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Autore: shelly2010    03/04/2012    9 recensioni
Lei: una sognatrice, che da sempre spera di incontrare il principe azzurro delle favole. Lui: un cantante molto famoso, adorato da milioni di donne, ma che spera di incontrare prima o poi una ragazza che lo ami per quello che è, e non per quello che rappresenta. Il destino, sotto le mentite spoglie della migliore amica della ragazza, li fa’ incontrare: tra loro nasce una simpatia immediata, che presto si trasforma in una profonda amicizia. Ma esiste l’amicizia tra uomo e donna? Certi sostengono di no, che prima o poi uno dei due è destinato a innamorarsi dell’altro… sarà anche il loro caso?
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 15   -   Il compleanno di Seiya
 
Seiya era lì davanti a lei, fermo sulla porta d’ingresso, e la stava guardando con gli occhi spalancati senza proferire parola.
La sicurezza di Bunny iniziò poco alla volta a scemare nel vedere il suo ragazzo non reagire minimamente alla sua comparsa improvvisa lì e, completamente in imbarazzo, disse: - Ehm… lo so che sono arrivata del tutto inaspettatamente… ma la verità è che non ce la facevo proprio a passare il giorno del tuo compleanno senza festeggiarlo insieme! Mi dispiace per esserti capitata così tra capo e collo…
Seiya parve non sentire le parole della ragazza e, uscendo dallo stato di trance in cui era caduto, disse trasognato: - Bunny… ma sei proprio tu?
Guardandolo interrogativamente, lei rispose: - Sì sono io… sono venuta per farti una sorpresa per il giorno del tuo compleanno…
- Quindi non sei un sogno, una visione, un’allucinazione… sei proprio qui, in carne ed ossa? – continuò lui.
Capendo finalmente la situazione, Bunny scoppiò a ridere e disse: - Seiya… sì, sono proprio io… qui, davanti a te… in carne ed ossa!
- No… non ci credo! Non puoi essere qui… sicuramente sto dormendo e questo è un sogno dal quale non vorrei mai più svegliarmi! – ribatté lui convinto.
Sospirando divertita, lei disse: - Adesso ti do’ la dimostrazione pratica che sono proprio io, qui davanti a te, e che non stai per niente sognando – e, detto questo, gli si avvicinò dandogli un leggero bacio sulle labbra.
- Ma allora è proprio vero: sei tu! – disse il ragazzo con un sorriso a trentadue denti e abbracciandola stretta come se avesse paura che da un momento all’altro lei potesse scomparire, adesso che finalmente si era reso conto che lei era lì davanti a lui. – Ma come hai fatto a trovarmi? Sono sicurissimo di non averti detto in che zona di Parigi soggiornavo!
- Merito di Yaten e Marta – gli spiegò Bunny. – Sono stati loro ad organizzare tutto quanto nel momento in cui sono venuti a conoscenza del mio dispiacere per il fatto che non potevamo festeggiare il tuo compleanno insieme.
- Allora dopo ricordami che li devo ringraziare… adesso però voglio pensare soltanto a noi due: mi sei mancata tantissimo, piccola! – e, detto questo, abbassò la testa verso di lei per catturarle le labbra in un bacio molto passionale.
Non seppero mai quanto tempo rimasero lì sul ballatoio a baciarsi e coccolarsi: entrambi avevano sentito enormemente la mancanza dell’altro in quelle ultime due settimane e adesso avevano l’impressione di trovarsi su una nuvoletta rosa, tanto erano felici di stare insieme e di essersi ritrovati.
Alla fine fu Bunny la prima a staccarsi ed a tornare alla realtà: - Seiya, forse è meglio se entriamo in casa… a parte il fatto che qualcuno ci potrebbe vedere… - disse imbarazzata. - … i tuoi fratelli potrebbero darci per dispersi: ti hanno visto uscire e non rientrare…
- Non ti preoccupare: loro capiscono perfettamente – disse Seiya convinto. – Comunque hai ragione: non possiamo di certo rimanere qui in eterno… - e, detto questo, prese in mano la valigia di Bunny e, cingendole la vita come se temesse veramente che lei potesse svanire da un momento all’altro, la guidò verso l’interno della casa.
