L'ultima battaglia contro le Sentinelle ha portato a una tregua. Gli X-men ne sono usciti molto danneggiati, alcuni sono addirittura morti. Chi ha potuto ha fatto ritorno alle proprie famiglie, cercando cure e conforto, gli altri sono rimasti alla scuola.
Scott è spesso da solo. Hank lo ha visitato e gli ha detto che deve rimanere con la vista a riposo. Jean è lontana, non fisicamente ma nei sentimenti. Si sente un peso per lei, ancora di più adesso che non è al massimo della forma fisica e mentale.
La donna, invece, è preoccupata. Vorrebbe stargli più vicino ma sente che lui deve stare anche con se stesso. Inoltre è attratta da Logan, con il quale ha incontri clandestini ed è pure sfuggito qualche bacio. Anche Xavier ha bisogno di riposo, non sa con chi confidarsi e Logan sembra essere il più disponibile.
Logan è quello che sta meglio fisicamente, grazie ai suoi poteri, ma è distrutto nell'animo. Tormentato dalla gelosia che prova per Scott e dalla riconoscenza che gli vorrebbe dare, dopo che il ragazzo ha quasi rischiato la sua vita per salvarlo da un attacco nemico.

Piccola shot, ambientata fra le puntate 5 e 6 della serie "X-Men '97".
Ho tentato di immaginare i pensieri di Rogue dopo quello che era successo.
Rimango volontariamente sul vago, per evitare di spoilerare troppo per chi deve ancora mettersi in pari con la visione degli episodi, anche se questo potrebbe rivelarsi controproducente, visto che non accenno alla trama...

Ororo passa una settimana in Wakanda, ma torna in tempo per aiutare la sua famiglia a scegliere l'albero di Natale

Quando Tempesta rischia di essere uccisa da un mostro, Wolverine le dichiara il suo amore

Scott e Ororo costringono Logan ad accompagnare Jubilee al luna park

Logan accompagna Ororo a fare shopping

Stanca di lottare per X-men, Avengers, e altri gruppi con a capo persone dai sogni irrealizzabili e di dubbia moralità, Anna Marie decide che è il momento di appendere il completo di spandex al chiodo, Rogue è morta, e niente la riporterà indietro. È tempo di godersi la vita, e se fortunata, riuscire a trovare un po' di piacere in essa.

❥︎ Due ragazzi possono innamorarsi?
Nessuno glielo vieta, tranne loro stessi.
Piccolo momento John x Bobby, che secondo me dovrebbero avere più giustizia.

[Emma Frost x Jean Grey] Emma non era come gli altri, non era come nessuno di loro che non riuscivano a fare a meno di metterla su un piedistallo, innalzarla come essere supremo di innata bellezza. Lei non era così. Lei non era bella, non lo era la sua anima, ed Emma, Emma lo sapeva.
Una breve one shot su una coppia terribilmente crack ma che mi ha sempre ispirato per il loro essere da una parte simili e dall'altra opposte.

[la storia non parla direttamente degli X-men, ma un passaggio sul finale è direttamente correlato a questo universo, per cui mi sono sentita più "tranquilla" inserendo qui questa fic, anche se il personaggio principale e gli eventi sono totalmente originali]
Ero una ragazza come altre, come tante, finché in un pomeriggio di pioggia, uno strano scricchiolio diede inizio a qualcosa di incredibile.

Gli occhi di lui non l’avevano più guardata come in precedenza, sembravano scivolare oltre la sua persona senza vedere che anche senza mutazione era rimasta la stessa identica ragazzina di sempre, sembravano vedere un’estranea distante e fuori posto in un quadro di personalità ben definite e collocate all’interno della cornice.

Ciclope (Scott Summers) ed il suo amico e rivale di lunga data Wolverine (Logan Howlett) cominciano a rendersi conto di cosa veramente provano l'uno per l'altro. Semplice amicizia? O qualcosa di più? Scopritelo leggendo questo piccolo racconto.

(Post Battle of the Atom, ambientata al ritorno dei futuri X-Men al loro tempo)
Quentin Quire possiede il potere della Fenice da molto tempo, ma ciò che Jean Grey gli ha detto poco prima di morire lo ha turbato nel profondo.

«Non ti fa paura?»
«Cosa, chère?»
«Toccarmi».
«Temo più l'idea di non poterlo mai fare».
Gambit/Rogue ♥

Dal diario personale del dottor Oswald Gibbs,
curioso come questa realtà riesca a sfuggire così facilmente da ogni logica. Viviamo in un mondo in cui apparire è vivere. Un’incessante bisogno ossessivo di essere qui e ora, immerso in un quadro armonioso ed effimero, così facile da rompere. Apparire è vivere, ma vivere senza apparire è soltanto sussistere. Uomini, donne, adulti, bambini, ricchi, poveri: questa patogenica ossessione psicosociale agisce a tutti i livelli della società e sembra caratterizzare in particolar modo l’uomo del ventunesimo secolo. A beneficio delle propagande xenofobe che stanno dilagando in tutto il paese, credevo che tale realtà, questa ricerca costante di un nostro posto nel mondo che ci circonda, fosse capibile solo da noi “Normo”, ma a una ben più approfondita analisi, mi chiedo se invece non siano loro a comprendere meglio questa ricerca. Loro, gli “Altri”…