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Autore: SpiraleOvale95    03/04/2012    9 recensioni
Quelle parola toccarono profondamente la ragazza che abbracciò Trunks in un abbraccio così forte da toglierli in fiato.
-Ti prego non aver paura dell’amore, perché significherebbe che hai paura di me!- Disse Pan tenendo la sua testa premuta contro il petto del Saiyan.
I due si sorrisero guardandosi dolcemente negli occhi.
-Posso baciarti? È da una vita che aspetto di farlo!-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Goten/Trunks
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia non si ruba!

Capitolo 26



Goten volava verso casa sua con in braccio la sua dolce metà che si stringeva forte al suo collo ma non certo per paura di cadere.
Arrivarono sopra al palazzo e passando dalla terrazza arrivarono in casa del giovane.
Si piazzarono davanti alla porta, Goten aveva le chiavi di casa in mano ed era pronto ad infilarle dentro la toppa per entrare nella propria dimora. Ma la mano della giovane gli si appoggiò sopra una spalla.
-Saremo da soli vero?-
-La cosa ti mette a disagio?-
-A dire il vero un po’..-
Allora il ragazzo sfilò la chiave dalla toppa, la mise in tasca e prese saldamente le mani di Bra. –Non devi avere paura di me! Io ti amo e non potrei mai fare nulla che possa ferirti..-
Lei fece un sorriso strano. –Avevi detto così anche l’ultima volta..-
Lui allora diventò rosso. –Sono cambiato, crescendo la mentalità di un uomo cambia, e anche le sue esigenze..-
Facendosi così si avvicinò alle labbra della ragazza per affondarle un dolce e caldo bacio, ma lei si irrigidì.
-Goten, io devo dirti una cosa..-
-Cosa? Non mi vuoi lasciare!? Vero?-
-Ma no sciocco! Solo che io..-
Il Saiyan non la seguiva, guardava le sue gote colorarsi di un rosso acceso ma senza riuscire a capire il motivo di tanto imbarazzo.
-Cosa c’è Bra? Tu cosa?-
Lei prese un bel respirò e buttò tutto fuori, come quando si tacca un cerotto, un colpo secco.
-Io sono vergine!-
Lui la guardò un po’ perplesso. –Non vedo quale sia il problema!?-
-Il problema e che tu mi hai portato qui, in casa non c’è nessuno e sicuramente ti aspetterai quello da me, ma io non sono esperta, e se devo dire la verità non sono nemmeno pronta..-
Lui sorrise. –Se devo dirti la verità ci ho pensato, ma sapevo che te non avresti mai accettato, quindi non avevo nemmeno intenzione di provarci..-
-Cosa?-
-Ma si.. Infondo abbiamo tantissimo tempo per stare insieme, e quello succederà se dovrà succedere, non voglio sforzare nulla, soprattutto sforzare te!-
Lei lo guardava con un sorriso stampato sul volto che sembrava quello di quando era bambina, dolce e puro, come il loro amore.
-Bra, sei la donna della mia vita, e voglio stare con te per sempre! Quindi non andiamo in fretta rischiando di mandare tutto all’aria!-
Lei allora lo baciò appassionatamente, ora i due erano intrecciati l’uno all’altro in un abbracciò misto bacio che toglieva il respiro.
Le mani di Goten era perse in mezzo a quei capelli non troppo lunghi e turchini che, lisci davanti a lui, emanavano una fragranza di fragola, mentre lei con le mani incastonate nella sua schiena assaporava ogni centimetro delle sue labbra.
Con un colpo da maestro il ragazzo sfilò le chiavi dalla tasca e aprì la porta di casa, senza mai smettere di baciare la ragazza, entrarono e dopo essersi chiusi la porta alle spalle caddero sopra al divano.
Bra era sopra al ragazzo, lo baciava in un modo che non era da lei, molto passionale e romantico, come se il suo cuore sapesse già le mosse che doveva compiere, gli passò le sue piccole mani sotto la maglietta e accarezzò quel petto nudo che, pieno di muscoli, sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro.
Lui accarezzava dapprima i suo capelli fino a far scorrere la mano sulla schiena e giocherellare con le dita sulla sua colonna vertebrale facendo fare piccoli sospiri di godimento alla ragazza che aveva preso a baciarle il collo.
Nella stanza affianco si sentirono dei rumori.
