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Autore: lena21    05/04/2012    3 recensioni
dopo aver salvato la valle di Moonacre, Maria si accorge che Robin la evita e per non soffrire cercherà invano di non pensarlo, ma si sa che ogni cosa in quella magica foresta non va mai come dovrebbe andare, ed è proprio lì che tutto inizia...
ciao, sono lena21 e questa è la mia primissima ff, vi prego non siate crudeli. :)
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Merryweather, Robin De Noir, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ecco il nuovo capitolo della mia ff!!!! ringrazio tutti coloro che la hanno semplicemente letta e soprattutto Lady S per averla recensita, spero vi piaccia!!! =)

The secret place

“non sei cambiata affatto principessa, anzi sei ogni giorno più bella, come farò a starti ancora lontano? Non credo di poterti resistere ancora a lungo.”disse un’ombra  da dietro un albero.

Passarono i giorni e Maria, obbligata sia da suo zio che da Loveday, trascorreva sempre più tempo all’aperto e nella foresta. Cavalcava molto di più ora, soprattutto Pervinca, la sua dolce cavallina, visitava spesso i villaggi vicino alla casa di suo zio, tanto che tutti gli abitanti la salutavano se la vedevano passare, e lei felice ricambiava quei loro saluti gentilmente, non solo ma amava anche fare le lunghe passeggiate con Rolf,  nonostante tutto,purtroppo per lei, non sempre riusciva a tenere lontani i suoi pensieri. Durante una delle passeggiate si accorse di essersi spinta sino ad un luogo a lei sconosciuto, e cercando di tornare indietro,vi si perse. Scocciata per il fatto che probabilmente, se avesse continuato a camminare senza pensare dove stesse andando, si sarebbe persa ancora di più, si fermò e pensò:                                                                                          
”se continuo così non troverò mai la strada di casa , tanto vale che mi fermi e mi riposi per poi ricominciare a trovare un’ uscita da questa foresta, caspita sembra infinita!!!”.
Si sedette così sotto una grande quercia e disse:
-“certo che oggi è proprio un bellissima giornata, mi dispiace sprecarla così…”-
Si rilassò e chiuse gli occhi, cercando di concentrarsi solamente sui suoni che la circondavano, sentiva il fruscio delle foglie causato dalla brezza fresca che in quel momento le stava accarezzando la pelle, più in alto, tra i rami immensi di quella quercia sentiva cinguettare allegramente dei passerotti, e più lontano sentì un mormorio sommesso, probabilmente causato dallo scorrere dell’acqua sui ciottoli, “un ruscello!” pensò aprendo gli occhi:
-“forse se lo seguo mi riporta a casa!”-
Subito si diresse verso la fonte di quel rumore. Mentre correva verso il ruscello le sembrava di non riuscire a raggiungerlo mai finché, dopo alcuni cespugli si accorse di trovarsi in una radura al cui centro si trovava un bellissimo laghetto contornato da maestosi alberi che lo contornavano fino alla parete rocciosa e voltandosi, capì che il rumore non era causato da un ruscello, ma da una cascata!                                              
 –“wow, che bel posto ho trovato, è così tranquillo, ho deciso, se riuscirò mai ad uscire di qui, questo diventerà il mio rifugio quando vorrò stare da sola.”-
 Si tolse le scarpe e immerse i piedi nell’acqua fresca.
“Come si sta bene, vorrei rimanerci per sempre!!! Ehi, ma cosa c’è dietro la cascata? Una grotta!! ora sì che questo posto è perfetto!!”- disse, ma vedendo che ormai era tardo pomeriggio decise di cercare nuovamente la strada. Dopo svariate ore di cammino, Maria riuscì finalmente a ritrovare la via di casa ed esausta, e raggiuntala salì direttamente in camera sua, chiudendo la porta a chiave, per evitare così che qualcuno la venisse a disturbare. Quella sera, dopo essersi messa la sua vestaglia bianca, decise di sedersi sul bordo della sua finestra per vedere la luna e le stelle. Stette lì a lungo, ad osservare il paesaggio notturno accarezzando la sua coniglietta Serena che si era appena addormentata sulle sue gambe.
-“Che tristezza, mi sento veramente sola, come vorrei che ci fossi Tu a farmi ridere, con quel sorriso furbo e quelle battute che solo tu sai fare…”-
mormorò, fino a che la sua voce si ridusse ad un flebile sussurro:
-“mi manchi così tanto Robin, perché non mi vuoi più? E io che credevo ci potesse essere qualcosa di più tra noi, sono solo una sciocca.”- lentamente la prima lacrima le scese sulla guancia, seguita poi da molte altre, finché, troppo stanca per versarne ancora, diede un ultimo sguardo alla foresta, di giorno così allegra, ma ora di notte sembrava così cupa e triste che quasi rispecchiava il suo stato d’animo. Fu solo allora che vide un’ombra muoversi furtivamente fra i cespugli…
“non può essere!!! Non può essere tornato!!!”
pensò e subito, posando delicatamente Serena sul suo letto che nel frattempo stava sonnecchiando e si diresse correndo verso l’uscita della casa.
“aspetta” si disse mentalmente:
“e se mi fossi sognata tutto? se mi fossi sbagliata e non fosse lui? Meglio che svegli Rolf così in caso mi perdessi o mi succedesse qualcos’altro potrei difendermi con lui…” 
Andò verso il cane che stava riposando vicino al camino, di cui le fiamme erano orai spente e avevano lasciato loro il posto alla cenere grigia.          
-“su svegliato Rolf, devo andare fuori, mi accompagneresti per favore?”- il cane mugolò il suo assenso ed insieme uscirono nella notte. Essendo giugno, fortunatamente non faceva freddo ed uscì senza prendersi il mantello. Camminando verso la foresta era sempre più convinta di essersi sognata tutto e man mano che procedeva era sempre più tentata di abbandonare ogni cosa e tornare indietro. Raggiunta la radura in cui di solito si incontravano, si arrese all’evidenza di essere sola, così mentre stava per voltarsi e tornare in casa, sentì un rumore provenire dalle sue spalle e di colpo il suo cane corse lontano da lei fino a sparire nel buio della notte.
-“Rolf, dove sei? Vieni qui ti prego!”
Maria continuò a chiamarlo finché non sentì nuovamente un rumore, credendo fosse il suo cane si voltò in quella direzione ma non vedendo nessuno, indietreggiò spaventata fino a quando non sbatté la propria schiena contro qualcosa di morbido. Prima che se ne rendesse conto, venne abbracciata da dietro e al suo orecchio sentì mormorare dolcemente:

-“Ti sono mancato principessa?”
  
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