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Autore: CharlieBb    29/10/2006    9 recensioni
Era questo il loro destino: l’odio. O l’Amore che non può compiersi, che non riesce ad avverarsi. L’Amore che deve rimanere una cosa solamente platonica e nascosta agli occhi di tutti gli altri. L’Amore doloroso, difficile, triste, beffardo. L’Amore dolce ma pur sempre malinconico. L’Amore così forte che è destinato a rimanere vivo e puro anche dopo la morte, che riesce a resistere a qualsiasi tipo di forza opposta che tenta di sradicarlo.
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(Come what may, colonna sonora del film Moulin Rouge)


Premetto che questa storia è una delle prime che ho scritto, quindi, ancora una volta, vi prego di essere clementi!!! Grazie!
Per tutti coloro che passeranno di qui e stanno seguendo “Tra sogno e realtà”: raga, è in arrivo il prossimo capitolo! Entro questa sera dovrei riuscire a postarlo!!
Grazie a tutti quelli che mi hanno lasciato commenti alle precedenti storie, e a tutti coloro che leggeranno questa(spero vogliate anche lasciarmi almeno un commentino…).
Un bacio,
Blaise

Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
I want to vanish inside your kiss
Every day I'm loving you more and more
Listen to my heart, can you hear it sings
Telling me to give you everything
Seasons may change, winter to spring
But I love you until the end of time

 Davvero, non avrei mai pensato neanche lontanamente di potermi sentire così, un giorno. Mi sento strano, proprio come se non avessi mai visto il cielo prima d’ ora. Come se in questi 16 anni non avessi fatto altro che vivere una vita a metà, come se avessi vissuto con gli occhi coperti da quella benda oscura che mio padre ha impregnato del suo odio, della sua cattiveria, della sua crudeltà e della sua fedeltà a un mago tremendamente cattivo quale è Voldemort. Mi sento come se la mia vita fino a ora non sia stata niente, circondato com’ ero dai pregiudizi, dall’ odio, dal dolore che comporta avere due genitori totalmente persi nei loro problemi, genitori che ti trattano peggio di come farebbero con un cane perché persino un animale vale più di te.
Mi sono sentito inutile, assolutamente distaccato da questo mondo. Tutti mi odiano, i miei presunti amici mi girano attorno soltanto per il mio denaro e la paura del mio nome. Tranne Blaise Zaini. Devo dire che soltanto lui ha dimostrato di essermi veramente amico. E adesso è morto, perché si era ribellato, ucciso dal mago oscuro che tutti temono, che mio padre serve, e che servirò anche io, un giorno. Non per mia volontà. Non seguirò mai quel pazzo di Voldemort per mia spontanea scelta. Lo odio. Non sono proprio cattivo come si dice in giro… ma se dovessi seguirlo lo farei  soltanto perché l’ alternativa sarebbe la morte. Ma chissà, un giorno potrei anche cambiare gloriosamente idea e morire da eroe rifiutando Lord Voldemort…
