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Autore: Jack002    06/04/2012    0 recensioni
Comunque Giacomo era innamorato di Ludovica. Ogni giorno le diceva quanto fosse bella e ogni giorno la chiedeva in sposa. Faceva programmi per il loro futuro e pensava al numero giusto di figli da fare.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Voglio morire dove sono nato

Di tanto in tanto cadono le foglie e lui le guarda. Cammina con le mani in tasca. Guarda gli alberi del viale, poi il cielo. Guarda gli uccelli e li sente stormire. Sente anche il traffico delle auto che vanno e vengono e gli passano accanto. Sente l’odore di aria inquinata e pensa che sarebbe stato meglio rimanere a Loreto. Abbassa la testa rassegnato, prosegue a passi svogliati.
Chissà come stanno quelli di Loreto. La piccola Giulia starà raccogliendo ghiande per gli scoiattoli, Maria la starà tenendo d’occhio mentre legge un libro o chiacchiera con Ludovica. Marco e Giacomo le raggiungono e chiedono loro di fare una passeggiata. Maria accompagna la sorellina a casa, dove la zia sta facendo le solite pulizie e la nonna, magari, prepara una torta. Il nonno e lo zio sarebbero torneranno tra poco.
Si incamminano tutti e quattro per le vie del paesello che li porterà dal signor Fresola, il panettiere,dalla signora Colombi, che è veramente grassa e fa la sarta, da Gianni, il falegname, dal professor Maino. Salutano alcuni bambini che giocano, tra cui Luigino, e vedono Luca che viene loro incontro. Vanno fino al cimitero e si siedono chi sulla panchina, chi sull’erba. Si raccontano storie, ridono, si fanno scherzi. Corrono, si rincorrono. Giocano e respirano aria.
Si fa sera e devono rientrare. Uno ad uno si separano per tornare a casa vicino al camino perché il vento ha cominciato a soffiare.
Lui e Luca erano vicini di casa. Di solito stavano ancora qualche oretta fuori. Aspettavano che le stelle diventassero sempre più luminose e che la luna conquistasse le tenebre il cielo. A volte qualche ora diventava la notte intera. Parlavano poco e ascoltavano tanto. Le cavallette e le rane facevano sempre un baccano terribile, per non parlare del vento che si calmava così raramente.
Quando faceva troppo freddo lui andava a prendere una coperta. Si accoccolavano uno accanto all’altro sulla panchina in terrazza e continuavano imperterriti la loro attività. Quando uno dei due si addormentava c’era spesso l’altro a svegliarlo. Alcune volte però era stato il fratellino di Luca a trovarli e a svegliarli con una bella tazza d’acqua fredda buttata in faccia.
Altre volte a Luca era capitato di essere chiuso fuori di casa per colpa di Luigino. Bussava alla sua finestra e lui lo accoglieva sempre, anche quando l’essere rimasti fuori di casa era solo una scusa. Luca se la prendeva lo stesso con il fratello, minacciando di prenderlo a sberle per un motivo e per un altro e poi andavano a dormire.
A Luigino non fu mai torto un capello da Luca, anzi. Chiunque si azzardasse a prenderlo in giro o a minacciarlo o a picchiarlo si ritrovava spesso a dover fare i conti con il fratellone. Luca adorava Luigino anche se il bambino continuava a metterlo nei guai.
Luca era un ragazzo fantastico. Ludovica ne era innamorata, ma non l’aveva mai detto a nessuno. Lei era quella allegra, con le idee sempre chiare su tutto e su tutti. Idee che però raramente rivelava. Parlava con tutti, raccoglieva i loro segreti, e metteva d’accordo tutti. Lavorava con la signora Grassa e le piaceva la sartoria. Era un posto tranquillo, diceva. Gli confessò anche che non le piacevano i bambini; forse perché aveva quattro fratellini che chiedevano la sua attenzione da mattino a sera, molte volte anche di notte. Ora devono essere cresciuti.
Comunque Giacomo era innamorato di Ludovica. Ogni giorno le diceva quanto fosse bella e ogni giorno la chiedeva in sposa. Faceva programmi per il loro futuro e pensava al numero giusto di figli da fare.
Chissà cosa ha scelto Ludovica, pensa  e si chiede perché quel dannato treno era arrivato a portarlo via da Loreto. Dai suoi amici, dalla sua terra.

 
Note d’autore
Ho scritto questa fan fiction ispirandomi al prompt di Magdalena_R che era “il treno”. Ringrazio lei, mia sorella e Kukiness che l’hanno betata, e voi che la leggete. Spero vi piaccia,
ga. 
  
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