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Autore: Fiore del deserto    04/04/2012    1 recensioni
Dopo quattro anni, Sarah ha dimenticato tutto ciò che riguarda il Labirinto. Jareth, incapace di arrendersi all'amnesia di Sarah, per tutto questo tempo, non ha fatto altro che osservarla dalle sfere di cristallo. Ma un giorno, stanco dell'assenza della sua amata, decide di rapirla nel tentativo di farle riacquistare la memoria!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccoci qua! Qui accade un gran colpo di scena! Spero di avervi sorpreso a dovere! Dedico questo capitolo a piso93 che tanto mi sostiene e tanto mi sopporta, e a voi che avete continuato a leggere :) Ciao a tutti!



La tensione era alle stelle.
Jareth si liberò del mantello con un movimento aggraziato.
Uno gnomo si avvicino tra i due tenendo tra le mani un cuscino con sopra due lunghe spade dai manici dorati e le lame argentate. La creatura fece cenno di prendere ognuno la rispettiva arma. Jareth notò che lo gnomo lo fissava
- Buona fortuna...! – sussurrò lo gnomo. Jareth sorrise beffardamente.
I due si misero in posizione. Jareth si stupì non appena vide che anche Leonard era nella sua stessa posta, ovvero la posta di vera corona: tronco eretto, spalle rilassate, mano destra davanti e sinistra dietro, gamba destra avanti e sinistra dietro, pesoal centro e gambe flesse peravere un buon equilibrio, gomito destro leggermenteappoggiatoal corpo per risparmiare energie, spada circa a 45° sull'orizzonte.Leonard si accorse dello stupore del fae
- Sorpreso? Non te l’aspettavi che io me ne intendessi di duello con la spada? Ti dirò: sono campione di scherma nel mio mondo! –
Ecco svelato il mistero perché Leonard avesse scelto la spada ed un luogo pubblico: voleva umiliare Jareth davanti a tutti
- Bene! – disse Jareth – Almeno sarà un combattimento leale! Ma ti consiglio di non darti arie! –
I due si guardarono incessantemente. Si studiavano. Jareth era concentrato al massimo. Leonard scagliò il primo colpo, con un mandritto tentò di colpirgli le spalle, ma Jareth riuscì a pararlo! I colpi delle spade producevano rumori assordanti, Jareth rimaneva concentrato. Gli attacchi di Leonard erano incessanti e violenti! Incredibilmente, riuscì a ferire Jareth alla spalla destra. Il fae si divincolò tra lo stupore generale
<< Maledizione! >> pensava Jareth << L’ho sottovalutato! E’ veramente in gamba! >> guardò Sarah di sottecchi << Mi dispiace, mia preziosa... Ma credo che il duello si verificherà più complicato del previsto! >> Il sidhe passò una mano coperta da un guanto sulla spalla ferita, gli bruciava! Quanto tempo era che non provava una sensazione del genere? Sinceramente, non ne sentiva la mancanza! Leonard, ebbro di soddisfazione, sferrava attacchi più forti
- Questo è per avermi artigliato alla mano! – gridava Leonard colpendolo nuovamente alle spalle
- Questo è per avermi reso debole davanti a quella ragazzina! – Leonard lo colpì alle braccia
- E questo... E’ PER TE! – lo colpì con veemenza al fianco destro. La ferita era la più profonda degli altri colpi! Jareth gemeva! I sudditi erano increduli a ciò che stavano assistendo. Il cuore di Sarah mancò un battito! Jareth si inginocchiò in preda al dolore
- Maledizione...! – balbettava a denti stretti il fae tenendosi il fianco. Leonard stava riuscendo nel suo intento: lo stava umiliando! Lo stava umiliando davanti ai suoi sudditi! Davanti alla sua Sarah! Il fae cadde a terra, lasciando sul pavimento una gran pozza di sangue.
