Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: Invader_from_Hell    22/04/2004    5 recensioni
Un lavoro nuovoe del tutto insolito per me. Prendendo - con l'autorizzazione- spunto dall'idea del tribunale greco di Galadwen, ho immaginato una situazione veramente paradossale, nel quale l'imputato è il Futuro. Di che delitto si sarà macchiato? Ultimo racconto di una serie. Un po' più lungo del solito. Leggete numerosi ^_^
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ta Mellonta

Ta Mellonta

 

Il Futuro

 

Nota: Quanto segue non corrisponde alla precisa ricostruzione di un processo dell’antica Grecia. Questo racconto è pensato come una fusione tra il mondo dell’antica Grecia ed il nostro tempo.

 

Importante: Per questo racconto ho usato un’idea di Galadwen ( con il suo permesso). Mi riferisco alla situazione del tribunale. Tuttavia il racconto è completamente originale.

 

I personaggi:

 

Il Futuro: l’imputato.

Demostene: il logografo che prende le parti dell’accusatore.

Il Ragazzo: Comunissimo adolescente dei nostri tempi. È l’accusatore.

Kritos: è il Giudice.

 

Testimoni:

La Pioggia

L’Ambizione

L’Amore

 

Giuria:

Il Professore: insegna latino e greco in un liceo classico italiano.

La Madre: la madre dei ragazzi.

Il Presente: quello che è, e che secondo alcuni non è.

Le 100 Scelte senza Padrone: quelle che aspettano di essere percorse.

Gli Ateniesi ed i Tebani

 

 

Ta Mellonta

 

Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

 

( Leopardi, “Il sabato del villaggio”)

 

Le Scelte: Salutate colui che presiede questa corte, colui che più d’ogni altro cittadino onesto è degno del giudizio, il Kritos!

 

[ I presenti si alzano in piedi e volgono lo sguardo verso un uomo come tanti che avanza. Indossa una toga nera, ha lo sguardo stanco. A molti sfugge il fatto che possa essere annoiato dal suo mestiere]

 

Kritos: Si alzi l’imputato, e voialtri state pure comodi.

 

[ I presenti si accomodano sui gradini di pietra. L’accusatore è visibilmente irritato e volge uno sguardo interrogativo a Demostene, il quale gli fa cenno di restare calmo. A suscitare l’irritazione del Ragazzo è stata la sicurezza con la quale il Futuro si è alzato in piedi. La stessa sicurezza che gli ha visto negli occhi ogni volta che l’ha affrontato.

Il Futuro ha lunghi capelli grigi, occhi verdi. Veste in modo elegante ma non vistoso. Tiene gli occhi bassi e sorride. Negli angoli della sua bocca si disegna un sorriso privo di arroganza, biglietto da visita di un’indicibile serenità.]

 

Kritos: La parola all’accusa. Vi prego di farvi avanti. Esponete con chiarezza i fatti all’areopago.

[ Demostene si alza e con passi misurati e abituati si fa più vicino al Kritos. Scruta i volti dei presenti. Il Futuro è esattamente dinanzi a lui. Continua sorridere, emanando una fastidiosa cortesia. Seduti tra le cento scelte che a stento trattengono le proprie grida disperate, scorge il Professore, la Madre e il Presente. Nei loro occhi, testimoni d’imparzialità, si stanno rincorrendo la fatica nel tenere a bada quelle scelte indisciplinate e la curiosità di sapere di che delitto si possa essere macchiato il Futuro. Non è mai stato citato in giudizio prima d’ora, ed ha sempre mantenuto un atteggiamento cortese e affabile con tutti i presenti.]

Demostene: O ateniesi, o uomini del Peloponneso, e voi uomini Tebani, testimoni del coraggio Beota che adesso presenziate a questo importante processo. Tutti voi, cittadini onorevoli ed onesti. In voi si nutrono i più retti principi morali e gli insegnamenti di illustri maestri. Io stesso, come voi, mi faccio pregio di difendere gli stessi valori che voi mostrate nell’areopago in occasioni come queste. A voi chiedo di prestare attenzione a quanto adesso mi appresto a dire, quant’è vero che Eracle sconfisse l’Idra di Lerno, io v’illustrerò quello che oggi voglio combattere, armato dei vostri stessi principi.

