Titolo
Originale: Wish You Were Here
Titolo
Tradotto: Vorrei Che Fossi
Qui
Allora,
pensi di saper distinguere
il
paradiso dall'inferno?
I
cieli azzurri dal dolore?
Sai
distinguere un campo verde
da
una fredda rotaia d'acciaio?
Un
sorriso da un pretesto?
Pensi
di saperli distinguere?
Ti
hanno portato a barattare i tuoi
eroi per dei fantasmi?
Ceneri
calde con gli alberi?
Aria
calda con brezza fresca?
Un
freddo benessere con un
cambiamento?
e
hai scambiato un ruolo di comparsa
nella guerra
con
il ruolo da protagonista in una
gabbia?
Come
vorrei, come vorrei che fossi
qui
Siamo
solo due anime sperdute
Che
nuotano in una boccia di pesci
Anno
dopo anno
Corriamo
sullo stesso vecchio terreno
E
cosa abbiamo trovato?
Le
solite vecchie paure
Vorrei
che fossi qui
AUTORE:
Laramel
TITOLO:
Vorrei che
fossi qui
FANDOM
\ -
ORIGINAL:
CANZONE SCELTA: Wish you were here
GENERE:
introspettivo
RATING:
per tutti
AVVERTIMENTI:
I
dialoghi in corsivo sono i pensieri di Loris; il resto, sono di chi
racconta la
storia.
NOTE:
Ancora
Loris, alle prese con le sue paure, i suoi fantasmi e rimpianti di
ciò che
era..
Avevo
detto di volere qualcosa di diverso, di davvero importante per la mia
vita,
vero?
Beh,
sono
qui davanti a me stesso e sto guardando in uno specchio, quello che
sono
diventato, quello che il tempo mi ha portato, quello che io ho
costruito, e lo
sai?
E’
nulla.
Rivedo
ogni cosa, dalla più banale, a molte altre importanti,
riflesse dentro quel
crudele segno del tempo, - sì crudele, perché mi
mostra i sogni traditi, le
speranze deluse o meglio, non realizzate. -
Ma
perché?
Sempre
per la mia cronica incapacità di dire a me stesso:
<
II
“bel
faccino” me l’ha ripetuto fino alla nausea, ma
io… niente, e ora ecco qui
quello che resta di me.>>
Ma
è mai possibile?
Siamo
ancora all’alba di tutto questo, come se il
tempo si fosse fermato!
Loris
non perde neanche il tempo per dirsi “sono un
irresponsabile idiota!”
Sarebbe
già tanto, almeno per cominciare a cambiare
rotta!
E
invece che fa? si piange addosso e nient’altro.
Mi
chiedo se il suo orizzonte sia così
ristretto perché
non vede oltre, oppure
così vuol farmi credere?
Allora,
pensi di saper distinguere
il
paradiso dall'inferno?
I
cieli azzurri dal dolore?
Sai
distinguere un campo verde
da
una fredda rotaia d'acciaio?
Un
sorriso da un pretesto?
Pensi
di saperli distinguere?
Accid…
è
tornata!!!
Lei
è
qui.
La
sento
come un ronzio fastidioso dentro la mia testa…
-
Allora ce l’hai ancora.. credevo avessi perso
anche quella!
Vediamo
se funziona ancora, vuoi? -
E
adesso
cosa si è inventata questa???
Forse
pensa che sono scemo!
“TOMBOLA!!
Finora
non hai fatto vedere altro sai?
Rispondimi!
non è difficile!”
Ma
pensa
davvero che io non capisca nulla?
Quasi…
allora mi ascolti eh? Bene, dimostrami la
tua apertura mentale dai!
Mi
chiede
se “penso di saper distinguere il
paradiso dall’inferno?
I
cieli azzurri dal dolore?”
CERTO
CHE
Sì.
La
vita
che ho vissuto non è stata una passeggiata, lo sa bene!
L’inferno
è quel groviglio di emozioni e cose che non ho mai voluto
guardare né in
faccia, né dentro di me, per paura di restarne travolto se
mi ci fossi trovato
dentro.
