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Autore: reina86    04/04/2012    5 recensioni
Dopo il Cell game, Bulma deve affrontare la dura realtà; capisce di aver perso nuovamente il suo più caro amico e confidente Goku, ma la vita la metterà dinanzi ad una prova ancora più difficile da superare, e cioè il suo affetto per Vegeta. Il loro amore non è cambiato, cosi come il loro orgoglio... riusciranno i loro sentimenti ad avere la meglio?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12

 

Da quella notte ebbe inizio la mia nuova vita accanto ad un uomo che amavo e che mi rispettava, con lui non ebbi più paura di nulla, sapeva proteggermi al meglio spinto dall'amore che provava per me.

Nostro figlio cresceva forte e sano, di questo non avevo dubbi, ma non gli dicemmo nulla del nostro incontro con Trunks del futuro, già dovevo spiegargli perchè aveva un padre con una straordinaria forza e potenza e perchè durante il suo primo anno di vita non possedevo una foto di lui con Vegeta.

Quel bambino a soli cinque anni sapeva del suo passato e del suo trono perduto, non conosceva però Goku e di questo un po' me ne dispiaceva, era pur sempre il mio migliore amico e con il suo carattere dolce e infantile avrebbe fatto breccia nel cuore di mio figlio. Vegeta l'aveva capito e credo sia stato sempre un po' geloso del dolce ricordo che avevo di lui nel mio cuore, ma non me lo fece mai notare palesemente, dopo tutto il suo orgoglio non cambiò di una virgola.

Crescendo Gohan diventò per lui una persona a cui ispirarsi, sempre dopo suo padre ovviamente, per non parlare del piccolo Goten il suo migliore amico e a cui anche io tenevo moltissimo; era la fotocopia del padre, era simile a lui in tutto e per tutto, era l'ultimo dono d'amore che Goku aveva fatto alla sua Chichi prima di lasciarci definitivamente.

Solo qualche anno dopo, durante il combattimento contro Majin bu, Goten conobbe e apprezzò Goku, da questo punto di vista, era uguale a mio figlio, perchè ebbe l'amore di suo padre qualche tempo dopo la sua nascita; allora erano solo due piccoli sayan inconsapevoli del fatto che fossero figli di eroi venuti da un mondo cosi diverso dal nostro.

Trunks era forte come suo padre, ma aveva la mia intraprendenza e la mia genialità, era difficile nascondergli qualcosa e poi spesso trascinava l'ingenuo Goten in avventure molto più grandi di lui, e nonostante tutto sapeva sempre come cavarsela. Suo padre a volte non riusciva proprio a capire quel carattere cosi diverso dal suo, e non perdeva occasione per rinfacciarmelo; Trunks ed io allora ci guardavamo complici e sorridevamo alle sua spalle, a me non dispiaceva per nulla quel suo modo d'essere, dopo tutto era pur sempre mio figlio.

Era cosi diverso dal Trunks del futuro, ma era logico che fosse cosi, perchè era cresciuto circondato da tutto l'amore del mondo, viziato dai suoi nonni e anche da me; viveva senza la preoccupazione di dover difendere nessuno, non c'erano scenari apocalittici dinanzi a lui o cyborg da combattere. Suo padre d'altro canto, lo allenava ogni santo giorno, temprandolo e rendendolo ancora più forte di come lo aveva conosciuto lui, aveva amici su cui contare, cresceva spensierato e tranquillo, non aveva lo sguardo malinconico del suo omonimo.

Non rinnego che a volte pensavo al primo Trunks che avevo conosciuto, e il mio cuore si riempiva di angoscia, quell'angoscia che puntualmente Vegeta dissipava via, ogni volta che tiravo fuori l'argomento, dicendo che era cosi convinto delle sue capacità da non aver alcun dubbio riguardo la sua incolumità.

Avrei tanto voluto che avesse espresso il suo orgoglio paterno allora, ma non lo fece, penso ancora oggi che quello fu uno dei suoi più grandi rimpianti, ma il passato ormai non poteva più tornare...

Il mio ragazzo si realizzò negli studi, era davvero in gamba e anche suo padre dovette ammettere la sua intelligenza, a soli 28 anni era diventato il direttore generale della nostra azienda, ero davvero orgogliosa di lui, non avrei potuto desiderare un figlio migliore.

Quanto a noi come coppia, non fu tutto in discesa; Vegeta era scorbutico, silenzioso e non aveva perso quei modi altezzosi e arroganti da principe dei sayan, ma il momento peggiore lo attraversammo durante lo scontro con Majin bu.

Superammo anche quello, si era sacrificato per noi e per l'umanità intera, potevo perdonargli il male che aveva causato e le vittime che aveva fatto durante il torneo mondiale, anche perchè da buon stratega quale era, aveva calcolato le sfere del drago. Si rese conto di quanto fosse cambiato grazie all'amore della sua famiglia, era diventato un eroe, il salvatore della terra insieme a Goku, con cui aveva stretto un forte legame di amicizia e di rispetto mettendo da parte stupide questioni di orgoglio; erano pur sempre fratelli sayan, sapevo che prima o poi sarebbe successo e soprattutto lo speravo.

Trovò definitivamente pace sulla terra e qualche anno dopo, Vegeta si innamorò di nuovo, di un'altra donna con i miei stessi occhi e con il mio stesso carattere, naturalmente mi riferisco a nostra figlia Bra, con la quale ha sempre avuto un rapporto speciale; a volte Trunks ed io ci servivamo di lei per ottenere cose che un vero principe dei sayan non avrebbe mai fatto, e anche se con lei non poteva certo combattere e misurarsi come aveva fatto con il suo primogenito, l'amava con tutto se stesso.

Con il senno di poi, mi rendo conto di quanto avessi combattuto e lottato per ottenere dalla vita ciò che avevo sempre desiderato, e cioè una famiglia unita e piena d'amore.

Li amavo con tutta me stessa e lavoravo come una matta, non solo perchè amavo il mio lavoro e la mia indipendenza, ma perchè volevo che avessero tutto dalla vita senza rinunciare a nulla.

Quando la sera tornavo a casa stremata, il mio Trunks mi accoglieva con sua sorella in braccio che mi regalava sempre il più bello dei sorrisi; girandomi poi c'era sempre il mio sayan dal cuore duro che mi guardava con uno sguardo che io ormai conoscevo bene e che rifletteva sempre la sua gratitudine nei miei confronti, per avergli donato tutto quello che avevamo: l'amore reciproco, i nostri figli ed una casa a cui tornare in piena libertà senza temere il giudizio di nessuno.

Gli avevo regalato ciò che la vita non gli avrebbe mai potuto dare, e lo avevo fatto con il cuore, poco importava se avevo sofferto; la mia storia con Vegeta fu stupenda anche se travagliata, sarebbe durata in eterno fino alla fine dei nostri giorni, nessuno mai l'avrebbe mai capita fino in fondo, ma quella per me fu la vittoria più grande, nulla di più bello di cui andare orgogliosa.

   
 
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