[ Dalla giuria si leva un borbottio d’approvazione. Demostene ha fatto breccia nei cuori degli ateniesi, ponendosi sul loro stesso piano e costringendoli ad immedesimarsi in lui e conseguentemente, a sostenere la sua causa. Le Scelte senza Padrone sono in subbuglio, e solo uno sguardo affilato del Professore le costringe a ricomporsi. La Madre borbotta. Il Futuro sembra compiacersi, apprezza l’oratoria di Demostene. Il ragazzo, dal canto suo, ha ritrovato fiducia ascoltando il discorso, e lancia occhiate furibonde e canzonatorie al tempo stesso verso il Futuro, il quale ovviamente si limita a sorridere. Ha le mani unite, e continua a guardare verso il basso, in segno di grande umiltà.]

Kritos: dunque siano esposte le motivazioni per le quali oggi ci troviamo qua!

Demostene: Cittadini, amici di Atene. Uomini retti e giusti. Quanto stimate importante il viver tranquillo? [ si leva dall’areopago un borbottio perplesso]

Io lo stimo sopra qualsiasi altra cosa, più importante d’ogni futilità. Se non c’è tranquillità nell’anima, è forse possibile dedicarsi alla rettitudine e alla felicità? E se non ci si può preoccupare della rettitudine, chiedo a voi – o uomini- è possibile essere cittadini onesti e degni? Io dico di no, in virtù degli stessi principi che guideranno le vostre risposte. [ Si levano voci sommesse e assenzienti, il Futuro muove il capo in assenso. La giuria è impassibile ma contratta in un’espressione di approvazione.]

Demostene: Sento in voi nascere la stessa convinzione che mi anima. Ma è proprio il viver tranquillo che manca a chi sta adesso accusando il Futuro. Si, nelle vostre facce leggo incredulità. Ma io vi dico adesso – uomini del Peloponneso- che tale Futuro, conosciuto da tutti come privato rispettabile e ben disposto alla causa pubblica, rappresentante della più dolce cordialità nella Polis, è un ladro della peggior specie, tanto che quando il giudizio sarà stato emesso, vi vergognerete d’avergli concesso un seggio su questa pietra onorata! [ Si leva un borbottio sempre più fastidioso, si distinguono chiaramente voci incredule, e tuttavia restie a considerare impensabile quanto detto da Demostene. Il Ragazzo ride sguaiatamente indicando il Futuro, che adesso ha alzato la testa, il suo volto è sempre sereno e sorridente.]

Kritos: Silenzio! L’accusa prosegua l’orazione.

Demostene: Non esito a scagliarmi contro un privato cittadino ateniese, e posso osare tanto solo in virtù dei valori che mi muovono ed in virtù di quanto conosco riguardo la vicenda.

Uomini giudici [ Demostene si volta verso la giuria, che si fa più attenta], voi che più di tutti siete degni di sedere su una tanto onorata pietra. Prestate adesso attenzione ai fatti, e alla loro tragica evoluzione. Non guarderete più con gli stessi occhi l’imputato, desidererete non averne mai pensato bene.

Dicendo che è un ladro, non esagero e non mi sbilancio. Infatti, uomini giudici, ha portato via al Ragazzo il quieto vivere. [ Il ragazzo assume un’espressione convinta. Un borbottio sommesso minaccia di non cessare]

Demostene: Placherò subito la vostra sete di conoscere i fatti, uomini ateniesi. Avvenne che il mio assistito, un giorno di letizia pensosa, incontrasse il Futuro. Quello che aveva sperato essere un incontro di piacere, e di dolce filosofare, si trasformò ben presto in un terribile delitto. Infatti il Futuro si insinuò nei suoi pensieri e iniziò ad attaccarlo con visioni spaventose, difficili da comprendere, e soprattutto, non congeniali al volere del Ragazzo. [ Tutti i presenti sono ammutoliti. Il Futuro sorride. Il Ragazzo ha i pugni stretti.]