Dopo la morte di Blaise, ho persino accarezzato l’ idea di suicidarmi. In fondo, che ruolo ho io in questo mondo?
Cosa ci fa esattamente Draco Malfoy su questa terra? Perché non posso essere un ragazzo normale come gli altri?
E soprattutto, perché non posso guardarti tranquillamente senza destare sospetti?
Già, perché è dalla prima volta che ti ho visto che mi sei piaciuto.
Ho adorato i tuoi capelli ribelli, i tuoi occhi color della giada. Ma all’ inizio ti odiavo, ti odiavo con tutto me stesso perché ero indotto a farlo.
Poi ho capito.
Ho capito che mi piaci. Adoro il tuo viso, i tuoi occhi, il modo in cui ti tormenti il labbro con i denti quando pensi. Adoro quella piccola fossetta che si forma sulla tua guancia destra quando sorridi.
Ed è da quando ho scoperto questi miei sentimenti per te che sono cambiato.
Vedo il mondo sotto una luce diversa, migliore.
Ho trovato la mia ragione di vita, l’ unica persona per cui vale la pena continuare a stare in questo mondo.
Quella persona sei tu, Harry.  
Certo che è strano, però…
Il grande e temuto Draco Malfoy che si innamora della sua nemesi Harry Potter?
È strano, ma al cuore non si comanda. Non puoi scegliere chi amare.
Quanto vorrei baciarti, Harry. Accarezzare quelle labbra rosse con le mie, color pesca. Vorrei sentire le nostre lingue in contrasto, che lottano in una dolcissima battaglia che non vedrà né vincitori né vinti. Vorrei sentire il tuo sguardo smeraldino posarsi su di me, almeno una volta. Vorrei poterti accarezzare il viso abbronzato, le mani. Vorrei baciarti gli occhi, vorrei sentirti fremere sotto il mio tocco titubante. Vorrei amarti liberamente, senza dover avere paura di cosa potrebbero pensare gli altri.
E vorrei che anche tu mi amassi, che ricambiassi questo mio sentimento che mi tiene in vita e mi divora.
Sento il mio amore crescere ogni giorno di più, lo sento scaldarmi il cuore e l’ anima.
Mi sento arrossire ogni volta che ti vedo, dovrei mantenere il controllo e trattarti con il solito atteggiamento sprezzante, ma non ci riesco. Penserai che sto soffrendo per la perdita di Blaise? No, certo che no. Come potrebbe soffrire quella serpe di Draco Malfoy che al posto del cuore ha soltanto un cubetto di ghiaccio? Perché è questo che tutti pensano di me. Sbagliano. Ma poco importa. Mi importa solo ciò che pensi tu, mio dolce Harry. Penserai che mi sono rammollito? Chissà, forse è così.
E, mentre cammino per i freddi corridoi della scuola dirigendomi al prato, penso che mi sono davvero innamorato. Per la prima volta nella mia vita.
Saranno le due di notte. Io non riuscivo a dormire, così sono uscito per una passeggiata notturna. Proprio come fa spesso il mio caro e dolce Potter.
Finalmente arrivo al prato. Mi guardo intorno. Sono solo. Bene.
Il grande albero vicino al lago dove è solito sedersi Harry mi aspetta. Mi siedo lì sotto. Mi sembra quasi di sentire la tua voce, amore. La tua risata cristallina, il tuo profumo.
E penso che tu non saprai mai ciò che provo per te.
Non potrò mai dirtelo.

