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Autore: laviatraversa    06/04/2012    6 recensioni
«Per qualsiasi cosa io ci sono, Hermione. Sai che – per quanto tutta questa faccenda mi faccia incazzare – io per te ci sarò sempre e ti aiuterò nel momento del bisogno.»
«Grazie Harry»
Lo abbracciò, di un abbraccio che portava con sé affetto, disperazione e amicizia.
«Ron lo sa?»
Forse il peggio non era ancora passato.
[...]
Sospesa.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Salve a tutti!
Sono passati quasi tre mesi da quando ho postato il prequel – composto di una semplice one-shot – di questa storia. Sapevo che avrei scritto un “seguito”, ma non sapevo quando. Oggi, dopo un distacco durato parecchio tempo, l'ispirazione ha riposato le sue capienti valigie nel corridoio di casa mia. E spero che decida di soggiornarvi per lungo tempo.


Senza ulteriori indugi, vi lascio ad alcune precisazioni:

  • Il fatto che Draco voglia vendicarsi forse non è estremamente originale, ma – almeno per come stanno le cose ora, nella mia mente – lo farà in maniera estremamente geniale.

  • Hermione è OOC, motivo per cui ho inserito l'apposito avvertimento, quindi evitate critiche nelle quali mi dite che Hermione non si comporterebbe mai così. Lo so! I libri li ho letti, sapete?

  • Non aspettatevi un rapporto che diventa idilliaco in tre capitoli. Se questo è ciò che desiderate leggere – de gustibus non disputandum est – vi consiglio di non perdere tempo e farvi del nervoso qui.

Credo di aver detto tutto; nel caso mi venga qualcos'altro in mente, lo leggerete nell'introduzione del prossimo capitolo.
Mi scuso per i toni leggermente tendenti allo “acido e scorbutico”, ma quella di ieri è stata proprio una giornata NO.
Spero di essere più simpatica la prossima volta ^__^


Athanasia Efp – profilo facebook; per chi avesse voglia di conoscere l'autrice, oltre alla storia.

L'altra metà dell'amore – gruppo facebook; riguarda tutte le mie storie, non lo nego, ma penso che sarebbe più veloce avvisare qui per eventuali ritardi (piuttosto che mandare un messaggio privato a tutti) o semplicemente per qualche spoiler. Inoltre, sarebbe perfetto per i “botta e risposta”, ma anche per darmi i vostri consigli o le vostre critiche (purché siano costruttive e non campate per aria).

Poison - La Genesi – per chi non avesse letto la one-shot che precede questa long.

How to find the inspiration che gestisco con altre ragazze. È una pagina fb nella quale, o almeno questo è l'intento, si prova a trovare e far trovare l'ispirazione.


Aggiornerò circa ogni 1-2 settimane (vedi: scuola, impegni e problemi personali, mancanza di ispirazione).


Direi che sia meglio chiudere qui l'introduzione, che rischia di essere più lunga del capitolo, e lasciarvi ad esso – sperando, ovviamente, che mi lasciate un commento.


Buona lettura...








Poison

  • Between Feeling and Fury -

    Prologo




Questa storia la dedico alle Blue Ladies,
che sono state tanto gentili e disponibili.







Perduta.

Nessuna parola poteva esprimere meglio la sua condizione.
Ad un passo da una promozione che si era guadagnata sputando sangue, si ritrovava incinta e in procinto di sposarsi. La parte peggiore era costituita dal fatto che il suo futuro marito – e neo papà – era Draco Malfoy. Non poteva certo definirlo il suo peggior nemico, ma era secondo solo a Voldemort e Patrick, l'insopportabile lecchino dal quale rischiava di farsi soffiare il posto un giorno sì e l'altro pure.


Disperata.
Immaginava già il momento in cui suo padre, decisamente
protettivo nei suoi confronti, avrebbe inforcato il fucile e sarebbe corso a rivendicare a suon di spari la perduta “illibatezza” della sua piccola – ignorando tuttavia un piccolo dettaglio: il suo fiore era stato colto da tempo. Con un po' di immaginazione riusciva già a scorgere i sorrisi gioiosi di sua madre, che avrebbe fatto i salti di gioia al pensiero di avere un neonato da viziare, le urla e l'abbraccio di consolazione di Harry e la reazione violenta di Ron.

Ron... troppo presa da mille questioni non l'aveva più chiamato, né gli aveva spedito una lettera, né l'aveva contatto in qualsiasi modo. Da quel che aveva sentito dalle poche chiacchiere che aveva scambiato con Ginny recentemente, se la passava male. E la colpa era tutta sua, ma, francamente, non gliene importava un accidenti.


Incazzata.

Quell'autentico bastardo di Malfoy non si era più fatto vivo, fino a quel giorno. Mentre si preparava per andare al lavoro, un gufo dall'aspetto austero – non si sarebbe aspettata niente popò di meno che un volatile purosangue – aveva posato una lettera sul davanzale della sua camera, sprecandosi solo a dare due colpetti sul vetro con il becco e rivolgerle uno sguardo disgustato – per quanto un gufo potesse provare ribrezzo. La missiva, vergata con calligrafia estremamente elegante, portava poche parole.


Della cerimonia mi sto preoccupando io, mezzosangue.
D'altronde, non mi aspetterei troppo buon gusto da una come te.
Presentati alle undici all'atelier in Barnaby
1 Street
per la prova dell'abito – che ovviamente è stato scelto dal sottoscritto.
Ti auguro una pessima giornata.



* * *


La seta della gonna a più livelli era piacevole sulla pelle; il corpetto stringeva – probabilmente Malfoy voleva farle comprendere con una metafora la sua voglia di soffocarla, come se ce ne fosse bisogno – e il vestito era davvero fantastico.