Quant’è vero che Achille uccise il divo Ettorre schinieri d’oro, quant’è vero che fu il volere divino, io vi dico che il Futuro si accanì contro il Ragazzo. Io vi assicuro, uomini giudici, che il Futuro spaventa il mio assistito! Uomini del Peloponneso! Sapete adesso quanto stimate il quieto vivere? Quanto v’è cara la serenità della casa e dell’animo? Non è forse vero che è il primo elemento necessario al conseguimento degli obbiettivi che rendono un uomo retto? E non è quindi reato grave ed imperdonabile sottrarre ad un individuo – specialmente se giovane- la serenità? Uomini, il pensiero del Futuro ha fatto proprio questo, insinuandosi nella mente del mio assistito.

[ L’areopago è in subbuglio. Nessuno si sarebbe aspettato un caso tanto insolito quanto strano, e il futuro non era mai apparso sotto questa luce. Possibile che sia tutto vero? Demostene è convincente. Il Ragazzo si tinge d’arroganza. Lo sguardo di Demostene tenta di calmarlo. Il Futuro è composto, non chiede la parola. Il Professore si pulisce gli occhiali, mentre le Scelte senza Padrone minacciano di uscire dal recinto che le contiene. La Madre è pensierosa. Il Presente sembra piuttosto sconsolato.]

Kritos: è questo molto insolito. L’accusa desidera presentare testimonianze?

Demostene: è nelle mie intenzioni, se il Futuro non ha nulla da dire preventivamente.

[ Si volgono tutti verso il Futuro, il quale scuote la testa. Schizzi di sorriso invadono la sede dell’areopago.]

 

                                                   H Marturhma

 

                                             La testimonianza

 

Kritos: Dunque presentate il primo testimone.

Demostene: Desidero, per prima cosa, avvalermi della testimonianza di chi dal cielo cade saggiando il morale e la pelle degli uomini. Bagnandoli e rendendoli bisognosi di un riparo. Entri la Pioggia!

[ Nello stupore generale entra la Pioggia. Assume l’aspetto di una meravigliosa donna. È avvolta in una veste bianca e capelli bagnati emergono da una chioma di nuvole scure e minacciose. Quando si adira non è raro vederne scaturire fulmini donati alla Dea da Zeus]

Kritos: diteci dunque, divina, quello che sapete in merito alla questione che oggi discutiamo.

Pioggia: Non posso che ribadire quello che è stato detto in precedenza. Il Futuro ha terrorizzato l’accusante [ il Ragazzo sorride malizioso] anche nei suoi ogni più lieti! Ogni volta che sono caduta sulla sua pelle, l’ho sentita tesa e rovinata. Ciò non si addice ad un giovane promettente come lui. Tuttavia la mia posizione è molto difficile. Io sono legata al Futuro, in quanto cadrò in ogni tempo a venire sulla Terra, e sarò quindi sempre sua compagna. Tuttavia, il dettaglio più significativo ed incriminante che io possa rivelare è il seguente. [ Le orecchie di tutti si liberano da eventuali distrazioni ]. Il Futuro ha messo in testa al Ragazzo un’idea turpe e pericolosa. Gli ha infatti sussurrato che nei tempi che verranno potrebbe non avere un mano che lo aiuti a reggere l’ombrello nelle scure giornate in cui io cadrò sulla Terra. Il Ragazzo, pensando al Futuro, ha paura di rimanere solo sotto le mie gocce più taglienti. Questo è tutto. Spero di aver fatto capire a questa giuria la gravità del fatto. E la tristezza della mia prigionia.

[ La giuria mormora, il Professore sembra scosso. La Madre si soffia il naso. Il presente scoppia a ridere. L’areopago è pervaso dalle opinioni più diverse.]

Kritos: Grazie per la vostra collaborazione, potete sedervi se desiderate. L’accusa ha altri testimoni?

Demostene: [Guardando verso il Ragazzo perplesso]  L’inaspettata testimonianza della Pioggia mi invita in cuore a servirmi di un testimone prezioso, quando ne avrei voluto chiamare un altro. Chiamo a testimoniare l’Amore!