Come what may
Come what may
I will love you until my dying day

Ma, comunque vada, ti amerò fino alla fine dei miei giorni, mio dolce grifone…

                                     _________

 Suddenly the world seems such a perfect place
Suddenly it moves with such a perfect grace
Suddenly my life doesn't seem such a waste
It all revolves around you
And there's no mountain too high
No river too wide
Sing out this song I'll be there by your side
Storm clouds may gather
And stars may collide
But I love you until the end of time

 Davvero, non avrei mai pensato neanche lontanamente di potermi sentire così. Non avrei mai creduto possibile provare un sentimento tanto strano quanto devastante. Fin dalla prima volta che ti ho visto mi sei piaciuto. All’ inizio credevo di essere impazzito. Come potevo pensare che un ragazzo fosse bello? Ero solo un ragazzino. Poi, ho capito che la bellezza è qualsiasi cosa. Può essere una ragazza come un ragazzo. Se qualcuno è bello, lo è per tutti.
E tu eri veramente bello. I tuoi capelli biondi, la tua pelle diafana, i tuoi modi perfetti, il tuo sorriso stupendo…
Solo che, purtroppo, avevi un carattere terribile da moccioso viziato. E io odio i ragazzini viziati, mi ricordano mio cugino Dudley.
Ma tu… eri diverso. L’ ho capito soltanto un paio di anni dopo. Non eri un bambino viziato, ma un bambino solo. Lo si capiva dai tuoi sguardi quando vedevi qualcuno dei tuoi amici ricevere un pacco da casa con un mare di dolci e una lettera da cui traspariva tutto l’ amore di una bella famiglia.
I tuoi occhi diventavano lucidi, poi vacui come se stessi guardando qualcosa che solo tu puoi vedere, e infine riacquistavi i tuoi soliti modi spavaldi.
Credo proprio che tu non sia come vuoi far credere, Draco. E credo anche che noi due siamo più simili di quanto crediamo.
Ed è da un po’ di tempo a questa parte che ti penso spesso. Sei solo, come lo sono io. Sei triste, come lo sono io. Hai perso il tuo migliore amico, e stai male. Lo capisco.
Tutta la scuola, invece, dice soltanto che ti sei rammollito, o che sei al servizio di Voldemort e che devi combinare qualche cosa a scuola. Ma io non ci credo. Sono soltanto dicerie. Tu sei buono, Draco. E non so perché non l’ ho capito prima.
Da un po’ mi ritrovo anche a sognarti. E nei miei sogni, tu mi baci, mi vuoi.
E credo di volerti anch’ io, Draco. No, non credo. Ti voglio. Ne sono sicuro.
Ogni volta che ti vedo il cuore va a mille, mi tremano le gambe. Non riuscirei a risponderti a tono, ma per fortuna non ce n’ è bisogno.
Tu non mi provochi più, e io non voglio più sfidarti.
Non è che anche io ti piaccio? Almeno un pochino?
Ma che diamine dico! Sto blaterando…
E già, il grande Harry Potter inizia a perdere colpi.
Chissà, forse sto impazzendo.
Sai, Draco, credo di amarti…
E da quando ho capito cosa provo per te, improvvisamente il mondo sembra migliore. Improvvisamente ho capito che c’è davvero qualcosa di bello a questo mondo per cui valga la pena vivere! La mia vita non è più sprecata, come credevo che fosse.
Ho finalmente trovato un senso a questo mio andare avanti, e questo senso sei tu Draco…
Solo per te vado avanti, se non ti amassi avrei messo fine alla mia insulsa vita già da molto tempo. Odio la mia vita, il mio destino di uccidere o venire ucciso, odio avere le aspettative dell’ intero mondo magico sulle spalle…
Adesso, la mia vita, il mio intero mondo ruota attorno a te. Proprio tu, mio dolce e diabolico angelo biondo sei il fulcro dei miei pensieri, l’ ingranaggio che riesce a mandare avanti la mia vita.
Vorrei solo che lo sapessi, Draco. Vorrei che sapessi che ti amo, e che vorrei stare insieme a te, sentire il tuo respiro, il tuo profumo dolce, guardare i tuoi occhi, il tuo viso; mi piacerebbe poterti accarezzare, poterti abbracciare, baciarti, e dirti che per me sei tutto.

Come what may
Come what may
I will love you until my dying day

Vorrei dirti che io ti amerò e sarò con te comunque vada. Qualunque cosa accada, io ti sarò accanto, se avrai bisogno, io sarò con te. Ti aiuterò nei momenti difficili. Io ci sarò.
E non basteranno montagne troppo alte o fiumi troppo profondi a fermarmi. Ovunque sarai, se avrai bisogno ti basterà chiamarmi e io sarò da te per aiutarti, e amarti, e stringerti a me.
Oh, quanto vorrei dirti tutte queste cose! Vorrei davvero farti sapere come mi sento…
Ma tu sicuramente mi rideresti in faccia, mi odieresti ancora di più. E, sinceramente, preferisco che questo non accada. Preferisco continuare a soffrire, in silenzio, ma almeno così potrò continuare a guardarti furtivamente e ad aiutarti di nascosto se ne avrai bisogno.
Sto male, amore mio. Male perché non potrò mai averti e sentirti totalmente mio…
Adesso non mi va più di restare in questo letto. Ho bisogno di una passeggiata. E di una sigaretta.
Prendo il pacco di Marlboro light, mi copro con il mantello dell’ invisibilità ed esco.
Saranno sì e no le due di notte. Poco male, almeno a quest’ ora non c’ è nessuno in giro.
Mi dirigo verso il prato.
Ho una strana sensazione, come se il giardino di Hogwarts mi stia chiamando, attirandomi passo dopo passo verso di lui.

