
<Dakota?>
Quando volto lo sguardo vedo davanti a me uno strano ragazzo.
Lo fisso attentamente, sicura di averlo già visto da qualche parte.
Ad un tratto però, ricordo esattamente dove l'ho conosciuto.
<Ti ricordi di me? Sono Sam> Mi dice tutto sorridente.
<Ah...Sì> Rispondo un po' infastidita <Tu sei il tizio che mi ha gettato i ravioli in faccia>
Al suono di quelle parole, il ragazzo ride nervosamente, tentando di guardare altrove per l'imbarazzo <Ehm...Già...Mi dispiace per quell'episodio. Mi sono lasciato prendere dal momento>
I miei capelli ne hanno risentito per giorni.
Sopratutto perchè non potevo usare i miei classici prodotti di bellezza, ormai sono troppo costosi ed io non ho....Sigh...Abbastanza soldi.
Non posso crederci di essermi ridotto in questo stato.
Io, Dakota Milton, futura ereditiera, credo di non essermi mai sentita così a disagio come ora.
<Ad ogni modo, non pensavo lavorassi qui>
<Sono in questo posto perchè il mio papi mi ha costretto> Sospiro snervata <Dice che devo comportarmi come una persona “normale” e quindi trovarmi un lavoro...>
<E non potevi trovare posto migliore! Fanno degli ottimi panini, io sono un cliente fisso ormai> Mi dice con un enorme sorriso sulle labbra
In tutta risposta mostro un sorriso forzato.
E' più forte di me, lui si starà divertendo ma io non di certo.
Sono così triste...
Io devo spendere al centro commerciale. Non lavorarci.



…........................................................................




Pov Courtney

Che giornata stressante, non solo perderò la lezione di Giurisprudenza ma mi tocca restare in casa ad aspettare l'idraulico.
Tra l'altro è anche in ritardo, e poi la gente si lamenta che vogliamo sbrigarcela da soli.
Vedrò di fargli una bella ramanzina, e che non gli venga in mente di fare con comodo, ho cose più importanti da fare che stare tutto il giorno in casa ad attendere il suo arrivo.
Devo fare una serie di commissioni, comprare nuovi libri...
Non posso perdere tempo prezioso.
Guardo nuovamente l'orologio, 11:30.
Mezz'ora di ritardo, non ci posso credere, che nervoso.
Ad un tratto sento suonare il campanello, finalmente si è deciso ad arrivare.
Avanzo seccata verso la porta d'entrata, aprendola di scatto.
<E' più di mezz'ora che aspetto, qui si sta allagando tutto>
<Chiedo scusa dolcezza, ma mi hanno fermato i carabinieri...> Dopo una breve pausa <Per la terza volta questa settimana. Tzè...Avrò la faccia da delinquente> Dice ridacchiando.
Quella voce.
Quella risatina.
No....Non lui.
Alzo lo sguardo, vedendomi davanti quel rozzo troglodita della settimana scorsa.
Come si chiamava? Duncan.
<Tu?!> Urliamo all'unisono, completamente ignari del nostro strano incontro.
Senza neanche dargli il tempo di parlare, gli sbatto la porta in faccia, portandomi una mano al capo.
Non posso crederci.
Un degno amico di Gwen.
Ma che avevano tutti? Si sono dati appuntamento per darmi sui nervi?!
<Hey...Courtney aprimi!>
<Perchè mai dovrei farlo?!>
<Perchè altrimenti dovrai imparare a nuotare, pesciolina>
Mi volto nuovamente verso il bagno, notando l'acqua che non la smette di scorrere fuori da quel tubo rotto.
Diamine se ha ragione. Ma solo questa volta.
Così apro la porta, lanciandogli un'occhiataccia e...Ahimè...invitandolo ad entrare per sistemare quel danno.
Chi l'avrebbe mai pensato che tra tutti gli idraulici di Toronto, mi sarebbe capitato Duncan.
Questa sì che è sfortuna.


…........................................



Pov Dakota

Pausa!
Per fortuna, non ne potevo più di sgobbare come una qualunque cameriera.
Non pensavo che questo lavoro sarebbe stato così difficile.
Faccio per allontanarmi quando noto ancora quel ragazzo di prima seduto ad un tavolo. Incuriosita mi avvicino verso di lui <Sam? Che ci fai ancora qui?>
<Oh..Dakota! Che bello vederti...Ehm...Di nuovo.> Dopo un silenzio imbarazzante, riprende a parlare <Ehm...Io stavo passando da queste parti. N_non per vedere se avevi finito di lavorare! Stavo s_solo camminando, da solo, nel centro commerciale, e mi sono imbattuto in te! Che coincidenza eh?>
Davvero una bizzarra coincidenza.
<Ora sono in pausa, purtroppo non ho ancora finito questa tortura>
<Mi dispiace, ma vedrai che col tempo ti abituerai> Mi sorride, diventando improvvisamente timido ed impacciato <Ehm...Che ne diresti di, fare un giro? Adesso che sei in pausa>
<Ho poco più di mezz'ora. Non posso neanche fare shopping, impiego la metà del tempo solo a scegliere quale negozio iniziare gli acquisti!> Tiro un lungo sospiro, portando le mani ai fianchi <E poi non sono dell'umore adatto, sono talmente arrabbiata con il mio papi che vorrei solo sfogarmi>
Dopo diversi minuti, Sam pensa ad una soluzione.
<Ci sono! So dove portarti, è qui vicino e dura esattamente mezz'ora>
<Che cosa sarebbe?> Domando confusa
<Lo vedrai, ma sono sicura che ti piacerà>
<Non lo so...Insomma, uscire con uno come...Te?>
<Ma è solo un'uscita tra amici> Dice sconsolato, abbassando lo sguardo <Volevo solo aiutarti>
Di fronte a quel suo atteggiamento non sono riuscita a negargli quella possibilità.
<D'accordo Sam> Tiro fuori un piccolo sorriso.
In fondo non è un cattivo ragazzo.
Cerca solo di aiutarmi.
Magari potevano davvero essere...Amici.










ANGOLO AUTRICE:
Wow....E' un bel via vai di punti di vista eh?
Adesso sì che incominciano i guai.
E dal prossimo capitolo vedremo chi svelerà per prima il segreto di Bridgette.
Per non parlare del piano di Scott per vincere la sua “Battaglia” contro Dawn.

Ed altri intrecci vi aspetteranno al prossimo episod...Ehm volevo dire, capitolo! XD

PS: PROMETTO CHE MI IMPEGNERO' A RISPONDERE A TUTTE LE RECENSIONI, PERDONATE EVENTUALI RITARDI, MA SE DEVO RECENSIRE VOGLIO FARLO BENE E IN QUESTO MOMENTO HO POCO TEMPO T.T
PERO' ENTRO QUESTA SETTIMANA RISPONDO A TUTTI
Un bacione!!

Nini
  
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