Slanciava la sua figura – non era mai stata “alta” - e valorizzava i suoi punti forti, quali seno e vita. Per un attimo pensò di essere una principessa, ma pensare al “principe” le fece passare ogni fantasia e la indusse a scappare da quella trappola color avorio. Impreziosito di swarovsky o meno, avrebbe fatto nuovamente visita a quel vestito il più tardi possibile.


Leggermente placata – quale donna non si commuove almeno un po' davanti al suo abito da sposa, per quanto penoso possa essere lo sposo? - decise di rispondere, in ogni caso senza la minima traccia di cortesia – alla lettera del quasi marito Malfoy.


Lisciò le pieghe invisibili della giacca cenere e fece un respiro profondo.
Poi, in un impeto di coraggio, si smaterializzò a casa dei suoi genitori.


* * *


«Mamma, papà. Devo parlarvi.» esordì. Era seduta nel piccolo divano blu, palcoscenico della sua prima magia involontaria, e si torturava nervosamente le mani. «Che succede tesoro?» domandò Jane. «Sono incinta.»


Non avrebbe mai potuto prevedere lo svenimento di suo padre.
In altre circostanze, pensò, si sarebbe fatta una grassa risata.


Quindici minuti, tre panni bagnati e posati sulla sua fronte dopo, Kurt Granger si destò. Impiegò una frazione di secondo per rendersi conto che ciò che la sua adorata – e unica, figlia aveva detto corrispondeva alle semplice verità. Sentì il sangue salirgli prepotentemente al cervello. Chi era l'idiota, ormai spacciato, che aveva osato toccare la sua bambina?


«Si tratta di quel rosso del quale parlavi sempre?» chiese.
«Emh, no.» rispose Hermione.

«Chi, allora?» domandò Kurt.

«Draco Malfoy» soffiò la piccola di casa Granger.


E, purtroppo per Malfoy, suo padre ricordava fin troppo le lacrime versate da un Hermione appena tredicenne a causa sua. Mezzosangue. Non seppe il perché, ma quella parola fece capolino nei suoi pensieri confusi – e anche un po' amareggiati, vista la giovane età della ragazza –, oscurando tutte le altre.


«Cosa hai intenzione di fare? Vuoi tenerlo?» riuscì a chiedere, trattenendo a stento i suoi istinti di padre iperprotettivo, con voce pseudo-tranquilla.

«Lo terrò, ovviamente. Non ho altra scelta. Il mondo magico non contempla l'aborto.»

«E tu ne sei felice, Hermione? Vuoi questo bambino?» s'intromise Jane.

«Non mi sembra il momento più adatto per avere un figlio, mamma. Sono ad un passo da una promozione che mi sto sudando da anni, senza contare che il padre è il mio peggior nemico. In più, dovrò sposarlo, e sai bene che rapporti ci sono sempre stati tra noi» chiarì lei.


Poté leggere la delusione, per l'ennesima volta nella sua vita, sul volto di sua madre. Non era mai stata la figlia che lei aveva sempre desiderato. Troppo cinica, intelligente e “attaccata” alla sua libertà da non riuscire a tenersi un fidanzato per più di qualche mese – eccezion fatta per Ronald, che l'amava come nessun altro al mondo. Quella era stata, probabilmente, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Era una delusione totale. Vide Jane alzarsi, con le lacrime agli occhi, e salire le scale con passo di marcia.
La porta che sbatté, la fece tremare molto meno della frattura che spezzò il suo cuore.


«Ti farò avere l'invito al matrimonio il più presto possibile» sussurrò Hermione sulla porta. Kurt Granger sbiancò. «M-m-matrimonio?» alitò lui.

«È obbligatorio, nel mio mondo.»


Si perse nell'abbraccio di suo padre senza pensare alle lacrime che, impertinenti, si rincorrevano sulle sue gote.


* * *


Ora che la parte più difficile era finita – via il dente via il dolore –, non le restava che annunciare la “lieta novella” al suo migliore amico: Harry Potter.
I due, infatti, si erano sì staccati molto dai tempi gloriosi di Hogwarts, ma restavano l'uno per l'altra il fratello e la sorella che non avevano mai avuto.


Non aveva voglia di smaterializzarsi – ed era anche troppo sconvolta dall'incontro e dalle reazioni dei suoi genitori – e decise di percorrere la via più impervia. Prese la metro, stando ben attenta a circondarsi di vecchi piuttosto che brutti ceffi, perdendosi nei suoi pensieri durante il tragitto.

Quando giunse davanti alla palazzina di un anonimo quartiere, casa del signor Potter e consorte, pensò che forse Harry era uscito.


Sono tutte scuse – pensò – la verità è che ho paura della sua reazione. Sii forte, Hermione.” Con un gesto secco e deciso, suonò al campanello, attese che il portiere le aprisse e salì le scale correndo a perdifiato. “O adesso, o mai più.


«Mi stai dicendo che sei incinta e che il padre è Malfoy?» cercò di riassumere Harry, trattenendo a stento l'istintivo impulso di prendere a schiaffi la sua migliore amica.

«Si» soffiò lei a disagio.

«Merda» fu l'elegante commento dell'uomo.


«Per qualsiasi cosa io ci sono, Hermione. Sai che – per quanto tutta questa faccenda mi faccia incazzare – io per te ci sarò sempre e ti aiuterò nel momento del bisogno.»

«Grazie Harry»


Lo abbracciò, di un abbraccio che portava con sé affetto, disperazione e amicizia.


«Ron lo sa?»


Forse il peggio non era ancora passato.

  
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