Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Beads and Flowers    02/04/2012    2 recensioni
Dunque, per capire più o meno quanto deve essere alto il vostro livello di pazzia per leggere questa storia, vi basterà porvi una semplice domana. Ovvero:
"La storia si basa su una canzone dei Garmarna, un gruppo di folk scandinavo. E' una storia romantica, basata in epoca medievale, ed è raccontata da una vecchia schiava sdentata e decrepita. Voglio leggere questa storia?"
Se la risposta è no, non vi posso davvero biasimare. Se, invece, è sì, allora non mi resta che consigliarvi un bravo psichiatra ed augurarvi buona lettura!
Genere: Drammatico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3- Campane

 
 

Min broder han tog mig en guldgulan lock
Så binder han mig vid sadelknopp
Och när som vi kommo i första led
Min sorgbundna moder hon ståndar dervid

 

 
 Hilla Lilla sgranò gli occhi, sorpresa e disgustata alla vista di tutto quel sangue.
 L’ espressione di Hillebrand era terrificante, come immortalata in una maschera di dolore e di agonia. Istintivamente, la fanciulla avvolse la testa dell’ amato tra le braccia e la trasse a sé, nascondendosi il viso appoggiandolo sul piccolo seno.
 Mille pensieri attraversarono allora la mente di Hilla Lilla, intrecciandosi come i fili di una ragnatela. Il conte di Hillebrand, il suo promesso sposo, con cui avrebbe dovuto trascorrere tutta la sua vita, che avrebbe imparato ad amare, a cui avrebbe donato dei figli. Era morto.
 Morto. Lei non l’ avrebbe visto mai più.
 Non ebbe neanche il tempo di provare dolore. Qualcuno l’ afferrò rudemente per i lunghi capelli sciolti sulle spalle, strattonandola via da Hillebrand. Seppure Hilla Lilla fosse ancora sconvolta dalla vista di tutto quel sangue, riuscì a distinguere il volto adirato di uno dei suoi sette fratelli.
 “Hans…” singhiozzò la fanciulla, ormai prossima alle lacrime “Hans, il mio Signore è morto… è morto…”
 “Silenzio, puttana!”
 “… Hans…”
 “Ti ho detto di stare zitta, bastarda di una sorella! Non ti rivolgere mai più a me come se fossi un tuo fratello, sono stato chiaro? Mai più!”
 Non capiva. Hilla Lilla non capiva più nulla. Suo fratello la condusse ad un’ altra piccola barca lì vicino, le legò le mani e la scaraventò nell’ imbarcazione. Non le diede neanche una coperta per coprire il suo corpo nudo. La ragazza guardò impotente Hans, mentre tornava dal cadavere del conte per prendergli con delicatezza la testa tra le mani. Il giovane tirò fuori da una custodia un pugnale decorato da pietre preziose e prese a lacerare via la pelle morbida del collo del morto, fino a che la testa non si staccò di colpo dal corpo.
 Hilla Lilla si sporse tremando sul bordo della barca. Il vomito si mischiò con l’ acqua del laghetto. Si aggrappò con forza al legno umido. Il petto le faceva male, era come se ogni suo muscolo le urlasse di gettarsi in acqua e raggiungere il suo Signore. Sfiorò leggermente l’ acqua con la punta della dita. Morire. Raggiungere l’ unico uomo che si era costretta ad amare, l’ unico uomo che aveva imparato ad amare.
 Sì, il suicidio. Il suicidio per il suo Signore.
 Ma, prima che riuscisse ad immergere la testa nell’ acqua, Hans l’ afferrò di scatto per la vita, premendo con forza sulla pelle nuda.
 “Dove credi di andare, piccolo microbo? Sta buona, a meno che tu non voglia che io ti scuoi viva per appendere la tua pelle alla torre del palazzo, come uno stendardo. E ti avverto, non mi preoccuperò di ucciderti, prima di staccarti via la pelle lentamente, con il mio pugnale.”
 Terrorizzata, Hilla Lilla rimase in silenzio, perfettamente immobile. Suo fratello prese a remare verso l’ isola del padre, lasciando alle loro spalle quel cadavere decapitato.
 

