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Autore: Wep    06/04/2012    1 recensioni
D’altronde è così che deve andare perché si arriva ad un certo periodo della propria vita in cui si deve premere il tasto “reset” e si ricomincia tutto e io, stranamente, ho voglia di premere quel tasto e ricominciare tutto da capo, conoscere nuove vite e passare del tempo con loro, cosa c’è di meglio?!
Una storia di due adolescenti sconosciute, Simona e Sofia, che hanno vissuto un passato da dimenticare. Le due si incontreranno e troveranno la felicità nell'altra, all'inizio sono due semplici amiche ma poi scoprono di provare qualcosa di più. Insieme dovranno affrontare i giudizi di tutti.
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E' la mia prima storia, sono ben accettate le recensioni. Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Caro lettore, prima di leggere il secondo capitolo devo dirti che come hai notato nel primo capitolo ho scritto sotto due punti di vista (Simona e Sofia) e li ho distinti attraverso due colori. Dal secondo capitolo in poi ho deciso che, per fare meno confusione, un capitolo sarà dedicato solo al punto di vista di Simona o Sofia oppure metà capitolo ciascuno.
Ti auguro una buona lettura!
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POV Sofia
Quando finalmente finirono le lezioni andai a casa di Simona, ero molto felice perché mi ero fatta una nuova amica e volevo “rinascere” dopo ciò che mi era successo.
La sua casa era molto grande e accogliente, Simona mi disse che i suoi genitori non c’erano per motivi di lavoro e quindi dovevamo cucinare noi il pranzo.
« Io non so cucinare molto bene quindi potremmo arrangiarci con dei panini » mi disse un po’ imbarazzata.
« Stai tranquilla simo, io me la cavo in cucina » così presi tutto ciò di cui avevo bisogno e con mani esperte cominciai a cucinare la pasta alla carbonara e un’insalata.
Durante il pranzo abbiamo parlato di tutto e di più, lei mi ha raccontato la sua infanzia e il fatto che si sente un po’ sola dato che i suoi genitori non ci sono quasi mai in casa. Io ho preferito non raccontarle tutta la mia vita, le dissi solo di Riccardo perché pensavo ancora a lui e volevo parlarne con qualcuno, cosa che non avevo mai provato.
« I ragazzi sono tutti uguali: stupidi, non c’è niente da fare. Ho avuto un’esperienza molto simile alla tua e anche se ho ancora 14 anni penso che non voglio più avere a che fare con loro. »
Queste parole mi colpirono molto. Per la prima volta pensai a come sarebbe amare una ragazza, baciarla, fare l’amore. La mia mente era un caos, ci furono un susseguirsi di immagini di me e Simona, me e Riccardo, me e Simona.
No Sofia non puoi amare una ragazza, i tuoi genitori ti hanno insegnato che il matrimonio è fatto per un uomo e una donna. Amare una ragazza è fuor di luogo.
Ero totalmente confusa. Quelle parole non le avrebbe dette chiunque, cominciai ad avere dei sospetti sull’orientamento sessuale di Simona. Lei potrebbe essere lesbica o bisessuale ma non glielo voglio chiedere, mi sentirei troppo in imbarazzo.
Arrivata la sera lasciai casa di Simona e mi incamminai verso la mia pensando ancora alla conversazione che avevamo avuto durante il pranzo e al momento in cui, il pomeriggio, aveva suonato il pianoforte per me. Ero restata immobile a fissare le sue lunghe e belle dita che scivolavano sui tasti e che producevano una melodia piacevole e indescrivibile. Mi era piaciuta molto questa giornata e non vedevo l’ora di svegliarmi domani mattina per passare cinque ore accanto a lei; così, arrivata a casa, mi misi subito accucciata sotto le coperte pensando ancora a Simona. Per la prima volta pensai e attenzionai la sua bellezza, il suo fisico perfetto, le sue forme, i suoi capelli castani, quasi rossi e i suoi occhi grigi, quasi azzurri.
 
POV Simona
Dal giorno in cui avevo cominciato a parlare con Sofia mi sentivo meglio, lei mi faceva sentire bene.
Erano già passati due mesi dall’inizio della scuola, Ottobre aveva ceduto il posto a Novembre e l’inverno stava per cominciare. Non amo tanto questa stagione, mi fa sentire triste e vuota.
Mi trovavo di fronte al cancello della scuola e vedo arrivare Sofia, lei è la mia primavera personale, lei riesce a tirarmi su di morale attraverso la sua presenza.
« Ciao bella » la salutai con un bacio sulla guancia.
« Ciao splendore! » mi sorrise dolcemente.
Io so benissimo cos’è un sorriso: quando qualcuno si diverte per una battuta o per una persona simpatica sorride. Ma non avevo mai pensato che un sorriso potesse procurarmi un formicolio ai piedi che si espande in tutto il corpo fino a far pulsare forte il cuore. Il suo sorriso riusciva a procurarmi tutto ciò, era una sensazione fantastica.
Sono stracotta di lei. Non m’interessa se è una ragazza, io sono innamorata della mia compagna di banco e non ho paura di pensarlo ma di dirglielo si. Se lei mi rifiuta non mi sorriderà mai più.
Mentre facevo queste riflessioni lei mi scrutava: come se mi stesse studiando.
« Dai Simo andiamo in classe che è suonata » mi ricordò all’improvviso rompendo tutti i miei pensieri.
In classe non avevo voglia di ascoltare la lezione, a differenza di Sofia che cercava di stare attenta così misi la testa sul banco, chiusi gli occhi e cominciai a pensare, riflettere su ciò che dovevo fare con Sofia.
Devo dirglielo o no? Io non voglio rovinare il nostro rapporto d’amicizia che si è formato in due mesi ma voglio provare. Devo buttarmi e basta, non voglio passare il resto della mia adolescenza con questo rimpianto.
  
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