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Autore: The Princess of Stars    05/04/2012    1 recensioni
Se vostro figlio non riesce ad ammettere che sta con la donna sbagliata, è ora di assumere Annabeth Chase... la Truffacuori.
"Non è facile" brontolai.
"No, non è facile" mi fece eco Luke.
"Non è facile, sarà difficilissimo"
"Difficilissimo..."
"Un rompi-palle! Ma vero!"
"Un rompicoglioni"
"Ma di che ti lamenti, tu! Erano mesi che trovavi il tuo lavoro troppo facile, dai!" disse Talia seccata.
"Stasera facciamo il numero dell'aria condizionata. Vediamo se il grande atleta, Percy Jackson, continua a sfottermi" dissi con decisione. Vuole la guerra? E allora l'avrà!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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  Annabeth’s POV:
 
Il giorno dopo, stavo in macchina con Percy per andare al luogo del matrimonio, dato che lui doveva terminare alcuni preparativi in assenza di Rachel. Stavamo in macchina e ascoltavamo della pallosissima musica classica. Per fortuna ero iperattiva e mi accorgevo di tutto, altrimenti mi sarei già addormentata ( ed è meglio evitare visto che sto guidando io) Percy mi sembrava pensieroso...chissà come fa a non addormentarsi con questa musica. A un tratto decisi di rompere il silenzio con a prima cosa che avevo in mente.
 
“Va stabilito un segnale” dissi.
 
“Come?” fu la sua risposta.
 
“Un segnale. Se c’è un problema dici la parola concordata e arrivo” Lui alzò un sopracciglio.
 
“Senti, conosco il mestiere. Ci vuole un segnale”
 
“Blackjack” Rimasi un’attimo perplessa.
 
“Come?”
 
Blackjack è il segnale”
 
“Stai scherzando?”
 
“No. Hai di meglio?” Io ritornai a guardare la strada. Guardai un’attimo lo specchietto e vidi il furgoncino di Talia e Luke che ci seguiva. Il furgone aveva un grosso padellone attacato sopra. Ad un tratto la radio cambiò stazione e sentì la voce di Luke con un accento del Tennessee su cui si era esercitato per quando ci sarebbe andato con Talia.
 
“Ciao, bella gente! Rimanete con Radio NY, starete con Landon fino a mezzogiorno e credetemi, il programma è carico! Carico di: buon umore, di noci di cocco e di vongole! Allora partiamo subito con Taylor Swift con ‘Better than Revenge’! State caldi caldi che ci sta Landonuccio vostro! ” disse e in quell’istante partì la musica. Dopo un’introduzione musicale, Taylor cominciò a cantare. Poco dopo, sbirciai Percy con la coda dell’occhio, e vidi che stava tenendo il tempo battendo il pollice della mano appoggiata sul finestrino. Io cominciai a muovermi un pochino sulla sedia e a battere il tempo sul volante. Percy mi notò, ma mosse solo lo sguardo, e io cominciai a canticchiare metà della strofa e poi attacai al ritornello.
 
She’s not a saint and she’s not what you think, she’s an actress! Wooaaah! She’s better known for the things that...” Mi fermai quando vidi Percy che mi guardava stranito.  Mi schiarì la voce ricomponendomi “Scusa” dissi ritornando a guardare la strada. Percy lentamente si voltò dall’altra parte. Io guardai lo specchietto e vidi perchè: cantava di nascosto in playback; poi si rigirò appena finito il ritornello, come se non avesse fatto niente. Sorrisi a me stessa. Bene, procede tutto perfettamente. Continuai a guidare, e per fortuna arrivammo al luogo della cerimonia prima di mezzogiorno e prima che di Luke mettesse i miei incubi peggiori... Justin Bieber e i Tokio Hotel. Perchè voleva metterli? Perchè è un bastardo, e voleva vendicarsi perchè non gli ho fatto tenere la borsa Adidas. Comunque, tornando al racconto, scesi dall’auto e rimasi meravigliata da quanto era bello il posto. L’architettura era splendida.
 