*********************************************
Draco si sedette sotto il grande albero vicino al lago. Poggiò la testa al tronco e chiuse gli occhi. Rimase lì, in silenzio, ad ascoltare la risata di qualcuno che non era lì e a sentire l’ odore di quella persona.
«Come vorrei che fossi qui, Harry… vorrei parlarti, e dirti finalmente tutto ciò che provo…», sussurrò Draco lasciando che una lacrima argentea gli solcasse il viso.
L’ aria fredda della notte era una specie di consolazione per il biondo serpeverde. Stare lì fuori, al freddo e al buio era la cosa migliore che avesse potuto fare in quel momento.
Seduto dal lato opposto all’ entrata della scuola, era perfettamente coperto e non poteva essere visto da nessuno. Lì seduto, perso nei propri pensieri, non sentì i passi leggeri di un ragazzo che si stava avvicinando, ignaro, al suo giaciglio.

 
Harry uscì fuori e si diresse verso il suo albero preferito, lasciandosi alle spalle l’ imponente portone in legno della scuola. Quando arrivò sotto le chiome dell’ albero, si tolse il mantello e si sedette poggiando la schiena al tronco. Lasciò il mantello dell’ invisibilità piegato per terra accanto a lui.
Pensò ai suoi sentimenti verso quell’ adorabile biondo. Si lasciò sfuggire un sospiro.
«Chissà dove sei adesso… mi piacerebbe averti qui, e parlarti, e confessarti tutto…», sussurrò il grifone.
Una goccia salata gli accarezzò una guancia. Sentì gli occhi divenire umidi e lucidi, sentì il dolore farsi più forte e le lacrime sgorgargli liberamente sul viso.
Non riuscì a trattenersi. Sapeva che se lo avessero scoperto sarebbero stati guai, ma non poteva continuare così.
Un canto uscì dalla sua gola per dissolversi nell’ aria fredda della notte.

Come what may
Come what may
I will love you until my dying day

Nel sentire quel canto, quella voce così soave, Draco non potè fare a meno di sorridere e pensare che, in fondo, le parole di quella canzone rispecchiavano i suoi sentimenti per Harry.
Decise, contro ogni sua normale regola di comportamento, di unirsi a quell’ anima infelice che stava provando gli stessi suoi tormenti.

 Harry si stupì nel sentire un’ altra voce accompagnarlo. Ma continuò lo stesso il suo canto disperato e liberatorio.

Oh, come what may, come what may
I will love you, I will love you
Suddenly the world seems such a perfect place

 I due terminarono insieme la canzone.
«Sì, perché comunque vada io ti amerò per sempre, Draco», disse Harry in un sussurro ignaro che il ragazzo seduto al lato opposto al suo stava pronunciando le sue stesse parole.
«Sì, perché comunque vada io ti amerò per sempre, Harry».

 Nessuno dei due si voltò a guardare per scoprire chi era stato ad averlo accompagnato nel canto. Forse per pura voglia di rimanere da soli in quel momento così intimo, o forse per paura di scoprire chi stava nascosto dall’ altra parte.

 Harry si alzò e con il coltello che gli aveva regalato Sirius, incise sul tronco dell’albero una frase e due iniziali divise da un cuore spezzato.
Come what may… I will love you, until the end of time…
Quindi rimise il mantello dell’ invisibilità e si sdraiò sotto l’ albero per guardare le stelle. Dopo un po’ chiuse gli occhi, visualizzando il volto di Draco nitido nella sua mente.
Draco si asciugò una lacrima. Poi si alzò, domandandosi chi era che conosceva quella canzone babbana e pensando che avrebbe perso la faccia se si fosse scoperto in giro che il mondo babbano gli piaceva. Fece il giro dell’ albero nel massimo silenzio. Alzò gli occhi al cielo per sbirciare le stelle. Inciampò in qualcosa.

Harry fu scosso da qualcuno che gli cadde addosso. Il mantello dell’ invisibilità gli si scostò dal volto. Chiuse gli occhi, in attesa dell’ impatto, che avvenne poco dopo.