Då ville min broder kvälja mig
Min moder hon ville bortsälja mig
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger

 
 
 “Hilla Lilla, tu certamente capisci che il tuo è stato un peccato imperdonabile?”
 “…”
 “Ti sei unita al conte di Hillebrand prima delle nozze. E’ un atto punibile con la morte, te me rendi conto? Come rispondi a queste accuse?”
 “Io… padre, perdonatemi, io… chiedo perdono…”
 “Lo vorrei tanto, bambina mia. Davvero, lo vorrei. E vi è un modo per assolverti da ogni accusa contro la tua persona. Dovrai semplicemente affermare di fronte all’ intera assemblea che sei stata costretta dal conte Hillebrand ad unirti a lui in quel modo privo di alcun pudore. E sarai libera. Su, forza, non è difficile. Affermalo, e sarai libera.”
 Hilla Lilla alzò timidamente lo sguardo. Incontrò gli sguardi ansiosi di tutti i regnanti che quel giorno partecipavano all’ assemblea. Discutevano sulla sua punizione. Discutevano sul suo destino. Volevano che lei confessasse tutto, che ammettesse che il suo Signore l’ aveva costretta a fare all’ amore sulle rive di quell’ isola abbandonata. Che cosa avrebbe dovuto rispondere?
 “Padre, miei Signori… è stato il conte di Hillebrand a forzarmi ad unirmi a lui.”
 “Ecco, ne ero sicuro! Vedete, Herr Ivan? Quello sciocco di vostro figlio Hans ha esagerato, come al solito.”
 “In effetti, Herr Mannelig, mio figlio mi ha davvero fatto preoccupare. Ha condotto a palazzo la piccola Lilla tutta nuda, come il giorno in cui venne al mondo. La mia piccina era cosparsa di sangue non suo, e sua madre si è dovuta precipitare per lavarla e per darle dei vestiti puliti prima che potesse presentarsi al cospetto dell’ Assemblea.”
 “Be’, ma ora è tutto risolto. Io l’ ho sempre setto, quell’ Herr Hillebrand non me l’ ha mai raccontata giusta. E poi, tua figlia non era certo in età da matrimonio. Quanti anni avrà? Undici? Tredici?Sicuramente, non più di quindici. Nel fior fiore dei suoi anni, sarebbe difficile per tutti resistere ad una tale bellezza prima del matrimonio. Oh, ma è davvero un peccato: una così bella ragazza, violata da un individuo talmente rivoltante come quel giovane.”
 “Dite il vero, Herr Roland. Mia figlia verrà data in sposa ad un uomo senz’ altro migliore, la prossima volta.”
 “Oh, ma chi mai la vorrà, adesso? La ragazza non è più pura, non ve ne rammentate?”
 “Eppure, i suoi pensieri sono ancora quelli di una vergine, poiché lei non ha consenziente all’ unione col conte. Lei è ancora innocente, e riuscirà a trovare un bravo marito, ne sono sicuro. Non saresti contenta di ciò, bambina mia?”
 “… Ne sarei felice, padre.”
 “Brava, piccola Hilla Lilla!”
 “… Ma…”
 “Ma?”
 “… Sarei felice di prendere nuovamente marito, ed è stato il conte di Hillebrand a costringermi alla nostra unione… ma a ciò io ho consentito. Se mi si ripresentasse l’ occasione di unirmi al mio Signore prima del matrimonio, io acconsentirei. Poiché, se io avessi pianto o se mi fossi ribellata, egli non mi avrebbe neanche sfiorato. Mio Signore… io lo amavo, e lo amo tuttora. E per questo, merito la morte.”
 Il silenzio cadde nella sala delle assemblee. Herr Ivan, Herr Roland, Herr Mannelig ed i sette fratelli di Hilla Lilla fissarono allibiti la ragazza. Il volto di Hans s’ illuminò di orgoglio, il suo onore salvato da quella confessione. Era totalmente incurante del destino della sorella.
 “No! Lei non merita la morte!”
 In quel momento, nella sala fece irruzione la signora del castello. Hilla Kaija, la madre di Hilla Lilla.
 “Il suo peccato merita molto, molto peggio.”
 

