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Autore: Dannata93    05/04/2012    1 recensioni
Fan Fiction che narra la storia di due gemelli molto diversi.
Yuki è una ragazza testarda e solare, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, mentre Luka è molto timido e solitario. La loro separazione, cambierà per sempre le loro vite.
Luka si ritroverà a dover affrontare la malvagità che pian piano cresce nel suo cuore, mentre Yuki dovrà lottare contro il dolore per la perdita di una vita felice accanto al demone che amava.
Combatteranno tra di loro, oppure aiuteranno il gruppo di Inuyasha e Sesshomaru ad uccidere la causa del loro comune dolore?
Dal capitolo 13:
"Un tempo non eri così crudele"
"Sono cresciuto" mormorò, asciugandole una lacrima solitaria che le era scesa lungo la guancia, ma prima che potesse ritrarla Yuki l'afferrò in una presa ferrea. "Io ti amavo" disse trafiggendolo con i suoi occhi color smeraldo, del tutto identici ai suoi. Luka chiuse gli occhi, assaporando il caldo tocco della sua mano. "Anch'io" rispose sincero prima di trapassarla al petto con il pugnale.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io no sono Nessuno
Ebbene si, cari lettori non sono morta!
Prima di tutto, volevo scusarmi per l'orrendo ritardo, ma la mia ispirazione si era spostata verso altre mie FF.
Secondo, volevo chiarire alcune cose. Non so se avete notato ma ho cancellato gli ultimi due capitoli, riguardanti soprattutto Luka e vorrei scusarmi, ma stavo sviluppando al storia verso una direzione che non mi attraeva per niente ed è anche questo uno dei motivi che mi ha fatto smarrire l'ispirazione! Poi ho deciso di ricominciare da capo e di riprendere dalle illusioni della nostra neo coppia.
Spero che questa mia decisione non vi faccia passare la voglia di continuare a leggere questa mia FF che ha finalmente trovato la giusta strada!!
Chiedo ancora umilmente perdono!
Prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo ci tenevo a mostrarvi un mio disegno di Sesshomaru e Yuki in versione Chibi! Spero vi piaccia!

PS. le recensioni sono sempre gradite, sia negative che (speriamo) positive!

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I Doni dei Guardiani


Il nascondiglio di Naraku era avvolto da una fitta coltre di nebbia, circondato da un'aura priva di malvagità altamente letale per qualsiasi essere impuro osasse anche solo avvicinarsi alla sua base.
Luka camminava per le buie gallerie della montagna, ignorando le moltitudini di demoni inferiori annidati sulle pareti, diretto verso la grotta principale, dove si rifugiava Naraku, in paziente attesa che il suo corpo si rigenerasse dai danni subiti durante l'ultimo scontro con i figli di Inu No Taisho, progettando la sua vendetta.
<< Volevi vedermi, Naraku? >> domandò annoiato il giovane Principe, fermandosi a pochi metri dall'ammasso informe di viscidi tentacoli. Sulla cima di quegli inutili brandelli di carne vi era il volto del suo padrone che sorrise divertito nel notare la sua espressione scontenta. << Deve essere dura per un abitante del Sud, rimanere in queste buie grotte >> osservò spostando i suoi occhi vermigli verso l'ospite incatenato poco distante. << Al contrario, i cani del Nord sembrano apprezzare l'oscurità di questo luogo >>
Luka cercò di nascondere lo stupore nel riconoscere la figura priva di sensi del Principe del Nord, Hisashi, colui che aveva combattuto al suo fianco durante l'ultima battaglia contro i demoni del Continente, salvandolo da morte certa in numerose occasioni.
<< Perché è qui? >>
<< E' qui per prestare i suoi preziosi servigi a me ed aiutarci a uccidere una volta per tutte i nostri fastidiosi avversari >> rispose il malvagio demone. << Sei stati tu a darmi l'idea per questo nuovi piano >>
<< Io? >>
<< Si, ho trovato molto interessante le pergamene che hai salvato dalla distruzione del Palazzo del Sud, soprattutto quella riguardante le origini dei Tre Regni >>
Finalmente capì per quale motivo, Hisashi era stato fatto prigioniero. Naraku voleva sfruttare il Dono del Sangue per riportare in vita chissà quale potente demone, ma perché non aveva chiesto a lui di farlo? Dopotutto anche lui, come il Principe del Nord possedeva un potere molto simile.
