DUE VOLTE DUE DI PICCHE.
Erano
passati due settimane da quella serata e Maka aveva
deciso di chiudere qualsiasi rapporto con quel ragazzo albino; non che prima ne
avesse qualcuno, però aveva capito che anche il solo parlargli sarebbe stato
uno sbaglio. Lui la voleva per il suo corpo e basta, non era veramente
interessato a lei che, come una stupida, ci aveva creduto anche solo per un
secondo.
Si colpì la testa lievemente e poi sospirò. Ma
perché mai non riusciva ad essere più forte e più fredda?
L’albino però sembrava fare altrettanto; non l’aveva più salutata dopo
quella fatidica serata e nemmeno rivolto più la parola.
Meglio così, almeno mi ha lasciata in
pace. Anche se lo
pensava, le dispiacque un po’ il fatto che il ragazzo non la tormentasse più.
Temeva di averlo ferito con il suo comportamento ma certo era che se anche
fosse stato così Soul non aveva perso tempo a consolarsi con le oche che non
aspettavano altro di portarselo nello sgabuzzino…
Piantala! Falla finita sei ridicola! Quasi urlò queste parole dentro la
sua testa. Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, continuando a
camminare nell’atrio della scuola, quando notò che un cumulo di ragazzi si era
radunato attorno al cancello dove era stato affissato un volantino poco prima.
Chissà cosa sarà. Si ritrovò a pensare la ragazza,
distrattamente. In quel momento dal gruppo di ragazzi intravide Liz che a fatica cercava di uscire da lì. La bionda accorse
immediatamente in aiuto della ragazza, con un sorriso divertito in viso, e la tirò
fuori.
-Liz! Che
stavi facendo?-
Dopo aver
preso fiato, la ragazza bruna parlò con un sorriso forzato –Stavo passando per
vedere il volantino appena appeso quando quei tipi mi hanno letteralmente
sommersa.
Maka cercò
di non scoppiare a ridere e si limitò a sorridere divertita. –Mh…Cosa c’è di particolare scritto in quel foglio?-
-Oh!- la sua
espressione cambiò subito e divenne serena. –Hanno annunciato la data del ballo
di fine semestre per metà Dicembre!-
Un ballo..?
-Oh? Non
sono mai andata ad un ballo…-
-Nemmeno io!
–Sorrise radiosa- Ma ho sempre voluto andarci! Sarà una bellissima esperienza,
che ne pensi?-
-Suppongo di
si…-
Questo voleva dire che i ragazzi
dovranno invitare le ragazze…perfetto, sarebbe andata al suo primo ballo da
sola.
-Ehi Maka, tutto bene?- chiese Liz un
po’ preoccupata, vedendola pensierosa.
-No no!- si
affrettò a dire la bionda sorridendole. –Tutto a posto stavo pensando.-
-Capisco…Dai
andiamo a dirlo a Tsubaki!-
-Mh? Non è
con te?- domandò la ragazza, sorpresa.
-No, oggi ha
gli allenamenti in palestra con la sua katana, ricordi?-
-Ah è
vero.-Sorrise Maka con fare radioso. –Quello sport è
un vero toccasana per lei; la lascia sfogare e devo dire che è diventata davvero
bravissima.-
-Hai
ragione!- Liz la prese per mano.-Dai magari se ci
sbrighiamo riusciamo a vedere la fine del suo allenamento!-
-Ok!-
***
Concentrazione, calma e pazienza. Le
regole per fare un colpo pulito. Non devo emozionarmi o l’emozione mi porterà
allo sbaglio.
Tsubaki
prese un respiro profondo e sferrò un attacco dritto e pulito che ne seguirono altri.
Era rimasta
solo lei in palestra; la lezione era finita da un pezzo ma la mora aveva
bisogno di svagarsi un po’ e la katana era l’unica cosa che riusciva a
distrarla completamente. Era stato suo
fratello maggiore Masamune ad insegnarle come la si
utilizzava, era veramente un bravo maestro…
No! Non devi pensarci, smettila! Si rimproverò decisa. Si fermò e
prese dei respiri profondi. La fronte era imperlata di sudore, i lunghi capelli
corvini erano legati in una crocchia alta dove però alcune ciocche ribelli le
sfioravano il collo perlaceo; il suo corpo era fasciato da una tunica nera per
l’allenamento senza però le protezioni, che aveva tolto quando era rimasta sola
ad allenarsi. Gli occhi violacei erano assorti e la sua mente era impegnata a
pensieri contrastanti.
Lasciò cadere la katana di legno a terra e si stiracchiò alzando le braccia in
alto, facendo un sospiro ad alta voce.
-Bene e
anche per oggi basta così!-
-Oh, molto
brava…-
Tsubaki si
fermò di colpo quando sentì prima un battito di mani e poi una voce. Quella voce. Si voltò poi di scatto e
vide che seduto in una delle sedie del pubblico, verso l’alto, c’era un ragazzo
che la guardava con sguardo ironico, malizioso e beffardo…forse anche
lievemente ammirato; quel ragazzo che non le dava pace.
-Cosa ci
stai facendo qui, Black Star?- domandò la ragazza
cercando di simulare una calma non naturale. Non amava essere guardava mentre
si allenava perché sapeva di essere un disastro in certe tecniche che cercava
sempre di migliorare; preferiva essere guardata nelle gare dove poteva dare il
meglio di se.
Il ragazzo
dai capelli celesti scese con qualche balzo tra una sedia e l’altra e poi scese
le scale che portavano all’arena dove lei si stava allenando. C’era qualcosa
nel suo sguardo che non le piaceva.
-Guardavo la
ragazza più sexy della scuola mentre si allenava.- disse il ragazzo con sguardo
seducente e strafottente. Era molto
sicuro di lui, come sempre.