“Sai,
è
difficile ammetterlo, ma tu, sei riuscita a farmi vedere tutto questo,
avevo
superato la paura di tutti i miei fantasmi, perché mi facevi
vedere altre cose
attraverso i tuoi occhi…
Ti
piaceva il cielo, t’incantavi a guardare quella perfezione
assoluta, e
insegnavi a me ad ascoltare le sensazioni di libertà che
lasciava dentro di te.
Chissà
quante volte avresti voluto immergerti in lui per sentirti libera di
volare.
E
quanto
invidiavo la tua capacità di saper vedere
“oltre” quello che tutti guardavano.”
E
ancora:
“Un
campo verde, da una fredda rotaia d’acciaio?
Un
sorriso da un pretesto?”
Mentre
mi descrive ogni cosa come un pittore sulla
tela, io mi chiedo mille cose, ma soprattutto una:
E’
sempre lui,o qualcun altro ha preso il suo
posto?
Che
cosa è accaduto?
Forse
è davvero riuscito a guardare in faccia se
stesso e a far pace con i suoi fantasmi.
E
continua a parlare, anzi dipingere con la voce i
suoi pensieri:
“Non
solo
questo ho imparato, ma attraverso te ho scoperto di saper mescolare i
colori
per dare voce all’anima che non avevo mai ascoltato.
Il
verde
dalle tonalità diverse mi faceva ricordare la lunga distesa
di campi in
primavera, dove io molto spesso, da bambino mi perdevo in solitudine,
senza
tuttavia sentirmi mai perso..
Quante
volte sulle rotaie d’acciaio di un treno in corsa portavo la
mia inquietudine a
cercare sollievo, ma sempre nel modo più sbagliato che
potevo conoscere, quello
facile, subdolo, come solo un pretesto può essere.
Li
ho
sempre usati con me stesso e gli altri, per non scoprirmi troppo,
diventando
vulnerabile.
I
sorrisi.. quelli li vedevo, non mi fidavo troppo di nessuno, ma anche
in questo
mi sono ritrovato senza difese con te.
Quando
sorridevi, gli occhi avevano una luce viva e non ne ho conosciuti molti
così;
sapevi leggere in me con una facilità sorprendente, ma non
so come, non l’ho mai
capito..”
Eppure
non è bastato.
Ho
voluto
credere di poter fare qualsiasi cosa, anche la peggiore,
perché convinto che
avresti perdonato tutto.
Mi
amavi
no? E io mi sentivo invincibile.
Che
idiota!
Ti
ho
allontanato da me, ma non mi sono reso conto di nulla, o non ho voluto
vedere,
fino alla fine.
E
poi…”
-
Ma allora davvero il tempo è servito a farti
almeno pensare… -
“Pensare..
già, ho pensato sì, ma non è cambiata
di tanto la mia routine sai?
Continuo
ancora a credere che se tu fossi diversa, noi saremmo ancora
insieme… chissà.”
-
Davvero??? Ancora ci credi, o meglio t’illudi.
Io
da te ho imparato cosa “non voglio”
nella vita. -
Accidenti,
devo proprio essere diventato scemo!
Che
c’entra ora il “noi?”
Ancora
il
mio solito stupido vizio di far credere qualcosa che non è
neanche lontanamente
nel mio pensiero...
Se
non
altro per il tempo e le mie vicende trascorse, potevo evitare almeno
questo..
anche se lei non è scema e mi ha rimesso subito a posto.
Le
mie
vicende… appunto, mi sono creduto
“invincibile” e soprattutto furbo.
“Ti
hanno portato a barattare i tuoi
eroi per dei fantasmi?”
Ho
scambiato troppe cose per ciò che non erano… ma
volevo
crederci, per non sembrare stupido.
Mi
sono riempito di fantasie, per avere qualcosa di cui parlare…
Ho
barattato tutte le cose vere per un castello d’illusioni in
cui
facevo vivere tutti i fantasmi di un’esistenza che non
riuscivo più a
controllare..
Cercavo
di sopravvivere ad un ennesimo fallimento, un’occasione
sprecata, di cui una creatura avrebbe portato il segno nella sua vita,
senza
avere alcuna colpa.