Davanti alla sua espressione confusa, il sorriso di Naraku si fece più ampio. << Eppure dovresti conoscere bene la storia del tuo popolo >> lo schernì prendendo con uno dei suoi viscidi tentacoli la preziosa pergamena di Haruhi, dove vi era narrata la loro antica storia. << Kagura, sveglia il nostro ospite >>
La Signora del Vento, mollò un ceffone al viso del povero Principe che, risvegliato da quel dolore improvviso aprì a fatica i sottili occhi di ghiaccio, sondando i presenti con rabbia, ma quando si posarono sul figlio di Lord Arata essi si colmarono di stupore. << L-Luka >> balbettò incapace di credere che fosse proprio il Principe, il giovane dai capelli di fuoco di fronte a quel lurido Mezzodemone.
Dunque le voci che giravano sul tradimento dei gemelli erano vere. Luka e Yuki avevano davvero ucciso la loro famiglia e il loro popolo per vendicarsi dell'ingiusta decisione del padre.
Non aveva mai capito per quale motivo, Lord Arata avesse scelto come suo successore il più piccolo dei suoi figli, scavalcando non solo Yuki, ma anche Luka, al quale quel posto spettava per diritto di nascita, ma mai avrebbe pensato che i gemelli provassero un simile odio nei confronti della loro famiglia.
E pensare che, per tutto questo tempo, li aveva difesi da quelle accuse ingiuste, sostenendo fino in fondo la loro innocenza, ma ora capiva che era stato uno sciocco a ignorare le schiaccianti prove che li incriminavano: il mutamento del loro carattere, la mancanza dei loro corpi tra i cadaveri della loro famiglia... era così ovvio...
<< Ben svegliato, Principe Hisashi >> esclamò il malvagio demone, godendo dello sguardo feroce che il giovane gli riservava. << Mettetevi pure comodo. Luka stava giusto per raccontare le origini della vostra razza >>
<< NO! >> l'inaspettato urlò del demone lacerò l'aria, echeggiando per le infinite caverne del monete Hakurei. << E' proibito rivelare le nostre leggende a colore che non appartengono alla Reale Famiglia! >>
<< Non scaldarti tanto >> lo rimproverò per niente impressionato il Mezzodemone. << Ho già avuto modo di leggere quelle pergamene >> continuò sorridendo di fronte all'espressione shoccata che assunse il giovane a quelle parole. << Voglio solo vedere la faccia che farai quando capirai il tuo ruolo nel mio meraviglioso piano >>

<< In passato, queste terre erano divise da numerose guerre tra demoni ed umani, ma un giorno, un potente Demone Cane, Soburin con l'aiuto del suo potente esercito riuscì a ristabilire l'equilibrio tra le varie razze.
Si narra, che i Guardiani dell'aldilà, colpiti dal cuore coraggioso di quel giovane demone, gli diedero la possibilità di scegliere tra le loro donne una compagna con cui dare vita ad una discendenza forte e sana.
Soburin dimostrò ancora una volta quanto nobile fosse il suo animo e declinò l'offerta. << Io mi unirò solamente a colei che ricambierà i miei sentimenti, non voglio obbligare nessuna ad essere la mia sposa >> rispose e la più giovane delle Guardiane fu colpita da tali parole e, col tempo, scoprì di provare amore verso quel demone. Per lui, lasciò volontariamente il proprio ruolo di Guardiana e, dalla loro unione nacquero tre splendidi bambini: Shusei, Kuroto e Haruhi.
Quando Soburin capì di essere ormai prossimo alla morte, decise di lasciare ad ognuno dei suoi figli una parte delle sue vaste terre.
Al maggiore, Shusei, donò la fetta più grossa del suo Regno che divideva a metà i suoi possedimenti e fu così che nacque il Regno dell'Est e dell'Ovest o, come molti usavano definirlo, il Regno Guida per il sostegno che offriva ad entrambe le terre confinanti.