-Mh.-
rispose lei non badando a quel complimento. Non si erano parlati per giorni
dopo che l’aveva aiutato, quasi la ignorava, e ora tornava a dirle cose del
genere? Per chi la prendeva?
-Nessuno ti
ha dato il permesso di venire qui.-
-In realtà
questo è un luogo pubblico, posso eccome.- rispose con un sorriso il ragazzo,
avvicinandosi sempre di più.
Aveva ragione. –Ok. Bhe
ora che hai visto puoi anche andare io devo andare a farmi una doccia e…-
-E sarebbe
magnifico farla assieme, non trovi?-
A suo
malgrado Tsubaki arrossì, sgranando leggermente gli occhi
violacei. –N-no. – si odiò per quel balbettio. –Non è
il caso.-
Black Star
ne sembro invece compiaciuto e sporse una mano verso la sua testa, togliendo la
forcina che le teneva legati i capelli. –Estremamente seducente . Sei
bellissima…- mormorò lui con voce flebile eppure dolcissima. Cosa? Che cos’era quel cambiamento?! Non era
da lui!
-Vattene…ora.-
-Proprio no.
Sono abituato a dire quello che penso …e ad avere quello che voglio. –con un
gesto fluido la intrappolò tra le sue braccia e la fece aderire a lui con un
solo movimento. –E io ti voglio.-
La mora
cercò di divincolarsi e alzò lo sguardo su di lui, come a supplicarla di
lasciarla ma lui sembrò ridere di questa sua paura.
-Hai paura
di me? Oh no piccola, io voglio solo renderti felice…-le delineò il viso con un
dito e poi le afferrò il mento con decisione. –Conosco un modo per ringraziarti
delle tue premure…e devo dire che è un metodo che non ha mai ricevuto
lamentele.
Ecco. Quella frase bastò a farla
raggelare di colpo.
Cercò di divincolarsi ma lui sembrò godere di quella lotta.
-Dimenati
pure. Adoro le prede come te. Dure a morire…- il ragazzo abbassò il capo e si
avvicinò al viso di lei , tenendole la nuca ferma quasi a farle male.
No, era un incubo. Di nuovo si
stavano prendendo gioco di lei. Non c’era mai una fine, tutto era un circolo
vizioso.
Fece cadere
le braccia lungo i fianchi, sconfitta, e chiuse gli occhi rassegnata facendo un
unico e soffocato singhiozzo che bastò a fermarlo di scatto.
Di nuovo. Già una volta, provando a
baciarla, la ragazza aveva pianto e ora, anche non c’erano le lacrime, vederla in quel modo lo fece soffrire. Perché lei
non gli piacevano quelle attenzioni? Infondo era questo che le ragazze
volevano: sesso. Credeva che quella serata lei fosse solo sorpresa ma ora…
Tsubaki ne
approfittò e lo respinse e lo guardò con occhi feriti. –Non toccarmi più! Te lo
avevo già chiesto, ma tu continui! Non ho intenzione di andare a letto con te,
ne ora ne mai! Piantala!- l’ultima parola quasi la urlò in modo disperato, che
la fece tremare su tutto il corpo.
Il ragazzo
dal canto suo stava rivivendo quelle vecchie sensazioni di quella notte al
chiaro di Luna dove lei aveva reagito allo stesso modo. Voleva fare la
preziosa? Ebbene quelle lacrime non dovevano fargli provare pietà e rabbia
verso se stesso! Non era la prima volta che prendeva qualcosa con la forza. Il messaggio
doveva esserle stato chiaro da mesi ma a quanto pare non era così. Sapeva però
di essere sulla strada giusta; il ragazzo capiva quando una donna lo voleva e Black Star aveva sentito il corpo della ragazza ammorbidirsi
tra le sue braccia prima ancora che lei avesse capito cosa stesse successo.
Certi istinti non potevano essere messi a tacere.
-Tsubaki!-
La ragazza
in questione si voltò a testa bassa, vergognandosi di se stessa per essersi
ridotta a quel modo, e guardò Maka che guardava la
scena allibita, assieme a Liz.
-Maka…-
-Merda..-
mormorò Black Star indietreggiò di qualche passo,
guardando la mora, per poi uscire dalla porta laterale mentre le ragazze
scendevano in fretta verso l’arena per abbracciare Tsubaki.
Due volte. Devo cambiare metodo o la
situazione non migliorerà; devo vincere ormai
è una cosa che faccio solo per me, non mi interessa altro. Eppure quel senso di colpo non lo
abbandonò per tutta la giornata.
-Angolo Autore-
Duuuuunque…Ok devo vergognarmi di me stessa sono quasi 7 mesi che non aggiorno!
Vi spiego in sintesi cosa è successo
e spero mi possiate capire ç.ç
Avevo perso totalmente la passione
per questo stupendo anime per colpa delle persone che mi hanno fatto addirittura
odiare il personaggio di Black Star, che io adoro. L’idea
di aggiornare quasi mi ripudiava ma mi sono detta che odiare un anime per colpa
di certi idioti non ne valeva la pena e così sono tornata. Spero che vi sia
piaciuto il capitolo, lo aggiornerò più frequentemente lo prometto! Devo dire
che mi è mancato scrivere questa ff, è il mio
gioiello. Blacky non capisce che usando le stesse
tecniche non avrà mai Tsubaki -.- l’evento del ballo sarà fondamentale e tra
breve ci sarà la comparsa di due personaggio fondamentali di SE. Ragazzi
scusatemi ancora ora sono tornata alla carica, grazie per le recensioni e per i
vostri messaggi! Anche voi mi avete dato la spinta per continuare la ff anche se il capitolo è solo di transizione. Entro breve
arriva il prossimo. Un bacione vi voglio bene. :3
Trisha_Elric.