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Autore: babykit87l    06/04/2012    6 recensioni
E se Bulma avesse deciso di far allenare il piccolo Trunks ma Vegeta non fosse d'accordo?? Se invece però lo riuscisse a convincere??
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Il piccolo trunks alla scoperta della vita'
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Note dell’autrice: allora siamo giunti al termine… Ebbene sì, questo è l’ultimo capitolo, già è tanto se sono riuscita ad arrivare fin qui U___U Che dire ringrazio chi ha seguito la mia storia, mi auguro che questo ultimo capitolo vi piaccia, ho cercato di renderlo un po’ più comico, anche se non è il mio forte, spero anche di aver reso i personaggi abbastanza IC ma se così non fosse fatemelo sapere in caso cercherò di sistemare tutto ^___^ Che altro dire buona lettura e mi raccomando commentate!!!
 

Capitolo 3

Ora che aveva deciso di allenarlo, voleva farlo il prima possibile. Così dopo pranzo andò diretto verso la cameretta del figlio e aprì la porta. Il piccolo era sdraiato a pancia in giù a terra e stava disegnando; appena sentì la porta aprirsi lo guardò e si mise subito in piedi con lo sguardo serio.
“Ha paura di me. Bene, così mi obbedirà quando gli dirò cosa fare”
- Trunks vieni immediatamente nel giardino sul retro- E se ne andò senza aspettare che il figlio dicesse una qualsiasi cosa. Il bimbo era piuttosto spaventato e si chiedeva cosa avesse fatto di sbagliato tanto da meritarsi la sgridata del padre in persona. Raggiunsero entrambi il giardino e Vegeta gli fece cenno di mettersi di fronte a lui. E ovviamente il piccolo obbedì, con gli occhi bassi; quell’uomo a volte riusciva a incutergli terrore .
- Trunks guardami- Disse brusco- ho deciso che ti allenerò per farti diventare come me, un vero guerriero saiyan- Gli occhi del bambino si illuminarono di colpo.
- Davveo?-
- Sì. Ormai sei abbastanza grande da…- Non riuscì a finire la frase perché Trunks aveva iniziato a saltellare, neanche fosse una cavalletta, per tutto il giardino e a gridare per la felicità. Vegeta rimase per cui un po’ spiazzato, non si aspettava una reazione tale.
- Che bello, che bello… il mio papà mi allena… shi shi shi, che bello- Vedendo che non gli dava più retta, per quanto era euforico, il saiyan più grande decise di mettere fine a quelle strilla, che per lui erano insopportabili.
- Smettila Trunks- Disse con voce autoritaria- Siediti qui davanti a me a gambe incrociate-
Lui obbedì all’istante. Forse aveva esagerato, ma era troppo contento della cosa da non essere riuscito a controllarsi. Anche Vegeta si mise nella stessa posizione.
- Per prima cosa, devi imparare a controllare il tuo ki-
- E che cosh’è un ki?-
- È la tua forza spirituale. Quando un guerriero si concentra riesce a percepirlo- Il piccolo parve rifletterci sopra.
- Ah è quella cosha luminosha intonno a tuo coppo quanno ti alleni?- Chiese allora, speranzoso di aver capito ciò che il padre gli stesse dicendo.
- Si è quella. La mia è sviluppata e la tua invece no e quella è la prima cosa da fare. Sviluppare e riuscire a controllare il tuo ki. Ora però niente domande sono stato chiaro?- Il bimbo annuì.
- Allora metti le mani una davanti all’altra e chiudi gli occhi- Trunks fece come gli era stato imposto dal padre. Qualche secondo dopo però cominciò a sentire una pressione sospetta.
- Ora cerca di isolarti dal- Non terminò la frase che il figlio era già con gli occhi aperti- Che c’è?-
- Devo fae pipì- Vegeta sospirò cercando di mantenere la calma.
- Ok, vai dentro, fai pipì e torna immediatamente qui capito?- Rimase solo una nuvola viola davanti a se perché Trunks era già corso dentro casa. Vegeta, già al limite della pazienza, stava cercando di mantenere la calma, con l’unica consolazione era il fatto che già sapeva come sarebbe stato da adulto e che per diventare così aveva bisogno di lui. E poi era suo figlio, l’aveva già reso orgoglioso una volta, sapeva che sarebbe successo ancora e questo valeva più di tutto il resto, anche se non l’avrebbe mai ammesso, nemmeno a se stesso.
Quando Trunks tornò, pochi minuti dopo, ripresero da dove si erano interrotti.
- Cerca di isolarti dal mondo esterno. Non devi sentire nient’altro che il battito del tuo cuore. Concentrati sul tuo corpo. I piedi. Le gambe. Le ginocchia. Piano piano sali e senti ogni singolo muscolo- il piccolo non capiva bene tutto quello che il padre gli stava dicendo ma rimaneva zitto e con gli occhi chiusi come gli aveva detto lui. Il problema stava nel rimanere fermo. Per quanto amasse stare all’aria aperta e nel giardino di casa, gli dava fastidio stare sull’erba, c’erano troppi insetti che gli stavano vicino. Inoltre più cercava di rimanere fermo e più aveva attacchi di prurito in tutto il corpo; così mentre cercava di stare immobile, provava a grattarsi ma non era facile e aveva preso a fare strane facce e assurdi movimenti. Vegeta lo guardò cercando di capire cosa stesse facendo, sembrava stesse avendo le convulsioni.
