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Autore: Emerald Liz    03/04/2012    0 recensioni
Dopo due anni, Sakura ha finalmente la forza di guardare in faccia il passato, il suo passato con Sasuke.
Songfic basata sulla canzone "So long, my love" dei Lyriel.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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È primavera.
Di nuovo.
Sospiro.
La primavera, il momento in cui la vita si risveglia, la festa della natura.
Per non parlare dell’estate, poi, così perfetta.
Bisognerebbe essere felici, no?
No.
Non se è proprio una notte d’estate quella in cui hai perso tutto, o perlomeno tutto ciò che avevi di più importante.

And the night that you left me
Was the dawn of a warm, wonderful summer day...

Prendo un respiro profondo.
Devo farlo.
Sono già passati due anni, non posso continuare così.
Facendomi forza, mi alzo, e con mano tremante prendo una chiave.
Apro la porta.
L’odore di chiuso e di polvere mi investe, ma non è sgradevole.
Immediatamente, i ricordi mi assalgono, tutti insieme.
Trattengo a stento le lacrime.
La nostra camera.
Due anni che non entro, neanche per pulire.
Non avrei retto, quasi non ci riesco nemmeno oggi.

It's the room that we shared
For so long; all the good, all the bad time's in here
Though you left with half of it
There is still enough memory to bear...

Devo reagire.
Con uno sforzo enorme, attraverso la stanza, fino ad arrivare alla grande finestra in fondo.
Senza neanche guardarmi intorno, tiro le tende e spalanco i vetri.
Lo spettacolo che si presenta davanti ai miei occhi è stupefacente: il luminoso sole primaverile illumina la polvere che danza nell’aria, spostata dal mio passaggio.

So I opened the door, let the sun -- in his grace -
Clear the dust all around
And in shimmery light I could see
All the trash and the waste on the ground...

Resto incantata per un attimo, poi la mia attenzione viene attirata da qualcosa.
Un raggio di sole, entrando dalla finestra spalancata, colpisce il vetro di una cornice appesa al muro, facendolo luccicare.
Mi avvicino.
Ovviamente, so già quale sia il soggetto della foto, ma vederla mi dà lo stesso un tuffo al cuore.
Sasuke.
È una delle tante foto scattate durante i nostri viaggi, ma questa era la tua preferita.
Ti piaceva così tanto che hai deciso di farla incorniciare e di appenderla qui, così da poterla vedere ogni giorno.
Il vetro è rotto: dopo che te ne sei andato, è caduta, ed è rimasta sul pavimento per molto tempo prima che io osassi riappenderla.


The picture of us
Fell off the wall when you bashed the door
I changed the glass
Hung it up once more...

Il ricordo di quando sei andato via mi risveglia dallo stato di torpore e meraviglia nel quale ero caduta.
In un lampo, ricordo cosa ero venuta a fare nella nostra camera, dopo due anni.
Mi stavo trasferendo.
Quella casa che avevamo diviso presto non sarebbe appartenuta più a nessuno dei due.
Ma, prima di andarmene, dovevo fare qualcosa che mi facesse sentire a posto con me stessa.
E l’unica cosa che mi era venuta in mente era stata pulire quella stanza, farla tornare nelle condizioni in cui era quando eravamo insieme, per serbare un ultimo ricordo piacevole dopo tanto dolore.
Dopo alcune ore di duro lavoro, la camera torna nelle sue condizioni originarie.
Guardarla mi provoca una leggera vertigine: mi aspetto quasi che Sasuke possa entrare da un momento all’altro.
Poi, per la seconda volta nella stessa mattinata, i ricordi mi assalgono, e mi rendo conto che Sasuke non varcherà mai più quella porta.
Ma mi sento meglio, come se pulendo quella camera avessi pulito via anche un po’ del dolore e della tristezza di quegli ultimi due anni.
Andando verso la porta, per chiuderla di nuovo e definitivamente, mi volto a guardare la stanza per l’ultima volta.

I burnished and furnished
Mend what was broken, repaired furniture
I arranged everything perfectly
My last gift to the treasure we are...


Lentamente, mi sfilo la collana.
Alla sua estremità, come un ciondolo, è appesa una piccola chiave, con il tuo nome inciso.
Con la tua chiave, chiudo la porta della nostra camera per la seconda volta in due anni.
Poi ripongo la collana al suo posto: la chiave rimane appoggiata proprio sopra il cuore.

It's the key with your name
I wear on a string by my heart

When I know it is there
We're not so far apart...

 

Si è fatto tardi, devo andare.
Spingo per l’ultima volta la maniglia della porta, come per assicurarmi che sia davvero chiusa.
So che non rivedrò mai più quella camera, ma ciò non mi impedisce di pensare che forse un giorno ci rientrerò.
E chi lo sa, magari proprio con te.
Mi volto e me ne vado, sorridendo appena.


I have to leave, lock the room for it was not meant to be
But I hope one day you'll visit it with me...

  
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