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Autore: Loeyein    04/04/2012    1 recensioni
Stava per impazzire, se lo sentiva. Hayden avrebbe preso completamente il controllo su di lui, il suo vero io sarebbe sprofondato sempre più in basso... E il bello era che non poteva farci assolutamente nulla.
Era da solo in quell'abisso d'oscurità.
Un ipotetico allenamento subito dopo la prima partita contro la Genesis.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shawn/Shirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll never leave you
 


La testa gli girava enormemente. I crampi all'interno dei polpacci non gli davano tregua.
Voleva fermarsi a riposare...

Non puoi. Devi continuare ad allenarti.

La voce familiare di Hayden
risuonava senza sosta nella sua testa.
Ma perché continuare? Era inutile, ogni suo colpo diventava sempre più debole e meno preciso, segno che ormai il suo corpo era al limite.
Se avrebbe continuato anche solo per dieci minuti, sentiva che non avrebbe retto, sarebbe svenuto per la stanchezza proprio lì, nel bel mezzo del campo da calcio.

Dobbiamo diventare più forti Shawn. Dobbiamo battere gli alieni.
Così dimostreremo una volta per tutte che non siamo inutili!


La voce del fratello era diventata rabbiosa e sprezzante, non sopportava l'idea di essere considerato un debole o, peggio ancora, inutile.
"Ma io ormai non ce la faccio più!" gridò il ragazzo albino rivolto verso il cielo plumbeo.
Stava collassando: le gambe tremavano, i polmoni, esausti, cercavano di assorbire quanto più ossigeno potevano, non riuscendo però ad averne abbastanza, la testa continuava insistentemente a girare e la gola era un dolore unico.
I piedi non erano di certo messi meglio, erano pieni di vesciche a causa delle troppe ore di allenamento e sentiva come se dei piccoli aghi gli trapassassero la pelle, oramai faceva fatica a camminare, figurassi a correre o a toccare un pallone!

Allora sei più debole di quanto pensassi. Sei un debole e pure un codardo!

Le parole dette con risentimento risuonavano particolarmente crudeli e pungenti dette dalla stessa bocca di suo fratello.
Lo feriva quando faceva così...
Cercava di non darci peso, ma era praticamente impossibile.

Pensi davvero che i tuoi compagni ti vogliano ancora dato che non riesci più a fare nemmeno un goal?
Non essere stupido Shawn.
Ti hanno preso in squadra soltanto perché pensavano che con te sarebbero riusciti a sconfiggere gli alieni, ma se non riesci a segnare, non servi a niente. E, visto che ormai sei del tutto superfluo, il coach ti rimanderà a casa, nell'Hokkaido, e troveranno qualcuno migliore che ti sostituisca.


Adesso riusciva a vedere distintamente il sorriso che incorniciava le labbra di Hayden: un sorriso di sfida, pieno di spavalderia.. quasi crudele.

E poi, se abbiamo perso è stato per colpa tua.

Sgranò gli occhi incredulo. Colpa sua? È vero non era riuscito a fare neanche un goal, però, non era interamente colpa sua se avevano perso...

Non hai voluto passarmi il pallone, hai voluto fare tu il tiro, e, come volevasi dimostrare non sei riuscito a combinare proprio un bel niente.

No, no, no, no! Si lasciò cadere sulle ginocchia in preda alla disperazione. Non sopportava quelle parole.
Erano tutte false! I suoi compagni tenevano a lui indipendentemente dal fatto che lui segnasse o meno, a loro non importava, gli volevano bene...
Una risata divertita risuonò nei suoi pensieri.

Ne sei proprio sicuro? Non hai visto le loro facce durante la partita? A me non sembrava proprio che non gliene importasse nulla, erano disperati e tristi, e tutto a causa tua.
Contavano sul mio tiro, ma tu hai fatto di testa tua.
Si fidavano di te per lasciarmi il campo libero, ma tu li hai traditi!


"Zitto! Zitto! Zitto!" le lacrime cominciarono a scorrere lentamente sul viso pallido dell'albino.
Non voleva assolutamente credere alle parole di Hayden, erano solo bugie! Ma... Ma se per caso fossero risultate vere, cosa avrebbe fatto?
Non sopportava l'idea di aver tradito la fiducia dei suoi compagni e sopratutto, non riusciva a sopportare il fatto che se non fosse riuscito a migliorare l'avrebbero cacciato dalla squadra.
Cosa doveva fare?
Cosa doveva fare per non rimanere di nuovo da solo?!

Prendi quel maledetto pallone. Ricomincia ad allenarti!

Avrebbe dovuto resistergli, avrebbe dovuto resistere a quelle parole così autoritarie ma anche così invitanti. Se avesse continuato a sforzarsi in quel modo si sarebbe di certo fatto male. Però....
Si avvicinò lentamente al pallone da calcio, lo prese tra le mani e lo osservò come in trance, con ancora le lacrime che scivolavano sulle guance.

Visto che non hai il coraggio di allenarti e non vuoi essere escluso dalla squadra, ti conviene lasciare il posto a me, al vero attaccante.

Forse aveva ragione dopotutto... Lui era soltanto un difensore, l'attaccante era Hayden...
Inoltre se volevano diventare perfetti come diceva sempre loro padre, dovevano giocare insieme.. lui come difensore e Hayden come attaccante...

Soltanto qualche momento dopo, gli occhi gli divennero improvvisamente color arancione acceso.
"E ora, facciamo sul serio!" con l'espressione completamente trasformata lanciò il pallone e ricominciò ad allenarsi ancora più strenuamente di prima.

Il vero ragazzo, quello dagli occhi grigi, se ne stava accucciato in un cantuccio buio della propria mente.
"Non voglio rimanere da solo.... Devo diventare perfetto insieme a Hayden proprio come diceva papà...
E devo diventare forte per Mark e gli altri... Per loro, e anche per me..."
Stava per impazzire, se lo sentiva. Hayden avrebbe preso completamente il controllo su di lui, il suo vero io sarebbe sprofondato sempre più in basso.. E il bello era che non poteva farci assolutamente nulla.
Era da solo in quell'abisso d'oscurità.
L'unica cosa che poteva fare era rassegnarsi.
I suoi compagni non potevano aiutarlo, non avrebbero capito. Ma anche se avessero potuto, non voleva che facessero scomparire Hayden...
Così non l'avrebbe più rivisto, e lui voleva bene a suo fratello.
Oh sì, gli voleva un bene dell'anima, dopotutto.
Era vero, Hayden aveva un sacco di difetti, a volte lo faceva soffrire, ma era un buon fratello, il più dolce del mondo, quando voleva.
Era il suo caro fratellone e non l'avrebbe abbandonato per nessun motivo.
L'aveva fatto in passato, ma ora non l'avrebbe più permesso.
Non avrebbe lasciato più andare la mano di suo fratello, mai più. 
D'un tratto sentì le braccia  di qualcuno stringersi al suo corpo e dei capelli rosa sfiorare dolcemente la sua guancia destra. Alzò lo sguardo verso il fratello.

"Hayden..?"

"Perdonami Shawn, sono stato uno stupido a dirti delle cose del genere... Non volevo, davvero.." il rosa appoggiò la testa sulla sua spalla arrossendo un poco, si vergognava sempre da morire a dire cose del genere. "Lo sai che ti voglio bene, vero?"

Il grigio sorrise dolcemente, sì, lo sapeva benissimo. Era anche per questo che non poteva e non voleva rompere il loro legame...
Era proprio dolcissimo quando voleva.

"Ti voglio bene anch'io Hayden, e, ricorda, qualsiasi cosa succeda, io non ti lascerò mai."
 

  
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