Finalmente dopo parecchio tempo ecco la storia con cui avevo partecipato al contest "Night Cruise ~ Zoro/Sanji Moments"
( http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9879825 )


 

Titolo della storia: Second Life.
Autore: keiko_chan86
Fandom: One Piece
Citazione: Numero 8. “Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera.” di Marcel Proust.
Rating: Giallo.
Genere: Slice of life; Sentimentale.
Tipologia: One-Shot.
Avvertimenti: Shonen-ai; Yaoi.
Introduzione: Di giorno erano Roronoa Zoro “il cacciatore di pirati” e Sanji “gamba nera”, erano il gatto e il topo che non si potevano vedere, che si insultavano, litigavano e minacciavano. Ma una volta che il sole tramontava erano Zoro e Sanji, semplicemente due persone che provavano qualcosa l'una per l'altra.
Note dell'autore: Era tanto, tantissimo tempo che non scrivevo più una ZoSan.
La Law/Sanji mi ha completamente stregato, ma si sa i vecchi amori non si dimenticano mai ed ecco cosa è uscito pensando alla notte, a Zoro e a Sanji.


 

Second Life.

“È strana la notte:
per quelli che si addormentano subito dura solo un attimo,
mentre per chi la passa completamente in bianco,
diventa così lunga che è come vivere una vita supplementare
e sembra quasi un privilegio...”
[ N.P. - Banana Yoshimoto ]

