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Autore: IanDAMONiata    04/04/2012    1 recensioni
Quando pensi che tutto stia andando nel migliore dei modi, il più tranquillo e consueto, all'improvviso capita qualcosa di...imprevisto.
Per un pomeriggio di depressione ;)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Antonio alzò gli occhi al cielo, quando suo fratello minore Dennis, gli strattonò nuovamente la maglietta.
–dai Tony, dai! Andiamo!-
 –smettila di rompere Dennis! Abbi un po’ di pazienza!- sbottò.
La ragazza accanto a lui, gli strinse la mano e lo guardò dolce. –dai amore. Ha solo dodici anni! È normale che non gli piaccia andare per negozi con noi.- gli ricordò.
Dennis alzò le braccia verso il soffitto. –vedi Antonio? La tua Sofia ha un cervello!- disse scoccando un’occhiata maliziosa alla ragazza.

–ecco a te ragazza!- intervenne allegra la giovane commessa, porgendo a Sofia la sua maglietta nuova in un sacchetto bianco. Portava i capelli neri in una coda di cavallo, aveva gli occhi scuri e un accenno di efelidi. Si tormentava di continuo il colletto della camicia rossa, divisa del negozio, e sorrideva felice di aver concluso una vendita. –tornate presto!- chiocciò melliflua.
Sofia ringraziò con un sorriso e si avviò verso l’entrata del negozio.
–scusami Sof, non sapevo che dovevo badare alla Peste, quando ti ho invitata oggi.- borbottò Tony.        
-non preoccuparti, mi piace tuo fratello.-
-yoooo! Sono grande! Faccio conquiste!- sbottò Dennis.
Antonio gli lanciò un’occhiataccia eloquente.
–non gasarti, solo perché hai diciassette anni!- disse infastidito il dodicenne.
–io non mi gaso fratellino, sono solo figo!-
-tu figo? Ma fammi il favore!-
-tu accettalo, e forse diventerai come me.-
-semai, IO sono figo, e TU dovresti essere come me!- concluse Dennis, con un sorriso smagliante.

-oddio, adoro la vostra famiglia!- intervenne Sofia divertita. Fece per aprire la porta, ma venne spinta di nuovo contro i fratelli.
Sull’entrata c’erano due tizi, con il passamontagna e le pistole.
Dennis sgranò gli occhi e si aggrappò al braccio del fratello. Sofia gemette, stringendo la mano del suo fidanzato. Antonio divenne di pietra mentre constatava che eccetto loro, e i commessi, il negozio era vuoto.
–indietro voi!- urlò il primo, e i tre arretrarono. –e voi lì dietro! Non fate mosse stupide! Questa è una rapina! Dateci i soldi e nessuno si farà male!- urlò il secondo.
Dennis rimase costernato: aveva gli occhi fissi sulla mano del primo. Non sentiva il caos che si stava sviluppando attorno a lui. Tra il pollice e l’indice, erano tatuate due ali d’angelo, nere. Quei ragazzi, non dovevano essere molto più grandi di Antonio. –quello con la mano tatuata viene sempre al negozio di nostro padre.- sussurrò il ragazzo, rendendosi conto troppo tardi, di aver parlato ad alta voce. Sbiancò quando l’attenzione dei rapinatori si concentrò su di lui. Deglutì e poi con orrore, vide il primo puntargli contro una pistola.
–ehi, ma sei matto?! Che cosa fai?!- sbottò il suo collega, ma l’uomo sembrava non sentirlo. Caricò la pistola.
–è solo un bambino!- urlò ancora l’altro.
Dennis era terrorizzato, ma poté solo guardare impotente mentre la pistola sparava.
 

 Antonio non ci poteva credere. Solo quel pomeriggio erano cosi tranquilli e ora guarda che situazione.
Un uomo stava per sparare al suo fratellino. Non si poteva fare nulla per impedirlo. Spinto dall’adrenalina e dall’amore fraterno, scattò in avanti. –NO!- urlò, e poi sentì lo sparo.
Ma non l’urlo di Dennis.
Poi si rese conto che stava cadendo a terra, e sente il suo corpo urtare pesantemente il pavimento.
Ora realizza di non riuscire a respirare.

–oh no, gli hai sparato! Che cos’hai fatto?!- dice il rapinatore che si era opposto prima.
–chiamate un ambulanza! Il ragazzo morirà dissanguato!- sbraita una commessa.
La voce gli arriva distante. Ha sonno. Qualcuno gli sorregge la testa. Apre gli occhi.
–amore mio! Non farmi questo Antonio ti prego!!- lo supplica disperata Sofia.
–Tony! Tony ti prego non morire!!- lo implora Dennis correndo da lui.
–sto...sto morendo...- dice in un soffio.
– no amore...non dirlo neanche per scherzo! non può succedere! Sei tutta la mia vita!- urla la ragazza.

-no fratello! Non dire così! Come faccio io senza di te? Poi chi è che mi infastidirà e mi dirà che non devo uscire di casa la sera senza un adulto?!-sbotta Dennis.
Antonio sospira, così tante cose da dire, e il tempo stava scivolando via dalla sua anima. – senza di me tu andrai lontano, e molto anche...se non mi sbaglio TU eri un figo...- il dodicenne rise, una risata fredda e amara.
Tony tossì, e qualche goccia di sangue gli schizzò sulla maglietta. Il petto era opprimente, si sentiva come se fosse stato investito da un autobus pieno di turisti. Si voltò lentamente verso Sofia, che lo guardava scioccata – amore... –
Sofia gli mise un dito sulle labbra – non dire una parola, andrà tutto bene, non ti sforzare...devi resistere fino all’arrivo dell’ambulanza...-
Lui la guarda e sospira, fa per parlare, anche se l’ordine di lei non gli appare poi così assurdo – Sofia...mi dispiace che tu debba sempre assistere a delle sceneggiate...ogni volta che esci con me...mi sembra solo impossibile che debba finire così...per una cazzata. – Il respiro comincia a mancargli, e sospira roco. Guarda intensamente la ragazza, nel vano tentativo di imprimersi la sua immagine nelle iridi – ricorda solo che ti amo...tieni d’occhio quel fannullone di mio fratello per me. - Dette queste parole qualcosa dentro Antonio si blocca. Chiude gli occhi.
Non fa in tempo a udire le urla distrutte di Sofia, ne il pianto disperato di Dennis.
A volte è cosi che va la vita, tu esci un pomeriggio, ti diverti, combini qualche cazzata, vivi la tua giornata e la tua vita...poi tutto improvvisamente...finisce. 
  
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