-L’hai sentito anche te?- chiese Bra a  Goten.
-Si.. Aspetta qui!-
Il ragazzo si alzò dal divano e a passo lento e felpato andò nella camera da letto dove si sentivano rumori molto strani.
Si affacciò alla porta e vide la sua camera completamente sotto sopra, vestiti fuori dall’armadio con tutte le ante aperte, cassetti aperti e anche una valigia sopra al suo letto.
Entrò molto lentamente e vide Valese che con i mano dei suoi boxer stava piangendo.
-Valese?-
-Goten!- la moretta gli saltò al collo baciandolo e abbracciandolo. –Amore mio, non avrei dovuto arrabbiarmi con te! Ti perdono ma ti prego dimmi che non frequenterai più quella brutta poco di buono! Promettimelo Goten!-
Ormai la ragazzina aveva perso il controllo e sbatteva forte i pugni contro il petto del Saiyan che attonito guardava la scena senza proferire alcuna parola.
-Valese io...- Dall’altra stanza arrivò Bra che preoccupata per tutto il trambusto si era alzata dal divano per esaminare lei stessa la situazione.
Entrambe le ragazze si guardarono con sorpresa e dissero all’unisono: -E tu che ci fai qui?-
Valese prese la parola muovendo il ditino indice contro il petto di Bra. –Carina io sono la sua ragazza, e vivo con lui! Piuttosto tu che ci fai qui!-
Bra guardò Goten. Allora il ragazzo messo alle strette alzò le mani verso l’alto affermando: -Io l’avevo lasciata Bra, non guardarmi in quel modo!-
La moretta allora spinse la figlia del principe dei Saiyan, ma a tale mossa ella cominciò ad arrabbiarsi.
-Che cavolo stai dicendo Goten! Sono io la tua ragazza, non questa puttanella senza futuro!-
Ora la rabbia della ragazza ribolliva dentro di lei come una pentola a pressione. –Prova a ripeterti se ne hai il coraggio!-
Valese alzò il dito medio verso la ragazza che iniziò ad urlare le medesime parole pronunciate un attimo prima, in pochi secondi i suoi capelli diventarono biondi e intorno a lei crebbe un aura potentissima.
-No Valese!- Cercò di dire Goten.
Ma Bra nel frattempo era carica di rabbia verso quella ragazza che la insultava e spacciava il Saiyan come il proprio ragazzo, caricò un pugno e nemmeno nel tempo di capire cosa stesse succedendo si lanciò verso la ragazza e sferrò quella mostruosa arma che sarebbe risultata letale alla terrestre se anche solo un 5% della potenza che vi era l’avesse colpita.
Bra sentì il suo pugno sprofondare dentro alla carne e un gran urlo strozzare il silenzio di quei secondi.
Voleva vedere davanti a se quella ragazza che piegata in due arrancava a fatica e viveva quegli ultimi secondi della sua insulsa vita, ma davanti a lei vi era altro, vi era un ragazzo che piegato in due la guardava con occhi supplichevoli.
-Goten! Ma che fai!-
Valese urlò ancora. –L’hai ucciso!- Poi scappò velocemente di casa.
Bra ridivenne normale e corse incontro al proprio guerriero che si teneva lo stomaco.
-Perché l’hai fatto! Io non volevo farti del male!-
Lui sorrise. –L’avresti uccisa, e sinceramente non voglio che la mia piccola passi dei guai per una poveretta come quella li!-
Lei si mise a piangere e lo abbracciò fortissimo, lo aiutò a sdraiarsi sul letto e gli stette vicino fino a che i dolori non passarono.
-Dov’è andata?-
-Spero a…- Non fece in tempo a finire la brutta parola che Goten le appoggiò un dito sulle labbra e la costrinse a sospirare e correggere quello che stava per dire. -È uscita, la mia sapienza si ferma qui!-
-Ok, speriamo si sia spaventata e non torni più!-
Si guardarono ancora tanto negli occhi, senza dire nulla, in quel caso le parole non sarebbero servite a molto, si appartenevano tutti e due in tale modo, e questo gli bastava.
Così tanto tempo ad aspettare che finalmente questo momento giungesse, ed adesso che finalmente era arrivato volevano godersi ogni singolo secondo del loro amore.