[ Entra Eros. Non ha bisogno di presentazioni, tutti lo conoscono. È indubbia la sua discendenza da Afrodite. I biondi capelli scendono con grazia sulla sua fronte. Indossa abiti del tempo del Ragazzo, piuttosto eleganti e vistosi. Si siede e accavalla le gambe, in attesa delle domande.]

Kritos: Questa corte vi saluta, figlio della diva che dall’onde sorse. Se onorate questo seggio deve esserci un grave motivo.

Eros: Dite bene, o voi che giudicate gli uomini ma non le vite. [ Il Kritos assume un’espressione stranita.] Uomini ateniesi, voi che tutti sapete cosa sia l’amore. Quel dolce sconvolgimento che presto o tardi prende la vostra anima e dopo averla fatta a pezzi finissimi la immerge nell’ambrosia. Quell’ombra luminosa che copre gli occhi dell’innamorato, del paziente. Quel velo che copre i corpi nudi nelle notti sudate e affannate, lasciando che sia questa gentile reticenza a muovere verso la perdizione ogni cuore. [ I presenti sono incantati dalla voce argentina del giovane dio, trova le parole per descrivere quello che non sarà mai razionale. Il Ragazzo è visibilmente commosso, mentre la giuria continua ad essere impassibile, sebbene si noti in lei un po’ di compiacimento. Le Scelte senza Padrone si accalcano per poi dissolversi. Il Futuro chiude gli occhi e nel suo sorriso cerca le immagini più adatte ad essere associate alle parole gemmee di Eros].

Eros: E io chiedo a voi, Ateniesi e Tebani: quando si è innamorati e ricambiati dal proprio amore – quando cioè si sta vivendo una meravigliosa relazione- che c’è di più dolce del far progetti? [ Si leva un mormorio di sognante assenso] E non è forse necessaria la benevolenza del Futuro per far sì che i pensieri dei progetti sian dolci? [ L’aula, sconcertata, da il suo tacito assenso. Il Professore si toglie gli occhiali, forse c’è una lacrima rimastagli nell’occhio, fastidiosa come un granello di sabbia.] Io vi garantisco, quant’è vero che Medea di Giasone s’innamorò per azione mia, che il Ragazzo, l’accusatore, tale benevolenza non l’ha ricevuta! Nel suo futuro amoroso ha veduto solo incertezza! Pensate, uomini, che nel suo futuro ha visto la perdita della persona amata! [ Un forte brusio testimonia lo stupore dell’aula. Il Kritos richiama tutti alla calma, ma gli animi si sono scaldati troppo. C’è chi si vorrebbe lanciare contro l’elegante uomo sorridente che tanto sembra aver fatto soffrire il povero adolescente innamorato.]

Demostene: Ateniesi, non è tutto! Mi disse infatti Eros – con il quale discorrer sempre m’è dolce- che il Futuro suggerì al mio assistito una turpe idea! [ Lo stupore è alle stelle]. Apparve nei sogni ad occhi aperti del mio assistito, e non si accontentò di dirgli che – secondo il suo parere- avrebbe perso la persona amata. No, disse anche che la colpa sarebbe stata sua, del mio assistito! Quale turpe maniera di rubare ad un giovane virtuoso i suoi progetti per l’avvenire! [ Eros annuisce, prima di scomparire seguito da un profumo intenso. Profumo di mare e rose. Il Ragazzo si è alzato in piede ed applaude Demostene, mentre tra le mani tiene l’immancabile cellulare. ]

Kritos: Bene.. ehm… Silenzio! [ Torna il silenzio in aula] Se l’imputato Futuro non ha nulla da ribattere, chiedo all’accusa se desideri presentare nuovi testimoni. [ Il Futuro, divertito, sorride e scuote la testa]. Bene allora! Accusa?

Demostene: Uomini giudici, lasciate che questo seggio [ indica il seggio dei testimoni] sia onorato da colei che ama o uccide gli uomini illustri. L’ambizione!