L’umano rise malignamente e si rivolse a gran voce verso gli spettatori
- E’ dunque questo il vostro re? Certo che dovrete proprio essere disperati per farvi regnare da uno così debole! Senza i suoi poteri, non vale un soldo bucato!- Si interruppe non appena notò gli sguardi degli spettatori brillare di speranza. Si voltò e si stupì della scena: Jareth si stava alzando a fatica
- Com’è possibile? – si meravigliò Leonard – Beh, sei davvero in gamba, re! Di solito, i miei colpi mandano all’ospedale, o uccidono! –
- Ho un onore da difendere! – esclamò Jareth – Ho qualcuno da proteggere! –
Jareth alzò lo sguardo. Incontrò gli occhi di Sarah. In quegli occhi, pieni di amore e voglia di protezione, Jareth trovò la forza perduta. Avanzò di un passo, due, rivolgendosi a Leonard
- La mia volontà è forte come la tua... – Jareth colpì Leonard alla spalla destra, facendolo gemere, mentre i sudditi urlarono di gioia, sostenendolo
- ... e il mio regno altrettanto grande... – i colpi della spada del fae facevano sì che Leonard si avvicinasse ad una finestra, infatti, non appena il sidhe ferì le ginocchia di Leonard, Jareth, con scatto felino, lo colpì con una gomitata al viso, facendogli perdere l’equilibrio. Ma prima che cadesse nel vuoto, Jareth lo afferrò per il colletto e impugnata la spada con la mano destra, puntò la lama alla gola dell’avversario
- Tu non hai alcun potere su di me! – con queste parole, Jareth alzò l’arma sopra la sua testa pronto a sferrare il suo ultimo colpo alla gola di Leonard, ma qualcuno lo bloccò
- No, Jareth! Fermati! – Sarah lo teneva stretto – Jareth, non farlo! Ti prego! Anche se ha commesso degli errori, non merita di morire! –
Jareth la guardava senza capire
- Perché? – le chiese
 - Voglio impedirti di commettere il più grande errore della tua vita! – Sarah affondò il viso sul petto di Jareth
- Per favore... – si sforzò di dire Leonard – Non uccidermi... Sei veramente forte, re di Goblin... Ti prego... Dimmi tutto quello che vuoi... Obbedirò, ma ti prego, risparmiami...!
Jareth lo guardò impietosito
- Sono diventato tenero! – sbuffò Jareth posando la spada nella cintola; ormai Leonard era sconfitto, e in quelle condizioni, per lui non rappresentava più una minaccia. Il sidhe, con arroganza avvicinò il suo volto a quello dell’umano, il quale tremava davanti a quegli occhi glaciali
- Vattene, Leonard! – ordinò Jareth – E non farti mai più rivedere! – poi, si rivolse a Sarah
- Grazie, mia preziosa... –
Delle urla incomprensibili si formarono tra la folla, Jareth riuscì solo a distinguere la possente voce di Ludo
- Jareth! Alle spalle! –
Troppo tardi! Jareth ebbe un conato. Sarah rimase pietrificata. La spada di Leonard sbucava da sotto lo sterno del fae, ornata del suo rosso sangue. Il silenzio tetro, rotto dagli sghignazzi di Leonard padroneggiavano la sala
- Che stupido! – rideva Leonard – Dare le spalle al nemico! Ti è stato fatale, re!
Nel vedere il loro re sconfitto in maniera così vigliacca, gli gnomi, Hoggle, Ludo e Sir Didymus non ci videro più dalla collera. Avanzarono contro Leonard
- Che avete intenzione di fare? – Leonard si fece largo con la spada cercando di nascondere la sua paura, ma gli gnomi erano talmente accecati dall’ira da non interessarsi alla sua arma. Continuarono ad avanzare. Leonard salì sul davanzale della finestra, chiaramente impaurito, ma un movimento brusco gli fece perdere l’equilibrio, scivolando nel vuoto per poi schiantarsi al suolo...!
 Nonostante ciò, le creature, non ebbero il coraggio di esultare. Si voltarono, trovando Sarah col viso affondato sul collo di Jareth, bagnandolo di lacrime
- Avrei dovuto seguirti non appena me l’avevi chiesto – disse Sarah tra un singhiozzo e l’altro
- Se solo l’avessi fatto... Tutto questo non sarebbe successo... E’ tutta colpa mia...! –
Jareth la osservava con tenerezza mentre il sangue scorreva a fiotti
- E’ giusto che sia così, mia preziosa... Ti ho fatto soffrire... E devo pagare... Almeno, mi piangerai una volta per poi non farlo mai più...-
- Non dire questo...! – Sarah si asciugò una lacrima, doveva dare coraggio alla creatura che amava – Andrà tutto bene! La tua volontà è molto forte, Jareth! Ricorri ai tuoi poteri e salvati! So che puoi farlo! La tua volontà è forte quanto la mia! Salvati! SALVATI! -
Jareth sorrise debolmente, mentre altro sangue colava dalla sua bocca
- Sarah... Ricordati di me...! –
Gli occhi di Jareth si chiusero...
Sarah si mise una mano alla bocca per evitare di urlare, ma non riuscì a trattenere le sue emozioni.
I sudditi si strinsero l’un l’altro addolorati.
Sarah prese tra le braccia il corpo dell’amato, stringendolo a sé
- No! No! Non è giusto, Jareth! Non puoi lasciarmi! NON E’ GIUSTO! – le urla di Sarah le morirono in gola. Pianse amaramente, stringendo sempre più forte l’amato – Torna da me! Ti prego... Torna da me! Io ti amo, Jareth...! –
Una lacrima cadde sulla candida guancia del re di Goblin.
  
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