 Draco non ebbe neanche il tempo di mettere avanti le mani per tentare di rallentare la caduta. Si aspettò di sbattere la faccia contro il terreno duro e rompersi il naso. Invece…

 Harry si ritrovò a fissare due magnifici occhi grigi spalancati per la sorpresa.

 Draco si ritrovò a fissare i due smeraldi che sognava da tanto tempo ormai.
«M- malfoy..?»,
fece Harry titubante. Non poteva crederci. No, doveva essere un sogno, tutto frutto della sua immaginazione. Draco Malfoy non andava a passeggiare per il prato di notte…
«P- potter..?», fece Draco scombussolato. Perché Harry doveva trovarsi lì proprio in quel momento? Si, okay, avrebbe voluto che fosse lì per dirgli tutto, ma… non così!
Miracolosamente, il biondo riuscì ad alzarsi. Poi tese una mano all’ altro ragazzo.
Harry strinse quella mano così candida e forte. Si alzò.
I due si guardarono negli occhi. Entrambi avrebbero voluto dire tutto, urlare i propri sentimenti, ma la voce sembrava proprio non voler uscire.
Harry fece l’ unica cosa possibile da fare in quel momento. Estrasse il pacco di Malrboro light e si accese una sigaretta.
«Vuoi?», chiese poi titubante al biondo. Draco accettò. Prese una sigaretta dal pacchetto che l’ altro gli porgeva. Harry gli avvicinò l’ accendino per farlo accendere. La fiamma stava bruciando l’ estremità della marlboro quando le mani dei due ragazzi si sfiorarono. Si guardarono. Harry decise di sedersi, prima di combinare qualche cazzata. Ripiegò con cura il mantello di suo padre, che nel frattempo gli era scivolato via. Draco lo imitò, sedendogli accanto. 
«mm… potrei chiederti che ci fai qui fuori a quest’ ora?», domandò Harry, lentamente. Poi fece un lungo tiro dalla sigaretta. Draco buttò fuori il fumo e lo guardò. Cazzo, se era bello…!
«Potrei farti la stessa domanda, Potter. E comunque, non riuscivo a dormire…», rispose abbassando lo sguardo.
«Anch’io», fece il grifondoro semplicemente. Il biondo lo guardò, interrogativo.
«Anche tu…cosa?», gli chiese, stordito. La vicinanza del moro gli faceva questo effetto…
Harry tirò ancora dalla sigaretta.
«Anch’io non riuscivo a dormire…», rispose gettando il fumo dalla bocca.
«Ah…», fece Draco. Rimasero qualche istante in silenzio, fumando, entrambi assorti nei propri pensieri. Draco si riprese per primo.
«E- eri tu che…cantavi?», chiese evitando accuratamente di guardare l’ altro negli occhi.
Harry assunse una splendida sfumatura bordeaux.
«S- si…ero io. E tu…conosci questa canzone?», chiese il moretto distogliendo lo sguardo e sperando che il viso gli tornasse normale.
Draco spense la sigaretta con il piede.
«Si…la conosco», disse semplicemente, pensando che ormai il peggio era fatto. Adesso, avrebbe rischiato. Si sarebbe fatto coraggio e avrebbe detto ad Harry tutto ciò che avrebbe voluto dirgli da tanto tempo.
«E com’è che la conosci, scusa?», domandò il moro cercando di non balbettare. Draco gli piaceva un casino, ma perché doveva essere così nervoso?
Le guance del biondo si colorarono di rosa.
«Bè… io…»
«Su, dai, a me puoi dirlo!», lo spronò il grifondoro.
“Non sai quante cose vorrei dirti, Harry, davvero…”, pensò il biondo prima di rispondere.
«Veramente… ho il cd con le canzoni del film…», sussurrò. Poi abbassò gli occhi. Ecco, era pronto. Harry l’ avrebbe deriso sicuramente, avrebbe spiattellato tutto all’ intera scuola. E lì avrebbe perso tutto. Non che non avesse già rovinato tutto, anzi era da molto tempo che la sua vita aveva iniziato a deteriorarsi.
«Malfoy… non sapevo che ti piacesse la musica babbana… davvero hai visto il film?», chiese curioso il grifondoro.