Yaten e Taiki li stavano aspettando in cucina seduti al tavolo, mentre sorseggiavano tranquillamente una tazza di caffè: non appena li videro entrare abbracciati, si scambiarono un sorriso sornione e l’argenteo chiese: - Allora Seiya: quest’anno ti è piaciuto il mio regalo di compleanno?
- Devo dire che questo è il più bello che tu mi abbia mai fatto, tenuto conto sia    di quelli per i compleanni passati, sia di quelli per Natale – gli rispose euforico, mentre dava un leggero bacio sulla testa alla sua ragazza.
- Io però avrei qualcosa da obiettare a Yaten, se mi è consentito – intervenne Bunny seria e accigliata; espressione che fece gelare sul posto i tre ragazzi, preoccupati di quello che la ragazza avrebbe potuto dire. Incurante delle espressioni dei tre fratelli, lei continuò: - Si può sapere come ti sei permesso di definirmi “sorpresa ingombrante”? – scherzò, rimanendo comunque seria. – Guarda che io ho il fisico di un fuscello, mica quello di una balena!
I tre si guardarono in faccia sbalorditi per un attimo: chissà cosa si erano messi in mente che lei dovesse dire! Alla fine iniziarono a ridere come dei matti tutti e tre.
- Testolina buffa… soltanto tu potevi saltare fuori in questo momento con una battuta del genere! – le disse Seiya abbracciandola stretta, non riuscendo proprio a staccarsi da lei neanche per un secondo. – Comunque, anche se mio fratello non se n’è accorto, non ti preoccupare che io invece ho notato perfettamente il tuo fisico mozzafiato – le disse in un orecchio, facendola arrossire vistosamente.
Fu Taiki il primo a tornare serio e, rivolto a Yaten, disse: - Ci conviene metterci in cammino prima che si faccia troppo tardi… tanto è chiaro che loro due non verranno con noi a fare un giro per la città…
- Avete in progetto una gita per Parigi? – chiese Bunny eccitata. – Possiamo unirci anche noi a loro? Ti prego, ti prego, ti prego! Non ho mai visitato questa città e mi piacerebbe tanto vederla! – disse con occhi speranzosi rivolta a Seiya. – E poi dicono che Parigi sia la città degli innamorati! – disse con intenzione, facendo ridacchiare divertiti i suoi cognati.
- Lo sai che non ti posso negare niente quando mi guardi in quel modo, vero? – disse Seiya. – Va bene… andremo anche noi con loro – le confermò, più per vederla contenta che per altro, perché in quel momento avrebbe preferito di gran lunga rimanere da solo con lei, visto il lungo periodo trascorso lontani l’uno dall’altra.
- Grazie! – gli disse euforica buttandogli le braccia al collo. – Te lo ha mai detto nessuno che sei il fidanzato ideale?
- Beh… spero tanto che lo terrai a mente per… dopo – le disse, facendola arrossire nuovamente.
- Allora voi due: avete finito di tubare o dobbiamo stare ancora qui per molto? – disse Yaten che iniziava a spazientirsi davanti a quei due, dato che gli facevano continuamente tornare in mente la lontananza che lo divideva da Marta.
- Sì hai ragione, scusa – gli disse Bunny in imbarazzo, staccandosi immediatamente da Seiya. – Vi chiedo semplicemente un attimo per andare in bagno e poi possiamo andare.
Dopo aver lanciato verso il fratello uno sguardo che poteva essere tranquillamente definito omicida, Seiya la guidò verso quella che sarebbe stata la loro camera, portandosi dietro anche la valigia della ragazza.
Quando Bunny entrò all’interno della stanza, si guardò intorno sbalordita: - Ma questa è soltanto la camera da letto? Seiya… ma è più grande del mio appartamento!
- Che esagerata! – minimizzò lui. – E’ grande, sono d’accordo con te, ma non così tanto da essere paragonata ad un appartamento! Comunque questo appartamento ha una grossa qualità, sai? Ogni stanza da letto ha il suo bagno privato, così non sarai costretta a dividerlo con i miei fratelli.
- Sì… direi che questo è proprio un grosso vantaggio! – rispose lei divertita. – E, se me lo consenti, approfitterei subito di questo comfort! – scappò dentro, facendo ridere Seiya come un matto.
 