Så sålde de mig för en klocka ny
Ingen vet min sorg utan Gud
Hon hänger i Marie Kyrkeby
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger

 
 “Il giorno dopo venni venduta al mercato degli schiavi, alla famiglia di questa bella principessa. Sciocca, sciocca principessa: nessuno conosce il mio dolore, se non Dio. Ricordo ancora quell’ alba fredda. Ero avvolta in un unico cencio unto e rivoltante. Piangevo, ma le mie lacrime erano accolte come i lamenti di un maiale condotto al macello. Mia madre, mio padre ed i miei setti fratelli ignorarono il mio dolore e mi vendettero per cinquanta monete d’ argento.”
 “La tua storia è una menzogna! Una menzogna!”
 “L’ unico che conosce il mio dolore, Dio mio, non c’ è più. E’ morto.”
 “Zitta! Stai zitta, schiava!”
 “E’ morto. E’ morto.”
 “ZITTA!”
 “… Morto…”
 “Nessuno vende la propria figlia solo perché ha dormito col promesso sposo pochi giorni prima del matrimonio! E chi può amare un uomo che non si conosce? Sono menzogne, sono tutte menzogne!”
 “Conosci la Chiesa della Santissima Vergine, al villaggio abbandonato oltre le montagne?”
 “… Cosa c’ entra quella vecchia Chiesa dimenticata con tutta questa tua sciocca storia?”
 “… Da quanto le campane della Chiesa non suonano più?”
 “Cosa? Be’… suppongo che non suonino più dal giorno in cui il villaggio venne abbandonato, circa sessant’ anni fa. Ma perché me lo chiedi?”
 “…”
 “Allora?! Rispondimi!”
 “Nessuno… Nessuno conosce il mio dolore, tranne Dio… quando mia madre mi vendette come serva a questa casata, alla famiglia di Herr Mannelig, con quelle belle cinquanta monete d’ argento acquistarono una nuova campana per quella Chiesa, che da tanto tempo non suonava più. Vi furono grandi festeggiamenti, per quella nuova campana. Ma nessuno pianse per me, nessuno.”
 

När moder min hörde den klockans klang
Ingen vet min sorg utan Gud
Hennes hjerta sönder i stycken sprang
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger

 
 “Eppure, quando mia madre udì il suono di quella nuova campana, accadde un fatto. Si pentì, si pentì di non avermi protetto dalle sciocche leggi dell’ Assemblea. Ma oramai, era troppo tardi. Il dolore la stravolse al punto che decise di suicidarsi, in un attimo di follia, gettandosi dalla torre più alta del palazzo.”
 “…”
 “Dopo quell’ episodio, mio padre ed i miei fratelli morirono poco dopo, ed il villaggio venne abbandonato. Io lo seppi poco dopo, ma non me ne importava più nulla. E non me ne importa tutt’ ora più nulla. Colui che poteva comprendere il mio dolore, egli non c’ è più. E’ morto.... Dio, è morto, Dio… E’ morto…”
 “… Perché? Perché lo ami tanto, nonostante la vostra fosse un’ unione forzata?”
 “…”
 “Perché?”
 “Sciocca. Sei davvero convinta che sia una cosa così terribile unirsi a nozze con uno sconosciuto? Sei davvero convinta che lasciare un uomo che ti è sempre stato proibito, che ti è sempre stato negato, possa essere il peggiore dei destini? Ma allora, che cosa dovrei dire io, che mi è stata donata la sicurezza di non avere altro marito se non il mio Signore? Io ho appreso ad amarlo, a riconoscerlo come il mio unico, grande amore. Ed ero certa che nessuno ci avrebbe mai separato. Nessuno… ma ora, guarda: egli non c’ è più. E’ morto.”
 

