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Autore: Kurokami    04/04/2012    2 recensioni
Ed ecco a voi il terzo (e si spera ultimo) seguito della saga "Sasuko...in rosa". Il tema è lo stesso delle due precedenti, ossia Sasuke Uchiha in versione femminile. Anche gli avvertimenti non cambiano rispetto ai prequel ("And now let's talk about me" e "The Fan that controls the Fire" per chi non le avesse già lette), solo che stavolta ci saranno sicuramente SPOILER, poichè la storia è ambientata poco prima e durante da Quarta Guerra Mondiale dei Ninja. Inoltre, ho messo per sicurezza il rating Arancione, perchè (anche se non c'è nulla di pianificato) ci saranno scene di combattimenti anche abbastanza violenti.
Detto questo, non vi anticipo altro, e buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'Sasuke....in rosa. '
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Sì, lo so, sono una persona molto molto noiosa, ma ecco a voi il terzo seguito della raccolta "Sasuko... in rosa"!!!
*attimo di silenzio imbarazzante, seguito da colpo di tosse*
Ehm...sì, certo.
In ogni caso, gli avvertimenti immagino li abbiate già letti, quindi se non avete già cambiato pagina, vi auguro buona lettura!







Preview.




-Per prima cosa, volevo salutarti Tobi-.

A Madara non erano mai piaciute le persone viscide: lo disgustavano profondamente, e per questo non aveva mai voluto averci niente a che fare.
Perciò provò un forte senso di nausea quando Kabuto comparve sopra al gazebo dalla forma che ricordava una struttura ossea, pronunciando la precedente frase con un tono basso sibilante, come un serpente che ha appena scovato la sua preda e la sta lentamente accerchiando, per poi stritolarla nella sua morsa di acciaio.

-Anzi…so che ora ti fai chiamare Madara- continuò, alzando un po’ il viso. Madara constatò con ribrezzo che il suo viso era profondamente cambiato: la carnagione era diventata mortalmente pallida, il volto deturpato da quelle che sembravano grosse squame, e gli occhi erano diventati praticamente identici a quelli di Orochimaru. Inoltre, da sotto alla cappa che indossava, faceva capolino un grosso serpente bianco.

“Si sta trasformando in un essere anche peggiore del suo ex-padrone” constatò Madara, storcendo la bocca.

-Sei stato bravo a scoprire il mio covo- disse, con un tono che però palesava una profonda collera.

-Ho fatto la spia in molti paesi e sono stato anche un membro di Akatsuki. So molte più cose di quanto immagini- rispose Kabuto, con un lieve sorriso maligno.

Madara non seppe se fu tanto la spudoratezza della frase del quattr’occhi, o quell’irritante sorrisetto che lo fece alterare ancora di più. Probabilmente tutt’e due.

-Eri una spia di Sasori- sentenziò –hai tradito Akatsuki-.

E, detto questo, scattò verso l’odiato nemico, con l’intento di metterlo a tacere una volta per tutte. Dato che le cose non stavano andando per niente bene, almeno si sarebbe preso la soddisfazione di sopprimere quell’essere arrogante e molesto.

Kabuto però non rimase immobile, e scattò all’indietro, saltando giù dal gazebo.
Prima che Madara potesse raggiungerlo, unì le mani fra di loro per comporre un sigillo magico; immediatamente dopo, una serie di casse di legno spuntarono dal terreno, bloccando il passaggio all’uomo mascherato. Erano delle bare.
Poi, senza che Madara avesse il tempo di reagire, i coperchi caddero al suolo, e ciò che vi era contenuto fece quasi prendere un colpo all’uomo mascherato: dentro le casse c’erano Sasori, Kakuzu e Nagato.
Solo che… le loro teste erano piegate in avanti, le braccia molli sui fianchi, i loro incarnati cadaverici: gli occhi erano vuoti, completamente inespressivi, come se fossero stati tutti in una sorta di trance.
E Madara capì.

-L’ Edo Tensei….- mormorò, la rabbia ormai del tutto stemperata.

Anche se aveva quasi dimenticato cosa fosse la paura, Madara in quel momento provo qualcosa che, seppur molto lontanamente, si avvicinava al timore.
Cosa aveva in mente di fare Kabuto?

-Il jutsu che solo il Nidaime di Konoha e il grande Orochimaru erano in grado di usare: io sono il terzo che lo padroneggia, e ho persino superato i miei predecessori- disse il quattr’occhi, facendo capolino da dietro la barriera che si era creato –questa mia esibizione serviva a far sì che tu comprendessi la mia forza-.

Madara non staccò gli occhi da Kabuto, il quale intanto era completamente uscito allo scoperto. Non si lasciò sfuggire nessun movimento, in modo da non essere colto impreparato per un’eventuale attacco improvviso.