Bunny si guardava intorno completamente estasiata e a bocca aperta: Parigi era una città veramente spettacolare!
La loro prima tappa era stata d’obbligo al museo del Louvre, richiesta partita ovviamente da Taiki, il più istruito del gruppo. Lì Bunny aveva potuto ammirare dal vivo i quadri più famosi al mondo, tra cui la celebre Gioconda di Leonardo: dovette ammettere di essere rimasta all’inizio piuttosto delusa da quel quadro, in quanto se lo aspettava decisamente più grande, ma alla fine si sentì in qualche modo attratta verso di esso. Aveva la curiosa particolarità che, in qualsiasi angolo della stanza ti trovassi, avevi l’impressione che la donna del quadro ti stesse guardando… adesso Bunny finalmente capiva la vera ragione del suo grande successo.
La seconda tappa fu alla cattedrale di Notre Dame: e anche lì la ragazza rimase molto colpita dalla maestosità dell’edificio e dalle sue decorazioni. Non appena arrivarono lì vicino, istintivamente guardò in alto, quasi come se si aspettasse di vedere da un momento all’altro il famoso Gobbo raccontato da Victor Hugo in un famoso libro, poi ripreso dalla Disney in un altrettanto famoso film, facendo ridere di gusto i tre ragazzi.
Girarono in lungo e in largo quel giorno, senza mai fermarsi, ma la ragazza non sentì minimamente la stanchezza, troppo felice di trovarsi lì, con il suo amore, e ammirare tutte quelle cose belle. A dir la verità a lei sarebbe piaciuto tanto andare a visitare anche il palazzo di Versailles, ma i tre fratelli le spiegarono che era impossibile: innanzitutto si trovava fuori Parigi e in secondo luogo occorreva una giornata intera per visitare soltanto lui. La ragazza era un po’ dispiaciuta, ma alla fine capitolò, soprattutto dopo che Seiya le aveva detto: - Testolina buffa, ti prometto che prima o poi io e te torneremo a Parigi da soli… e allora potrai passare anche due giorni soltanto a Versailles.
 
Come sempre quando ci si diverte, la giornata giunse al termine anche fin troppo velocemente per i gusti di Bunny: ormai era arrivata l’ora del tramonto ed era giunto il momento di tornare a casa.
Come se le avesse letto nel pensiero, Taiki disse: - La nostra gita di oggi finisce qui… presumo, però, che adesso voi due vogliate rimanere un pochino da soli…
- Hai indovinato! – gli rispose prontamente Seiya. – Prima di uscire ho preso il secondo mazzo di chiavi, quindi non vi preoccupate di aspettarci alzati stasera, anche perché non so bene a che ora torneremo a casa.
I due fratelli annuirono e, dopo averli salutati, si allontanarono diretti verso il loro appartamento.
Rimasti soli, Seiya si volse verso la sua ragazza e, datole un bacio a fior di labbra, le chiese: - Sei pronta alla seconda parte della giornata, quella riservata soltanto a noi due?
- Dove vorresti portarmi? – gli chiese Bunny curiosa.
- In un luogo molto suggestivo, credimi: non si può venire a Parigi e non esserci stato almeno una volta – le rispose Seiya, prendendola per mano e trascinandosela dietro.
Dopo cinque minuti di cammino arrivarono sotto la Tour Eiffel che svettava maestosa verso il cielo parigino.
- Seiya… non mi vorrai mica fare salire su quel coso spero… - disse Bunny tremando al solo pensiero.
- E invece è proprio quello che voglio fare – le disse convinto lui. – Dai Bunny… non puoi venire a Parigi e non dire di essere salita sulla Tour Eiffel.
- Ma io ho paura, Seiya! Io soffro di vertigini e non posso minimamente pensare di riuscire ad arrivare fino in cima… non ce la farei… mi girerebbe troppo la testa! – gli confidò spaventata lei.
- Non devi avere paura: ci sono io qui con te e non permetterei mai che ti succedesse qualcosa di male, lo sai! E comunque non bisogna necessariamente salire a piedi… possiamo sempre prendere l’ascensore: è trasparente e si vede lo stesso tutto il panorama. Dai Bunny… ti prego…
La ragazza lo guardò in quegli occhi blu che in quel preciso momento sembravano quelli di un bambino e sospirando disse: - Va bene… andiamo: però non ti lamentare se poi ti dico che ho paura!
- Non lo farò, te lo prometto! – le rispose con un sorriso smagliante e, prendendola per mano, se la portò dietro diretto verso uno degli ascensori.
 
