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Autore: M4RT1    04/04/2012    2 recensioni
"Ricordo che pensai che erano i passi più difficili che nessuno avesse mai intrapreso. Ma erano soprattutto i passi dell'amore." I passi dell'amore.
Una Lily/Severus di tanti anni fa, due bambini e una festa in maschera. Storia partecipante al Contest "Una frase per sognare" indetto da TheGhostOfYou, classificandosi ottava (e ultima xD) ma vincitrice del premio "Miglior personaggio Maschile".
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Era il vostro ballo. E per vostro intendevi di tutti i bambini del paese.
Il ballo in maschera di qualche Santo che non conoscevi, si teneva tutti gli anni nella palestra comunale.
Lo odiavi e lo amavi insieme.
Lo odiavi perché odiavi gli altri bambini.
Lo amavi perché, infondo, bambino lo eri anche tu.
E poi c’era Lily.
-Mamma! Mi cuci il vestito?
Tua madre ti guardò dall’alto in basso come era solita fare:
-Il vestito, Severus? Usa quello dell’anno scorso.
-Ma mamma! Era da nuvola!
Arrossivi ancora, al ricordo di quella sera:
-Da cosa sei vestito, Piton? Da pezzente?
-Da nuvola!- avevi detto, fieramente.
La mamma ti aveva detto che era un vestito meraviglioso. Ma gli altri bambini non erano dello stesso avviso.
-PECORAAA!
Era stata l’unica parola che ti avevano urlato. Niente complimenti, da nessuno.
Nemmeno da lei.
Lei ti aveva guardato e aveva riso. Poi era tornata seria.
-Lils, cosa fai? Vieni via!
Aveva seguito la sorella, tra le luci intermittenti in stile discoteca e la folla…
-No, mamma! Voglio un vestito vero! Vero!- ripetesti con forza quell’ultima parola, sperando che capisse. Anche se avevi solo otto anni.
La donna ti guardò:
-Ok, Severus. Ti cucirò un vestito vero.
Sorridesti.
-Anche se quello da nuvola non era niente male.- aggiunse, ma era chiaro che voleva solo giustificarsi.
 
-Ciao, Lily!
La bambina venne avanti, dando la mano alla sorella.
-Ciao, Sev! Ti sei liberato da quel ridicolo costume da pecora, allora!- squittì, ma ti arrabbiasti.
Tua madre l’aveva fatto per te, ci aveva messo l’amore.
-Era da nuvola!- sbottasti, quasi ringhiando, e per un attimo Lily Evans divenne solo una bambinetta indisponente.
Lei parve dispiaciuta.
-Oh, beh… comunque questo è molto più carino!- continuò, fingendo disinvoltura.
Come un adulto.
Odiavi gli adulti.
Li odi ancora adesso.
-Sì... è da re!- dicesti tutto fiero.
-Io invece sono una maga!- rise lei, poi ti tirò dentro la palestra.
Era, come tutti gli anni, addobbata in stile discoteca, ma gremita di bambinetti dai tre ai dieci anni che correvano su e giù, carichi di patatine e pop-corn o piagnucolosi e con i nasi colanti.
-Perché non usciamo di nuovo?- ti propose lei, tirando fuori una lunga cannuccia con una stella sulla punta.
Eri indeciso: non volevi baciarla.
Non volevi perché sapevi che poi saresti diventato grande.
Ed era il tuo ultimo desiderio.
C’erano tante cose da piccoli che ancora dovevi fare: saltare sul letto, giocare a nascondino, aspettare il tuo undicesimo compleanno…
-Su, Sev! Che aspetti?- ti chiese Lily, continuando ad agitare quella specie di cannuccia.
-Ma quella cosa sarebbe?- chiedesti.
-E’ una bacchetta!
Scoppiasti a ridere.
-Cosa c’è? Non ti piace?- ti chiese lei, contrariata. –Dai, usciamo!- aggiunse, e si avviò.
Ti alzasti di malavoglia e la seguisti.
Un piede dopo l’altro, al buio e alla luce rossa. Piede destro, attimo di oscurità. Piede sinistro, una luce rossa illuminava i volti di alcuni ragazzini. Era un’atmosfera spettrale.
Ricordi che pensasti che erano i passi più difficili che nessuno avesse mai intrapreso. Ma erano soprattutto i passi dell’amore.
Fuori faceva freddo, ma vi sedeste ugualmente sull’erba.
-Che ne dici di scappare?- sussurrò lei, facendoti sobbalzare.
-Scappare come? Cioè, come Romeo e Giulietta?- mormorasti, incerto.
-Ma loro non scappano! E poi, loro sono fidanzati!
Arrossisti.
-Già… ti piacerebbe?
-Cosa?
-Essere fidanzata.
-No.- rispose subito lei. –Non sono pronta, credo che si dica così.
Alzasti le spalle.
-Neanch’io, forse…
-E comunque non parlavo di una fuga amorosa! Intendevo un viaggio! Magari nella giungla…
La lasciasti fantasticare per un po’, poi la fermasti:
-No! Nella giungla no! Meglio al mare!
-Al mare? Ma io mi scotto sempre! Assolutamente no! Cento volte meglio la giungla!
Restaste lì per molto tempo, due bambini soli nell’erba.
 
No, quel ricordo era soltanto tuo.
-Prendi…- mormorasti, prima di respirare per l’ultima volta. L’aria era umida come quella sera.





N.d.A.: ecco i giudizi: 
                                                                   Ottavo classificato:

 

M4rt1 con Flashing Lights

 

Titolo: 10/10
Grammatica e sintassi: 9,7/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione personaggi: 10/10
Uso frase: 10/10
Uso prompt: 9,7/10
Gradimento personale: 9,9/10
Totale: 69,3/70

 

Sono rimasta imbambolata per dieci minuti, fissando la schermata del pc; questa fic mi ha fatto sognare, e mi ha fatto tornare bambina. C'è, in tutto quello che hai scritto, l'idea della natura babbana di Lily e Severus; come se, per un attimo, loro due appartenessero allo stesso mondo. Mi piace Severus, la sua testardaggine, i suoi pensieri già complicati per un bimbo della sua età, la sua voglia di baciare Lily. E mi piace Lily, che inconsciamente si veste da strega, come se già sapesse della sua vita futura, di quello che l'attende una volta compiuti undici anni. L'amore è spesso complicato, ma tu l'hai reso semplice, come quello dei bambini, con un ricordo puro, nonostante ci siano ricordi poco felici come quello delle prese in giro al costume di Severus. L'idea che dai con il titolo è molto poetica: riprende le luci ad intermittenza, che hai utilizzato in tutto il capitolo, ma mi da l'idea proprio del ricordo che ha Severus, e che vuole tenere con se nel momento della sua morte. L'unica piccolissima segnalazione è questa: quando il piccolo Severus ricorda di come l'hanno preso in giro l'anno prima, avresti potuto mettere i suoi ricordi in corsivo, in modo da incidere ancora di più su quel ricordo tanto triste.

Per il resto, non ho nulla da dirti! Hai preso il massimo quasi in tutto, sei stata davvero brava e devi essere orgogliosa di questa storia, specialmente dell'originalità, perchè come ben sai, spesso si rischia di cadere nel banale parlando di Severus e Lily.

Ancora complimenti, comunque!

  
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