La parte più a Nord, scelse di donarla a Kuroto, sperando che il figlio riuscisse a rendere quelle fredde terre un luogo ospitale e fu così che nacque il regno del Nord.
Ad Haruhi, la più giovane dei tre fratelli, Soburin lasciò la metà a Sud, dove i continui attacchi da parte dei demoni del Continente rischiavano di far breccia nel suo regno, ma il demone confidava nella figlia più giovane ed era sicuro che sarebbe stata in grado di difendere senza problemi i confini da qualunque nemico.
I tre demoni cane governarono con saggezza e giustizia, portando avanti gli ideali del loro defunto padre: Shusei era sempre pronto a correre in aiuto dei fratelli, mentre Haruhi difendeva egregiamente i confini, vincendo ogni battaglia.
Kuroto invece, nel giro di pochi anni, riuscì ad incrementare la popolazione nelle sue terre, studiando la natura ostile di quei luoghi per capire come affrontarla.
La madre, fiera dell'impeccabile comportamento dei figli, decise di fare loro dei doni preziosi, prima di lasciare il mondo terreno per ricongiungersi all'amato compagno nell'aldilà.
Dopo aver chiesto il consenso dei Guardiani, ella chiamò al suo cospetto i tre Demoni Cane.
Haruhi, fu la prima ad essere premiata e, per lei, la madre scelse di donarle il suo fuoco vitale e, sotto lo sguardo attonito dei figli, il suo corpo venne avvolto da immense fiamme che, fluttuarono nel petto della giovane sovrana, infondendole un piacevole calore ed un grandioso potere
<< Grazie a questo mio dono, potrai difendere con maggior forza i confini e richiamare dalle fiamme un'arma potente che rispecchierà il tuo essere >> disse la Guardiana, mentre Haruhi osservava estasiata la sua mano prendere fuoco con la sola forza della mente. << Inoltre, grazie ad esso, potrai ridonare la vita a colui che riterrai degno di avere una seconda possibilità. Ti basterà soffiare nel suo corpo un lingua di fuoco e la sua anima lascerà il Regno dei Morti per fare ritorno in questo mondo >>
Poi, venne il turno di Shusei. Al figlio maggiore, la Guardiana scelse di donare le sue zanne affilate. << A te dono le mie zanne, mio primogenito. Esse rilasceranno nel tuo corpo un potente veleno che non ti porterà alla morte, bensì ti renderà immune anche al più letale dei veleni, ma non è ciò che rende il mio dono prezioso. Sono una Guardiana, tutto in me può donare o togliere la vita, perciò con queste mie zanne avrai il potere di ridare la vita a coloro che l'hanno perduta con un semplice morso dei tuoi denti affilati >>
Infine, la sovrana chiamò a se il suo secondogenito e, senza preavviso si pugnalò il cuore e cadde tra le braccia di Kuroto senza una lamento, bagnando il corpo del figlio con il suo nobile sangue. << A te, mio caro Kuroto, lascio il mio sangue di Guardiana che renderà il tuo corpo immune al gelo delle tue terre. Anche tu, come tuo fratello, potrai riportare in vita un numero infinito di morti con una singola goccia di sangue, ma essi rinasceranno completamente privi di qualsiasi ricordo della loro vita passata. Usate bene i doni dei Guardiani e riflettete bene prima di donare una seconda possibilità a colore che sono morti, perché non sempre ne sono meritevoli >> e, con il sorriso sulle labbra, la loro madre lasciò il mondo terreno per ricongiungersi al suo amato compagno, lasciando ai figli una preziosa eredità e un profondo dolore nel cuore.
La leggenda narra che, i Doni dei Guardiani, non cessarono di esistere con la morte dei tre Sovrani, ma vennero tramandati ai loro figli.
Oggi, solo uno di questi doni rischia di andare perduto, perché un demone, mancò di rispetto ai Guardiani, trasferendo ad una spada il potere delle sue zanne e, per punirlo, spezzarono la discendenza ed i suoi figli nacquero senza quel prezioso dono, ma finché la spada continuerà ad esistere, nemmeno il Morso andrà perduto.

Al termine del racconto, nella grotta scese il silenzio, rotto soltanto dai lontani lamenti dei demoni annidati nella caverne.