- Bunny… guarda che puoi aprire gli occhi – le disse Seiya divertito. – Non c’è il vuoto sotto di te, ma un vetro che ti permette di vedere il panorama circostante…
- Te l’avevo detto che non faceva per me tutto questo! – gli rispose lei, tenendo sempre gli occhi chiusi. – Ho troppa paura…
Non fece in tempo a finire la frase, che si sentì circondare la vita dalle braccia di Seiya e lui le disse piano all’orecchio: - Bunny… fammi quest’ultimo favore: apri gli occhi e guarda… poi potrai anche dirmi che sono uno stupido o quant’altro… ma non puoi perderti questo spettacolo.
Lei decise di farlo contento e aprì gli occhi… e quello che vide la lasciò letteralmente senza parole: - Seiya… ma è… bellissimo! – disse veramente sorpresa.
Il cielo di Parigi era diventato completamente arancione a causa del sole che stava tramontando: dalla loro postazione potevano vedere l’intera città immergersi piano piano nell’oscurità della sera, mentre alcuni lampioni iniziavano ad accendersi lungo le strade.
- Ero sicuro che ti sarebbe piaciuto… anche se il termine “bellissimo” che hai usato per definirlo non lo trovo molto corretto; io direi che è qualcosa di molto “piacevole”… io “bellissima” definisco soltanto la persona che in questo momento si trova tra le mie braccia.
Il cuore di Bunny perse un battito per l’emozione: Seiya l’aveva appena definita “bellissima”. Rimanendo nella stessa posizione, girò unicamente la testa per guardarlo, e quello che vide negli occhi del ragazzo le fece provare tante sensazioni insieme. Lentamente, i loro visi si avvicinarono l’uno all’altro fino ad arrivare a toccarsi per dar vita a un bacio che esprimeva il profondo amore reciproco.
Sotto di loro, Parigi si preparava alla notte nascente.
 
Erano arrivati finalmente in cima alla Torre e Bunny rimase molto stupita nel constatare che lì sopra erano presenti numerosi negozi e ristoranti.
Nel vedere la sua espressione, Seiya sorrise divertito dicendo: - Te lo avevo detto che valeva la pena di salire qui sopra! Comunque stasera ceneremo qui.
- Qui? Vuoi dire sulla Torre? – gli chiese lei.
- Certo! Ho sempre desiderato farlo, e adesso mi si è presentata proprio l’occasione giusta! – le rispose Seiya, prendendola per mano e portandola verso il ristorante che aveva scelto.
 
