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Autore: Kima    23/04/2004    1 recensioni
le riflessioni di un'anima persa imbrattata di rosso...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai...è strano. Davvero strano come i rivoli di acqua, uniti in strani delta a quelli di lacrime, non riescano a lavar via il rosso che ti imbratta la pelle. Come, tra il vapore e il profumo del bagnoschiuma, tu lo senta coagulartisi addosso. E, preso da nevrosi, tenti di togliertelo di dosso, da davanti agli occhi tremuli di pianto. Rosso. Rosso. Non vedi altro. Altro che sangue. E sei così preso dallo strofinarti, quasi strapparti via la pelle con la spugna, che non ti rendi conto della temperatura dell'acqua, non ti rendi conto di niente. Vuoi solo cancellare quella macchia. Via, via. E sei lì con gli occhi sbarrati e senti quel velo viscido su di te, ovunque. Ovunque. E sembra non volersene più andare e ti dice: <> e c'è. E ti viene da gridare mentre solo i tuoi occhi si sfogano e versano quello che non puoi più trattenere. Pianto. Dirotto che si mischia all'acqua. Incontrollabile che ti scava. E la tua anima e grida e strepita. E tu non puoi ordinarle di non farlo. Tu lo fai. Lo stai facendo. Strepiti e gridi. Dentro. Al sicuro. E quando, esasperato, chiudi gli occhi e ci posi i palmi e vedi tutto rosso e li riapri e trovi ancora solo rosso. Rosso. Rosso. Che dice <>. Ovunque. In te. E tremando ti guardi le mani e le sfreghi, le sfreghi e le lavi, con lacrime ed acqua. E finalmente le vedi pulite e non le giri più per paura che si tingano ancora. E tu non possa più farcela. Non ce la farai di nuovo. Lo sai. Lo sa la tua anima strepitante. E esci dalla doccia grondante di gocce pure, solo gocce pure, il rosso non c'è più e sospiri al sicuro nel tuo accappatoio che non sporcherai. E ti stendi sul letto, riposa il tuo corpo, e senti, te ne rendi conto all'improvviso. Un attimo. È successo, e tu non puoi farci più niente. E tu non puoi spiegare quel dolore. Dolore che tronca il fiato, lo senti? Lo vedi? L'hai visto. E vedi anche il soffitto alto e bianco sopra di te. E se ti metti seduto puoi anche vedere il cadavere che giace a terra, con negl'occhi aperti e opachi più un solo bagliore di luce viva. E anche il coltello immerso a metà nel sangue. Il sangue che bagna il cadavere. Una chiazza rossa rossa sul pavimento. La sua pelle. I suoi vestiti. Che si raggruma sui suoi capelli. Il sangue che sembra invadere la stanza, che ti ha invaso l'anima, il corpo ma ora sei pulito. Non tremare, non subirne il ricordo, l'attimo di debolezza. Sei pulito. O forse no...
  
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