Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Melath    03/04/2012    5 recensioni
IN PAUSA
Santana corre fuori dall'aula: prende la borsa, il cappotto e lascia sciarpa e cappello. Sale in macchina senza cambiarsi e copiose lacrime scivolano sul suo volto. Accende la vettura e una canzone di Adele suona alla radio.
Santana guida, ma non vede il semaforo rosso.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

‘Santana, questa non è la strada per l’estetista.’
‘Oh vedo che ti sei svegliato furbo questa mattina, Dave.’

‘Hey hey senti, potresti togliere le scarpe dal finestrino per cortesia?’
‘Che palle Kurt!’
Io proprio non capisco cosa ci sia di male. Sono sdraiata nel retro di questa astronave con gli interni in pelle  bella comoda con i piedi appoggiati e lui rompe.
Rompe sempre. E comunque in questa macchina la tensione si taglia con un grissino. E io ci navigo in queste cose.
 
Mi alzo dalla mia comoda posizione e scompiglio i capelli a Kurt, che di tutta risposta mi ringhia contro e cerca di mordermi la mano.
Dave scoppia in una fragorosa risata che distrae il guidatore. Non dirò che abbiamo quasi fatto un frontale perché avevano deciso
di guardarsi negli occhi e arrossire proprio mentre dall’altra parte arrivata un’altra macchina.
‘Kurt, ma se sai la strada, perché hai voluto usare il navigatore?’
‘Non non è la mia stessa estetista!’
Io credo di aver toccato il tappetino della macchina con la mascella, ma è Dave a precedermi. ‘Tu vai dall’estetista???’
Rido. Rido perché non si può. Dave ride e Kurt arrossisce. AHAHAHAH Kurt dall’estetista. ‘Non ci posso credere!’ Dave è piegato in due dalle risate, io mi tengo la pancia.
Mi sta venendo male alla testa, ma non riesco a smettere.
Credo si sia offeso, perché accosta davanti ad un negozio di parrucchieri e ci intima di scendere. Non è che ci muoviamo proprio, ma Dave si toglie la cintura perché sta soffocando dalle risate.
E vedo che anche Kurt è un po’ contagiato, ma tenta di trattenersi. Inutilmente. Mi avvicino a lui e inizio a dare dei piccoli colpetti ai fianchi con un dito.
Lui inizia a dimenarsi come se un ragno gli corresse per le spalle. Soffre il solletico da morire. Continua ad agitarsi e quando mi tiro indietro lo sento gridare ‘Dave, salvami! Aiuto!!’
Io smetto di ridere e mi riappoggio al sedile dietro, incrocio le braccia e li guardo soddisfatta. Primo passo, compiuto.
Kurt e Dave si fermano quando si rendono conto di quella che sta succedendo:  
due ragazzi gay chiusi in macchina che si fanno il solletico mentre una lesbica con il cancro e una fasciatura posticcia li guarda soddisfatta.
Kurt è ancora confuso quando mi dice che siamo arrivati, ma Dave deve aver capito cosa sto cerando di fare e mi lancia uno sguardo omicida che, personalmente, non mi scalfisce neanche.
 
Indico a Kurt il parcheggio per i clienti e scendiamo dall’auto.
‘Non sono mai stato in questa zona della città.’ Mormora Dave confuso.
Lo guardo sbuffando. ‘Idiota, io abito là dietro.’
‘Infatti io a casa tua non ci sono mai stato.’
‘Oh. Vero. Quello è Kurt. Dovreste venirci più spesso voi due. Insieme,’ ma quell’ultima parola non la dico ad alta voce, la sussurro.
Kurt non mi sente perchè è andato in avanscoperta, ma Dave sì e mi tira una gomitata. ‘Mi stai picchiando molto Dave. Non si fanno certe cose con le persone che stanno per morire.’
Questa frase Kurt la sente forte e chiaro, perché si volta e mi guarda male.
 
Eeeee siamo a due minacce di morte con gli occhi. Se fossero Medusa sarei già bella che sepolta.
‘Che ci facciamo qui, comunque?’
‘Uhm, non lo so. Devo farmi rifare le chiavi di casa perché le ho perse, spero che questa gentile parrucchiera sia così carina da darmi una mano.’
Dico infilandomi le mani nelle tasche del cappotto. Inizia a fare davvero freddo.