«Si. E ho il cd… lo dirai a tutti, vero?», chiese Draco attendendo.
«Perché dovrei farlo? Voglio dire, non credo ci sia niente di male ad ascoltare un po’ di musica…», fece Harry.
«Si, ma forse non ti sei accorto che IO ascolto musica babbana, e che IO sono Draco Malfoy…». Draco guardò il suo compagno. Cazzo, se era bello…! Gli occhi dolci lasciavano trasparire tutta la forza di Harry, tutto il suo ottimismo, la sua speranza. I suoi capelli facevano pensare al colore del mare, la notte, quando è in tempesta. E quella cicatrice… segno del passaggio dell’ Oscuro Signore… non avrebbe dovuto soffrire così tanto, no. Voldemort non avrebbe dovuto uccidere i suoi genitori, il suo padrino, quel Black, non sarebbe dovuto morire. Perché Harry era solo, adesso. E Draco avrebbe voluto aiutarlo, consolarlo… invece se ne restò lì, seduto e zitto, ad aspettare che il moro parlasse.
«E cosa credi che me ne importi se ti chiami Malfoy, o se sei un purosangue, o quale musica ascolti?», disse Harry infervorandosi. Poi si accorse che forse aveva lasciato troppo trasparire le sue emozioni. Si voltò a cercare ancora una volta il pacchetto di sigarette perso nelle tasche del mantello.
Draco lo guardò attentamente. Davvero a lui non importava? Decise comunque di cambiare argomento, dato che il suo compagno sembrava in imbarazzo.
«E tu… cosa mi dici?», chiese il biondo prendendo la sigaretta che l’ altro aveva già acceso per lui.
“Non sai quante cose vorrei dirti, Draco, davvero…” pensò il bel grifondoro facendo un tiro alla sigaretta.
«Cosa posso dirti? Anch’ io ascolto musica babbana. E vado in giro di notte perché camminare e stare qui all’ aria aperta mi schiarisce le idee…», rispose Harry guardando prima il biondo, poi il lago.
Draco rimase fermo, a fissare l’altro. Lo sguardo di Harry era assente.
«Potter?», domandò il biondo dopo un po’. Harry si voltò.
«Scusa. Stavo pensando…», rispose il moretto perdendosi negli occhi grigi del compagno.
Harry sorrise tristemente. Lui e Draco erano così simili…
Ma non sarebbero mai stati amici.
Nonostante stessero parlando normalmente, soltanto come due semplici ragazzi, Harry comprese che loro due non avrebbero mai potuto essere amici.
Mai.
«Che ti prende, Potter?», gli chiese Draco.
Harry sorrise di nuovo.
«Ti capita mai di pensare che non sei adatto per questo mondo? Di desiderare di essere nato in una famiglia diversa, di essere qualcun altro? Ti capita mai di pensare che la tua vita è sprecata, senza uno scopo? E che le persone che ti stanno attorno non sono quelle che vorresti veramente avere vicine?», disse lentamente. I suoi occhi verdi luccicarono alla luce della luna.
In quei pochi minuti trascorsi con Draco, aveva capito tutto.
Il biondo serpeverde annuì.
«Bè, Potter, hai appena descritto la mia intera esistenza!», rispose Draco senza pensarci. Un secondo dopo si morse la lingua. Non avrebbe dovuto dirlo. Si era aperto ed esposto troppo.
Lui amava Harry, okay, ma non avrebbe dovuto rivelargli così tanto di sé. Non era neanche pronto per dirgli che gli piaceva, figuriamoci per una confessione di quell’importanza!
Harry intuì ciò che Draco stava pensando.
Il dolore che aveva nascosto durante quella chiacchierata al chiaro di luna tornò a farsi sentire, forte, quasi violento.
Il grifone capiva perfettamente quell’adorabile serpe.
«Malfoy, non credo che fosse la descrizione della tua esistenza. Più che altro della mia», disse. Draco lo guardò e sorrise. Harry aveva capito. Probabilmente, il grifone conosceva il suo stato d’animo, ma aveva fatto finta di niente. Proprio perché Harry lo conosceva. E sapeva che lui non poteva permettersi di lasciarsi andare.