[ Entra una donna di mezz’età. È molto bella, la sua età non tradisce il minimo segno di invecchiamento. Ha tutta l’aria di essere una donna manager, passando lancia in aria decine di biglietti da visita. I capelli rossi le coprono le spalle. È abbronzata. Si siede accavallando le gambe, gambe giovani e desiderabili. Non è però difficile immaginare una donna del genere che maneggia un’ascia. Il mormorio che ha coronato la sua entrata cessa.]

Kritos: Bene dunque, cosa può dire a quest’assemblea, che possa esser degno d’attenzione?

Ambizione: Solo un attimo [ La donna controlla l’orologio]  Vi prego di scusarmi, ma non potrò dedicarvi molto tempo [ La donna strizza l’occhio al Ragazzo ].

Kritos: Dunque procedete… [ L’aula bisbiglia di sorpresa. Demostene si gratta la testa, il Ragazzo guarda il Futuro, che adesso appare leggermente irritato. Sta giocando con le sue dita.]

Ambizione: Bene allora. Uomini, parliamoci chiaro. Quanti di voi hanno tentato di sedurmi e sono stati poi sedotti da me? [ Mormorio] Bene! Vedo che mi capite [ Sorride. Quando sorride invecchia]  Ecco, vi dirò allora che il Ragazzo è uno dei quei pochi che mi ha sedotta e mi ha fatta sua! [Commenti di cattivo gusto si levano dall’aula. Il Professore non sembra sorpreso].

Ambizione: Esatto! Il Ragazzo frequenta adesso il liceo, e ovviamente riesce bene negli studi. Riesce bene – invero- in tutto quello che fa. e questo perché ha le caratteristiche per avermi dalla sua parte. Nel mio aspetto benevolo. Ma adesso signori, arriverò al punto. Il Futuro si è insinuato nei pensieri del Ragazzo per confonderlo! Pensate che il poveretto non ha adesso la più pallida idea di cosa farà dopo aver finito il liceo! Ci sono troppe cose che il Futuro gli suggerisce! Questo è inammissibile! Come può il Futuro attaccare un mio protetto? A volte lo plagia facendolo essere sicuro delle sue scelte future, altre lo deprime rubandogli – sì! Rubando!- ogni convinzione! [ L’aula è in subbuglio. Le parole concitate dell’Ambizione hanno sortito l’effetto sperato da Demostene, il quale guarda soddisfatto un sorridente Ragazzo. La giuria è in imbarazzo, mentre il Futuro continua a sorridere, stavolta senza un briciolo di tensione.]

Kritos: è tutto?

Ambizione: Sì, è tutto. Vi saluto uomini. [ Esce di corsa dall’aula, non si capisce come faccia a non inciampare sui tacchi. Il cellulare inizia a squillare nella borsetta]

Kritos: [ Rivolto verso Demostene] L’accusa intende presentare altri testimoni?

Demostene: No, la nostra esposizione è terminata.

Kritos: Il Futuro desidera ribattere in sede di testimonianza? [Il Futuro scuote la testa e si siede, il sorriso gronda dai suoi occhi verdi].

Kritos: Bene allora, questa corte si ritira per elaborare il giudizio.

[ Le scelte senza Padrone si precipitano disordinate verso il luogo della riunione della Giuria. Il Professore le segue con fare minaccioso. La Madre ed il Presente seguono la scena distanti aspettano il giudice e parlano sottovoce.]

 

                                                            

                                                            H Krisiò

                                                     Il Giudizio

 

[ Dopo ben due ore di assemblea, la Giuria saluta nuovamente l’areopago, Demostene e il Ragazzo sembrano molto fiduciosi nell’esito del processo, il Futuro appare immacolato nel suo sorriso sereno e composto.]

 

Ateniesi: Kritos, qual è dunque il responso?

Kritos: Molto è stato discusso. Fate silenzio Ateniesi, Tebani.

[ Il silenzio piomba all’improvviso sull’aula, come un uccello rapace, il Kritos si volge verso il Professore, il Presente e la Madre.]

Kritos: Questo è forse il caso più controverso che abbia mai solcato questa pietra, e senza dubbio lascerà una scia che i posteri non scorderanno. Noi speriamo che ciò che adesso diremo possa essere a tutti voi d’insegnamento, perché infatti nessun uomo giusto potrà più affrontare il Futuro senza ricordarsi di quanto oggi è successo. Ma lasciate che i miei colleghi parlino per me.