‘Santana.’
‘Ok ok.’ Ora lo dico. Ora lo dico davvero, lo faccio e non ci penso più.
‘Questo è il negozio di Anita, mia zia. Fa la parrucchiera, come potrete immaginare. E siamo qui perché tra un paio di giorni inizierò a perdere i capelli. Lo sappiamo tutti e tre, non sbuffate. E voglio tagliarli prima che sia troppo tardi. Prima che inizino a cadere e siano ancora lunghi. Voglio che siano corti, che ne rimangano pochi da perdere e ritrovare sul cuscino e incastrati tra i maglioni.’
Deglutisco. Non rispondono. Non so se non vogliono o se preferiscono non interrompere questo mio monologo strappalacrime. Non lo so ma continuo.
‘Ho voluto ci foste entrambi perché, ascoltate bene non lo ripeterò mai più: a te Dave voglio un bene dell’anima, e a Kurt sto iniziando a volerne. E poi sei l’unico che mi possa aiutare con lo stile giusto.’
Tiro su col naso. Non credo sia il freddo che mi fa lacrimare gli occhi. Anzi sì, è il freddo. Sì, lo è sicuramente.
Kurt mi prende una mano.
‘E Brittany?’
‘Voglio farle una sorpresa, poi la conosco. Se fosse venuta si sarebbe fatta tagliare i capelli corti per solidarietà e io non posso permetterle di perdere quei meravigliosi capelli biondi e inoltre ho fatto un patto con la Sylvester ed ora lei è il nuovo capitano delle Cheerios quindi le serve la coda.’ Lo dico tutto d’un fiato e Dave toglie la mia mano sinistra dalla giacca e la stringe nella sua.
Potrebbe starci un abbraccio, ma io non ce la faccio. Non sono ancora pronta. Stringo entrambe le mani, ingoio lacrime e schifo e mi dirigo verso il locale,
da cui esce una musica ritmata e le urla delle donne che hanno trovato un nuovo argomento su cui sparlare quel giorno. E’ probabile che si tratti di me.
Lesbica, un incidente stradale con i fiocchi e un linfoma, tutto in meno di un mese. Ma nemmeno a mettersi d’impegno uno una cosa così la immagina.
 
Apro la porta e si zittiscono tutte subito. Eccoci. Cominciamo bene.
‘SANTANA! Mi amor!’ Mia zia con me non centra un cazzo. Lei in realtà è italiana e non è proprio mia zia, il che giustificherebbe la poca somiglianza.
E’ altissima e biondissima. Solo che oggi ha deciso che sarebbe stata fucsia. Ho come l’impressione che se non ci fosse Kurt con me uscirei uguale.
Perché è una di quelle parrucchiere da cui vai con una foto di un taglio di capelli che ti piace ed esci con tutt’altro. Insomma, fa un po’ di testa sua.
Che poi dev’essere una roba che fanno tutti i parrucchieri perché ancora non ne ho sentito uno che ti dica che il suo parrucchiere fa quello che gli dice.
E’ una roba che insegnano all’accademia mi sa. Nel decalogo del perfetto hairstylist.
1.       Non ascoltare il cliente
2.       Voglio solo spuntarli: via metà lunghezza
Eccetera eccetera.
 
Mi siedo al lavandino e lei inizia a bagnarmi i capelli. ‘La solita spuntata, dolcezza?’
‘No zia, oggi facciamo un po’ di rivoluzione. Voglio sorprendere Brittany.’
Lei si ferma e si avvicina al mio orecchio. ‘Non so quanto ti convenga parlare di Brittany qui dentro, tesoro. A me non frega niente, ma le clienti non sai mai cosa potrebbero pensare.’
Sono tentata di mandarla a fare in culo, ma poi mi guardo in giro. Il negozio non funziona come anni fa.
La gente lo frequenta di meno e se il mio orientamento sessuale disturbasse alcune delle sue clienti e gliele facesse perdere, non me lo perdonerei mai.
Non che cambi qualcosa. Lo sapranno sicuramente già, ma se facciamo a finta di niente? Tu non ne parli così non ci soffri se io non lo accetto.
E’ questo quello che leggo nei loro occhi. Nelle loro iridi spente dietro i caschi della permanente e sotto le cuffie delle tinte.
Dietro i giornali con cui tentano di nascondere il loro giudizio. E un po’ mi fanno pena. Chissà che vita, a tenere nascosto tutto per mantenere l’apparenza.
Mi lascio andare sul lavandino e premo il pulsante della poltrona per allungare le gambe. ‘Ok’, sussurro.
L’atmosfera si rilassa e Kurt inizia a tenere banco parlando dell’ultimo numero di Vogue.
Mentre mia zia mi massaggia la cute penso che forse è un bene che il mondo sappia. Almeno non dovrò più nascondermi. Non completamente.
Non con le persone che amo almeno. Le altre si fottano.
 