Improvvisamente, il giovane demone incatenato ai piedi di Naraku scoppiò in una fragorosa risata di scherno. << Sei solo uno stupido se credi nell'esistenza dei doni >> esclamò sollevando senza timore lo sguardo su colui che lo teneva prigioniero. << Se davvero il mio sangue possedesse tale potere, credi davvero che l'esercito del Regno del Nord sarebbe così esiguo? >>
<< Non sono stupido, mio giovane Signore >> ribatté il demone, afferrandolo violentemente per il collo, rubandogli un gemito strozzato. << Luka lo possiede, il fuoco che riesce a richiamare dal suo corpo ne è una prova e conosco anche il nome di colui che custodisce la spada ricavata dalle zanne del discendente di Shusei >> continuò senza lasciare la presa. << E so anche che tu, mio caro principe, hai già sperimentato tale dono sugli abitanti di un intero villaggio, morti per mano del Clan delle Pantere, che, dopo la caduta del Regno del Sud ha ricominciato ad attaccare le vostre terre >>
Hisashi emise un ringhiò soffocato, mentre si dibatteva debolmente per sfuggire alle grinfie di Naraku. << Ed è proprio per questo motivo che Kagura non ha faticato a catturarti. Eri troppo debole per la grossa quantità di sangue donato ad un branco di demoni inferiori >>
Lasciò andare il giovane, che cadde pesantemente a terra, respirando affannosamente.
Luka era sorpreso dalla debolezza di Hisashi. Ricordava ancora la forza che aveva dimostrato di possedere nello scontro con l'esercito di Hyoga e, vederlo in quelle condizioni, gli ricordava il vecchio sè stesso; quello debole ed indifeso.
Che razza di stupido. pensò distogliendo lo sguardo dal Principe. Ridurti in quello stato per salvare delle vite prive di utilità.
<<
Penso che tu abbia capito cosa voglio da te, cane del Nord >> proseguì Naraku, costringendolo ad alzarsi. << Utilizzerò il tuo sangue per riportare in vita i membri della famiglia di Luka >>
Luka non riuscì a mascherare lo sgomento provocato da tali parole. << Come? >>
<< Hai capito bene. Ho deciso di riportare in vita i tuoi genitori e tuo fratello >>
<< Ma... ma perché? >>
<< Pensi davvero che la tua cara sorella sia in grado di far loro del male? >> rispose. << E il gruppo di Inuyasha non riuscirà a tenere testa a Lord Arata e alla sua compagna, mentre Sesshomaru avrà il suo bel da fare a combattere contro il tuo caro fratellino, non sei d accordo? >>
No, non lo era affatto. Stava chiedendo ad Hisashi di riportare in vita coloro che aveva ucciso per sconfiggere degli avversari che poteva benissimo distruggere in qualsiasi altro modo, perché?
Voleva forse mettere alla prova la sua fedeltà?
Il suo sguardo si soffermò su Kagura, appoggiata alla parete di roccia alle spalle del suo padrone ed ella, gli restituì lo stesso sguardo allarmato. Era arrivata anche lei alla sua conclusione. Naraku doveva aver intuito le loro intenzioni, il tradimento che, da mesi progettavano per riuscire a sfuggire alla sue grinfie; lei per riprendersi la tanta agoniata libertà, lui per conquistare per sè la Sfera dei Quattro Spiriti.
<< Sarà uno scontro che non avrà nè vinti, nè vincitori, tutti periranno nella battaglia e la tua famiglia tornerà nell'aldilà per restarci per sempre, portando con loro i nostri nemici e la tua amata gemella  >> esclamò con selvaggia gioia Naraku. << Naturalmente, se fallirai o non porterai a termine i miei ordini, ti farò dire addio alla forza che ti ho generosamente donato e ritornerai ad essere un debole demone, incapace di sconfiggere un ridicolo gruppo di umani >>
Fiamme di rabbia avvolsero il corpo di Luka, costringendo Kagura ad allontanarsi dalla grotta per il calore insopportabile sprigionato dal giovane demone. << Farò come dici >> mormorò abbassando lo sguardo a terra, mentre veloci come erano apparse, le fiamme ritornavano nel suo corpo. << Che cosa dovrò farne di lui, una volta conclusa la missione? >> domandò indicando con un cenno del capo Hisashi che sbiancò shoccato di fronte a tanta freddezza.
