Le lancette dell'ologio avanzavano implacabili sul quadrante, il ticchettio si piantava saldamente nel fondo della testa.
Era impossibile ignorarlo, era impossibile non far caso al tempo che scorreva, sprecato.
Le dita restano ferme sulla tastiera, le parole sono congelate nella testa. Il foglio candido rimane lì, un'orbita vuota sulla scrivania.
Il lettore giace spento, perchè tanto le note che ne usicrebbero sarebbero solo rumore per le mie orecchie.
tic,tic,tic..
un'altra serata gettata nel vuoto, che striscia nella mia pelle.
Posso sentire le parole soffocare dentro la testa e lentamente evaporare.
Mi giro stufo, non voglio nemmeno controllar l'orologio. Incontro invece i suoi occhi azzurri che mi fissano solenni. Sbadigliamo contemporaneamente, lei inarca la sua schiena e io passo delicatamente la mano nel suo morbido pelo.
Le sue fusa rompono la monotonia dell'insopportabile silenzio di ghiaccio.
Un sorriso triste solca il mio volto.
"Se inizi a sbagiare col tuo gatto è meglio che ve ne andate entrambi a dormire.."
Osservo per l'ultima volta quel bianco accecante; scrollo le spalle deluso e spengo tutto, sarà per un'altra volta.
note dell'autore:
la frase in corsivo "striscia dentro la mia pelle" viene da Crawling - Linkin Park, una di quelle canzoni che assolutamente non riesco ad ascoltare nonostante sia fra le mie preferite.