Stolts Hilla Lilla slöt sitt tal härmed
Ingen vet min sorg utan Gud
Så föll hon död ned för Drottningens knä
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger

 
 “Hilla Lilla, perché non hai mai raccontato a nessuno la tua storia? Perché io sono stata la prima?”
 La principessa era confusa. Non comprendeva il racconto dell’ anziana serva. Era davvero possibile innamorarsi di un perfetto sconosciuto, al punto di sacrificare la propria vita per la sua memoria? Impazzire per la morte di una persona che si era costretta a sposare?
 A quanto pareva, sì.
 “A meno che il tuo racconto non sia una semplice menzogna per convincermi ad abbandonare il mio amante.”
 La vecchietta sorrise. Un ghigno spaesato e vuoto, come la più profonda pazzia.
 “Io non m’ interesserei mai dei tuoi innumerevoli amanti, delle tue relazioni prive di alcun significato. Il tuo amore per quel bel giovane, che tanto si è inorridito alla mia vista, al punto di lasciarti sdraiata su questo letto come una meretrice, è fasullo. Egli s’ interessa a te unicamente per il tuo sangue reale. E tu fingi d’ amarlo, per convincerti di essere diversa, di essere forte. Povera, povera principessa. Sei così debole. Sciocca, e debole.”
 Il suo tono si era fatto meno esitante, le sue frasi erano decise ed animate da un coraggio da tanti anni sepolto. Un coraggio arcano, particolare. Lo stesso coraggio che aveva dimostrato, da bambina, di fronte ad un matrimonio combinato. Di fronte all’ Assemblea che avrebbe deciso il suo destino. Lei aveva affrontato il suo destino, lei aveva imparato ad amare un uomo che l’ aveva trattata come un oggetto.
 Era forse questo motivo di vergogna?
 Ad Hilla Lilla non importava. Quel giorno, lei aveva raccontato la sua storia ad un’ altro essere umano, all’ unica creatura che, seppure con riluttanza, si era degnata di ascoltarla. Un testamento, quel racconto. Un testamento prima di andarsene per sempre.
 “Non ho più paura, principessa. Non ho più bisogno della pazzia per nascondermi, per proteggermi. Ho trovato il coraggio, adesso. Ho trovato il coraggio di raggiungere il mio Signore.”
 “Cosa vuol dire, Hilla Lilla?”
 

Ingen vet min sorg utan Gud
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger

 
 La vecchia Hilla Lilla venne trovata il giorno dopo, completamente cosparsa di sangue nel suo letto. Era morta, si era suicidata trafiggendosi il cuore con un piccolo coltellino rubato alle cucine. Il vecchio re, l’ Herr Mannelig, famoso conquistatore e tiranno sugli altri regni da ormai moltissimi anni, le carezzò con dolcezza i capelli spettinati e sciolti sulla fronte.
 “Era una brava sguattera, ed una bambina altrettanto degna di lode. Anche se il suo onore fu macchiato per sempre, molti anni or sono. Che Dio possa avere pietà sulla sua anima.”
 La bella principessa sorrise, gli occhi colmi di lacrime malinconiche. Annuì, quasi felice per quell’ ultimo viaggio della vecchia Hilla Lilla.
 “Sì, certamente Dio l’ ha perdonata. Era l’ unico che poteva conoscere il suo dolore.”
 “Come dici, mia piccola Annika?”
 “Nulla, padre. Vorrei soltanto che queste parole venissero incise sulla sua tomba, come epitaffio.”
 Si chinò a sussurrare qualcosa alle orecchie del padre, il quale annuì, con un sorriso.
 

Qui giace, Hilla Lilla.
Ho ora raggiunto la casa di Dio, e mi trovo accanto al mio Signore.
Sono al fianco di colui che conosceva il mio dolore, e che mi ha amata.
Ed ora, ora sono felice.

 
 

Ingen vet min sorg utan Gud,
Den lever aldrig till som jag kan klaga mina sorger.

 
 
Angolo dell’ Autrice.
 
Vai, questa storia è ufficialmente finita! Commenti et simili sono, naturalmente, ben accettati! : )
Se volete ascoltarla un’ ultima volta, questa è la stessa canzone, ma con sottotitoli in Inglese! A presto!
Beads and Flowers.

http://www.youtube.com/watch?v=BkHw1c_Gft8
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Beads and Flowers