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Autore: marticeccanti    04/04/2012    3 recensioni
Sono egocentrico, sfacciato, scorbutico, polemizzo su tutto e il rompipalle per eccellenza. Non ce la faccio a stare serio per più di cinque minuti, sono tremendamente infantile. Sono sincero, forse troppo a volte, lunatico, non mi va mai bene niente.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera a tutte, ritorno dopo tanto tempo a scrivere e lo faccio con la prima Larry che scrivo, bensì sia supporter della bromance, boylove o quello che volete che sia, da parecchio tempo. Credo proprio che sia la cosa più malinconica che abbia mai scritto in tutta la mia vita, me ne rendo conto çç Ed è anche breve, ma è bene che sia così, perchè nelle cose troppo lunghe rischio di fare dei casini inimmaginabili. (?) Comunque, spero che a voi piaccia e spero che mi lasciate una breve recensione :') Un bacio ♥

 

Goodbye my lover, goodbye my friend.
 

Sono egocentrico, sfacciato, scorbutico, polemizzo su tutto e il rompipalle per eccellenza. Non ce la faccio a stare serio per più di cinque minuti, sono tremendamente infantile. Sono sincero, forse troppo a volte, lunatico, non mi va mai bene niente. Lo ammetto anche da solo, stare accanto a me è difficile, troppo. Infatti non te lo sto chiedendo, scappa. Scappa finchè sei in tempo, perché ora sì, sei in tempo; ti piaccio, ma non sei ancora innamorato e sei in tempo per scappare.
Te lo sto chiedendo io di farlo, quindi ti prego, fallo anche per me, scappa. Esiste qualcuno migliore di me, con più pregi che difetti. Tu hai bisogno di qualcuno migliore di me, sono sbagliato per te e tu sei troppo bello per me. Non ti merito, non merito il tuo amore, le tue carezze, i tuoi baci, le tue attenzioni. Tu con me starai solo male, non sono riuscito a stare con una persona per più di una settimana e tu, quindi, sei già durato tanto per me. Ma con questo non ti dico che non ti amo, ma, anzi, amandoti troppo ti consiglio di scappare. Però scappa tu, fallo tu per primo, raccogli tutte le cose e vattene, perché io non ce la faccio. Te ne farai una ragione, starai male per un po’ e poi troverai qualcuno che ti saprà amare meglio di me. Promettimi di non piangere, di non stare male e di farti del male, piuttosto odiami, trattami di merda.
Vedi? Ti hanno assegnato lei come fidanzata, come copertura, per non farci scoprire. L’ho odiata, l’avrei voluta far fuori tante volte, ma non potevo perché non potevamo uscire allo scoperto, non potevamo amarci di fronte a tutti e forse è questo anche il motivo per il quale ti chiedo di andartene. Però, vedi, ora che è tutto finito, ora che la band non esiste più, di lei non ci sarebbe bisogno, ma tu in qualche modo hai voluto che rimanesse. E quindi, sai che ti dico? Vai da lei, quella giusta l’hai già trovata. Prendile il viso, baciala come non hai ancora mai fatto in un anno, abbracciala e dille che l’ami. Perché tu l’ami, vero? Ami anche me, lo so che ami anche me. A modo tuo, ovviamente, che è completamente diverso dal mio ed è soprattutto diverso dal tuo. Ed è una cosa buona questa, perché io non sono lei e non lo sarò mai.
Io sono stato una bella parentesi della tua vita, ma lei è migliore di me, ed è una donna. E cosa c’è di più bello che amare una donna? Niente, credo. E tu l’ami, lo vedo da come la guardi, a differenza di un anno fa, da come ti si illuminano gli occhi quando chiudi una telefonata con lei, dicendovi che l’indomani vi sareste visti. Lo vedi dall’agitazione, dal tremolio alle mani, che hai prima di uscire. Tutto questo prima lo provavi per me, ora non c’è più, vero? Non mi prendere in giro, non ci sei mai riuscito e non ci riuscirai. Lei è perfetta per te, è bella, è alta, è