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Autore: Miss Kon    03/04/2012    3 recensioni
Il mondo è pieno di requiem per gli amici morti, forse fin troppo ma non importa. Avevo voglia di scrivere una storia un po' triste ed un po' malinconica così eccomi qui.
In questo caso è un requiem dedicato ad un personaggio un po' particolare: un OC inventato per l'occasione.
Si può dire che il suddetto OC sia null'altro che una scusante per scrivere una storia triste con Wolverine, è strana e poco carina come cosa, ma non importa.
"Sai Wol?"
Lo chiamava così, solo Wol, raramente Wolverine. E quando lo faceva spesso era perchè stavano discutendo.
Discutevano spesso, in realtà, anche per boiate.
Quando succedeva lei scioglieva la posa a braccia incrociate e alzava le mani al cielo, con fare esasperato. Borbottava e se ne usciva dalla stanza.
Quando tornava, poi, sembrava aver dimenticato sempre tutto.
Solo quando discutevano seriamente, per cose molto problematiche, quella routine si rompeva e lei restava chiusa nel suo silenzio. Era durante quelle discussioni che lo chiamava Wolverine.

Doveva essere una requiem per uno qualsiasi dei personaggi della serie degli x-men ma alla fine è diventato questo. Non chiedetemi come, non lo so!
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Logan/Wolverine, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ho già detto, ma lo ripeto: il mondo è pieno di requiem per gli amici morti, forse fin troppo ma non importa. Avevo voglia di scrivere una storia un po' triste ed un po' malinconica così eccomi qui.
In questo caso è un requiem dedicato ad un personaggio un po' particolare: un OC inventato per l'occasione.
Si può dire che il suddetto OC sia null'altro che una scusante per scrivere una storia triste con Wolverine, è strana e poco carina come cosa, ma non importa.






Sorrideva spesso.




Sorrideva spesso, quando poteva.
Rideva poco, questo sì. Ma sorrideva spesso.
Dietro quelle sue braccia incrociate, a mimare un bastione che nessuno avrebbe mai oltrepassato, e a quegli occhi, a volte attenti a volte vacui, lei sorrideva e di un sorriso semplice e pacato.
Non amava scomporsi, a prescindere della sua natura imprevedibile e così aveva finito per sembrarlo davvero, una persona pacata. Anche se non lo era.

"Sai Wol?"

Lo chiamava così, solo Wol, raramente Wolverine. E quando lo faceva spesso era perchè stavano discutendo.
Discutevano spesso, in realtà, anche per boiate.
Quando succedeva lei scioglieva la posa a braccia incrociate e alzava le mani al cielo, con fare esasperato. Borbottava e se ne usciva dalla stanza.
Quando tornava, poi, sembrava aver dimenticato sempre tutto.
Solo quando discutevano seriamente, per cose molto problematiche, quella routine si rompeva e lei restava chiusa nel suo silenzio. Era durante quelle discussioni che lo chiamava Wolverine.
Ma per quanto discutessero spesso, era raro che finissero così.

"Io ti amo. Da sempre"

Glielo aveva detto sorridendo, mentre assaporava sul viso il calore del sole primaverile.
Lui non si era mosso.
Sì, lo sapeva. Da sempre e non poteva farci nulla.
Aveva provato ad allontanarla ma lei gli era restata affianco, a soffrire in silenzio.
Era una stupida, perchè aveva scelto di essere debole e soffrire. Ma lui aveva imparato a rispettare quel suo sopportare in silenzio.
Per questo poi l'aveva lasciata stare al suo fianco.

"Oh, non fare quella faccia! Non hai nulla per cui sentirti in colpa"

Lo aveva rassicurato. Era un vizio che aveva con tutte le persone a cui teneva.
Le rassicurava magari anche facendo una battuta, o ridacchiando.
Ma a lui la sua risata faceva un po' stringere il cuore.
Ogni tanto si chiedeva se lei davvero credesse di poterlo ingannare con una menzogna così semplice.

"Grazie, anzi, per avermi lasciato stare al tuo fianco. Sono stata felice"

Sorrideva, a dirglielo.
E la fitta al cuore si era un attimo acuita, facendosi più forte.
Non aveva detto nulla, aveva alzato la mano a batterle un'affettuosa pacca sulla spalla ma poi aveva rinunciato a quel proposito.
Non sapeva che fare, ma voleva capisse che lui era ancora lì e ci sarebbe stato per sempre.
Anche per litigare sul fatto che, quando russava, lo faceva abbastanza forte da essere sentito a tre porte di distanza.
Anzi, forse, sopratutto per quello.

"Stammi bene"

Si era raccomandato. Lei aveva sorriso.

"Ovviamente"

Non aveva pianto. Era stata forte, nella sua sciocca debolezza.
Poi si erano detti addio.
E lei sorrideva ancora.
Non aveva più sorriso, poi.
Era semplicemente morta e il corpo era stato seppellito tra gli altri compagni, sul giardino sul retro dello Xavier Institute.
Non sorrideva, il suo corpo, ma Wolverine era certo che la sua anima lo stesse facendo.
Non le disse di nuovo addio. Lo aveva già fatto e lei gli aveva sorriso, in quell'occasione.
Andava bene così.

~


Si sedette davanti alla piccola lastra di pietra, poggiando la schiena sul grande olmo che gettava un'ombra immensa, perfetta per ripararsi dal sole primaverile.
Un brezza leggera soffiava e un fiore semplice, dai petali bianchi, dondolava di fronte alle scritte incise sulla pietra.
Wolverine non era un sentimentalista. Non lo era mai stato.
Si alzò e si avvicinò.
Non le parlava mai. Non aveva senso, era solo un cumulo di terra e ossa, ormai.
Però qualche pensiero glielo rivolgeva.

Un piccolo saluto, poi me ne vado.

E ora sembrava che quella piccola margherita gli stesse sorridendo.




Spero di non aver reso Wolverine troppo dolce/smielato/OOC, spero di non essermi lasciata sfuggire errori di battitura, spero che la grammatica sia corretta e scorrevole, spero che sia valsa il vostro tempo e spero vi sia piaciuta. Ah, spero che il mio OC assolutamente appena accennato vi sia piaciuto e vi sia sembrato adatto al "ruolo" (scommetto avrebbe preferito essere viva, ma non importa! XD).
Insomma spero tante cose!
Ora, non sapendo che altro dire vi saluto, gente!
  
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