-Non temere, non sono venuto per combattere- lo rassicurò l’ex tirapiedi di Orochimaru, quasi come se avesse intuito la sua preoccupazione.

-E allora cosa vuoi?- gli domandò Madara, senza cambiare atteggiamento.

La risposta che ricevette, lo lasciò quasi senza parole.

-Allearmi con te- disse Kabuto, esibendo un ghigno malefico.

Passarono alcuni secondi, prima che Madara potesse ribattere adeguatamente.

-Allearti con me? E che vantaggio ne trarrei?- disse: solo un idiota si sarebbe fatto abbindolare sin dalla prima proposta, e Madara non lo era di certo.

-So che stai per scatenare una guerra: potrei offrirti le mie risorse militari- rispose il quattr’occhi, senza cambiare espressione né tono di voce –qui abbiamo Nagato, Sasori e Kakuzu, e sono tutti fortissimi. Inoltre, non sono le uniche pedine a mia disposizione- continuò, con un sorriso ancora più disgustoso.

L’offerta era estremamente allettante. Con l’esercito dei diecimila Zetsu bianchi, più un manipolo di guerrieri ex-morti fortissimi e indistruttibili, avrebbe avuto la vittoria praticamente in pugno!
Eppure…

-Cosa vuoi in cambio?- chiese Madara. Era risaputo niente era dato in cambio di niente e Madara era assolutamente certo che Kabuto non gli avrebbe certo fatto un favore per puro altruismo.

-Sasuko Uchiha- rispose Kabuto. L’altro non poté fare a meno di notare, con ribrezzo, una certa nota di eccitazione nella voce del quattr’occhi.

-Sasuko Uchiha non fa più parte dell’Akatsuki- ribatté Madara, senza nascondere l’odio che provava nei confronti della ragazza e del fratello maggiore, Itachi Uchiha, che l’aveva sempre protetta –in ogni caso, cosa stai complottando?- proseguì l’uomo mascherato.
Non gli piaceva assolutamente l’idea dello Sharingan in mano a uno come Kabuto.

-Nulla di particolare. Sono interessato a scoprire l’essenza dei Ninjutsu- disse Kabuto, alzando le spalle, con finta noncuranza.

Se Kabuto definisce una cosa simile con “nulla di particolare”, io sono una geisha, pensò Madara, completamente scettico.

-Le mie ricerche hanno bisogno di Sasuko- continuò il quattr’occhi –mi serve un giovane Uchiha vivo e in salute-.

Madara decise di rischiare.

-E se mi rifiutassi?- disse.

Kabuto non rispose, ma unì di nuovo le mani per formare un sigillo magico, e un’altra bara sbucò da sottoterra.
Madara si tenne pronto: non si sarebbe fatto cogliere impreparato. L’ultima volta che gli era successo era stato contro lo Yondaime, Minato Namikaze, e non voleva che la cosa si ripetesse.
Il coperchio della bara cadde al suolo.
E Madara, in quel frangente, perse almeno altri dieci anni di vita.

-Ma questo è…!- esclamò, non riuscendo a completare la frase.

-Pensavi che sarei venuto senza un asso nella manica? Esatto…non puoi rifiutarti- sibilò Kabuto.

Madara trattenne a stento una reazione incontrollata.

-Maledetto….dove l’hai trovato?!- esclamò, con un tono che esprimeva un pietoso tentativo per controllare le emozioni.

Kabuto, però, non fece una piega davanti alla rabbia di Madara, continuando a sorridere imperturbabile.

-Sapessi…ma non temere, non lo dirò a nessuno- disse, in una maniera che sapeva solo di ipocrisia.

Madara abbassò leggermente la testa, incapace per un momento di pensare a un modo per reagire.
E allora decise di ridere: fu una risatina sommessa, quasi impercettibile.

-C’è qualcosa di divertente?- chiese Kabuto, leggermente sorpreso da quella reazione.

-Kabuto Yakushi….- sibilò Madara, in un modo che avrebbe fatto accapponare la pelle a un qualunque essere umano normale (cosa che Kabuto certo non era) –non avevo la minima idea che tu nascondessi simili potenzialità. Se adesso lottassi contro di te, non farei altro che perdere delle risorse; hai aspettato questo momento per venirmi a parlare, vero? Sei un tipo davvero previdente-
-E quindi?- chiese Kabuto, celando alla perfezione tutta l’aspettativa che nutriva per una risposta positiva.

-Mi hai convinto. Ci alleeremo- disse Madara, sorridendo da sotto la maschera.

Kabuto era convinto di averlo in pugno, ma si sbagliava di grosso. Sarebbe stato Madara a sfruttarlo a dovere.
Avrebbe pensato in seguito a come eliminarlo.

   
 
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