<< Uccidilo >>

Hisashi era solo, in un piccola e oscura grotta, incatenato alle pareti, in attesa dell'inizio del suo ultimo viaggio prima della morte.
Pensò a sua madre, Lady Saeko che attendeva il suo ritorno, inconsapevole del suo triste destino e al suo popolo. Per molti secoli la i discendenti di Kuroto aveva governato le Terre del Nord, proteggendo i suoi abitanti a costo della vita e lui e sua madre, erano gli ultimi ancora in vita. Finirà dunque con me una stirpe antica milioni di anni?
Un triste sorriso gli incurvò le labbra; non era la prima volta che si poneva tale quesito.
Dei passi e un odore che ben conosceva lo riportò alla realtà e, dall'oscurità apparve una piccola fiamma, guidata dal giovane Principe del Sud. << Luka >> mormorò a fatica, sfinito dal gentile trattamento riservatogli da Naraku e dalle emozioni provate nelle ultime ore. << E' già ora di partire? >>
<< No, manca ancora molto all'alba >> rispose il demone inginocchiandosi davanti a lui. << E' bello vedere che sei ancora vivo >>
<< Lo sarò ancora per poco >> ribatté acido, cercando di resistere all'oscurità che minacciava di sopraffarlo.
<< Sei stato uno stupido a sprecare il tuo nobile sangue per delle vite prive di valore >> osservò sollevandogli il viso affinché lo guardasse negli occhi.
<< Un tempo non mi avresti definito uno stupido >>
Un tempo, il Luka che conoscevo non avrebbe mai massacrato la propria famiglia per il potere. << Sei cambiato >>
<< Mi dite tutti la stessa cosa, ma al contrario di voi, io non mi trovo diverso, solo più forte >> 
<< Quindi ha ammazzato la tua famiglia per il potere >> sbottò acido sottraendosi al suo contatto. << Nemmeno il potere più grande vale tanto! >>
<< Tu non capisci >> mormorò Luka allontanandosi da lui. << Non sai cosa significa essere il numero due, anzi il numero tre, agli occhi di tuo padre >>
<< Era davvero così importante per te, diventare il Sovrano del Sud? >>
<< All'inizio si, ma dopo aver conosciuto te, il trono di mio padre perse qualunque attrattiva >> ammise il bel demone e Hisashi abbassò il bellissimo sguardo di ghiaccio, incapace di sostenere il dolore che leggeva negli occhi di Luka. << Tu riuscisti a cancellare tutte le ferite, il dolore e l'umiliazione che la mia famiglia mi aveva inferto e, per la prima volta dopo anni, mi sentii nuovamente importante per qualcuno >>
<< Luka... >> tentò di spiegarsi, ma il giovane lo interruppe con rabbia. << Silenzio! >> urlò mentre le prima fiamme iniziarono ad avvolgere il suo corpo. << Tu mi hai abbandonato non appena hai capito che, scegliendo me, avresti perso il Regno di tua madre! >>
Hisashi non obbiettò perché Luka aveva ragione. Quando si era reso conto che, stare con Luka avrebbe significato, non solo perdere il Regno, ma porre anche fine ad una discendenza lunga milioni di anni, aveva messo la parola fine a quella relazione proibiti.
Avrebbe dovuto riflettere prima di agire, ma i sentimenti che provava verso Luka gli avevano annebbiato la mente e, durante i mesi trascorsi lontani da casa, a combattere contro l'esercito di Hyoga, si era goduto ogni istante di libertà con il suo amato, senza pensare al futuro, pregando persino che quella cruenta guerra durasse in eterno per non dover essere costretto a lasciarlo.
Era sicuro che nessuno avrebbe mai accettato il compagno che aveva scelto, men che meno sua madre; fin da piccolo lo aveva spronato a conquistarsi le simpatie di Yuki, sperando così in un'unione futura con il Regno del Sud per rafforzare la loro alleanza.
L'amore tra due uomini era proibito, era un tabù che nessuno aveva mai osato infrangere, non pubblicamente almeno e lui era terrorizzato all'idea di ciò che sarebbe potuto accadere se qualcuno fosse venuto a conoscenza della sua relazione con Luka.