In riva al mare, avvolto stretto in una coperta, Sanji, osservava quel manto nero privo di stelle lasciando che la sigaretta abbandonata fra le labbra lentamente si consumasse, troppo distolto dai suoi pensieri per badarci.
Zoro seduto poco distante l'osservava in silenzio contemplando ammaliato quel profilo illuminato dalla luna.
« Mi sento truffato! ».
Come se si fosse ricordato solo in quel momento della sua esistenza, Sanji, prese fra il medio e l'indice la sigaretta allontanandola dalle labbra, dandogli qualche colpetto leggero facendo così cadere sulla sabbia la cenere in eccesso.
« La notte non fa che illuderci!
Ci concede un mondo alternativo, una vita differente, poi arriva il sole e BANG con forza ci riporta alla realtà. »
Da quando era iniziata la loro relazione si trovavano divisi in due mondi. Di giorno erano Roronoa Zoro “il cacciatore di pirati” e Sanji “gamba nera”, erano il gatto e il topo che non si potevano vedere, che si insultavano, litigavano e minacciavano. Ma una volta che il sole tramontava erano Zoro e Sanji, semplicemente due persone che provavano qualcosa l'una per l'altra.
Era nato tutto come un “gioco”, un accordo per sfogare quegli istinti durante la lunga permanenza in mare. Nemmeno loro sapevano l'esatto momento in cui era diventato qualcosa di più, solo lei ne era a conoscenza; quella vecchia amica, silenziosa, che teneva per se il loro segreto e li celava agli occhi degli altri con il suo manto.
« Se tu lo volessi potremmo dirlo anche ora. »
Zoro incrociò le braccia dietro la testa, osservandolo mentre aspirava dalla sigaretta e subito dopo una nuvola di fumo lasciò quelle labbra che tanto bramava.
« Lo sai bene perché non lo facciamo! »
Avevano deciso di non dirlo agli altri non per mancanza di fiducia nei loro confronti, li conoscevano abbastanza bene per sapere che ne sarebbero stati felici. La loro motivazione era più sottile, volevano semplicemente non mischiare la vita privata con quella di pirati. Rischiavano la vita tutti i giorni e questo creava uno stato di preoccupazione già se fossero stati solo compagni, ma ora le cose erano diverse e quell'ansia si era raddoppiata e per cercare di contenerla, o almeno illudersi di riuscirci, avevano optato per scindere in due mondi distinti la loro vita.
Il problema però era che con l'andare del tempo quel muro, quella linea di confine decretata dall'alba e dal tramonto, stava diventando sempre più sottile e presto o tardi sarebbe stato impossibile distinguere dove iniziava una e finiva l'altra.
« E comunque non è quello il problema! »
« Si può sapere allora qual'è? »
Sanji si voltò osservando serio l'alga.
« Il problema è che una volta passavo le notti in compagnia delle stupende e prosperose ragazze dei miei sogni! »
« ... »
Zoro sapeva come rispondere, ma optò per vedere dove andava a parare con quel discorso prima di intervenire.
« Ora passo le notti in bianco... con una testa d'alga ammuffita!! »
Una vena pulsante apparve sulla fronte dello spadaccino che con uno scatto felino fece cadere “accidentalmente” il biondo in acqua, bloccandolo con il proprio corpo seduto malamente sul bagnasciuga.
« Dicevi ero-cook? »
Stringendo i denti in un ringhio Sanji lo guardò storto.
« Tu la delicatezza non sai nemmeno dove di trova di casa!! »
« Non mi sembrava ti dispiacesse pochi minuti fa il modo in cui ti toccavo! »
Il ghigno che accompagnò la frase era molto eloquente tanto che Sanji non poté fare a meno di arrossire e distogliere lo sguardo per una frazione di secondo, sufficiente però ad ampliare il ghigno del verde.
« Levati di dosso troglodita! Io stavo facendo un discorso serio. »
Di tutta risposta Zoro lo baciò con possessività, stringendolo a se, concedendogli ruvide carezze sulla schiena al di sotto della camicia. Sanji corrispose il bacio, mugolando leggero a quelle attenzioni per poi inaspettatamente mordere il labbro del verde fino a farlo sanguinare sciogliendosi così dalla stretta.
Lo spadaccino l'osservò pronto a reagire, ad “attaccare” come erano soliti fare nelle loro singolari effusioni, ma lo sguardo che gli mostrava il biondo lo fece desistere; era uno sguardo quasi malinconico.
« È ora ».
Sanji si alzò lamentandosi dei vestiti bagnati e di come avrebbe potuto giustificare il suo abbigliamento trasandato. Sbuffando si levò della sabbia rimasta ancora fra i capelli mentre raccoglieva la giacca posata a terra. Zoro ancora inginocchiato in acqua lo osservava compiere quei gesti nella consapevolezza che sarebbero dovute passare un altro giorno prima di poterlo stringere a se.
« Staremo qui ancora per un paio di giorni... potremo “sparire” prima di sera... »
Una nuova sigaretta che sostituì quella andata perduta in acqua venne accesa e con un gesto elegante la consegnò a quelle sottili labbra.
« Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto opera. »
Zoro ghignò divertito alzandosi e raggiungendolo.
« Credevo che tu fossi il romanticismo in persona.
Non è così che ti definisci con le gonnelle? »
« Dame!! » lo corresse immediatamente « E solo a loro è riservato! ».
Subito Sanji notò la gelosia negli occhi del suo marimo e, forse per tranquillizzarlo, gli diede un bacio a fior di labbra per poi voltarsi e dirigersi verso la nave.
« Non voglio far aspettare oltre Robin-chan e Nami-san. Gli preparerò una meravigliosa colazione! So già come decorarla~♥ »
Digrignando i denti, Zoro, si sedette sulla sabbia ringhiando un “idiota” se pure flebile venne udito dal cuoco che ridendo aggiunse.
« Trasformati in una bella ragazza e riserverò le mie attenzioni anche a te! »
« Ma poi non potrei più farti certe cose »
Forse il biondo non sentì o forse non ritenne necessario rispondere a quella frase, ma mentre sentiva i suoi passi allontanarsi, lo spadaccino si appoggiò ad una palma li vicina e con le braccia dietro la nuca chiuse gli occhi aspettando che il sonno lo raggiungesse.
Mentre il sole fece capolino un urlo si propagò per l'isola, un urlo che reclamava cibo impaziente e che subito fu seguito dalla voce familiare del cuoco.
« Rufy si è svegliato presto questa mattina... »
Roronoa sorrise mentre si abbandonava completamente nelle braccia di morfeo.