Mentre aspettavano che venisse portato loro quello che avevano appena ordinato, Seiya sorrise dolcemente a Bunny e, prendendole una mano attraverso il tavolo, le disse: - Dicevo il vero quando stamattina ho sostenuto che questo è il regalo migliore che Yaten mi avesse mai fatto, sai? Sono proprio felice che tu sia qui con me… è stata una sorpresa bellissima la tua.
Bunny arrossì compiaciuta e disse: - Sono contenta che tu la pensi così: comunque il merito va tutto a tuo fratello e a Marta, i quali hanno organizzato tutto dalla a alla z… se non ci fossero stati loro a quest’ora non sarei di certo qui!
Seiya sollevò la mano di Bunny e se la portò alle labbra, baciandola, poi disse: - Bunny… se ti chiedo una cosa prometti di pensarci? – le chiese seriamente.
Il cuore della ragazza iniziò ad accelerare i battiti non sapendo cosa lui volesse chiederle: si limitò ad annuire con la testa molto agitata.
- Bunny… so che la tua permanenza qui è prevista soltanto per due giorni e domani sera dovresti partire per ritornare a casa. Te la sentiresti di rimanere qui con me fino al mio rientro? Si tratta, infondo, soltanto di due settimane…
- Mi piacerebbe molto Seiya… non immagini quanto! – gli ripose lei. – Ma come la metti con tutti i tuoi impegni? L’ultima cosa che voglio è crearti dei problemi sul lavoro. E poi ho Luna a cui pensare: adesso la stanno accudendo i miei genitori, ma non posso approfittarne troppo della loro disponibilità, capisci?
- Per quanto riguarda il mio lavoro non ti devi preoccupare: ci potremmo organizzare in qualche modo… e per quanto riguarda Luna, non credo che i tuoi genitori ti farebbero storie per qualche giorno in più… ti prego, almeno pensaci! – le disse con sguardo supplichevole.
- Va bene, lo farò, te lo prometto – disse lei sorridendo, accarezzandogli dolcemente una guancia.
Soddisfatto dalla risposta della ragazza, Seiya iniziò a mangiare il pasto che il cameriere del ristorante gli aveva appena portato, senza staccare la sua mano da quella di Bunny, tenendo le loro dita intrecciate per tutta la durata della cena.
 
Bunny pensava di non aver mai provato una sensazione così piacevole come quella che sentiva in quel momento mentre, con la testa appoggiata sulla spalla di Seiya, navigavano con il battello sulla Senna, osservando le luci di Parigi che si riflettevano sulle acque del fiume.
- Penso che questo possa definirsi il momento perfetto! – disse Seiya rompendo il silenzio, come se le avesse letto nel pensiero.
- E’ la stessa cosa che stavo pensando io… non mi sono mai sentita in pace con me stessa come in questo momento – gli rispose lei alzando la testa e guardandolo con un’espressione molto dolce.
- Lo so che oggi te l’ho già ripetuto un sacco di volte, ma vorrei farti sapere ancora quanto sono felice che tu sia qui con me… questo è stato il compleanno più bello di tutta la mia vita… e questo è accaduto principalmente grazie a te!
Bunny si emozionò molto nel sentire queste parole dette da lui, e non riuscendo a dare voce alle sue sensazioni, decise di agire con i fatti: gli prese dolcemente il viso tra le mani e gli diede un bacio che esprimeva tutto l’amore che provava per lui.
- Ti amo Bunny! Il giorno più fortunato della mia vita è stato quando ti ho conosciuta! – le disse, facendole credere che il suo cuore potesse scoppiare da un momento all’altro per la forte emozione.
 
Quando tornarono a casa, trovarono Yaten e Taiki che li attendevano ancora alzati.
- Ma non vi avevo detto di non aspettarci, visto che molto probabilmente saremmo rientrati tardi? – chiese Seiya.
- Sì… ma avevamo bisogno di parlarvi di una cosa – disse Taiki.
- Allora sputa il rospo: siamo tutti orecchi.
- Scommetto che stasera hai chiesto a Bunny di rimanere per tutto il periodo restante della nostra permanenza qui, giusto? – disse Taiki sorridendo, e alla risposta affermativa del fratello continuò: - E per questo motivo io e Yaten abbiamo chiesto ad Amy e Marta di raggiungerci: arriveranno domani mattina, così Bunny non rimarrà da sola quando tu dovrai lavorare… e Bunny… non ti preoccupare per Luna: ha già pensato a tutto Marta: se ne occuperanno i tuoi genitori senza problemi, quindi potrai rimanere tranquillamente qui.
Bunny guardò sgomenta il suo ragazzo e disse: - Beh… a quanto pare hanno pensato a tutto loro, quindi la mia risposta alla tua domanda di stasera è: sì, rimarrò qui con te per tutto il tempo della tua permanenza a Parigi.
Seiya non parlò, ma si limitò ad abbracciarla stretta vinto dalle sue stesse emozioni; Yaten e Taiki si guardarono e, con uno sguardo di intesa, uscirono silenziosamente dalla stanza per lasciare ai due innamorati la loro intimità.
 