Sarebbero stati puniti, cacciati o forse addirittura uccisi per il loro peccato.
<< Non hai niente da dire? >> lo aggredì il giovane dai capelli di fuoco.
<< No >> mormorò incapace di ammettere quanto si odiasse per aver scelto la strada più facile, incapace di opporsi al volere della madre, a quello stupide regole che impedivano a due persone di amarsi senza la costante paura di venire bruciati vivi da coloro che li consideravano esseri ripugnanti.
Chissà dove sarebbero ora, se lui avesse avuto la forza di intraprendere quel sentiero irto di ostacoli, ma a fianco di colui che amava...
<< Verrò a prenderti all'alba >> si congedò Luka, scoccandogli un ultima occhiata sprezzante. << Fatti trovare pronto >>
<< Non vado da nessuna parte >>

Non riusciva a dormire.
Le immagini di quei giorni felici trascorsi al fianco di Hisashi non gli davano tregua.
Erano passati più di cinquant'anni dall'ultima volta che l'aveva visto, ma i sentimenti che provava per quel demone dai capelli bianchi come la neve e gli occhi di ghiaccio erano rimasti intatti, nonostante da allora avesse compiuto atti orribili, quando lo aveva visto incatenato alla parete, il suo cuore, ormai divenuto di pietra, era esploso di gioia e al contempo di dolore.
Era ben consapevole che il loro amore non sarebbe mai stato accettato e, che se Hisashi avesse scelto di restare al suo fianco, la stirpe di Kuroto sarebbe andata perduta, ma aveva sempre sperato che il compagno fosse disposto a rinunciare a tutto per lui.
Invece, quando la guerra era finita e Luka già si immaginava di poter ricominciare una nuova vita con Hisashi, fuggendo in qualche terra lontana, lui lo aveva lasciato ed era ripartito verso il suo Palazzo, dalla madre che si divertiva a controllare la vita del suo unico figlio, impedendogli di fare ciò che più desiderava.
Il suo rifiuto era stata la goccia che aveva fatto traboccare un vaso pieno di tradimenti, spingendolo ad accettare l'offerta di Naraku.
Hisashi.
Con il nome dell'amato nei suoi pensieri, Luka cadde finalmente tra le braccia di Morfeo, sognando i giorni vissuti al fianco del bel demone.

Erano sdraiati, stretti l'uno nella braccia dell'altro, sul freddo pavimento di pietra, scaldati dal focolare che il Principe del Sud aveva acceso grazie al suo potere.
Era stato Hisashi a scoprire quella caverna e, da allora, vi si erano recati con frequenza, approfittando delle pause tra una battaglia e l'altra, stando ben attenti di non essere inseguiti; nessuno, doveva scoprire ciò che facevano in quella grotta.
<< Domani sei in squadra con Sesshomaru? >> domandò Luka all'amato rompendo quel rilassato silenzio.
Alle sue spalle, Hisashi sbuffò annoiato e il suo caldo respiro colpì la schiena del giovane, facendolo rabbrividire di piacere. << Si, dobbiamo controllare se le linee di difesa a Est reggono >>>
<< Ah >>
<< Perché me lo chiedi? >>
<< Curiosità >> odiava quando combattevano in squadre diverse. Anche se Hisashi era un combattente esperto, non poteva fare a meno di preoccuparsi per la sua sicurezza.
<< Smettila di preoccuparti per me >> lo rimproverò il compagno. << Sembri mia madre >>
 Hisashi scoppiò in una risata fragorosa davanti all'espressione offesa del ragazzo che, incapace di resistere oltre, si unì a lui e le loro risate echeggiarono per la caverna deserta.
Quanto lo amava. Luka si sentiva finalmente completo al suo fianco e, ormai tutti i suoi piani di vendetta sembravano svaniti nel nulla.
<< Ti amo >> mormorò accarezzando il viso diafano del compagno ed arrossì leggermente quando gli restituì quel dolce gesto, perdendosi nel suo sguardo di ghiaccio. << Anch'io >> sussurrò di rimando prima di colmare la distanza che li separava per rubargli un lungo e tenero bacio.
   
 
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