La
sua vita, per la mia.
Ancora
un’ennesima volta ho messo me stesso davanti a
tutto…
“Ceneri
calde con gli alberi?“
Ora
sto pensando: ”Il fuoco cancella tutto, ogni traccia di
ciò
che vorrei non fosse accaduto, ma resterebbero ceneri calde a
raccontare
un’altra storia…”
“Aria
calda con brezza fresca?”
Vorrei
respirare libero, ma l’aria calda del fuoco spento, sale
ancora intorno a me, creando un vortice che toglie il
respiro…
Se
solo fossi un po’ più coraggioso, guarderei in
faccia questi
fantasmi e li farei sparire..
il
vento, lieve come una brezza, renderebbe tutto più pulito,
leggero.
Tutto.
Anche me.
“Un
freddo benessere con un
cambiamento?”
Ecco,
ancora una volta ho scelto la via più facile:
“Un
posto tranquillo – si fa per dire –
un’oasi in cui vivere
senza dover per forza fare i conti con me stesso tutti i giorni,
ammesso che
esista.”
“e
hai scambiato un ruolo di comparsa
nella guerra
con
il ruolo da protagonista in una
gabbia?”
“E
ora? Sono forse più libero? No, I miei fantasmi sono ancora
con
me..
sono
in una gabbia senza sbarre, mi sento prigioniero, anche se
nessuno mi trattiene.
Il
qui presente, è ancora protagonista della storia, ma sceglie
di
non far niente per uscirne.”
Ci
avevo creduto! Ho pensato volessi
davvero cambiare le cose, ma ancora oggi vivi in gabbia, e non sai come
liberarti.
Basterebbe
solo un atto di coraggio,
piccolo, semplice, ma così difficile da ammettere per il tuo
smisurato orgoglio
eh?
-
Scusami, ho sbagliato, tardi, ma me
ne sono accorto.. -
sarebbe
già un inizio.
“Come
vorrei, come vorrei che fossi
qui“
“Già,
lo vorrei.. per guardare ancora una volta quegli occhi, per
trovarci dentro quella parte di me che non so proprio dove cercare.. ma
tu eri
quella che aveva scoperto la mia parte nascosta, tormentata, viva, che
voleva
ancora trovare un motivo per credere ad un destino migliore, una vita
degna di
essere vissuta.
Perché
non ho saputo ascoltarti?
Orgoglio,
paura, o più semplicemente uno smisurato ego che rendeva
il mio orizzonte talmente piccolo da non vedere oltre il mio
naso… invece ero
convinto del contrario!”
“Siamo
solo due anime sperdute
Che
nuotano in una boccia di pesci”
Pensavo
di avere un mare senza confini da esplorare, da conoscere,
ma il tempo passa e io sono qui a cercare ancora un posto dove poter
liberare
la mia paura di vivere e poi dire a me stesso:
“Ora
puoi ricominciare davvero tutto se lo vuoi.”
Ma
mi sento sperduto e tutta la vastità che non conosco,
è dentro
di me; non ho spazio per respirare, per vivere.
Sto
nuotando dentro la mia paura, come un pesce che torna sempre
allo stesso punto, ma non lo sa.. è la sua vita, non ne
conosce altre; vive
dentro un vaso tondo, di vetro attraverso il quale
“guarda” il suo spazio
credendolo infinito, invece..
“Anno
dopo anno
Corriamo
sullo stesso vecchio terreno
E
cosa abbiamo trovato?
Le
solite vecchie paure
Vorrei
che fossi qui”
Il
tempo passa inesorabilmente, ma non smettiamo di correre
inseguendo qualcosa che ritroviamo sul nostro sentiero… le
vecchie paure conosciute
da sempre, che con ostinazione ci accompagnano, e ci costringono a
toccare con
mano tutta la nostra fragilità, e io.. vorrei che fossi qui.
Quante
volte ho pensato,”sentito e
accolto” in me la Sua voce, nel silenzio!
E
mi ha portato la certezza di un’attesa
che avrà il suo compimento.
Vorrei
tu
fossi già qui…
Laramel