“Ti piace?” chiese Percy.
 
“E’ meraviglioso. L’architettura è splendida!” dissi ammirando essa. Notai che Percy mi guardava incuriosito, ma con un leggero sorriso. A un tratto mi suonò il cellulare.
 
“Chiedo scusa” dissi prendendo il telefono, e lui se ne andò.
 
“Si?” risposi.
 
“Allora, ha ceduto al fascino della bella ragazza-bodyguard?” chiese mio padre.
 
“Ci sto lavorando, ma potrei fare prima se voi mi informaste”
 
“Che vuoi dire?”
 
“Perchè la Signora Jackson non vuole il matrimonio?”
 
“La pago per agire, non per fare domande. Chiaro?” disse la Signora Jackson attraverso il telefono.
 
“Chiarissima” dissi io quando mi attaccò il telefono in faccia. Mi rimisi a guardare la struttura quando sentì Percy dire: “Black jack”. Io rimasi lì ad osservare la struttura.
 
“BLACKJAAACK!!!” urlò Percy. Subito mi ricordai che era la parola d’allarme. Subito corsi da dove sentivo la voce. Mi aspettai qualunque cosa, ma lo trovai con una collaboratrice e due amici che ridevano. “Vedete gente? Io urlo ‘Blackjack’ e lei si precipita” gli altri risero di me...
 
Dopo essere tornata dal posto della cerimonia, e dopo che Percy mi sfottè davanti a tutti ancora un po’, ero sul ponte sopra la piscina dell’albergo a discutere con Luke e Talia sul da farsi e per sfogarmi un po’.
 
"Non è facile" brontolai, allentando il nodo della cravatta, usandolo come anti-stress.

"No, non è facile" mi fece eco Luke.

"Non è facile, sarà difficilissimo"

"Difficilissimo..."

"Un rompi-palle! Ma vero!"

"Un rompicoglioni"

"Ma di che ti lamenti, tu! Erano mesi che trovavi il tuo lavoro troppo facile, dai!" disse seccata Talia, travestita da bagnina.

"Stasera facciamo il numero dell'aria condizionata. Vediamo se il grande atleta, Percy Jackson, continua a sfottermi" dissi con decisione. Vuole la guerra? E allora l'avrà!
 
“Talia non ha torto, tu hai la tendenza a gettare la spugna” disse Luke. Io stavo per rispondergli, quando dei bambini passarono di corsa, facendo sclerare Talia in rumeno. Noi la guardammo con uno sguardo che diceva: ‘Fai sul serio?’
 
“Che c’è? Faccio il mio lavoro” disse con innocenza.
 
Quella sera, Talia manomise l’aria condizionata buttandoci dentro un paio di sassolini che la incepparono. Io e Talia osservammo tutto dal computer di Luke, mentre lui si preparava ad entrare in scena. Quando Percy chiamò per comunicare il problema dell’aria condizionata. Il computer del marito di Talia intercettò la chiamata, e rispose la mia amica, metre io sentivo tutto con l’audio del pc, che era connesso alle cuffie con microfono che stava usando Talia per rispondere.
 
“Io mi rendo conto, signorina, ma, le dico che l’aria condizionata è entrata in funzione malamente. Si è bloccata e qui si sta congelando” disse Percy
 
“Le mando un operaio immediatamente, Signor Jackson” disse Talia
 
“Grazie, e mi scusi per il disturbo” e mise giù. In quel momento, ritornò Luke dal bagno. Aveva addosso una t-shirt bianca e una salopette grigia macchiata con un po’ d’olio, delle scarpone nere e una cassa degli attrezzi in spalla. Lascia sfuggire una risata quando lo vidi.
 
“Luke, questa è la tua grande occasione” dissi
 
“Sembro un’idraulico, no?”
 