dolce, è divertente, ti fa morire dal ridere. Anche io quando voglio so essere simpatico, ma meno di lei. Poi lei è semplice da capire, sa cosa vuole, sa cosa odia, cosa ama, cosa le da fastidio, cosa la fa impazzire. Io non lo so cosa voglio. Sa dimostrarti le cose, sa abbracciarti senza un motivo e darti baci sulla guancia dolcissimi, come se fossero la cosa più naturale del mondo. Sa mandarti i messaggi giusti, le email giuste, sa scrivere benissimo di te e ti fa leggere cosa scrive di te. Anche io scrivo di te, sai? Forse anche meglio di lei, ma non ho mai avuto il coraggio di farti leggere niente. Lei ti parla, ti ascolta e io non ne sono capace, non sono capace di parlarti delle cose giuste.
Quindi vai da lei, prendi tutto ciò che di tuo lasci sempre tra le mie braccia e vai da lei. Fallo, vai da lei, ma non tornare e te lo chiedo in ginocchio, non tornare. Perché quando te ne sarai andato io non ti saprò riprendere, riaccogliere con me, anche se è la cosa che farei se tu ritornassi. Non mi farà bene, questo, e non farà nemmeno bene a te.  Perché lasciarti andare sarà come lasciare che un elastico si tenda verso l’infinito e ogni volta che tornerai l’elastico ritornerà indietro con uno scatto e il contraccolpo farà male. Quindi, allontanati, fallo per me, fallo per quel noi che non c’è mai veramente stato, per il me che potrei essere senza di te. Sto facendo anche l’egoista, e questo è da aggiungere alla lista infinita di difetti che ho. Sai, ho pensato tanto, troppo, agli altri e ora voglio pensare a me.
Mi ritrovo a camminare per casa nostra, con uno scatolone forse troppo piccolo, a raccogliere tutti i pezzi di noi sparsi per queste mura. Dentro c’è già il nostro primo libro, il tuo primo regalo, quell’orrenda polo color carota, un pezzo di muro di Berlino che abbiamo comprato insieme, il biglietto aereo per Malibù, la boccetta di profumo che tu ami e che io non userò mai più, la cornice con la nostra foto in America, il tuo cappellino di lana, la tua cartolina dalla Francia e quella da Barcellona.Questa scatola la riempirò fino a che non sarà stracolma, fino a che non dovrò prenderne un’altra perché in questa non c’entrerà più niente. Dopo di che la chiuderò con una quantità industriale di shotch e la conserverò in angolo della soffitta. Magari un giorno la farò vedere ai miei figli, racconterò loro la nostra storia, con un sorriso sulle labbra, forse nostalgico. Gli racconterò del mio migliore amico, del quale mi sono innamorato e dell’amico che ho tradito, pur non volendolo. Gli racconterò dei nostri stupidi litigi, delle risate, dei cornetti alla cioccolata la notte alle tre di notte e del frappè al fiordilatte del pomeriggio. Delle corse per casa completamente sporchi di farina e uova, dei pranzi al Mc Donalds. Delle cose che odio di te, delle cose che amo di te, di quelle che mi hanno fatto innamorare e di cosa mi ha spinto a lasciarti andare. Forse, però, questa scatola la riaprirò tra una settimana e tutti i miei progetti, le mie convinzioni, si andranno a farsi benedire. Non avrò nessuno a cui raccontare tutto questo, a cui raccontare di te e finirò per raccontarlo di nuovo a me stesso ed ogni singolo ricordo sarà una pugnalata al cuore.
Però, davvero, tu vai via lo stesso e non pensare a me, a quanto male starò, perché me la caverò. Me la sono sempre cavata. Non guardarti indietro, non pensare a cosa hai sbagliato, a cosa avresti potuto fare ma non hai fatto, perché non è colpa tua. Corri lontano e non fermarti. Arriverà qualcosa di migliore per me e per te, per cui ne sarà valsa la pena fare tutto questo. Non ti sto dicendo che sarà facile, ti sto solo dicendo che sarà più facile di adesso. 
  
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