[ Si leva un borbottio perplesso e attonito, il Professore si alza e si prepara a parlare. Ecco il Ragazzo farsi sempre più incredulo, e Demostene apparire inquieto.]

Professore: Cittadini Ateniesi, voi che ho sempre ammirato per dignità e senso del valore. Tebani, voi che oggi date prova della vostra lealtà verso Atene. Uomini giudici che con me avete tanto patito durante l’elaborazione di un equo giudizio. Io adesso mi appresto ad annunciare quello che la Giustizia ha stabilito riguardo al caso più strano che mi sia capitato di analizzare in quarant’anni di insegnamento del latino e del greco. [ La curiosità dei presenti è alle stelle, e lo stesso si può dire dello stupore di Demostene e del Ragazzo. Il Futuro mantiene la testa bassa e sorride beato, facendo tremare di verde la terra che i suoi occhi fissano.]

Professore: Vi dico dunque, uomini del Peloponneso e delle terre future, che l’uomo è una creatura soggetta alle proprie colpe. Non è forse vero che i sensi di colpa sono la malattia che più lentamente e dolorosamente distrugge il genere umano? [ Si rivolge con fare interrogativo all’accusa.]

Demostene: Sì, sono ovviamente dello stesso parere, ma mi domando che attinenza possa avere col caso del mio assistito.

Professore: V’è stupore nella vostra voce. Ve lo dirò, adesso, vi dirò come questo influisca sul nostro Ragazzo. Voi stesso avete detto che il Futuro mette paura al vostro assistito suggerendogli future disfatte sul piano degli affetti e sul piano delle soddisfazioni personali.

Demostene: è giusto, ho parlato così.

Professore: Qui! Qui avete torto.

Demostene: Torto…?

Professore: La vostra deposizione è priva di senso, non corrisponde alla realtà.

Demostene: Dite forse che questa corte non è del mio stesso parere?

Professore: Precisamente .

[ Piomba nuovamente il silenzio. Gli spettatori non credono alle proprie orecchie, il Ragazzo è pallido.]

Demostene: Voi mentite.

Professore: e perché mai? [ Togliendosi gli occhiali]

Demostene: Perché io ho sempre ragione, e quando non ce l’ho faccio in modo di averla comunque!

Professore: Adesso delirate, non era quello un gioco dei sofisti?

Demostene: [ E’ senza parole]  Ateniesi! Tebani! Invero tollererete questo? I fatti li ho esplicati, e voi avete dato impressione di stare alla mia parola. Forse che adesso la giuria abbia ragione?

Professore: Calmatevi, piuttosto. Ascoltate quello che ho da dire a questa corte.

Demostene: io…

[ Lo stupore generale si legge anche nelle colonne di marmo. Il professore sembra sicuro di quello che dice. E’ anche molto stimato. Il Ragazzo è pallido. Dal suo pugno chiuso minaccia di sgorgare sangue. Il Futuro adesso ha alzato lo sguardo e sembra sul punto di ridere. Il presente ammicca.]

Professore: il Futuro. Amico e nemico dell’uomo. Vi spiegherò le modalità che regolano il suo comportamento. Se lo si guarda con occhi speranzosi e consci di aver molto faticato e raggiunto lealmente i propri obbiettivi… beh, allora lui sorride e regala scorci di paesaggi tropicali, di vacanze ricche d’amore e di letizia, di succulenti banchetti. Mostra amori, baci mai rubati e sempiterni, momenti leggeri e soffici come le nuvole, ambrosia che sgorga dalle fontane che urlano “Amore!”.

Regala visioni di una vita soddisfacente e meravigliosa. Ma, è vero, col Ragazzo non ha fatto nulla di simile.

Demostene: [ Guardando il Ragazzo con la coda dell’occhio.]  E quindi? Non state forse accusando anche voi il Futuro?

Presente: Qui prendo io la parola. L’orazione del mio collega , il Professore, non è terminata. Conosco bene il Futuro, perché percorro la strada che lui disegna nella mente degli uomini e la correggo dove si dimostra sbagliata. Io faccio esistere il Futuro mutandomi in lui. [ A queste parole il Futuro allarga le braccia in segno di grande liberazione. Sorride].

