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Autore: Flaine    04/04/2012    8 recensioni
Che una moto le sfrecciasse davanti scompigliandole i capelli era già qualcosa di inammissibile, ma si trasformava in qualcosa di incredibile quando la moto tornava indietro dal moletto sul mare.
~
Flashfic improvvisata, avverto, potrebbe essere uno schifo.
E' totalmente priva di senso logico, in più i due potrebbero essere OOC x''
Ma spero che vi piaccia :3
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Carry/Maki, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scusate. çç
Sono stata via dal fandom un casino –e, cacchio– non ho nemmeno recensito.
Vi lascio questa shot improvvisata, ci vediamo giù a chi ci arriva ~




Hey Barbie, wanna go for a ride?
[ Semmai hey Maki, ma non sono problemi miei se la canzone è diversa. ]

To Mary.

Che una moto le sfrecciasse davanti scompigliandole i capelli era già qualcosa di inammissibile, ma si trasformava in qualcosa di incredibile quando la moto tornava indietro dal moletto sul mare.
Prima di tutto Maki ebbe la sfacciataggine di pensare perché fra tutti aveva incrociato proprio lui.
Quello si tirò su gli occhialini arancia, sfoggiando i suoi occhi ocra.
Perché uno come Burn non poteva non dare spettacolo di sé, in qualsiasi occasione si trovasse.

A diciassette anni compiuti, sembrava che si fosse addirittura deciso a sistemarsi il tulipano in maniera più decente, ma Mercury non avrebbe mai smesso di prenderlo per i fondelli, nemmeno davanti a un piccolo accenno. O, al massimo, se non c’era più nulla, riferendosi al passato.
« Ehi, Maki! » Gli si allargò un sorrisone sul viso. « Dove stai andando? »

Lei di certo non era cresciuta molto in altezza, ma aveva delle forme deliziose che contrastavano con il caratterino pepato. Ogni tanto lo stesso Burn faceva parola con lei di quanto la parola “pepato” si collegasse al rosso, il suo colore, mentre Hiroto azzardava con qualche sgomitatina.
Ma lei non faceva altro che ignorarlo, sbuffando e guardando altrove.
« Stavo tornando al Sun Garden. »
« E’ lontano da qui. »
« Ma dai? »
Il viso di Burn si contrasse in una smorfia, una delle sue solite espressioni che capitavano spesso in presenza della ragazza e delle sue risposte sarcastiche.

Poi il ragazzo disse qualcosa che Maki non capì, mentre guardava i triangoli di carta vetro color pastello appesi fra i pali e i balconi delle case, annusando il profumo estivo del mare.
« Allora? Lo vuoi? » Insistette quello, porgendole una mano.
Lei indietreggiò di colpo, arrossendo, con dei pensieri che chissà per quale motivo le stavano attraversando la mente.
Come dal vedere Burn in moto fosse passata a pensare a lui in completo elegante, pronto a sposarsi, non lo intuì nemmeno lei.
« C-cosa? » con quella domanda tentò di richiamare tutta la calma che le era rimasta, ignorando il color pomodoro che molto probabilmente le stava tinteggiando le guance.
« Ma un passaggio! » disse in mezzo alle risate lui, allungandole il palmo.

« Oh. Ok. » sussurrò sollevata, senza pensare alle conseguenze, solo al fatto che Burn non avrebbe mai scoperto cosa le era passato per la testa.
« Ci facciamo un giretto~? »
« O-oi, Nagu-pan, non fare scherzi! »
Ma le temute conseguenze non furono delle peggiori. Maki era una ragazza che amava con tutta se stessa le cose spericolate e, diciamocelo chiaro e tondo, una ragazza del genere non poteva che essere una candidata perfetta per Burn.

Il passaggio si trasformò presto in un giro della cittadella sul mare, con Maki, che era poco ingombrante, davanti a Burn e lui dietro che teneva il manubrio in una maniera che si sarebbe detta una delle più scomode mai possibili. Ma chi aveva tempo di pensare allo stare comodi?
La ragazza ogni tanto gridava di rallentare, ma solo perché non sapeva cosa dire, specialmente quando il mento ruvido, mal rasato del rosso le sfiorava la punta dell’orecchio, vicino alla crocchia.
Lui rispondeva a Maki urlando altrettando forte in prossimità del suo timpano, ricevendo colpi nello stomaco che lo facevano sbandare dovunque.
E già che c’era, Maquia alzava il mento fiera e diceva che lui non sapeva guidare.

Mentre i due andavano a zonzo, a caso, nella città, c’erano tutti i ragazzi loro amici che si voltavano, chi ridacchiando chi ad occhi sgranati; e in mezzo a tutti Burn – il “teppista sulla moto” – si immaginava, impacciato come mai, Maki col velo da sposa.









Angolo cubo. 

Un senso? Hahahahahahahahaha!
No, seriamente, non ha un senso compiuto, volevo solo scrivere sulla BanMaki.
Avrei voluto anche mettere una side-shot (?) in cui raccontavo la versione degli amici che li vedevano sfrecciare e perché no? Anche i poveri cittadini investiti dallo pseudo-patentino di Burn x''
Ma credo che basti così.
Ad essere sincera Maki come Barbie non ce la vedo, anzi, secondo me quando era piccola di divertiva a trucidarle in tutti i modi possibili,
quelle “bambole battone”
[ cit. Edoardo -sii fiero, ti ho citato- ]
Si sposeranno e avranno tanti figliuoli. *cough* Fra cui Yuuichi, Kyousuke, Masaki e Akahana.
Siamo già a quattro, eh. :')
E' qualcosa di tremendamente spensierato e allegro, ma ultimamente penso che le one-shot andranno più o meno così, visto che sto scrivendo altro di terribilmente angst.
Grazie mille a chi legge o recensisce! 

Cha.

  
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