- Trunks ma che stai facendo?- Disse poi con un espressione basita.
- Mi pude tutto, quanno shto toppo femmo. E poi queshti amimali mi danno fashtidio- Rispose il bimbo mantenendo gli occhi chiusi. Era davvero insofferente in quella situazione. Vegeta sospirò e, memore di ciò che aveva detto a Bulma, cercò un modo per farlo stare più comodo. Se voleva farlo diventare forte, il piccolo doveva stare a suo agio.
- Ok allora apri gli occhi ma rimani concentrato, perché adesso dovrai cercare di diminuire e aumentare il tuo ki con la forza del pensiero, come faccio io- Trunks aprì gli occhi ma, nonostante fosse volenteroso e aveva desiderato tanto quel momento, il suo istinto infantile prese il sopravvento. Era bastato uno sguardo con la coda dell’occhio e non aveva potuto fare altro che alzarsi e correre per tutto il giardino.
- Oh una falfalla… vieni qui falfallina-  aveva poi detto estasiato e felice come solo un bambino poteva essere.
Vegeta era incredulo e allibito. Suo figlio, il figlio del principe della gloriosa stirpe saiyan aveva interrotto quel momento di concentrazione per rincorrere un’insulsa farfalla?? No, questo non poteva proprio accettarlo. Questa era la prova che, come aveva già pensato dall’inizio, suo figlio era troppo piccolo per essere allenato. Si alzò da terra e tornò in casa diretto verso la camera gravitazione. Doveva assolutamente sfogare i nervi dopo quella scena, fuori dal suo controllo. Ormai era fuori di sé. E la cosa peggiore era la frustrazione per aver fallito e non poteva permetterlo. Avrebbe fatto le cose a modo suo, come aveva prestabilito fin dall’inizio. Non avrebbe più permesso a quella terrestre di mettergli i bastoni fra le ruote, non si sarebbe fatto più manipolare da lei. E proprio come per magia, nel corridoio incontrò Bulma nella sua tuta da lavoro.
- Ehi come va l’allenamento?- aveva chiesto lei, ignara di ciò che era appena accaduto.
- Bhe avevo ragione io. TUO figlio non è pronto per essere allenato- Lei capì immediatamente dal tono di voce che le cose non erano andate come aveva sperato.
- Perché? Che è successo??- Chiese allora, in modo solo apparentemente tranquillo.
- Lo stavo facendo concentrare e lui si è tranquillamente messo a rincorrere una farfalla, ignorando completamente il fatto che lo stessi allenando- Spiegò tutto d’un fiato Vegeta, ormai al culmine della rabbia. Bulma non sapeva che dire, a quanto pare aveva avuto ragione lui, anche se aveva sperato di no. In fondo aveva convinto il compagno solo per farlo stare di più con il figlio.
- Bhe ma dai Trunks…-
- No, non provare a difenderlo. Ho intenzione di allenarlo, su questo puoi stare tranquilla, ma non ora- Detto ciò riprese a camminare e borbottando un “non è possibile, il figlio del principe dei saiyan che rincorre una farfalla. Inconcepibile” entrò nella Gravity Room. Aveva già perso troppo tempo per i suoi gusti.
Bulma invece si diresse verso il giardino, dove Trunks aveva preso la farfalla, e gli si avvicinò, con sguardo dolce.
- Guadda mamma ho pesho una falfalla-
- Che bravo! Ma non ti stavi allenando con papà?-
- Oh è veo- rispose affranto il bambino- mi shono dishtatto.. beh peò non mi shembava che mi shtava allenanno mica ci davamo punni e calci- constato poi imitando quello che aveva visto fare nella stanza proibita- Ma papà she n’è andato- Si rese conto a quel punto.
- Beh è tornato dentro… comunque l’allenamento non consiste solo nel tirare calci e pugni soprattutto all’inizio, se non diverti forte saper fare a botte non serve a niente- Trunks però la guardò con sguardo poco convinto, non riusciva a seguire il filo logico della madre- magari ci riproviamo quando sarai più grande che ne dici?-
- E quanno?- chiese impaziente suo figlio.
- Tipo quando compirai 4 anni, ok?- propose allora Bulma, intenerita dall’atteggiamento ingenuo di suo figlio. Lui ci pensò un po’ su, poi i suoi occhi si illuminarono.
- ba bene… peò voglio vedello mentte shi allena-
A Bulma scappò una risata. Quella piccola peste era davvero incredibile. Riusciva ad essere totalmente disarmante. E lei non poté fare altro che andare in laboratorio e inventare un apparecchio che permettesse al bimbo di osservare il padre nella camera gravitazionale, mentre il piccolo si ritrovò di nuovo sulla sedia davanti alla stanza proibita a vedere dall’oblò, ancora troppo in alto per lui, gli allenamenti del suo eroe… suo padre Vegeta.

   
 
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