Presente: So bene quali immagini ha suscitato al Ragazzo. [ Il Ragazzo deglutisce]  gli ha mostrato rovine e roghi di persone, cuori, baci, e amori. Gli ha posto davanti agli occhi una situazione disperata, un’incertezza rispetto all’avvenire.

Demostene: Esatto!

Presente: … ma questa è stata solo colpa del Ragazzo.

Professore: Esattamente…

Demostene: Prego?

Ragazzo: Ah.

Madre: Non aver paura caro… siamo qui per sistemare tutto.

Demostene: qualcuno potrebbe farci la cortesia di spiegare cosa sta succedendo?

[ L’aula è piombata nel caos più totale.]

Kritos: Silenzio! Prego il Presente di continuare l’orazione! [ Torna il silenzio]

Presente: I sensi di colpa ai quali accennava il Professore! Son loro la causa di queste spaventose visioni future! Il Ragazzo appare chiaramente dominato dai sensi di colpa. Per questo, guardando il Futuro non riesce a vedervi che tragedie e sciagure, insuccessi. Il Futuro è quindi innocente! L’unica responsabilità è da attribuirsi al Ragazzo!

[ Demostene è basito, per non parlare del Ragazzo, il quale desidera sparire. Il Futuro sfodera un sorriso smagliante nei confronti di tutti i presenti.]

Demostene: Io… è assurdo!

Professore: invero, non lo è. È esattamente quello che è successo. Chi ha paura del Futuro, nasconde in sé i sensi di colpa e la bellezza dell’adolescenza. Questi però, sono discorsi del nostro tempo, che voi ateniesi non potete comprendere. Adesso però, vorrei sentire la conferma di ciò uscire dalle labbra del Ragazzo.

Kritos: Sì, mi sembra giusto. Venite avanti.

[ Il Ragazzo guarda negli occhi Demostene. Infondo, sorride. L’oratore è sconvolto. Il Futuro si fa più vicino, vuole ascoltare. Il Ragazzo si è avvicinato al giudice, e si prepara ad affrontare l’areopago.]

Ragazzo: … Non, non c’è menzogna nelle parole della Giuria.

Demostene: Tu…?

Kritos: silenzio!

Ragazzo: è tragico quando i ragazzi non possono essere uomini, ed è quindi la parte dell’uomo quella che devo interpretare adesso.

[ Sorridono tutti, compreso un esausto Demostene]

Ragazzo: ho seminato misfatti, ho tagliato i ponti con molte persone importanti, altre le ho trascurate. Non passo abbastanza tempo con la mia ragazza pur amandola. Non mi impegno abbastanza nello studio e non trovo mai tempo per pensare.

Madre: Caro, ricorda l’età che hai. Non siamo qui per giudicarti adesso, siamo qui per giudicare il tuo tempo, la difficoltà di vivere nella tua società, quella che ti ha spinto ad odiare il Futuro ed a citarlo in Giudizio.

Professore e Presente: Esatto.

Kritos: dunque, innanzitutto giudico il Futuro innocente!

[ Si levano grida di approvazione]

Ragazzo: E’ giusto che sia così.

Madre: Non anelare al Futuro, non trascurare il Presente.

Professore: e studia…

Demostene: e non citare più in giudizio una persona così alla leggera! [ è scherzoso]

Ragazzo: Ho paura dell’inferno.

 

[ A queste parole il Futuro il alza, si avvicina al ragazzo e gli tende la mano. Sorriso di cristallo che gocciola perfezione.]

 

Futuro: Non temere l’Inferno, stai vivendo in paradiso.

 

Questa Terra, il Paradiso.

 

 

 

……

Professore: Demostene, ma come ha fatto quel ragazzino a chiamarti?

Demostene: Ma come, non sa che il Dizionario di Greco può essere usato per evocare autori?

Professore: Questo spiega la brusca impennata dei voti di qualcuno…

 

Fine

 

 

                       

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Invader_from_Hell