Sto per addormentarmi quando Kurt tira un urlo che pure Dave si sveglia dalla sua poltrona.
‘Dio Santo, Kurt! Che hai visto, la Madonna?’ gli urlo mentre ritorno in una posizione umana sulla poltrona.
‘No, ma ho trovato il tuo taglio perfetto.’
Dave si avvicina al giornale e sorride. ‘E’ questo’ dice.
 
Mi siedo davanti allo specchio e inizio a far tremare il piede. Non lo scelgo mica io, ma vedere i miei capelli ai piedi così tutto d’un botto fa impressione.
Kurt mi stringe una mano e mi dice che sarò bellissima.
‘Io lo sono sempre.’ Gli rispondo. Ride. Lo vedo che vorrebbe insultarmi, ma credo sappia la fatica che sto facendo. Dave dietro di lui non sa che fare.
Non sa dove mettersi e come nascondere le lacrime.
‘Oi, bestione, son capelli eh, ricrescono!’ gli urlo. Kurt si gira e sorride. Con la coda dell’occhio vedo che d’istinto sposta la mano per prendere quella di Dave e trattengo il respiro.
Ma non lo fa. La muove e la rimette apposto. Dave non si accorge di nulla per fortuna, ma io si. Abbassa lo sguardo e poi riposiziona gli occhi su di me.
Scuoto la testa in segno di fortissima disapprovazione e lui sembra confuso. Non capisce.
‘Ferma o ti taglio un orecchio. Ma lo sapete che da piccolina aveva sempre paura che le tagliassi le orecchie?? Piangeva eh. La stronza.’
‘Zia!’ Urlo. Ma dentro di me la ringrazio perché almeno ha alleggerito la situazione e ora stanno tutti ridendo delle mie fobie. Tra le quali anche quella che mi tagliassero le orecchie.
 

Modello del taglio si capelli di Santana, disegnato dalla maga Eli!Quando ho finito sono uno spettacolo. Non credevo che avrei potuto essere più figa di quanto già fossi, ma ci è riuscita.
Portiamo Dave a prendere la sua macchina; io dovrei scegliere con chi andare e non riuscirei proprio a decidermi se non dovessi parlare con Kurt.
Abbraccio Dave e mi guarda male. ‘Non sono mica completamente senza cuore, eh.’
 

Salgo in macchina con Kurt e mentre andiamo a casa lo ringrazio. Per il taglio, per avermi accompagnato, per avere deciso di starmi vicino, per tutto.
Poi gli chiedo cosa è stata quella cosa dal parrucchiere.
‘Non lo so. Mi son sentito di stringergli la mano. Poi mi son sentito uno stupido. Chissà cosa avrebbe pensato! Perché mai avrei dovuto stringergli la mano. E’ grande e grosso. E poi avrebbe potuto male interpretare.’

‘Male interpretare?’
‘Eh… hai capito.’
‘No.’
‘Sei un diavolo. Mal interpretare, pensare che boh, ci fosse qualcosa di più di un’amicizia.’
‘No, ma guarda che non è scemo.’ Mi giro verso di lui staccando la cintura, visto che tanto siamo arrivati a casa mia.

 

Tutti credono sia un tonto giocatore di football che non sa fare due più due. Guarda che non è proprio così. Lui non lo dice in giro, ma è decisamente furbo. E fidati, lo sa che stai con il nano.’
‘NON E’ UN NANO.’ Mi urla mentre esco con fatica dalla macchina.
 
Aspetta che arrivi in casa, parecchio tempo direi visto che zoppico ancora un po’, e poi parte. Lo saluto con la mano e poi apro la porta. Quello che vedo dentro è bellissimo.
Anzi, bellissima.

Bionda, lunghi capelli, in tuta e con un sorriso a trentadue denti. In mano tiene una tavoletta di cioccolato e quando mi vede inizia a saltare.

Credo che i capelli le siano piaciuti.


Per farmi perdonare del ritardissimo ho preparato questo capitolo in poooochissimo tempo. 
Il prossimo, pregate il signore perchè ho gli esami da preparare, ma arriverà lo giuro.

Piaciuta la sorpresa?????? 
Dite grazie alla magnifica Eli che ha prodotto la meraviglia del modello del taglio di San. E' stupenderrimo vero?????
Grazie Grazie Grazie!! (e anche alla Marti che mi beta tutto. :3)

Bene, grazie alla fine anche a voi per aver letto e ora andate a recensire da bravi!

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Melath