Non gli aveva fatto perdere la sua maschera da serpeverde perfetto.
E fu allora che anche Draco capì tutto.
«Sai, Potter…non credo che ricapiterà un’altra notte come questa…», disse il biondo guardando il cielo stellato. In realtà non si riferiva solamente al cielo…
Harry rivolse lo sguardo alla pallida luna che li sovrastava.
«Sai, Malfoy… credo di essere d’accordo con te…».
E allora rimasero in silenzio, a fissare il cielo. Pensando entrambi a quella tremenda verità che era piombata loro addosso, schiacciandoli con il proprio peso.
Entrambi si erano illusi. Entrambi avevano creduto che tra loro sarebbe potuta sbocciare la vera amicizia e il vero amore.
Entrambi si amavano, ma avevano capito che il loro sarebbe rimasto solamente un sogno.
I loro destini non erano destinati a incrociarsi. 
Le loro vite si sarebbero separate per sempre, dopo la scuola.
O l’uno avrebbe dato la caccia all’altro fin quando non fosse riuscito a ucciderlo.
Era questo il loro destino: l’odio.
O l’Amore che non può compiersi, che non riesce ad avverarsi. L’Amore che deve rimanere una cosa solamente platonica e nascosta agli occhi di tutti gli altri. L’Amore doloroso, difficile, triste, beffardo. L’Amore dolce ma pur sempre malinconico. L’Amore così forte che è destinato a rimanere vivo e puro anche dopo la morte, che riesce a resistere a qualsiasi tipo di forza opposta che tenta di sradicarlo.
Perché quell’Amore, il Vero Amore, è destinato a vivere in eterno, anche se costretto a farlo nell’ombra.
E loro due lo avevano capito. Avevano davvero capito tutto.
Non ci sarebbe stata, per loro, un’altra notte splendida come quella.
Il giorno seguente sarebbero stati nuovamente Potter e Malfoy, nuovamente nemici. Avrebbero sfoggiato un nuovo e intenso odio l’uno per l’altro, avrebbero continuato a recitare la loro parte nel grande teatro che è la vita.
Avrebbero continuato con il solito, snervante e noioso Potter-odia-Malfoy-e-Malfoy-odia-Potter, celando invece il profondo Amore che nutrivano l’uno per l’altro. Nascondendo quell’amore impossibile, ma continuando a portarlo sempre nel cuore e a custodirlo come la cosa più preziosa al mondo.
Ma quella notte…
Quella notte erano solo due ragazzi.
Solo Harry e Draco.
Solo due anime sofferenti nella notte fredda e stellata.
Ma almeno quella notte avevano capito che la cosa più grande, l’unica che li avrebbe tenuti in vita e sostenuti durante tutti gli anni che li attendevano era l’immenso amore che risiedeva nei loro cuori…

Si dice che quell’anno Potter e Malfoy tornarono a odiarsi pubblicamente, e a duellare nei corridoi della scuola. 
Si dice anche che, anni e anni dopo, il grande Auror Harry James Potter catturò e uccise, in seguito a dimostrazione di resistenza, il più grande Mangiamorte al servizio di Voldemort, Draco Lucius Malfoy.
C’è anche chi sostiene che, da quel giorno, Harry Potter non sia più stato lo stesso, e che si sia chiuso a trascorrere gli ultimi anni della sua vita nella sua casa di Grimmauld Place.
Cosa successe realmente, nessuno lo sa.
Ma ancora oggi, gli allievi di Hogwarts leggono incuriositi un’iscrizione su un albero, leggermente sbiadita dal tempo.
Un’iscrizione che trasmette amore e dolore.
E alla fine della frase, due lettere divise da un cuore spezzato.
Ancora oggi, gli allievi di Hogwarts si chiedono chi abbia potuto scrivere quella frase.

Come what may… I will love you, until the end of time…
E chi saranno stati H. e D.?

   
 
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