“Vai, rendici orgogliose” Luke sorrise e uscì. Poco dopo vedemmo sullo schermo Percy che andava ad aprire la porta. Poco dopo vedemmo Luke entrare con una scaletta ma- aveva qualcosa di diverso da prima!
 
“Un momento, cos’è questa storia?” disse Talia perplessa “Aveva la parrucca castana, poco fa?” Io guardai lo schermo perplessa.
 
“No...gli hai detto tu di zoppicare?”
 
“No”
 
“E’ entrata in funzione, non si può bloccare” diceva Percy.
 
“No problema, signore. Ripara io tutte” disse Luke con uno strano accento russo/polacco. Ero incredula al casino che stava combinando.
 
“Che accento è?!” chiesi incredula
 
“No...quello mi sfinisce” disse Talia rassegnata. In quel momento, Luke aprì lo sportello del centralino dell’aria condizionata e altri impianti, e tagliò il filo del sistema di emergenza anti-incendio. L’acqua fredda subito schizzò d’appertutto. Percy subito si spostò dal getto d’acqua
 
“Merdi! Merdi! MERDI!” imprecava Luke “Signore, io suplica te no parla problema! Io solo UNA settimana qui! Mio padrone se no io deve partire Polonia! Finito lavoro! Io piccoli bambini così, TRE!” Io nel frattempo presi la giacca e corsi alla porta comunicante nella mia stanza. Aprì la porta ed entrai nella camera di Percy.
 
“C’è un problema?” chiesi.
 
“No” disse Percy.
 
 
“No, problema! No problema! Io agiusti” disse Luke con l’accento polacco.
 
“Si gela qui dentro, no?” dissi strofinandomi le braccia per avere un po’ di calore, e guardai Luke.
 
“No problema” disse il mio amico. Decidemmo di lasciare ‘l’operaio’ al suo dovere e andammo in camera mia. Mentre io andai in bagno a prendere alcune cose (tra cui il DVD di ‘Another Cinderella Story’). Sentì fuori dalla porta, Percy che chiedeva alla signorina della reception, alias Talia, di darlgli un’altra camera per la notte, ma da come terminò la chiamata, la richiesta non poteva essere effettuata.
 
“Bene, ti lascio la mia camera. Io vado a dormire in macchina. Ci sono abituata” dissi.
 
“Ah, no, signorina! Non credo proprio!” disse Percy  fermandomi, prendendomi il polso“Resta. Io dormo io sul divano”
 
“No, prendi pure il letto, dormo io sul divano”
 
“Annabeth, non essere cocciuta! Non lascio dormire una signorina sul divano”
 
“Chi è la guardia del corpo?”
 
“Chi è il gentiluomo?”
 
“Chi è la proprietaria della camera?” Lui sospirò.
 
“Senti...tu già mi stai ospitando. Lascia almeno che ti permetta di dormire comoda”
 
“Uff! D’accordo” dissi. Tirando fuori il pigiama che avevo messo nella borsa, ‘accidentalmente’ cadde il DVD di ‘Another Cinderella Story’.
 
“Che cos’è?” disse Percy.
 
“Niente!” dissi io prendendo il DVD prima di lui, ma in modo che vedesse di ce film si trattasse.
 
“Non c’è niente da vergongarsi, anzi, è il mio film preferito” disse lui.
 
“Davvero? ‘Another Cinderella Story’? Wow, molto virile!”
 
“Wow, molto da adulta! Comunque, sì mi piace molto questo film. Da quando le figlie di mia cugina, Bianca, me lo hanno fatto vedere, non so perchè, ma me ne sono innamorato”
 
“Ti facevo più il tipo da film d’azione”
 
“Io ti facevo più il tipo da film psicologico” ci fu un momento di silenzio, e ciguardammo entrambi negli occhi. “Ti va di vederlo?” chiese Percy.
 
“Perchè no?” risposi con un sorriso, lui mi risorrise.
 