Goten si alzò dal letto ancora un po’ dolorante, ma per dirla tutta stava un po’ fingendo perché amava farsi coccolare dalla sua ragazza, e si diresse verso il bagno dove dovette congedarsi per alcuni minuti per svolgere i suoi bisogni primari.
Intanto Bra era sdraiata sopra quel letto. Quello sporco letto, che avrebbe dovuto reggerli nel momento in cui lei avesse perso tutta la sua purezza e la sua innocenza, in cui lui si sarebbe preso la sua verginità e l’avrebbe fatta diventare donna.
Ma i suoi pensieri non riuscivano a non essere interrotti dalle tante donne che sopra a quel letto avevano usato quel uomo, o lui aveva usato loro, per scopi puramente carnali, senza sentimenti e amore, solo perché il corpo richiedeva quel bisogno che ogni essere umano necessita quasi quanto l’aria.
Fece una smorfia per poi accarezzare le coperte e sdraiarcisi sopra come un cagnolino che cerca di impregnare il proprio odore nella cuccia per delimitare il territorio. In quel momento Goten uscì dal bagno e vide la propria fidanzata sdraiata con le braccia aperte sopra a quel letto morbido.
-Che fai?- le chiese.
Lei si alzò velocemente e sistemandosi scosse la testa.
Goten era completamente attratto da quella ragazza, solo lui sapeva quanto voleva averla in quel momento, ma non poteva e quindi l’attesa diventava sempre più dolorosa da far scorrere.
-Sei bellissima..-
Lei gli sorrise cercando di nascondere quel rossore che aveva impregnato le sue belle guance.
-grazie..-
Ora era il momento perfetto, niente e nessuno poteva disturbarli, e loro potevano consumare il loro amore sopra a quel letto morbido e spazioso.
Il ragazzo le prese i fianchi e cominciò a baciarla. Ora non si conteneva più, la voleva, ma doveva resistere.
Le mordicchiava le labbra, come se volesse infastidirla da ciò e farla andare via per non indurlo a tentazioni, ma lei anzi di indispettirsi prendeva quel gesto come un invito a continuare ed i suoi battiti accelerarono a dismisura.
Lui la sbatté sul letto, senza mai staccarle le labbra di dosso, quel momento era decisivo, doveva fermarsi.
La mano di Goten scivolò delicatamente sui fianchi facendo una leggera pressione sulla pelle, fino a risalire, la mano sotto la maglietta aspettava quel dolce momento dove avrebbe assaporato dolcemente i suoi seni, proprio come quella notte di quattro anni fa, e non appena sentì la stoffa del reggiseno ebbe un sussulto.
Mai si era sentito così.
Ma un rumore assordante stordì i timpani dei due innamorati che immersi nei loro respiri si erano isolati dal mondo.
Il telefono di Bra che era rimasto in soggiorno stava squillando come un matto, la ragazza si alzò e rispose.
-Pronto?-
-Ciao Bra! Dove sei?-
-Ciao mamma! Sono a casa di una mia amica… perché?-
-Perché non hai detto nulla a nessuno, mi ero presa paura! Io e tuo padre non sapevamo dove fossi e stavamo per venirti a cercare!-
-Mamma non ti preoccupare, arrivo subito! Ciao!- riattaccò il telefono.
Intano Goten l’aveva raggiunta e aveva sentito la parte finale della conversazione.
-Vai a casa dai! I tuoi saranno in pensiero!-
-Quando ci rivedremo?-
-Presto! Di sicuro al matrimonio!-
Lei sorrise e aprendo la porta di ingresso varcò la soglia, poi si girò. –Sarò quella accanto alla sposa!- e gli fece l’occhiolino.
Goten rimase un po’ immobile davanti alla soglia di casa, era ancora in fermento per prima e il suo cuore pompava fortissimo. Ora era però felice e non vedeva l’ora di rivedere la sua amata Bra.
Finalmente tutto era perfetto, o quasi..

Eccomi, allora intanto mi voglio scusare per l'accidente che vi ho fatto prendere lo scorso capitolo! Ma era un pesce d'aprile! Comunque venendo a questo capitolo finalmente Valese si è tolta di mezzo e i nostri due Saiyan possono stare insieme! Posso annunciarvi che il prossimo capitolo inizierà il matrimonio! Siete contenti? Io Si!!!
Grazie a tutti quelli che recensiscono e mi seguono! Il prossimo capitolo uscirà Domenica 8 Aprile!
SpiraleOvale95

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