Non appena entrarono nella loro stanza, Bunny si rifugiò in bagno per fare una bella doccia rinfrescante: d’altronde da quando era scesa dall’aereo non si era fermata ancora un secondo e iniziava a sentire la stanchezza della giornata; il getto dell’acqua avrebbe sicuramente contribuito ad aiutarla a rilassarsi.
Quando uscì pulita e rinfrescata, con già addosso la sua camicia da notte rosa, trovò Seiya sdraiato sul letto in posizione supina che l’attendeva. Il cuore di Bunny mancò per l’ennesima volta un battito alla vista del petto nudo del ragazzo e al pensiero di quello che sarebbe successo tra loro da lì a poco… ma aveva un’ultima “missione” da svolgere prima di darsi ad altre piacevoli attività.
- Seiya… mi dispiace, ma mi sono proprio dimenticata del tuo regalo di compleanno – gli disse dispiaciuta.
- Non ti preoccupare Testolina buffa: per me il regalo più grande è averti qui con me: il resto non conta – le rispose lui con un dolce sorriso.
- Ehi… ma io ho detto che mi sono dimenticata del tuo regalo… non che ho scordato di prendertene uno! – gli disse scherzando. - Con le emozioni di questa giornata, l’ho semplicemente lasciato in valigia… - e, detto questo, si diresse verso di essa estraendone un pacchetto blu con un bel fiocco rosso.
- Bunny… io… non so cosa dire… grazie! – le disse lui commosso.
- Aspetta a ringraziarmi dopo che hai visto che cos’è: magari non ti piace! – gli sorrise lei.
A questo punto lui iniziò a strappare impaziente la carta, dalla quale apparve una collanina con il cordino di caucciù avente un ciondolo a forma di mezzo cuore con incisa sopra la lettera B.
Vedendo che lui non reagiva, Bunny ruppe il silenzio dicendo: - L’altra parte del cuore ce l’ho io e lo porto insieme al ciondolo che mi hai regalato per il mio compleanno – disse facendogli vedere il suo, dove invece era incisa la lettera S. – Ho pensato che in questo modo avresti sempre avuto con te un pezzo del mio cuore anche quando saremo lontani.
- E’ bellissimo Bunny… grazie davvero! – disse lui con la voce rotta dall’emozione e l’abbracciò d’impeto, baciandola con passione.
Lei rispose subito al bacio, circondandogli il collo con le braccia per sentirlo sempre più vicino. Lui allora si chinò su di lei e la prese in braccio, per depositarla subito dopo dolcemente sul letto.
E dopo si sentirono soltanto sospiri e gemiti di piacere, mentre fuori la luna si specchiava nelle acque della Senna, poco distante da loro.
 

 

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Ed eccomi finalmente tornata, dopo tanto tempo, con questa storia! Spero di non avervi deluse con questo capitolo e che ne sia valsa la pena aspettare!
Volevo specificare che per la descrizione di Parigi mi sono basata esclusivamente a dei racconti sentiti o ad alcune ricerche fatte su Internet: per la maggior parte, comunque, ho usato esclusivamente la fantasia, quindi chiedo umilmente scusa per gli errori che troverete nella narrazione.
Il libro che ho citato nel momento in cui parlavo della cattedrale di Notre Dame è “Notre Dame de Paris” di Victor Hugo, mentre il film è ovviamente “Il gobbo di Notre Dame” della Disney: su entrambi non ho nessun diritto, ma sono citati esclusivamente ai fini di questa storia, senza scopo di lucro.
Volevo ringraziare tutte le magnifiche donne che mi seguono sempre con tanto affetto e mi sostengono con il loro incoraggiamento continuo. Grazie veramente di cuore… non potete nemmeno immaginare quanto questo sia importante per me!
Un bacione grande.
Shelly

 

   
 
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