“Merdi! Merdi! MERDI!” sentivo Luke imprecare dall’altra stanza “Argh! Per forza elettricisti! Cativo lavori! Cattivo lavori!” Percy, grazie al cielo, interruppe le imprecazioni andando a chiudere la porta. In seguito ci sedemmo sul letto a guardare il film. Sfruttai la scena del tango, che vedemmo a inizio film per ripassare ancora la coreografia. Eravamo arrivati al punto dove Joey e Mary si stanno riposando dalle pulizie, nella camera della ragazza. Più precisamente quando si mettono a cantare.
 
“E’ la mia parte preferita. Adoro questo momento” dissi.
 
“Anch’io” disse Percy sorridendo. Ma senza accorgersene, per mettersi più comodo si era avvicinato a me. Riuscivo a sentire il suo calore corporeo da quanto ci eravamo involontariamente avvicinati entrambi. Ci guardammo un momento negli occhi, poi, in silenzio, volgemmo nuovamente lo sguardo verso il film. A un certo punto, sentì qualcosa sfiorarmi il viso. In quel momento mi accorsi che avevo una ciocca di capelli davanti agli occhi e e che Percy me la stava sistemando, delicatamente, dietro l’orecchio. Io comunque non staccai chi occhi dal film, ma vidi che Percy stava nascondendo un sorriso.
 
“Ancora grazie per bambini, signore” disse Luke entrando, completamente fradicio “Io finire lavoro presto”
 
“Grazie” disse Percy, facendogli il suo saluto a due dita. Luke annuì e se ne tornò nella stanza di Percy. Il ragazzo si voltò verso di me. “Io comincio ad avere sonno, se vuoi continuare a vedere il film, fai pure. Ho il sonno pesante”
 
“No, vado a dormire anch’io...basta che non russi” Lui fece un sorriso, e io mi alzai a togliere il DVD. Quando mi voltai vidi Percy che si teneva la maglietta, guardandosi intorno incerto. Si accorse che lo stavo osservando perplessa e le guance gli divennero un po’ rosse per l’imbarazzo.
 
“Io dormo solo con i pantaloni del pigiama.” disse lui imbarazzato.
 
“Fai pure, ho due fratelli ormai diciassettenni, ci sono abituata, non preoccuparti”
 
“Non mi preoccupo per la mia comodità. Non vorrei che tu svenissi alla vista”
 
“Svenire, Io? Per piacere!” Percy fece un sorrisetto malizioso e si tolse la maglietta....QUANTO E’ FICOOOOO!!!! Aveva spalle large,  una tartaruga e bicipiti perfetti! Meglio di Jacob di Twilight! Sembrava una statua greca! ANNABETH! NON FISSARLO, IDIOTA! RITORNA IN TE!
 
“Ti piace quel che vedi?” disse Percy ironico. Così mi accorsi di averlo fissato troppo.
 
“Buona notte...” dissi con tono scocciato e guardandolo male. Lui di tutta risposta, quando mi passò affianco per andare sul divano, mi lanciò un sorrisetto malizioso. Mentre Percy riuscì ad addormentarsi, io al contrario rimasi sveglia. Non riuscivo a dormire. Guardai Percy. Lui dormiva pacifico. Il volto era rilassato. Mi alzai e lo andai a osservare meglio. Sapevo che non dovevo, ma lo feci lo stesso. Lo osserrvavo mentre dormiva ( e ronfava leggermente). A un certo punto, lui si mosse un po’ e aprì gli occhi appena.
 
“Che stai facendo?” mi chiese con voce sonnolenta.
 
“Niente...f-faccio la ronda. P-per vedere se va tutto bene” risposi.
 
“Sapientona, non credo che tenteranno di uccidermi qui. Rilassati” disse, e tornò a dormire. Io rimasi lì per un’istante, ma poi tornai nel letto e mi addormentai.

  
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