Dove credete che andrebbero dei ragazzi sotto i venticinque anni dopo due settimane di lavoro non-stop per passare il loro primo venerdì sera di libera uscita? Sì, in discoteca. In realtà non era stata una decisione condivisa da tutti, ma era stato comunque questo il risultato dopo una democratica votazione per alzata di mano. Ma si sa, non sempre quello che piace alla maggioranza è la cosa giusta e gradita a tutti. Infatti due tra questi ragazzi avevano fatto un patto: sarebbero andati insieme in discoteca, come se fossero stati una coppia, in caso di malintenzionati ubriachi e puttanelle spudorate. Peccato che loro si piacessero davvero. Segretamente.

 

 

Erano già due ore che ero in mezzo alla mischia e non ne potevo più di tutto quel casino, quella musica a palla e gente avvinghiata su ogni superficie disponibile.

-Ehi bella, da sola?- l’ennesima rischiesta.

-No, il mio ragazzo è andato a prendere dei drink- l’ennesimo rifiuto.

-Peccato, neanche un bacino?- mi disse quel ragazzo avvicinandosi pericolosamente.

Ma dov’è il biondo quando mi serve?

-No, è proprio dietro di te…- non appena il ragazzo si girò, approfittai per scappare in cerca del mio “ragazzo”.

Eccolo lì, alle prese anche lui con una corteggiatrice in abiti succinti pronto a rifilare anche lui la scusa della “fidanzata” per scappare.

-Niall, ti odio… quando servi non ci sei mai… sei proprio un uomo…- gli gridai per farmi sentire.

-Se invece di farmi la paternale, perché non usciamo che tra un po’ mi scoppia la testa?- mi gridò in risposta un po’ seccato.

Mi prese la mano, il mio cuore perse un battito e mi trascinò fuori da quel posto. Ci sedemmo vicino ad un muretto dove appoggiai la schiena e sul quale lui appoggiò il braccio a mò di cuscino per la mia testa. Ero seduta tra le sue gambe e lui teneva la sua testa, diventata troppo pesante, sulla mia spalla.

-Quanti?- mi soffiò sul collo.

-Quanti, cosa?- perché doveva essere così ermetico?

-Quanti te ne sei fatta?- spiegò.

-Nessuno. Harry ha provato a baciarmi-

-E tu?-

-Sai che sembri una di quelle zitelle di un paesello che vuole sapere tutto su tutti?-

-Non mi hai risposto-

-Mi sono spostata- lui sollevò il capo dalla mia spalla, sorpreso.

-Ti sei spostata? Non dirmi che Sophie Starrkey può resistere al fascino di Harry Styles?!- esclamò con tono ironico.

-A quanto pare- risposi un po’ scocciata.

-E lui che ha fatto?- zitella mode: ON

-Lui mi ha detto:”Non sai che ti perdi, babe” e poi sono scappata da Zayn- confessai.

Sembrava che la zabetta avesse esaurito la curiosità, così decisi di appoggiarmi meglio sul suo braccio e chiudere gli occhi per provare a riposarmi. Pessima idea. Horan inizò a darmi piccoli baci sul collo per poi risalire fino alla bocca. Stavo pregando in ottomano antico perché si sbrigasse a baciarmi, ma ebbe la brillante idea di sussurrare: -Ma se ci provo io tu ti sposti?-

-Ti consiglierei di provare, tentar non nuoce…- risposi enigmatica.

Si avvicinò ancora di più e, anche se a me parvero ore, in un secondo colmò la distanza che c’era tra di noi con le sue labbra morbidissime. Inizialmente era un semplice e casto bacio, ma poi si intensificò sempre di più. Dopo un tempo non meglio identificato ci staccammo e Niall mi sussurrò, come se avesse paura che qualcuno ci potesse sentire:-Però non puoi resistere al fascino di Niall Horan!-

Scoppiammo a ridere, sembravamo quasi ubriachi.

-Stanotte dormi da me?- mi chiese così, d’improvviso.

-Sì- risposi senza pensare.

Dopo aver mandato un messaggio a Liam, mi prese per la seconda volta della serata la mano e mi sentii nuovamente mancare.

-Come torniamo?- mi chiese.

-Visto che tu non sai guidare- non perdevo nessuna occasione per ricordarglielo - ci tocca prendere la mia moto... -

Rise. Ogni volta che rideva mi faceva innamorare di lui.

Salimmo sulla mia moto e arrivammo abbastanza in fretta alla sua casetta. Niall aprì la porta ed entrammo.

-Perchè la vostra casetta è così grande?- la mia era un buco -e perchè ognuno di voi ha stanze singole?- ero sempre più stupita.

-Noi siamo i One Direction, cara!- disse con fare molto effemminato.

Mi guidò verso camera sua e, come mi aspettavo, era disordinatissima.

-Scusa il disordine... è che, sai...- era imbarazzatissimo e allora lo baciai. Così, senza un motivo ben preciso, mi andava e anche a lui, a quanto mi sembrava.

-E questo?- era un po’ disorientato ma contento dalla mia iniziativa.

-Perchè sei la cacchina più bella dell’universo- risposi.

Mi diede una sua tuta e una sua felpa perchè, sebbene fosse giugno inoltrato, avevo sempre freddo.

-Ma come sei bella vestita così, sei molto gangaster!- mi prese in giro.

-Lo prendo come un complimento- -Ma ERA un complimento!-

Mi buttai sul suo letto perchè ero stanchissima e lui andò in bagno a farsi una doccia. Lo aspettai sveglia finchè non arrivò.

Mi bagnò con i suoi capelli ancora umidicci di doccia -Ma sei scemo?- gli chiesi fintamente offesa e poi gli misi la mano tra i capelli.

-Lo sai che amo quando qualcuno mi mette le mani nei capelli?- mi disse e allora continuai a giocare con i suoi morbidissimi capelli biondi.

Continuammo a coccolarci per un po’, quando mi disse: -Lo sai, pensavo ti piacesse Harry, almeno lui lo sosteneva. Io gli avevo chiesto di “intercedere” per me, visto che siete così vicini, ma lui il giorno dopo è venuto a dirmi, dopo averti parlato, che in realtà tu eri completamente persa per lui e che volevi solo lui.-

-Guarda, in realtà, anch’io gli avevo chiesto di metterci una buona parola per me, ma lui mi aveva detto che non eri per nulla interessato a me e che quasi mi odiavi, anche se non avevo mai visto questo astio nei miei confronti- risposi.

-Comunque basta parlare di Harry, abbiamo capito che voleva solo metterci i bastoni fra le ruote- esclamò abbracciandomi.

Mi baciò di nuovo. Un bacio profondo e bello, da innamorati.

Ci coccolammo fino a che non ci addormentammo l’uno fra le braccia dell’altro.